1) Sei un Asrai. Siete rari, potenti e temuti. Nella cultura del tuo popolo vi sono riservate posizioni di potere ma nell'Impero degli Uomini? I loro comandanti guardano a voi con sospetto oppure come una risorsa? E tu che opinioni hai di loro?
Bel Shaanar il mangnifico. Bel Shaanar il grande. Bel Shaanar il reietto. Bel Shaanar il traditore della
razza. Questi sono alcuni nomi attribuiti al principe eterno del popolo Boisé.
In un’epoca remota le terre orientali erano ricoperte dalla Grande Foresta. Era un luogo sacro e
arcano abitato da Spiriti Antichi che vagavano attraverso il fitto sottobosco. La foresta stessa era
come un'unica coscienza ed era consapevole tutto ciò che avveniva all’interno dei suoi confini. Questa
foresta sfidava anche le leggi naturali e il tempo al suo interno scorreva più lentamente rispetto al
normale. Molte storie cantavano di viandanti che si perdevano nella foresta per pochi minuti e uscirne
trovando il mondo totalmente cambiato come se fossero trascorsi secoli.
All’interno di questa foresta, assieme agli spiriti silvani, viveva il popolo Boisé il quale aveva il compito
di proteggerne i confini. Avevano fattezze simili agli umani, anche se in genere erano più snelli con
movimenti più aggraziati, lunghi capelli di seta, occhi a mandorla con grandi pupille dai colori vivaci.
Ogni 500 anni la foresta sceglieva un leader, chiamato il principe eterno, che benediceva con una
lunga vita e con il talento della manipolazione della magia druidica,
Bel Shaanar fu uno dei principi eterni e, a suo tempo, era considerato il più grande di tutti i suoi
predecessori, il più puro tra i puri. Dotato di una bellezza fuori dal comune anche per i canoni del
popolo Boisé, era anche un guerriero magnifico dotato di una destrezza senza eguali. Era tanto
gentile e compassionevole con gli alleati della foresta quanto terribile e spietato con i suoi nemici.
Tuttavia, il potere che veniva concesso agli uomini o donne chiamati a ricoprire la carica di guida
suprema del popolo Boisè non era senza prezzo. Difatti ad essi o esse era vietato avere figli in quanto
il potere della magia druidica era trasmissibile ai propri discendenti e gli spiriti della foresta lo
consideravano un dono troppo potente da essere concesso arbitrariamente.
Gli anni scorrevano e sotto la guida di Bel Shaanar il popolo di Boisé conobbe il suo periodo di
maggior splendore fino a quando un incontro inaspettato avrebbe cambiato il destino di tutte le
creature della Grande Foresta. Durante una battuta di caccia, sulla riva di un laghetto, Bel Shaanar
scorse una paesana che si era persa. Sapeva quale sarebbe stato il suo destino: la foresta non
accettava gli stranieri e probabilmente avrebbe ingannato la ragazza facendola vagare per i suoi
sentieri finché non avrebbe trovato la morte oppure le avrebbe permesso di uscire per scoprire che
erano passati secoli e vedere improvvisamente il peso degli anni consumare il suo corpo mortale
all’istante. Ma la bellezza della fanciulla era disarmante e il principe, pur sapendo di non doversi
avvicinare, le rivolse la parola. I due si guardarono per un momento e perdendosi l’uno negli occhi
dell’altro si innamorarono follemente. A quel punto Bel Shaanar consapevole di non poter vivere
senza la sua amata, utilizzò il suo potere per nascondere la presenza di lei preparandole un rifugio ai
confini del bosco. I due amarono segretamente per un anno e il frutto di quella passione fu la nascita
della prima Asrai, Ana, che avrebbe segnato anche la fine della vita così come conosciuta nella
grande foresta. Un giorno un gruppo di Guardiavia trovò la famiglia del principe e ritenendoli dei
comuni umani portò avanti l’ardua sentenza per gli stranieri che si addentravano dentro la foresta:
morte.
Quando il principe scoprì il destino della sua amata e della figlia, il dolore tremendo si trasformò in una
rabbia vendicativa e prese una decisione altre tanto terribile. Sapeva che il cuore degli uomini era
traboccante di avidità e facilmente corruttibile. Pertanto, si diresse alla corte dell’imperatore
dell’epoca, Karl Franz, raccontando di essere un ramingo delle terre orientali e di aver scoperto il
segreto per accedere alla Grande Foresta. In quel momento gli occhi dell’imperatore brillarono di una
cupa avidità consapevole delle ricchezze che la foresta celava da secoli. Tuttavia non si fidava del
nuovo arrivato consapevole che nessuno umano era mai stato in grado di tornare vivo una volta
entrato nella grande foresta e, quindi, chiese a Bel Shaanar di recarsi assieme a due ranger sotto al
suo commando alla foresta e portargli un fiore come prova di quanto diceva.
