Scelta: Fermare Shukak
Quando Rael le dice di fermarsi, Shukak spalanca gli occhi, già lacrimanti, poi trema un attimo... e, infine, lascia cadere il pugnale per terra. A sua volta, Shukak cade in ginocchio, realizzando la gravità del gesto che stava per compiere, soprattutto per i suoi due figli non ancora nati. Le parole di Rael, però, le danno speranza... speranza che il potere di Viola possa essere infranto.
Theodore si fa avanti. "Sì, posso provarci io" dice il giovane chierico. "Purtroppo, le mie energie magiche sono al limite. Abbiamo un solo tentativo... e non credo che il mio potere sia forte abbastanza da sconfiggere quello di Viola. Ma ci proverò lo stesso. Incrociate le dita" e, detto ciò, si avvicina a Shukak, imponendole le mani, e concentrandosi al massimo delle sue potenzialità magiche.
Un'aura azzurra-dorata prova a circondare Shukak, ma subito vedete un'aura infrarossa opporsi a tale magia. Lo spirito di un marionettista emerge dalle spalle della Regina, sofferente in volto, come se stesse per essere scacciato. Poi, però, l'aura infrarossa gli ridona vigore, e la figura sorride sardonicamente, rientrando di getto all'interno di Shukak. L'incantesimo Protezione dal Male si spezza, e Theodore viene scagliato indietro di qualche passo da un inatteso contraccolpo magico. "Ma che succede?! Non ho mai visto nulla del genere..." Theo resta scioccato, ma purtroppo non c'è niente da fare. Il potere di Viola, a quanto pare, non è così facile da infrangere, una volta insinuatosi.
The Harsh Truth of Failure
"Mi dispiace, ho fallito..." aggiunge Theo, ancora scioccato da quella repulsione magica che ha interferito con la sua magia, cosa che mai gli era accaduta prima d'ora. Rhalcos gli mette una mano sulla spalla. "È ok, Theo. Hai fatto del tuo meglio. Cercheremo un'altra soluzione" sono le parole, inaspettatamente sagge e serie, del giovane monaco, che risultano di grande conforto per Theodore.
"Avete detto che funziona come una possessione, vero?" dice Rhalcos, rivolto a voi, ma è chiaramente una domanda retorica. "Forse lo spirito si può spostare in un altro corpo, se glielo offrissimo volontariamente. Così, Shukak sarebbe libera" asserisce, determinato, non l'avete mai visto così serio. "Rhalcos! Quello sarebbe esorcismo!" puntualizza Theodore. "Già. Proprio quello in cui la tua famiglia è specializzata" aggiunge Rhalcos. "È pericoloso! È una tecnica avanzata! Se perdessi il controllo dello spirito... come quella volta..." Theo abbassa lo sguardo, chinando il capo e stringendo i pugni. Ci devono essere dei trascorsi tra Theo e Rhalcos, trascorsi riguardo l'esorcismo. Forse, una tragedia nel loro passato, che li accomuna e li lega. "Quella volta il corpo ospite era stupido e ingenuo. Ha esitato, e la sua esitazione ti ha fatto perdere la concentrazione. Adesso non succederà" dice Rhalcos, deciso. "Non puoi pensare che... ! L'ospite dovrà comunque morire per spezzare il potere di Viola... non vorrai..." "Hai capito, Theo. Sarò io l'ospite. La mia vita porrà fine al giogo di Viola" si conclude il discorso tra i due.
The Unexpected Sacrifice
Una nuova carta viene messa sul tavolo. Attraverso un esorcismo ed un sacrificio, esiste ora una possibilità di infrangere il potere di Viola, senza uccidere Shukak. Il prezzo da pagare, però, sembra essere la vita di Rhalcos, il giovane monaco, amico d'infanzia di Theodore. Quest'ultimo è già in lacrime, e si sente caricato di una responsabilità ancora più grande della precedente, in cui ha già fallito. È un peso troppo grande per le sue spalle, ma anche Theodore realizza che è l'unica strada rimasta. "Giovane senza-scaglie... sacrificarti al posto mio...! Hai il mio più profondo rispetto" e Shukak fa quasi per genuflettersi, ma una voce cambia nuovamente le carte in tavole.
"Sarò io a sacrificarmi" dice Garion, comparendo nell'inquadratura. "Avendo già una traccia di aura infrarossa addosso, la mia compatibilità per l'esorcismo è maggiore. Dico bene, chierico?" e Theodore annuisce. "Sì, ma..." "Allora è deciso. Sono stato uno schiavo per la maggior parte della mia vita. Morendo, non lascerò rimpianti. Se è per salvare più vite, allora ne vale la pena. Questa è la strada di un'ombra. Dico bene, Dorian?" e Garion si rivolge a Dorian, guardandolo negli occhi. Lo sguardo di Garion è lo stesso che aveva Dorian tempo addietro: freddo, deciso, determinato ad andare fino in fondo.