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Dragons´ Lair

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Visualizzazione dei contenuti con la reputazione più alta il 24/02/2016 in tutte le aree

  1. Come aggiunta al consiglio di Drimos, direi che l'ideale sarebbe fare finta che la 3.5 non sia mai esistita. Alcuni dei giocatori che sono nati con quest'edizione e non hanno mai provato niente di diverso vivono nella convinzione che le meccaniche della 3.5 siano realistiche e perfette per simulare uno scontro. Partendo da questo presupposto, tutto ciò che si discosta da quelle meccaniche diventa automaticamente sbagliato o assurdo ("cosa? un incantatore che lancia un incantesimo non causa ado? non ha senso, l'azione richiede la sua concentrazione!", "il ladro può fare un solo attacco furtivo? ma non ha senso, devono essere furtivi tutti gli attacchi se colpisce alle spalle!", "un mago in lotta può lanciare incantesimi? ridicolo!"), ma non esiste un motivo razionale per cui si dovrebbero considerare le regole della 3.5 valide a priori.
  2. Spinto dalla discussione sotto questa inserzione blog ho cercato di creare una meccanica che si potesse applicare alle trappole in modo da non rimuovere gameplay, ma anzi aggiungendolo. È tarato sulle trappole di D&D quinta edizione, in maniera che non sia possibile annullarne totalmente gli effetti, ma mitigarli, e solo dopo l'attivazione. Ho cercato di non introdurre meccaniche troppo complesse di cui tenere conto, spero che questo non lo renda troppo abusabile. Ci tengo in particolare all'opinione di @The Stroy @smite4life e ovviamente @greymatter. Disattivare Trappole Con questa regola variante il personaggio può rinunciare alla competenza in un'abilità per diventare competente nel disattivare trappole. Disattivare trappole non è più un “tutto o niente” determinato da un tiro di dado né una semplice interazione dialogica, ma si applica agli effetti di una trappola al momento della sua attivazione. Un personaggio con questa competenza ha a disposizione una pool di Dadi Meccanica pari a 1d6 per ogni livello dispari. Nel momento in cui viene attivata una trappola di cui è consapevole e con cui può interagire può spendere su di essa un qualsiasi numero di Dadi Meccanica come reazione per attutire l'effetto della trappola: Spendendoli sul danno, il danno inflitto dalla trappola viene ridotto del risultato del tiro dei dadi Spendendoli sul tiro salvezza, la CD del tiro salvezza per resistere all'effetto della trappola (se presente) viene abbassata di 1 punto per ogni dado speso Spendendoli sugli effetti, i dadi vengono tirati ed ogni risultato di 6 previene una condizione inflitta dalla trappola I Dadi Meccanica possono essere distribuiti nella maniera preferita tra gli effetti finché ne rimangono a disposizione, ma un personaggio non può mai spenderne più del suo massimo su ogni trappola. Volendo, il personaggio competente nel disattivare trappole può studiare una trappola che ha individuato per 10 minuti effettuando una prova di Intelligenza con CD 10. Se la supera può scegliere uno dei seguenti effetti quando spende Dadi Meccanica sulla trappola, più un effetto addizionale (o una creatura in più per lo stesso effetto) per ogni 5 punti con cui ha superato la prova: Una creatura a sua scelta massimizza i dadi spesi sul danno Una creatura a sua scelta ottiene vantaggio al tiro salvezza contro gli effetti della trappola (se presente) Una creatura a sua scelta si sposta al di fuori del raggio d'azione della trappola se potrebbe farlo con un movimento Nuovo Talento: Esperto di Trappole Prerequisito: competenza nel disattivare trappole Un personaggio con questo talento ottiene i seguenti benefici: I suoi Dadi Meccanica diventano d8 (se spesi sugli effetti li prevengono con un risultato di 6 o superiore) Aggiunge la sua competenza alla prova di Intelligenza per studiare una trappola Ottiene sempre uno degli effetti derivati dallo studio di una trappola su sé stesso, a prescindere dal risultato della prova e se l'abbia studiata o meno
  3. Che le paladine di Tyr vivano libere dalle costrizioni, perché sarà la spada a difenderne l'onore. Come sapete bene, è opportuno che la gente abbia la possibilità di peccare. Perchè così SMITE!!!
