Padiglione dei Mercanti
Leyrold, Bardo (umano)
In giro per le locande del continente, di risse e scazzottate ne ho viste di ogni risma.
Riconosco a pelle quella sfera sul piano inclinato che, se prende velocità, diventa inarrestabile.
Non che le risse mi dispiacciano. Anzi, magari sono la parte più divertente, più folcloristica, della serata.
Ma stasera le circostanze sono diverse.
Una rissa tra veterani pieni di birra e vecchi rancori, non si risolverebbe in qualche sganassone o sedia volante.
E un bagno di sangue è l’ultima cosa utile per il buon esito del congresso di domani…
Attacco con uno strimpellio monocorde, cavalcante, che sovrasta il brusio generale. Come quei rulli di tamburo prolungati, quando l’attore fa attendere la sua battuta, e il pubblico se ne sta lì impalato, a pendere dalle sue labbra.
Dall’alto della mia cassa di chissà-cosa mi guardo attorno, e l’attorno mi restituisce lo sguardo, come un carillon di tante facce che girano lente.
Facce indurite, facce sbronze, facce assenti, facce interrogative, facce divertite, facce deficienti.
Facce di ogni tipo che, mentre incalzo col ritmo, osservo attentamente (Discernere Realtà).
Ma alla fine la mia battuta non arriva.
Arriva invece un agile balzello: «E hop!»
Prima regola: il pubblico va sempre spiazzato. Soprattutto quando devi prendere tempo.
Sceso dalla cassa, mi armo di sorriso confidente ma non sfacciato, petto gonfio ma non tronfio, e sguardo fisso ma non fesso.
Mi avvicino al duo Johann-soldato di Torvis.
Quest’ultimo è più basso del mio vecchio compagno d’avventure (legame: Questa non è la mia prima avventura con Johann), ma è un tipo tosto: sembra scolpito di freddo marmo. Il suo sguardo però tradisce una brace accesissima…
«Suvvia signori. Siamo all’alba di un gran giorno. Concentrerei il nostro ardore sull’attuale nemico comune: l’oscuro esercito che assedia i nostri confini, la nostra casa.
Generale Johann, gli dei di nuovo ci mettono sulla stessa strada. È bello rivederti.
Torvis Conclave, il mio inchino è anche per voi. Scommetto la mia reputazione che quanto si narra sulle vostre imprese, corrisponda a pura verità.»
Il mio sguardo torna fugace sul Generale Johann. Forse non l’ha presa benissimo, ma dovrebbe conoscermi abbastanza da fidarsi di ciò che faccio. Siamo qui per unire le nostre forze… e comunque, ci sarà tempo per le spiegazioni.
Infine mi rivolgo al soldato di Torvis, quello che ancora sta fronteggiando il mio vecchio amico:
«Ti fa onore difendere il buon nome del tuo signore. Sono sincero, avrei fatto anch’io lo stesso (Affascinante e Onesto). Le malelingue sono dure a morire… ma a volte conviene farle morire… affogandole nel vino. Questo giro lo offro io!»
Mappa ed elenco delle Città