Una volta tornato dalla spedizione, l’imperatore non ebbe dubbi su quanto asserito dal principe e
decise di invadere con tutte le sue forze la foresta per saccheggiare le ricchezze che celava.
Nessuno poté opporsi alle forze dell’imperatore guidate dal potere di Bel Shaanar e uno ad uno i clan
del popole Boisé caddero e le loro ricchezze depredate.
Una volta conclusa la spedizione il principe convinse Karl Franz del fatto che la foresta avrebbe
sempre rappresentato una minaccia e che sarebbe stato necessario addestrare degli uomini con il
compito di pattugliare i confini del regno per vigilare su eventuali ritorsioni. Così nacque l’ordine di Bel
Shaanar. Furono scelti venti uomini e cinque donne addestrati direttamente dal principe caduto in
persona convinti che la loro missione sacra sarebbe stata difendere i confini del regno contro le
minacce della foresta non sapendo che il reale intento del loro fondatore era continuare ad infierire
contro gli spiriti della foresta. L’ultimo atto di scherno di Bel Shaanar fu la decisione di avere cinque
figli dalle cinque donne scelte per trasmettergli la capacità di manipolare la magia druidica.
Nel corso degli anni Bel Shaanar guidò questi uomini in numerose spedizioni i quali erano convinti di
proteggere il regno dalle minacce della foresta ed erano ignari del fatto che stavano assecondato la
sete di vendetta del loro leader consumato dal dolore della perdita. Dopo la morte del loro leader il
numero dei membri dell’ordine non cambiò mai rispettando sempre la regola dei venti uomini, cinque
donne e cinque Asrai tra i quali veniva nominato un gran maestro.
Questi uomini e donne continuarono nei secoli a servire l’impero come sentinelle di confine e gli
uomini dell’impero impararono a rispettare il loro potere, ma guardandoli sempre con la diffidenza
tipica di chi non comprende gli uomini di confine. Intanto, la foresta privata dall’aiuto del Popolo Boisé
iniziò lentamente a morire trasformandosi nella desolazione conosciuta come le terre orientali, mentre
gli spiriti della foresta si trasformarono in una parodia della forma che avevano un tempo destinate a
vagare senza meta.
2) Nelle storie che sentivi da ragazzo ve ne una che sai essere vera. Parla di una creatura leggendaria. Raccontami la sua storia.
Calibano aveva sentito diverse storie relative a Behemoth. Un colossale serpente, il cui corpo sembra esser
talmente lungo da poter avvolgere interamente il mondo. Si narra che quando la Notte Eterna giungerà, segnando
la fine del mondo, il grande serpente infurierà sull'acqua e sulla terra, soffiando il suo terribile veleno e
contaminando così l'intero mondo. Molte di queste storie relative a creature leggendarie sono perlopiù raccontate
intorno ai fuochi per intrattenere i bambini. Tuttavia Calibano durante un viaggio sulle montagne di Cremisi ha
trovato delle iscrizioni che sembrano indicare la posizione di una grotta dove dorme un gigantesco serpente. Che
faccia riferimento direttamente al leggendario Behemoth?
3) Nel tuo viaggio per la cittá di Grigio Borgo hai attraversato una regione dell'Impero che non avevi mai visto. Cosa ti ha colpito? Cosa invece no? Hai preso un oggetto come ricordo, dimmi cosa è, io ti dirò come lo hai ottenuto
Mentre cammino per le strade di Grigio Borgo rigiro nelle mani il monile raccolto durante il viaggio attraverso la
regione paludosa. Ripenso a quella terra che era esattamente come doveva essere una palude. Una sconfinata
distesa dove fetide acque basse accolgono una fitta vegetazione. Il groviglio di vegetazione, la presenza diffusa
di una lama d’acqua e la consistenza ridotta del terreno alimentavano la suggestione di incontri indesiderati e
rendevano incerto il cammino. Tuttavia, le persone che vivevano in quel luogo mi avevano lasciato
un’impressione forte. Essi hanno un forte legame con la loro terra e il loro credo si basa sulla venerazione della
natura e degli antenati. Credono che il mondo dei morti è sovrapposto a quelle dei vivi e vi si può accedere
grazie a una serie di spiriti intermediari che sono anche un legame con i loro dei. Le loro cerimonie si basano
sull’ampio utilizzo di bambole e sacrifici animali e non ho potuto fare a meno di notare alcune similitudini con i
rituali druidici.