  4. Questo articolo si basa sulle considerazioni esposte nell’articolo Decostruendo il gameplay. Se non l’avete letto vi consiglio di farlo adesso, in quanto fornisce le basi per i consigli di seguito riportati. Questa è una trappola esemplificativa presa dal Manuale del Dungeon Master di D&D 3.5. Il fatto che una quantità enorme di DM siano nati e cresciuti con questa edizione, significa che ci sono chissà quanti DM che hanno letto una trappola così e hanno pensato “Ehi, questa è una buona trappola! Sì, è così che le trappole dovrebbero essere!”. Credenza rafforzata da anni di innumerevoli avventure targate WotC che presentano trappole simili. Sarò brutale ma onesto: questa trappola fa schifo. Sì, fa schifo. Non c’è quasi niente che redima questa trappola. Vi hanno detto che una buona trappola è fatta così, ma non è vero. Ora vi spiegherò come mai questa trappola fa schifo, e poi come creare trappole che non fanno schifo. Perché le trappole dell’era d20 sono loffie. In breve, perché le trappole dell’era d20 sono sistematicamente povere di gameplay. Se non sapete di cosa sto parlando: sì, dovreste davvero leggere il post. Cioè, non Il Post, il post precedente che dicevo prima. Prima osservazione. Innanzi tutto, questa trappola parte dall’assunto che sia nascosta e si possa trovare con una prova di cercare con CD 20; e poi prevede che la disattivazione sia effettuabile con una prova di Disattivare Congegni CD 18.Questo è noiosissimo. Motivo uno, il ritrovamento della trappola e la sua disattivazione sono determinate con un metodo randomico. Il giocatore tira due dadi: con uno forse la trova, con l’altro forse la disattiva. Un po’ come dirgli: “tira una moneta: se fai testa trovi la trappola, se fai croce no”. Ovviamente le probabilità non saranno sempre 50/50, ma l’esito della prova sarà comunque determinato da un numero random uscito dal dado, con probabilità P di riuscire e probabilità 1-P di fallire. Se questo fosse un videogame, sarebbe un videogame in cui c’è un solo pulsante, che quando lo premi ti dà una probabilità P di vincere e una probabilità 1-P di perdere. Che due palle, eh? Motivo due, trovare e disattivare la trappola in questo modo produce esattamente zero gameplay. Nel post Decostruendo il Gameplay abbiamo visto che attraverso le meccaniche puoi astrarre bene, o puoi astrarre male. Questo tipo di astrazione è noiosa: non ci sono scelte significative da fare. Tirare un dado non è gameplay. Seconda osservazione. Questa trappola non pone un grande pericolo o pesanti conseguenze per i giocatori. C’è il veleno, ma al più è un fastidioso inconveniente. E se ci pensate è ovvio che debba essere così. Se gli esiti “trovare la trappola” e “disattivarla” sono fondamentalmente decisi a random, la trappola non *può* farti troppo male. Perché se fallisci il tiro di disattivare congegni (e ricordate: il tiro di dado è random), la trappola scatta. Dunque la trappola per estensione scatta a random, visto che alla fin fine sono due tiri di dado che lo decidono. Immaginate il vostro DM che vi dà 1d20 e vi dice “bene, se fai 11 o meno sei morto”. La vostra reazione sarebbe: “Co… COSA?!? Ma che cazz… Io non… Questa è una STR*NZATA! Non è giusto!” E avreste ragione. Notare, io non sono della scuola “guanti di velluto”, per cui il vostro personaggio è uno special snowflake che guai se dovesse morire sennò il giocatore poverino ci rimane male. Io sono della scuola che i personaggi dovrebbero rischiare concretamente di morire. Però il tuo personaggio non dovrebbe morire a caso. Dovrebbe morire perché se lo è meritato. Dev’essere la conseguenza di una scelta