Mornn si volta e spiega una pergamena.
Da quella pagina si genera una sfera verdastra e dall’odore acre, schizza e colpisce un nemico intento a lottare contro Alberich. Quel sicario urla e si getta a terra mentre la sfera inizia a sciogliergli il volto. La sua agonia dura poco.
Alberich è ora libero di usare delle magia e di spostare alcuni di voi… tra cui anche Leidorl.
Quest’ultimo ha appena mozzato un braccio a un nemico (poco prima di essere scambiato di posto con Nomos). Leidorl ha anche toccato il suo frammento della speranza ma questa volta non si è materializzata la lama nera… il frammento si è andato a fondersi con il guerriero donandogli maggiore forza.
Astaron (grazie a Alberich) viene scambiato con Ramuh.
Il brooler ora si trova vicino a quattro assassini, rotea la sua spada e mozza le gambe a tre di loro… moriranno dissanguati in pochi secondi.
Astaron nota qualcosa di strano: uno degli uomini che ha appena sconfitto è uguale a un altro assassino che aveva ucciso poco fa sul retro della locanda.
Herlan intanto fa saltare la testa a due nemici mentre Zantes ne incenerisce uno… ustionando anche un secondo. Oloth si muove e lancia quattro dardi contro un assassino.
Si trattano di frecce magiche di forma conica e che emanano una luce bianca e candida. Trafiggono il sicario al petto. Costui cade prima sulle ginocchia per poi accasciarsi su un fianco e spirare.
Un’infinità di lance vengono puntate attorno al collo della ladra.
Eravate così concentrati sullo scontro che vi siete resi conto solo ora che le guardie di Silv vi hanno circondato. In realtà non hanno intenzioni ostili contro di voi.
Hanno bloccato la ragazza e intimato ai sicari di fermarsi. Costoro però non si fermano e, nonostante la netta inferiorità numerica, continuano ad attaccare.
Le guardie si vedono costrette a ucciderli tutti.
La ladra alza istintivamente le mani in segno di resa, nello stesso instante ogni sua magia si interrompe: la runa rimasta sulla sua mano, i suoi occhi rossi, i suoi capelli di fuoco, i vostri oggetti “risvegliati”… tutto torna alla normalità.
I soldati di Swoliss indossano armature leggere ma pur sempre fatte di metallo resistente. Le protezioni sono di un tenue colore dorato con linee rosse sgargianti (simili a esili triangoli allungati). E’ famoso il cuneo cremisi che hanno disegnato sull’elmo… così com’è noto la loro abilità nell’uso della lancia, ossia la loro arma principale.
L’intervento delle guardie ha portato a compimento uno scontro che già era arrivato alle sue fasi finali. Quello che sembra essere un capitano di questi soldati si rivolge a voi con un cenno del capo per poi indicarvi un chierico tra i suoi uomini pronto a curarvi.
Il capitano (e tutti i suoi uomini) hanno capito che non siete voi la causa che ha scatenato questo duello. Scatta sull’attenti quando un uomo supera i lanceri e si avvicina a tutti voi.
E’ occhiodirubino.
Cammina con le mani dietro la schiena gobba, sul suo volto è apparsa un’espressione contrariata.
Signore… dice il capitano al mago …non dovevate disturbarvi.
Occhiodirubino alza una mano per comunicare che non è un problema per lui: volevo vedere personalmente quello che sta accadendo qui.
Capite che il mago non vi ha riconosciuto. Vicino a lui ci sono cinque soldati, le migliori guardie del corpo di Silv.
Occhiodirubino guarda la ladra ed è colpito dal fatto che è circondata da decine e decine di frecce che le sfiorano la pelle del collo: chi è quella?
Una ricercata, signore, niente di cui preoccuparsi.
Il mago perde subito interesse per lei.
Il capitano ordina ai suoi uomini di perquisire la donna, poi si avvicina a voi e vi chiede di raccontare tutto quello che è accaduto… prima però si sente in dovere di dirvi che è rammaricato per quello che vi è capitato.
Un lanciere intanto immobilizza da dietro la ladra usando l’asta della sua lancia premendola contro il suo petto bloccandole così le braccia lungo i fianchi.
Lei non può ribellarsi e non vuole farlo. Conserva un espressione calma e seria sul volto, diventando così imperscrutabile.
Continua ad avere le lance puntante mentre viene tastata e perquisita.
Dal retro delle fila dei soldati arriva anche Torkim (quell’antipatico esattore delle tasse). Cammina con passo spedito verso la ladra: hai finito di scapparmi! Le dice con voce grave e profonda, rivelando tutta la sua frustrazione che aveva nei confronti della donna.
Lei non risponde, trova sia saggio non parlare.
Le vengono rimosse le bende che aveva sugli avambracci e sul palmo della mano sinistra. Sulle braccia ha una lunga serie di tagli lineari e sulla mano ha un marchio di un occhio.
Cos’è questo? Chiede Torkim riferendosi a quel simbolo ma lei non risponde.
Gli uomini che la stanno perquisendo (sono tre) le sfilano diversi sacchetti pieni di monete d’oro e… ovviamente …la privano subito della sua arma.
Un soldato la estrae dal fodero per vederla. E’ una spada ricurva e tagliente solo da un lato, un tratto di lama vicino al magico presenta dei fori e una bizzarra forma… come se fosse stata fusa a un flauto.
Che roba è? Esclama il soldato mentre si prepara ad agitarla per aria ma Torkim lo ferma poiché nessuno di loro sa cosa può fare quell’arma.
La perquisizione continua: sulla alla donna vengono trovati diversi oggetti: una chiave, uno specchio dalla pregiata cornice e manico, una piccola sfera di cristallo, le campanelle (che già avevate notato) e uno piccolo scrigno.
Torkim lo apre.
No, no, no… fa la ladra.
Troppo tardi.
Dallo scrigno fuoriescono diverse piccole luci di diverso colore che si librano in aria lasciando dietro di se una scia luminosa. Sfuggono verso il cielo.
Ohhhh! Esclama sconsolata la donna.
Capitano! Un soldato chiama Torkim quando, da una tasca della ladra, viene ritrovata una medaglietta.
Torkim la prende e la mostra alla donna: questa appartiene a una religione proibita, lo sai?
Lei distoglie lo sguardo.
Non riuscite a vedere quell’oggettino.
Viene poi trovata in un’altra tasca una seconda medaglietta. E’ dorata e rettangolare, con i bordi smussati. Torkim la esamina: è un lasciapassare per alcune biblioteche di Axira… guarda la ladra …qui c’è scritto: Silpaghina. E’ il tuo nome? O lo hai rubato?
Lei non risponde.
Vengono infine controllate le pergamene che la donna aveva con se.
Uno solo di quei rotoli cattura l’attenzione dei presenti. Mostra la mappa del continente ma c’è una “X” rossa in un punto dei mari a sud di Swoliss.
Torkim chiede alla donna: cos’è… un mappa del tesoro?
Ancora una volta l’uomo non riceve nessuna risposta.
Spazientito, il capitano ordina ai suoi soldati di portare la ladra nelle prigioni di Silv.