Uscendo dalle mura ed entrando nel villaggio, i fanti scorgono le casupole di legno, ammucchiate l'una vicino all'altra, lasciando lo spazio a mala pena per un carretto. Galline becchettano in giro. La strada che collega il ponte alla piazzetta su cui si affacciano tempietto e forno non è più di 40 metri. Su questa cammina verso le mura una figura curiosa. Cammina in fretta, ma con il passo esitante di chi sa che ogni movimento sbagliato potrebbe mandare in frantumi la propria giornata. Tra le braccia stringe un grappolo di ampolle piene, sottili e tremolanti, che tintinnano come piccole campane a ogni sobbalzo del suo corpo pesante. Il grembiule da fornaio, troppo stretto, porta addosso come medaglie macchie di farina vecchia e il profumo dolce del lievito cotto. La sua figura è un misto di fretta e di goffaggine, un’anatra tra i polli sulla strada. Ogni passo sembra una trattativa con l’equilibrio, e un servo della gleba — una contadina che lo osservano passare — lo saluta con un misto di rispetto e affetto trattenuto: Mastro Lar, che succede? Cos'è questo trambusto? Per lei, il fornaio non è solo il borgomastro di Uthsuru, ma un uomo affidabile, un padre per tutta la comunità. Sessant’anni, forse di più. I pochi capelli grigi che gli restano, raccolti in ciocche sottili, gli cadono sulle spalle come fili d’argento stanchi di luccicare. Gli occhi, di un grigio slavato, tradiscono la stanchezza di chi ha imparato a vivere senza mostrarsi troppo, o forse di chi è già arrivato a metà giornata di lavoro, anche se deve ancora suonare l'ora sesta. Per i PG con intuizione passiva >15 Lar porta dentro di sé un silenzio antico, un pudore che non ha a che fare solo con l’età o con il ruolo, ma con un segreto taciuto con scrupolo, come un pane cotto poco e nascosto nel forno per paura che qualcuno ne senta l’odore. La campana del tempio di Uthsuru batte l’ora come per stabilire una pausa alla fatica del vecchio fornaio: si ferma e si asciuga la fronte con il dorso della mano. Cara Selërra, non lo so e vedendo movimento @Voignar @Landar @Pentolino alle mura capisce, finalmente, la gravità della situazione ma niente di buono: va' al tempio e ordina di suonare l'adunata, corri! Poi, rivolto agli stranieri: Ecco qui dell'acqua di vita, tutta quella che c'è a Uthsuru, aiutatemi a portarla, a chi serve? Pozioni di cura ferite Chiamate "acqua di vite", sono tenute scrupolosamente, poiché sono merce assai rara. Non è escluso che quella che è stata trovata all'ospedale da campo. Consegna 2 ampolle a testa a Mercurio (con una certa diffidenza) e Tarik, mentre a Amirkhan dice, abbassando la testa, Effendi, come state? Per il Santo! Che cosa sta succedendo? Due boati STAK e STAAAK si susseguono, seguiti da crepiti di rami che si spezzano: provengono dalle mura esterne. Urla disumane cominciano a crescere: l'eccitazione degli orchi, scemata di fronte al ponte levato, si è riaccesa come un rogo!