stupida, ma fatta liberamente in risposta ad una situazione nota dove tu, giocatore, hai potuto soppesare rischi e conseguenze. Farlo morire perché ha fatto 9 col d20, senza che tu abbia potuto farci niente, è ingiusto. Ecco allora che le trappole, avendo in D&D 3.5 una probabilità random di scattare, non possono farti troppo male: è meglio se ti fanno un tot di danno simbolico, ma non abbastanza da rappresentare un serio pericolo per te. In questo caso, anche se scattano perché hai fatto 9 col d20 alla prova di Disattivare Congegni, non succede niente. Ti becchi qualche danno, e finisce lì. “Oh no, che sfortuna, 3 danni. Vabbé sopravviverò.” Ci può stare insomma. (Il danno alla costituzione è già più interessante, ma rappresenta comunque un inconveniente alla fine temporaneo.) Questa cosa è una salvaguardia che impedisce ai personaggi di morire ingiustamente per un tiro random, però priva anche le trappole di qualunque mordente. Le rende noiose e patetiche. Diventano sostanzialmente delle tasse sui punti ferita che un DM esattore impone ai giocatori quando decidono (o devono) passare da dove c’è la trappola. A un certo punto evitare la trappola o farla scattare non è così rilevante per i vostri giocatori. Non è una scelta così significativa. È come avere una bomba in mano che fa tictac tictac, e tu pensi che oh c*zzo sta per esplodere sono morto, ma poi esplode e in realtà viene fuori che non era una vera bomba, che c’erano dentro solo dei coriandoli. La prima volta è divertente, poi capisci il trucco e non ti fa più paura. Se tutte le bombe sono così, a un certo punto fottesega se esplodono o no. Mi becco un po’ di coriandoli nei capelli, sai che storia. Io non vorrei mai mettere nel mio dungeon una trappola loffia come quella lì sopra. E voi? Come creare trappole che non fanno schifo. Adesso vediamo come iniettare un po’ di gameplay nelle vostre trappole perché non facciano più schifo. In Decostruendo il gameplay abbiamo visto che ci sono fondamentalmente due modi per avere gameplay: o gameplay freeform, slegato dalle meccaniche, oppure meccaniche realizzate in modo tale da produrre gameplay. La cosa veramente importante è inserire scelte significative. In questo caso sfruttiamo il gameplay freeform, perché è immediatamente comprensibile come sfruttarlo. Sfruttare il gameplay freeform ha pro e contro – aumenta potenzialmente molto l’interazione col gioco annullandone l’astrazione, però non avrete alcun supporto meccanico dal sistema, perché a tutti gli effetti non lo state più usando. È tutto sulle vostre spalle. Si potrebbe addirittura discutere se state ancora giocando a D&D o no. Inoltre, togliendo l’astrazione del tiro di dado, tutto sarà più lento. Comunque questo implica anche un’altra cosa: questi consigli sono sostanzialmente system-agnostic. Il che è una buona notizia. Consiglio 1. Innanzi tutto, rendiamo le trappole di nuovo temibili. Una trappola dovrebbe essere una bruttissima notizia per i vostri giocatori: li dovrebbe far cac*re sotto, mi spiego? Perché se le trappole fanno male, capire come evitarle o neutralizzarle diventa l’occasione per scelte molto significative: la conseguenza è la morte. Quello che fai o non fai ha una posta alta. Che faccio? cerco un’altra strada, oppure tento di superare la trappola? E come? Quindi lasciamo perdere quei danni che non spiegano un c*zzo e non fanno paura a nessuno. Una trappola dovrebbe essere un’insta-kill o quasi. O qualcosa di equivalente. Qualcosa che i vostri giocatori non vogliono veramente che succeda. Sì, avete capito bene. Tiro salvezza o meno è a scelta vostra, ma una trappola dovrebbe