DM
La processione che partì quella mattina dal Borgo di Foglia Nuova™ (dove spira il vento di nuove avventure) era guidata dal ciambellano Beregar, che come tutti sembrava avere le farfalle nello stomaco Che Moradin ce la mandi buona! disse asciugandosi la fronte con un fazzoletto. La partenza fu leggermente ritardata per colpa di Seline, che sembrava pronta per un provino con la Confraternita Oscura, e Kaahan, che si attardò per cucinare un pollo al limone dall'animale ucciso quella stessa mattina.
x Kaahan
Se qualcuno si aspettava di veder giungere Kaahan sventolando un pollo crudo mezzo spennato e con un limone infilato sù per il deretano, la sua sorpresa sarebbe stata grande nel veder giungere il combattente con in mano una terrina dall'aspetto decisamente invitante. Dopo aver tagliato le strisce di carne, aver pulito le parti grasse e passato sulla farina, l'orco fu preso da una creatività mistica che lo indusse a elaborare un salsa dolce e aromatizzata sfruttando amido di mais, vino bianco di Pescalia, scorza di limone e zucchero. Edwas stesso, il locandiere, osservò con attenzione prendendo appunti mentre l'orco diede vita a un capolavoro culinario posto su un letto di limoni tagliati sottili. Non sapendo come esprimersi, il ciambellano non commentò il ritardo, ordinando quindi la partenza di quella processione multirazziale e così piena di talenti naturali.
Fu presto chiaro a gran parte dei presenti che una tappa extra sarebbe stata svolta durante il viaggio. Il giorno precedente, laddove Kaahan stesso era fuggito, Clint, Trull, Thorlum, Zhuge e Chandra avevano avuto il piacere di incontrare Nefardil, un satiro che aveva dato loro le dritte per raggiungere Lagocristallo, dove si era riunita la Corte Fatata della Foresta dell'Arbusto Nero, agli ordini di una leader di nome Veldrada. Fu ripassando vicino a dove erano usciti dal sentiero che Zhuge e Thorlum si attardarono per ripassare vicino al villaggio dei Puzzi, feccia follettifera alta suppergiù due mele o poco più, le cui case a forma di fungo erano state rase al suolo dalla caduta di Kaahan.
x Zhuge e Thorlum
Consci dell'opportunità di ottenere un aiuto importante in questa vicenda, Beregar si mostrò concorde alla visita di Lagocristallo Non è una deviazione grossa, e potremmo sempre far valere l'autorità del principe per dell'assistenza. Mi piace, ottimo lavoro a tutti voi! commentò, tirando le redini del proprio cavallo. Il gruppo proseguì dunque all'interno del vecchio sentiero, poco battuto e pieno di radici in cui ogni tanto gli zoccoli dei cavalli incespicavano. Nonostante il disagio delle cavalcature, tuttavia, le fronde degli alberi non furono sufficienti a rallentare il passo e infine il gruppo ebbe modo di raggiungere, a metà giornata come calcolato da Nefardil, le sponde di Lagocristallo. Esso si presentava come un largo acquitrino circondato di tondi sassi che sembravano circondare come una corona la radura delimitata da alti alberi. Il sole faceva capolino illuminando in parte la superficie del lago e parte dei prati verdi che fungevano da coperta per le sponde.
Lagocristallo
Tuttavia il panorama bucolico era forse l'ultimo degli aspetti che gli avventurieri notarono. Preannunciato da una serie di lamenti molto sospetti e familiari, al momento dell'arrivo nella radura le narici di quella processione di avventurieri vennero raggiunte da un forte profumo di incensi naturali. Lavorando il polline di alcune piante e spargendole in aria, le creature avevano creato un atmosfera ancora più afrodisiaca di quanto gli occhi già non potessero scorgere.
Erano circa una quarantina tra nixie, pixie e spiritelli ridenti, satiri in pieno vigore, stupende driadi dalla pelle color corteccia e una congrega di ninfe dalle lunghe chiome e dai fisici statuari. Molte coppie erano già impegnate nel più naturale degli atti, tuttavia il gruppo di ninfe, per metà immerse nel lago, non lo erano e furono le prime a notare gli stranieri ed ebbero la gentilezza di non abbagliarli con il loro fascino ultraterreno. Pur essendo accompagnati da donne di un certo fascino, perfino Chandra pareva in difficoltà nel poter reggere il confronto di simili creature Salute stranieri disse una di loro, una ninfa dalla lunga chioma color mogano che si appoggiò con i gomiti e i seni sulla sponda del lago Giungete nel momento di maggiore bisogno, laddove siamo stati tutti chiamati al sacro dovere di salvare la nostra specie dopo l'arrivo del drago spiegò. Un'altra, dai capelli rossi leggermente mossi, le si appoggiò languidamente di fianco, spettinandola e prendendola la parola La festa della Rinascita ha bisogno di maschi vigorosi e femmine disposte a dare alla luce dei nuovi abitanti per la foresta. Ci aiuterete?
Un rumore di fronde anticipò la discesa molto rapida di un'altra ninfa, che dalla cima del ramo su cui era appollaiata cadde tra le braccia (vi giuro che ho tirato il dado!!!) di Bjorn. La femmina abbracciò il kalashtar, sorridendo con il suo visino incorniciato da una chioma color miele Il mio nome è Veldrada e ti dò il benvenuto a Lagocristallo! Sembri forte e vigoroso, un nostro figlio potrebbe essere un vero eroe la ninfa scoccò un bacio all'uomo del nord, che si sentì invaso da un piacevole calore.
Veldrada la ninfa
Beregar balbettò, incapace di dire nulla. In compenso gli altri astanti ebbero parecchie parole Guarda lui, sembra così impacciato... ma così carino! disse la ninfa rossa guardando Clint Lo voglio! concluse. La sua amica dai capelli color mogano non rispose, alternando il suo sguardo tra Kaahan, Tom Po e Zhuge, intrigata dall'esoticità di quegli avventurieri Figli forti come una quercia una sua pari con i capelli mori e occhi azzurri aggiunse o flessibili come una canna di bambù mormorò passandosi la lingua sul labbro superiore. Una driade dai capelli verdi e inghirlandata di fiori uscì per un attimo dal suo albero, osservando timidamente Tonum I-io... vorrei... altre due si affacciarono osservando con la stessa curiosità Flurio. Un trio di satiri dai fisici scolpiti, uno dei quali con un meraviglioso pizzetto degno di Mefistofele, si prostrarono ai piedi di Chandra e Celeste O dee dai capelli color argento, accettate il nostro nettare! esposero poeticamente intonando un canto in onore di tanta bellezza umana. Un altro satiro, con spirito meno pragmatico, osservava Ariabel praticando onanismo. Alcune fate, piccole per gli standard umani e con piccole alucce da farfalla, squadrarono i nani della compagnia Un centauro, giunto in quel momento lanciò un'occhiata a Seline... o alla sua cavalla, difficile dirlo. Certo era che quella processione di abitanti della foresta pareva ben lungi dall'intenzione di parlare. L'odore di boccioli e incenso poi, sembrava essere un ulteriore invito a quel baccanale.
x tutti