DM
La rapida consultazione con i prigionieri fu sufficiente a spronare i viandanti che erano giunti da Covo del Tarrasque, la cui rinnovata urgenza rese i piani di assalto assai più rapidi. Gli avventurieri si congedarono rapidamente da Mamma di Celeste, che sollevò una mano in segno di saluto mentre essi, come i genitori un tempo, scesero in guerra. Il percorso fino al raggiungimento dell'area fu divorato, laddove il gruppo privo di esperti in arcione scese dalle proprie cavalcature. Unica eccezione fu Astrid, la quale nella sua nuova taglia pareva ella stessa una gigantessa e si separò da Sovrano Nero, il quale aveva steso uno dei nixie sotto uno dei suoi poderosi zoccoli.
I quindici giunsero nei pressi della Torre del Fato.
Nell'immaginario collettivo la prospettiva di trovarsi nello stesso luogo in cui, dove venti anni prima si era combattuta l'aspra battaglia contro il drago rosso Azariaxis, evocava l'immagine di un campo di battaglia leggendario degno di una ballata bardica. Tuttavia la realtà, la condizione attuale e il tempo diedero una vista assai diversa: la Torre del Fato, una struttura che un tempo doveva essere stata imponente, era in parte crollata lasciando scoperchiato il nuovo “tetto” che consisteva in un secondo piano sul quale si trovavano un pesante baule in legno e ferro battuto e un grosso scranno raffazzonato, sul quale sedeva la strega annis di cui avevano sentito parlare. Ma pure le parole dei prigionieri parevano lusinghiere rispetto alla orrenda realtà di quella disgustosa megera dai denti ingialliti e pieni di tartaro, dalle gengive violacee, la pelle grigia e solcata di bubboni, i capelli neri lucidi di unto e con pezzi di ramaglie rimasti intrappolati tra di essi, vestita con un abito viola pallido con una ampia scollatura che si sarebbe potuta evitare, la quale lasciava tristemente intravedere le forme limitatamente procaci e dettagli che non approfondiremo (Apparenza 6). La megera, appoggiata con un gomito su uno dei braccioli del suo trono sopraelevato, osservava con un ghigno la scena che si stava svolgendo, come un imperatore dei tempi antichi avrebbe fatto osservando i gladiatori che combattevano per la loro vita Molto divertente ghignò.
Seppur non vi fosse un'arena e un pubblico popolare, la battaglia non era meno intensa: una gigantessa delle colline giaceva a terra immobile, la gola recisa a tale profondità da permettere di intravedere la giugulare. Anch'egli steso a terra, un maschio della sua stessa specie ululò di dolore quando il giovane principe Dorian Von Gebsatell spinse lo spadone che aveva conficcato dentro il suo occhio, la lama che affondò nel cranio fino a sfondarlo e ponendo fine alla vita di quella creatura Non farete... un altro passo... bestie... non la toccherete... non toccherete nessuno... vi ammazzerò... tutti... un ululato collettivo di rabbia e frustrazione proruppe dai giganti che erano rimasti nelle retrovie, quattro maschi e una femmina. Il secondo di loro era caduto per mano dell'uomo che si ergeva di fronte a loro.
Nonostante quell'attimo di pausa, il figlio del principe Derbel sembrava in condizioni pietose: il viso madido di sudore, sporco e sangue che perdeva da una ferita sulla fronte, il giovane era pallido e dagli occhi cerchiati di nero. I suoi movimenti erano lenti e misurati, il segno di una persona prossima al crollare priva di sensi da un momento all'altro Devi... andartene... per favore... non...
No... no! Posso ancora aiutarti! gli rispose debolmente, ma stizzita, la ninfa dai capelli rossi che si trovava dietro di lui. Più che la madre di Shaun e Angelica, allo stesso modo dell'amica Azalia, Shayla sembrava avere l'aspetto di una sorella dei due Draconis, i cui tratti parevano essere stati scolpiti dal più abile degli artigiani, che aveva curato ogni dettaglio dalle delicate orecchie a punta alla pelle immacolata, passando per le labbra carnose e gli occhi le cui pupille color nocciola sembravano attirare lo sguardo invitandolo a perdervisi (Apparenza 24). L'unico difetto in tale meraviglia del creato, simile allo sfregio che un vandalo avrebbe lasciato su un'opera d'arte, era un livido sulla spalla sinistra che sembrava essere stata dislocata dalla propria posizione originaria.
Un gigante si fece avanti sulla sinistra, poco prima che la brigata di avventurieri giungesse nella radura. Fu allora che l'annis perse il proprio sorriso, sollevandosi in piedi. L'arrivo non passò inosservato anche ai difensori, con Shayla che spalancò gli occhi prima di gridare Shaun! Angelica! il bel viso che esprimeva sorpresa, sgomento, paura e speranza Per favore, aiutatelo! anche Dorian, udendo questo ingresso a sorpresa collettivo, si voltò verso quell'eterogeneo gruppo, osservandolo confuso Cugi-- la distrazione si rivelò fatale per il Von Gebsatell che venne colpito in pieno volto dal randello di un gigante sdentato e dal naso a patata, che ululò di trionfo quando l'erede al trono di Glantria crollò a terra sputando sangue e accasciandosi a terra. La ferita non si rivelò tuttavia letale, a giudicare da come il diretto interessato cercasse ancora di muoversi, gli occhi spiritati nel tentativo di non cedere neanche un metro e mezzo di terreno Ucciderò... la tua famiglia! E... i tuoi figli! E... i tuoi animali domestici... mormorò sull'orlo dell'incoscienza.
Gli eroi avevano trovato il principe, tuttavia la sua vita sembrava ora appesa a un filo.
Ammazzateli! strillò la Annis con una fastidiosa voce acuta, snudando i denti e sollevando le proprie maniche per mostrare le possenti braccia muscolose, che brillarono di una strana energia violacea mentre ella si preparava a fronteggiare i nuovi numerosi nemici. I giganti superstiti e la gigantessa si fecero avanti, sebbene i maschi paressero assai recalcitranti nell'attaccare una delle avversarie Bubi... brontolò uno di loro, dagli occhi strabitci e pieno di verruche (Apparenza 6, come il resto dei maschi della compagnia)... Grudi Bi! disse occhieggiando Astrid.
x chi capisce il gigante
I suoi compagni maschi annuirono digrignando i denti, apprestandosi allo scontro. La gigantessa, dal setto nasale deviato e i capelli biondi legati con femori umani (Apparenza 7), sputò a terra Kura... Gigò!
x chi capisce il gigante
Lo scontro ebbe inizio.
Mappa dell'area
X tutti, azioni compiute