Kalana
Nel mentre del bagno ho pensato a quale strofa, a quale canzone a cosa ispirarmi per cantare, quando ho improvvisamente un illuminazione. Raccontare una lunga storia epica e commovente con una lezione importante alla fine. una storia lunga, cantata e dettagliata che avrebbe preso almeno un paio d'ore, intrattenendo il pubblico per tutta la serata.
Prese i musicisti da parte per cinque minuti, dandogli tutte le direttive per poterla accompagnare.
Salita sul palco, nel silenzio, preannuncio quella che si avvicina ad una piccola opera lirica. Stasera, voglio raccontarvi una storia quasi incredibile, strana, triste ma vera. Una storia vera.
Lascio che il gruppo inizi a suonare un lento e calmo accompagnamento. Con un canto melodioso e tranquillo inizio a raccontare tutta la storia di come un gruppo di avventurieri raggiunse un villaggio di nome Ozien per portare provviste e aiuto. Nello stanco villaggio, con quello degli elfi confinante,
Un gruppo di quattro anime venne in soccorso
Erano un nano abbracciato al clericato, un
Ladro al bene converito, un ogre di dubbio intelletto
Ed un elfa indifferente ma dal candido aspetto.
Qui vi giunsero, portati dalla missione, trovando la',
Nella foresta celata, fame, miseria e faide mal sopite.
Un fantasma si diceva essere causa della carestia e dei problemi.
Spettro di cavaliere senza testa. Appariva e ammoniva muto.
Sparendo poco dopo, un monito non capito.
Il racconto prosegue raccontando di come il gruppo ricercava la causa di tutti i problemi di carestia innaturale del villaggio, indagando un antica tomba piena di spettri, indagando ogni pista e assistendo alla faida tra gli elfi ed il villaggio mentre peggiorava sempre di piu', fino al punto di non ritorno. Come da richiesta, la musica mentre narra diventa ogni secondo piu' triste. Soprattutto sulla parte del villaggio elfico distrutto da una forza misteriosa, accusando il villaggio umano. Un incontro per risolvere il mistero fu fissato.
Si presento' il gruppo di avventurieri scoordinato
Alla donna a capo degli elfi. Un accordo fu quasi trovato...
Ma, ahime', qualcosa accadde: L'Ogre del gruppo impazzì
Attacco' gli elfi. La pace era ora impossibile.
Se questa sembrava la peggiore delle notizie
Di peggio stava per maifestarsi.
Ma, ahime', il gruppo non era in grado di cogliere i segnali.
I musicisti scendono di tono stonando apposta quando io rompo lo schema narrativo a cinquine per far sentire come appunto stonasse dalla storia la minore organizzazione dei compagni. L'elfa e il nano sopportarsi non potevano. L'orge a due stava antipatico.
L'umano per nulla rischiare la pelle voleva.
Il loro cibo avveleno' qualcuno nel villaggio. Il gruppo sempre piu' combattuto era.
Andare, non andare.
Restare, non restare.
Chi combattere, chi non combattere.
Cercare, dove cercare.
Tutto era nel puro caos. Il gruppo era diviso.
La prosa rotta continuava per dare l'idea di caos e disorganizzazione, una nota stonata nel momento in cui l'opera richiedeva la sua parte piu' grande e musicale. L'elfa, sola, ci arrivo'. Forse qualcosa tra gli umani non tornava
Cerco' di contattare gli elfi, ma intercettata
Essa fu dalla vice del villaggio. Provo' a nasconderle l'intento
Ma... questa si rivelo' un demone. Ne trafisse l'addome alle spalle.
Disperata, fuggì nella foresta, cercando i compagni.
Un pomeriggio intero alla fuga dal demone.
Il vice ed il capo del villaggio non erano piu' loro. Erano demoni, nel loro aspetto. Loro erano la causa,
La sola elfa braccata nei boschi l'unica testimone.
Questa nella fuga riuscì, ai suoi compagni giunse. Una speranza all'orizzonte.
La prosa ritrova forma come Kalana prende a raccontare di come l'elfa si è riunita ai compagni.
Narra triste la prima delle parti peggiori. impotente si sono accorti che gli elfi avevano ragione. Il gruppo accorse cercando gli elfi
Il villaggio, mosso dal malvagio demone di foggia umana pure
Con picche e forconi, mossi da odio fasullo.
Entrambi trovarono gli elfi
Ma, i primi, furono gli abitanti del villaggio.
Il campo pieno di cadaveri di elfi innocenti
e abitanti altrettanto innocenti,
Era bagnato da solo sangue di innocenti.
Nel silenzio nella notte spirarono tanti
E il terreno accolse le lacrime dell'elfa.
Colpevole, nel suo cuore, di essrci arrivata troppo tardi.
Le vite degli innocenti a pagare il suo errore.
La narrazione prende una nota triste, ma quando prendo a narrare il giorno dopo. Dalla nota triste pero' raccontando il piano per salvare tutti, uccidere il demone e salvare ongi anima rimasta. L'avviso del cavaliere senza testa compreso troppo tardi sarebbe servito a salvare almeno parte del villaggio. Racconta con epicità il gruppo coordinato che si lanciano al combattimento mentre l'elfa distrae la folla di contadini.
Il nemico viene sconfitto, il villaggio libero,..ma il maleficio uccise tutti gli abitanti. Triste, con delle lacrime che rigarono il viso racconto la terra intrisa del sangue di tutti gli abitanti per colpa della follia di due demoni.
La musica monta lentamente, da triste e malinconica verso, lentamente, una tonalità felice. Ognuno del gruppo decise cosa fare del proprio tesoro.
Il nano volle armi migliori per combattere il male.
L'umano era indeciso
L'ogre impazzi', provando a prendere i soldi degli altri,
morendo per mano dei suoi compangni
L'elfa, no. Non li spese per se.
Avrebbe creato un Ordine.
Un ordine per combattere i demoni.
Un ordine per impedire quanto successe.
Un ordine di persone, unite in un voto. ''Mai piu' ''
Racconto' in un crescendo di quando l'elfa porto' la testa del cavaliere senza testa, in realtà rivelatosi un eroe che provava a salvare questa terra, Il cavaliere vide il buon cuore della donna.
Comprese il suo dolore. Comprese il dolore della sua gente.
In nome del suo Dio concesse lei un amuleto.
Un amuleto per salvare delle persone.
Questo in cambio della sua anima.
La musica stava salendo, sull'epico e allegro. Il giorno dopo l'alba illumino' l'amuleto.
Il miracolo promesso si compì
Molti degli abitanti, umani ed elfi, ritrovarono la vita!
Si svegliarono dal sonno eterno, di nuovo vivi.
Grati al Cavaliere, tutti decisero cosa fare della loro vita.
Uniti, vivi, liberi, tutte le anime si unirono in un inno.
''Mai più''
''Mai più''
''Mai più''
''Che i demoni e i malvagi mai piu' calchino indisturbati questa terra!''
Con questo chiudo la mia rappresentazione alzando il pugno felice ed inneggiando al lieto fine.