Aldrich
Ho ancoralo sguardo fermo sulla strega, ad ammirare i bellissimi capelli.
Quando con la coda dell'occhio noto il gobbo guardare nella nostra direzione. "Ci ha..."
Ma le parole mi muoiono in gola, io lo so.
L'ho studiato.
So cosa sta facendo.
Certo non lo so fare, non sono ancora così preciso, ma i movimenti sono inequivocabili.
Lascio la frase in sospeso, magari gli altri non si sono accorti, o non sanno.
Sarà meno doloroso per loro, meno rimpianti, meno pensieri.
Moriranno convinti di aver potuto far qualcosa di grandioso.
Io mi limito a chiudermi negli ultimi miei pensieri.
Ogni suo gesto, si trasforma in un mio ricordo.
Le cose che non ho fatto, che ho lasciato a metà.
Quanto potevo ancora studiare e quanto potevo ancora coltivare le mie relazioni.
Fossi rimasto al sicuro, anche per codardia, se vogliamo, come mio solito.
So della mia debolezza, e sapevo della loro forza.
Ci ho voluto provare lo stesso.
So che sta per completare i gesti, so cosa sta per invocare. -Mi spiace Aris. Ti sei data da fare per niente. Mi riconoscerai? Mi prenderai te? No, non me lo merito, sono un ingrato... è che io dovevo, dovevo sul serio.-
Non riesco a fare altro se non un sorriso di rassegnazione. -Silfa era un bel nome... Ho sprecato anche la tua di opportunità. Io me lo merito, ma dovevo.-
Un altro suo gesto preciso, calcolato. L'ultimo? No, forse il penultimo. -Ti stanno veramente bene i capelli così. Avrei voluto rivedervi entrambe.-
Eccolo, l'ultimo gesto, quasi a rallentatore, l'ultimo pensiero non poteva che volare a una sola persona. -Non me lo sono mai perdonato. Perdonami, ma non ti vedevo. Ora ti raggiungerò.-
Un ultimo pesante sospiro. -E' colpa mia.-
Troppe cose da fare, troppi rimpianti, troppe occasione sprecate.
Come la violenza dell'impatto, troppa per il corpo di ognuno di noi.
Il mondo mi regala l'ultimo sprazzo di realtà.
I corpi smembrati me li aspettavo, non li metto nemmeno a fuoco.
Intravedo solo il gobbo e il suo dettato occhio. -Che tu sia maledetto.-