Trull (nano guerriero)
Il nano si stava accompagnando a Zhuge, diretto alla esplorazione del sito.
Era interessante constatare la conoscenza quasi atavica che l'umano possedeva, insolita per un individuo di una razza che non poteva poi accumulare molta esperienza in una vita così breve. Zhuge non era nemmeno particolarmente anziano da giustificare una particolare saggezza. Tuttavia aveva citato correttamente un antico proverbio nanico, caduto quasi in disuso. Quel detto aveva perso fortuna nelle grotte del suo popolo, e il nano ne raccontò le ragioni al suo interlocutore mentre camminavano.
"Il mio bisnonno, che vi ha assistito personalmente, mi ha raccontato di un anziano umano che era in visita alla città insieme a tre nipoti particolarmente discoli e ad una piccola comitiva di popoli vari, poco prima della nostra tradizionale settimana dell'accoglienza. Erano con uno solo dei nostri, gli altri erano troppo impegnati con i preparativi, e quasi non mettevano il naso fuori dalle stanze del comitato per la festa patronale. A parte i visitatori, quindi, la città pareva deserta. Ad un certo punto, i tre monelli attraversano un ponte correndo e si nascondono dietro il saio del vecchio, perché inseguiti da un montone particolarmente cornuto. Il quale aveva ben ragione di essere incavolato, qualcuno dei tre gli aveva attaccato una piccola torcia alla coda, quindi l'animale era particolarmente imbizzarrito. L'uomo canuto, nonostante l'età, temendo per i tre nipotini alle sue spalle, si é impettito davanti alla bestia e non ha fatto che sbattere il puntale ferrato del proprio bastone da passeggio sulla roccia per far rumore e scacciare l'animale urlando "Da qui non passerai!" ammonendo al contempo i nipoti ad allontanarsi con un "Fuggite, sciocchi!". Non ci volevo credere, ma il bisnonno me lo ha giurato su tutti i suoi defunti, il ponte ha ceduto per quel singolo colpo, ed é parsa colpa dell'uomo anche se ho saputo che di questo le perizie hanno poi incolpato la mancata manutenzione e quindi il lassismo dei gestori della rete viaria del tempo. Perciò da quel giorno, non ci fidiamo nemmeno della roccia su cui poggiamo i piedi, perché qualcuno potrebbe averci scavato sotto!" Il nano pareva aver finito il racconto, ma poi sorrise e sbottò in una fragorosa, singola risata, al ricordo. "Bah, il caro bisnonno. Figurati che la quarantesima volta che mi ha raccontato questo stesso episodio l'aveva trasformato talmente tanto che era diventato una roba praticamente epica, in cui un canuto mago sacrificava se stesso per battere addirittura un Balrog, precipitando insieme in un abisso senza fondo. Perfino i nipoti erano diventati quattro.". Trull scosse la testa, quasi commosso.
Una volta sul colle si aggirò con gli altri ammirando il tramonto.
@colle