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Gilda aperta  ·  5 membri

Reikland Tales

[TdG] Reikland Tales (chapter I) - An Eye for an Eye


AndreaP

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Aubentag 27 Sigmarzeit 2511 - Sera [Qualche nube]

Tutti i commensali si unirono ai compagni brindando al nobile tra sorrisi e suono di bicchieri di peltro che cozzavano fra di loro.

Fu la domanda di Yenlui a riportare la discussione su temi seri. Il capitano prontamente annuì "Sarebbe importante" disse "non ci sono mai stati attacchi così importanti. E i feriti lo dimostrano"
Anche herr Doktor convenne "E' vero l'infermeria è piena. Se dovessero esserci altri feriti non so dove potrei metterli"

Tutti gli sguardi andarono su Ashaffenberg "Purtroppo non è facile trovare guardie fidate" rispose "e soprattutto che accettino un lavoro in un luogo così sperduto. E' più facile che saremo costretti ad abbandonare la loggia"

Fu Geizhals, il bibliotecario, a replicare prontamente "Questa loggia è stata da più di 800 anni  abitata dai von Bruner e mai è stata abbandonata. Anche ai tempi della grande guerra contro il Chaos. E ora abbiamo l'ardire di parlarne..."

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Aubentag 27 Sigmarzeit 2511 - Sera [Qualche nube]

"Direi che per stasera è tutto" disse Lord Ashaffenberg vedendo che la discussione languiva "auguro a tutti una buona notte." e alzatosi si avviò verso la scala che portava alle sue camere. 

Anche gli altri commensali, parlottando fra di loro, si accinsero a lasciare la sala da pranzo sotto lo sguardo di Piersson che osservava tutti, mentre le due serve iniziavano a sparecchiare a tavola.

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Magnus Teich

"I tempi sono oscuri, davvero. Solo la fedeltà degli uomini ci terrà al sicuro dal male" ripeto la frase che ho sentito dire qualche tempo fa da uno di quei matti che si frustano in piazza. Fa sempre un certo effetto e calza a pennello per l'occasione. Mi alzo da tavola, ma non mi allontano dalla stanza e invece resto pigramente vicino alla porta, come ad aspettare i miei compagni, o le due servette. 

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Kurt Pilger

Kurt si avvicinò a Geizhals, prima che questi si allontanasse: "Non so bene quanti sono 800 anni, amico, ma sembra un sacco di tempo. Però, onestamente, qua mi sembrate nei guai. Il padrone deve badare ai suoi affari, no? E farsi ammazzare gli uomini non è un bene per nessuno... cos'altro potrebbe fare?".

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Bernardo

Le parole del nobile lo sorpresero, non avevano senso, per questo esistevano i mercenari, perche' per una buona paga accettavano qualunque forma o luogo di lavoro.

"La fedelta' e' morta nella culla...un gruppo di mercenari ben addestrati e ben pagati non ha bisogno di conoscere il loro datore di lavoro da quando era bambino o di uscire a cena con lui"

rispose

 

 

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Aubentag 27 Sigmarzeit 2511 - Sera [Qualche nube]

"Parlavo di fiducia, ragazzo mio" aveva risposto lord Ashaffenberg a Bernardo "non di fedeltà. Per me sono sempre state cose estremamente diverse. La fiducia la dai, la fedeltà  la ricevi"
"E poi i mercenari vanno bene per le guerre, non per la vita di tutti i giorni" aveva aggiunto il capitano Blucher con decisione.

In disparte Kurt stava parlando con Geizhals "Non lo so" rispose questo "io mi occupo di libri. La cosa che vedo è che fino a poco tempo fa e qui non c'erano problemi. O per lo meno limitati. Lord von Bruner veniva spesso senza che ci fossero pericoli: si i pelleverde infestano questi boschi, ma niente che le guardie non tenessero a bada. Adesso invece..." concluse l'uomo con malinconia.

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Yenlui

L'idea di offrirsi come 'guardia' lo sfiorò, non sarebbero mai riuscito a trovare ciò per cui erano andati in così poche ore seppur qualche spiraglio si stava aprendo in quel momento.
Finì di mangiare quanto gli era stato portato, pensieroso, guardando il padrone di casa di tanto in tanto.

Appena liberi si sarebbe diretto nel luogo dove avevano seppellito il 'cugino' raccomandando il suo spirito come conveniva e come meritava.

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Kurt Pilger

"Ah! La feccia dei boschi. Muoiono come gli altri, quelle creature. Prima ne ho ammazzate tre. Ma capisco che essere costretti qui, senza sicurezza, può non essere divertente. Mi sembri triste, amico... la pensate tutti così, qui, ultimamente?", provò ad indagare Kurt, applicando una piccola dose di psicologia spicciola, appresa in strada. 