essere qualcosa che se ti becca ci sono ottime probabilità che ti secchi sul posto o che ti succeda qualcosa di veramente brutto. Vogliamo conseguenze, conseguenze che contino davvero: adesso che la nostra trappola ha delle serie conseguenze, abbiamo un ostacolo che i giocatori sono davvero interessati a superare o evitare. “Wut? Ma avevi detto poco fa che le trappole che ti ammazzano sono sbagliate…” Aspetta. Andiamo al secondo punto. (Comunque vabbé, so già che qualcuno storcerà il naso a questo: se proprio non vi piace, la trappola non deve per forza insta-killare. Basta che essere colpiti sia qualcosa che i giocatori veramente non vogliono che succeda. Insomma, essere colpiti o no dev’essere significativo.) (Ah, credo sia ovvio ma non si sa mai: se decidete di incrementare la letalità delle trapole, non fatelo da un giorno all’altro senza dire niente a nessuno: informate i vostri giocatori del cambiamento.) Perché vedi, il problema delle trappole che ti ammazzano non è che ti ammazzano. Il vero problema è quando le trappole ti ammazzano senza preavviso o senza che tu abbia potuto farci nulla. Ne abbiamo parlato prima: una morte subita dal giocatore senza possibilità di prevenirla è una morte che dal suo punto di vista è arbitraria. Tanto vale che il DM dica ai giocatori “vi crolla il soffitto addosso, siete morti“. Anche se c’è il tiro salvezza è uguale. Ora hai il, boh, 40% di probabilità di subire qualcosa di arbitrario. Ma il 40% di una cosa che non dovrebbe succedere è sempre troppo. Come puoi ovviare a questo? Abbiamo visto che una strada è rendere la roba arbitraria insignificante (la strada presa dalla 3.5). Cosa fai se subisci un danno arbitrario, e questo danno arbitrario ti ammazza? mandi affanc*lo il DM e gli sfasci la macchina con una mazza chiodata. Invece se questo danno è arbitrario ma insignificante dici “vabbé”. Però questa soluzione porta a trappole loffie come abbiamo visto. L’altra possibile soluzione è rendere il danno non più arbitrario. Quindi… Consiglio 2. Quindi, come seconda cosa, rendiamo le trappole ovvie. Questo non vuol dire che una trappola deve essere in bella vista. È meglio se lo è, ma vabbé, può essere anche nascosta. L’importante è che sia ovvio che c’è una trappola. È meglio se la trappola si vede direttamente, ma se non si vede direttamente, ci dev’esserequalcosa che urla “TRAPPOLA! PERICOLO! MORTE!“. Una roba che devi essere scemo per non capire che c’è qualcosa che non va. Sì, le trappole devono essere ovvie. Più ovvie sono, meglio è. Sento già da quaggiù la gente che si gonfia, oltraggiata. “C-COSA? TRAPPOLE NON NASCOSTE? MA QUESTA È PAZZIA!”. E invece no. Questo non è intuitivo. Voglio dire, nella finzione del gioco le trappole sono lì per tenere fuori gli intrusi, no? E nella vita reale, tanto più una trappola ha possibilità di beccare un intruso e farlo fuori indisturbata, meglio è. Ha senso, no? Istintivamente viene da pensare che una buona trappola è una trappola che non si vede, non si sente, si attiva senza che il personaggio se ne accorga e lo ammazza senza che possa farci niente. Nella vita reale, una trappola ovvia è una pessima trappola, no? Ecco: in un gdr invece no. Questo perché al di fuori della finzione del gioco, i motivi veri per il quale inserite le trappole sono 1) per mettere degli ostacoli e delle sfide da superare e 2) per far giocare i giocatori. Non dovete tenere lontani i giocatori. Quindi quella che è una trappola efficace in real life non è necessariamente una trappola efficace in un gioco di ruolo. Sì, una trappola è efficace in real life se ti ammazza senza che tu possa