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Bernardo

la sua faccia la diceva lunga su quanto la risposta del nobile lo avesse convinto 

Fiducia o fedeltà...a me sembra che stiate giocando con le parole eccellenza, siete assediati da bestie infernali e questa è una guerra, piccola ma pur sempre una guerra.”

rispose buttando giu un altro sorso di liquore

E la guerra va fatta combattere a chi lo fa di mestiere, non a medici bibliotecari o maggiordomi”

concluse

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Aubentag 27 Sigmarzeit 2511 - Sera [Qualche nube]

"Non credi che io faccia tutto il necessario per proteggere le mie proprietà: quando ho avuto questi possedimenti ho confermato subito che le difese sarebbero state mantenute, come in precedenza. E il capitano può confermare" rispose il nobile a Bernardo. Buchler annuì "E' vero. Ma sono tempi bui e a volte e necessità che tutti partecipino alla difesa dei possedimenti. Anche perché non puoi mai sapere cosa o chi ti attaccherà attentando alla tua vita. O metti in dubbio le capacità dei miei uomini, perchè non siamo mercenari?"

Più in disparte anche Kurt continuava la discussione "No ma qui sto bene io." disse il bibliotecario "ho i miei libri, i miei amici. Sto bene. Perchè dici così?" concluse l'uomo passando sulla difensiva.

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Bernardo

La discussione si stava scaldando forse era meglio fare un passetto indietro considerati gli animi dei commensali

"Io non metto in dubbio nessuno, non conosco voi ne i vostri uomini, dico solo che vedo molti feriti e magari aggiungere forze fresche vi darebbe il tempo necessario a far rifiatare gli infermi ed allo stesso tempo mantenere la sicurezza del maniero"

rispose il giovane

'Ma sono solo il figlio di un macellaio, forse parlo di cose piu' grandi di me e che non conosco"

Suo padre non avrebbe mai afidato la sua sicurezza a mutilati e feriti

 

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Yenlui

L'asur si girò verso Bernardo. A volte la sua lingua era fin troppo tagliente, forse lo faceva appositamente o forse era stupido. Provocava per poi ritrattare e nascondersi per non mettersi in qualche pasticcio. Chissà quante erano le cose che invece pronunciava alle spalle della gente. Però aveva ragione e sarebbe stato giusto mantenere la propria linea anche se parlava di mercenari quasi come avesse sempre vissuto in mezzo a gente simile e non in una macelleria o scannatoio.
"Dice il giusto. Certamente il vostro valore è indiscusso se avete affrontato quelle bestie e in ogni caso deciso di rimanere. Avete però necessità di più spade è evidente." però il ragazzo macellaio non teneva conto del timore del signore della proprietà e dei mercenari se pagati meglio avrebbero potuto puntare la spada dove meno avrebbe desiderato Herr Ashaffenberg.

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Aubentag 27 Sigmarzeit 2511 - Sera [Qualche nube]


"Parli di cose che non conosci. Fino a poco tempo fa non c'erano questi problemi." rispose a Bernard il capitano "e noi eravamo sufficienti. Solo da qualche ottimana le incursioni sono aumentate"

"Senza sollevare i toni, Buchler ha ragione, figliolo" riprese il barone "certo non tarderò a cercare aiuti se la situazione dovesse perdurare" 

Fu allora che il capitano guardando il giovane Andolini e l'elfo alto aggiunse "Comunque per queste notti siamo al sicuro: ci sarete voi a supportarci"

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Bernardo

L improvviso mutare dei modi del capitano insospetti un po il giovane tileano, sebbene avesse apertamente criticato il suo metro di giudizio, gli sembro' comunque una risposta inusuale.

"Con piacere, qualunque cosa pur di sdebitarmi dopo questo ottimo vino"

rispose piatto

"Avete gia' stabilito i turni o dodbbiamo raggiungervi nei vostri quartieri dopo la cena capitano?"

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Aubentag 27 Sigmarzeit 2511 - Sera [Qualche nube]

Il capitano guardò Bernardo, Magnus e Yenlui annuendo "Va bene. Domani mattina però..."
Il suo parlare fu interrotto da quello di Ashaffenberg "Non serve, non serve ora." disse "saranno sufficiente gli uomini ora di guardia. Certo se ci fosse un attacco sarebbe un'altra cosa"
Buchler chinò il capo e disse solo "Come desiderate"
"Ora" riprese il nobile "penso per me sia ora di ritirarmi. E consiglio a tutti di fare lo stesso." detto questo si mosse verso la scala. 
Anche Buchler, dopo averlo salutato con un cenno del capo disse "Buonanotte" ai tre amici e si diresse alla porta

Nella stanza, oltre alle cameriere che stavano sparecchiando, erano rimasti solo Kurt ed il bibliotecario che stavano parlando. "Io sto benissimo" disse quest'ultimo con un tono d'ira nella voce "benissimo. E non so cosa ti faccia pensare diversamente."
E detto questo anche lui si mosse per salire le scale.

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