evitarlo e prima che tu possa dire “ba”; ma abbiamo detto che in un gdr questa è una pessima trappola perché è arbitraria. Invece, una trappola è efficace in un gioco di ruolo se ti fa giocare. Ricordate il dardo avvelenato che abbiamo visto all’inizio del post? Ma quale Cercare CD 20. Ci devono essere dei buchi nel muro grossi così. E lo dovete dire onestamente ai giocatori, appena arrivano. “Le pareti del corridoio davanti a voi sono cosparse di profondi fori e feritoie, il cui fondo non riuscite a vedere”. Non basta: mettiamoci qualcos’altro. “Accasciato ad un lato della parete giace uno scheletro ricoperto di ragnatele”. Se proprio volete portarlo al massimo: “Dalle sue coste sporge una freccia, conficcata nel muro retrostante”. Magari ci sono anche altre freccie/aghi conficcate nel muro o per terra. Questo serve a due scopi. Prima di tutto, l’ovvietà giustifica la trappola letale perché non è più una cosa arbitraria. Se dopo aver visto ‘sta roba cammini in mezzo al corridoio come se niente fosse, sei un c*glione. Detto senza mezzi termini. Una freccia con una neurotossina che ti insta-killa te la meriti tutta. E se questa freccia effettivamente ti becca e ti ammazza instantaneamente, non è una morte arbitraria decisa dal GM str*nzo. Hai agito stupidamente. Quanto più una trappola è non-random/ovvia, tanto più puoi giustificare la sua letalità. Perché non una trappola ovvia e innocua? Beh, se ti vedi davanti una distesa di scheletri, un corridoio pieno di volti minacciosi e demoniaci con i buchi al posto degli occhi da cui presumibilmente escono frecce avvelenate, ti aspetti che sia una roba seria. Se poi i dardi avvelenati ti fanno 2 danni e una bacchettata sulle mani, esci fuori e ti chiedi: “…tutto qui?” La solita storia della bomba piena di coriandoli. Seconda cosa, facciamoci una domanda. Quando aggiungete le trappole al vostro dungeon qual è il vostro scopo reale? È far tirare un dado ai giocatori, o farli giocare? Perché vi do una brutta notizia: se la trappola si svolge più o meno così: “Tiro di Cercare >Trappola trovata > Tiro di Disattivare Congegni > Trappola disinnescata”… beh, non state giocando. State tirando due dadi. Una trappola nascosta, per trovare la quale i giocatori devono tirare un dado, è una trappola in cui non c’è nessuna scelta da fare, niente da decidere. Davanti a quel muro pieno di fori e feritoie misteriose invece, cosa pensate che faranno i giocatori? Oh, avranno un sacco di scelte. Giocheranno. Intanto c’è da capire cosa attiva la trappola. Qualcuno tenterà di tastare il terreno davanti a sé con un bastone per vedere se la trappola si attiva a pressione. Poi c’è da capire come evitare che scatti. Qualcuno magari tenterà di coprire i buchi con un incantesimo o altro. Diciamo che sì, la trappola si attiva a pressione: come supereranno l’ostacolo? qualcuno volerà. Qualcuno salterà. Qualcuno… boh, ma che ne so, fanno sempre qualcosa a cui non pensi. Tadà: gameplay! Tutto gameplay che vi sareste persi se aveste tirato quella c*zzo di prova di Cercare e Disattivare Congegni. Consiglio 3. Questa in realtà è più un’estensione dello step precedente. Crea trappole con cui si possa interagire. Abbiamo già visto che una buona trappola deve essere ovvia invece che nascosta, il che è controintuitivo. L’altro elemento controintuitivo è proprio la possibilità di interazione. Tipo: una booby trap, come una stanza che appena apri la porta si riempie silenziosamente di gas invisibile e inodore sparato da invisibili fessure nelle pareti, e che ti ammazza dopo 1 minuto, è una trappola efficacissima in real life, ma è una trappola loffia in D&D, e in ultimo non è molto dissimile da “fammi 11+ col d20 o sei morto”. Una buona trappola è una con cui puoi interagire, perché è lì che sta il gameplay. Per esempio, evita il gas invisibile incolore e inodore che viene fuori dal nulla: meglio una stanza che si riempie di acqua o sabbia da feritoie ben identificabili. Se proprio deve essere gas, 1) fà che la trappola sia ovvia, come abbiamo detto prima: il pavimento della stanza deve essere come minimo coperto di scheletri. Come minimo. In più, il gas deve essere colorato di verde marcio, deve uscire rumorosamente da fori grossi così nelle pareti, e deve puzzare di morte. Almeno i personaggi hanno tempo di trattenere il fiato e fare qualcosa. Hanno tempo di giocare. 2) Fà che ciò che innesca la trappola sia un’azione che i giocatori devono compiere deliberatamente invece che per sbaglio, senza sapere a cosa vanno in contro. Per esempio, una trappola che scatta aprendo una porta non è una grande idea, a meno che non sia evidente che c’è una trappola che scatterà quando apri la porta. (Ora devi trovare il modo di aprire la porta senza farla scattare, o comunque disarmare la trappola). Non devi fregare i giocatori. “Hai aperto la porta? ops sei morto…” non è divertente. Ma ancora meglio, prendi qualcosa con cui si può interagire fisicamente, come delle enormi lame a pendolo. O una statua che lancia fiamme dalla bocca. Cosa faranno i giocatori? Tenteranno di bloccare le lame? tenterano di aggirarle? Tenteranno di passarci attraverso? (auguri!). Questo è tutto gameplay. I tuoi giocatori stanno giocando. È quello che vuoi. Interazione vuol dire anche che è super ok se esiste un meccanismo accessibile per bloccarle o disattivarle. Anzi, ci dovrebbe essere. I dardi avvelenati escono dai buchi, che si possono tappare. Altro esempio, una trappola meccanica (es. la classica stanza con le pareti che si avvicinano) magari funziona con degli enormi ingranaggi che girano in bella vista, magari dietro a una spessa lastra di vetro. Nella vita reale questa sarebbe una trappola piuttosto stupida no? E invece in un gdr funziona. I giocatori rompono il vetro, e poi ci infilano la spada, o ci buttano dei sassi etc e il meccanismo si inceppa. Una vittoria servita su un piatto d’argento? Forse, ma sarà comunque divertente per loro. Hanno fatto delle scelte (invece di tirare il dado di Disattivare Congegni), e hanno giocato. Gameplay. Se l’interazione consiste in diverse azioni da effettuare, si potrebbe anche dire che ad un certo punto la differenza tra trappola e puzzle può sfumare un po’. Va tutto bene, è ok. Problemi I problemi sono essenzialmente due. Uno: stiamo parlando di gameplay freeform. Non avete più il sistema ad aiutarvi. Le trappole di questo tipo sono impegnative per il DM, che deve sia idearle nei particolari, che gestirne l’interazione con i giocatori. Secondo, ovviamente riportare in gioco tutto il gameplay riassorbito nelle due prove (Cercare CD 20 e Disattivare Congegni CD 18) implica anche che una notevole quantità di tempo sarà dedicata all’interazione con la trappola, che invece “di default” è astratta in due tiri al tavolo (1 minuto di gioco? 30 secondi?). Un gioco così è più lento. Se tutta ‘sta roba vi sembra una perdita di tempo, fate pure i tiri astratti. Tuttavia, per come la vedo io, se dovete inserire una trappola come quella all’inizio del post (cioè successo in due tiri di dado o un po’ di danno), allora tanto vale non metterle affatto. Perché quella trappola lì è proprio noiosa. Cioè, non saprei quale potrebbe essere lo scopo di inserire una trappola così. Un problema che può porsi è quella di classi con la capacità di trovare e/o disattivare trappole. Perché qui si crea il vecchio problema della mancanza di astrazione/sovrapposizione giocatore-personaggio. Come integrare il gioco di cui sopra con capacità di questo tipo? L’ideale sarebbe riadattare le meccaniche, ma avevamo detto che optavamo per la soluzione freeform. Una soluzione (provvisoria?) che offro è la seguente. La capacità di trovare trappole e disattivare si può gestire 1) dicendogli chiaro e tondo che c’è una trappola, e 2) dicendogli come funziona. “Le pareti del corridoio davanti a voi sono cosparse di profondi fori e feritoie, il cui fondo non riuscite a vedere bla bla bla” “cerco trappole, e se le trovo tento di disattivarle” (vedete voi se farlo tirare) “Sì, questo corridoio è chiaramente una trappola. Ci sono delle piastre a pressione sul pavimento, se ci salite sopra la trappola si attiva. Aghi cosparsi di un veleno probabilmente letale partiranno dai fori che vedete sulla parete, molto probabilmente uccidendovi sul colpo. Conosci esempi di trappole simili, in effetti. Dovete fare in modo di non salire sulle piastre a pressione, oppure far sì in qualche modo che le frecce non escano dai fori o non possano colpirvi”. Sì, questo rende la capacità del personaggio un po’ meno utile perché la trappola non è in effetti disattivata, però: 1) confermare un sospetto (cioè che ci sia una trappola, e il suo esatto funzionamento) è comunque utile per i giocatori. 2) le informazioni di cui sopra semplificano il lavoro di problem-solving, ma non lo eliminano; quindi il gameplay rimane, perché c’è comunque da capire come evitare ‘sta trappola. Magari iniziaranno a guardare tra la roba che hanno nello zaino, e si accorgeranno che la cera delle candele che giacciono inutilizzate nel loro zaino può essere usata per occludere i fori. Questo in gioco non è meno soddisfacente. Prendete questo spezzone di Indiana Jones (il primo minuto). (Osservazione tra parentesi: andiamo, non venitemi a dire che qui la trappola è nascosta. Guardate tutti quei buchi nel muro. È ovvio che c’è una trappola. Eppure non fa meno paura, vero? Anzi.) Vedete come Indiana Jones capisce subito che c’è una trappola, e capisce subito come funziona? A quel punto, tutto quello che deve fare per non far scattare la trappola è saltellare da una mattonella all’altra, evitando le evidentissime piastre sul terreno. Non sembrerebbe granché come trappola, vero? Cioè, il compito non è così difficile: Indiana Jones non ha fatto chissà che cosa. Eppure l ‘intera sequenza non fa questo effetto nel film. E infatti non lo farà ai vostri giocatori. Inoltre, anche se la prova del personaggio fallisse, ora non avete completamente perso il gameplay: non è che la trappola non viene più individuata. Ci sono senz’altro altre possibilità per gestire la cosa, ma tra quelle che mi sono venute in mente, questa mi sembrava quella più semplice e sensata. E D&D 5E? Come già mi è capitato di affermare in altri contesti, la 5E tende a fare le cose in modo più equilibrato della 3.5. Questa è un esempio di trappola in 5E Ehi, niente male. Questa è roba su cui si può lavorare. Questa trappola è molto piùconcreta della precedente (che era un insieme di numeri). Direi che è fatta quasi bene. Qui senz’altro ci si può tirare fuori molto più gameplay che dalla stringa di numeri della 3.5. Tra i problemi che si porta dalla 3.5, c’è il fatto che la trappola non è ovvia, e serve una CD 15 per trovarla. Ma pensate a quanto gameplay andrebbe sprecato se i personaggi fallissero quella prova di Perception. E allora perché non andare direttamente alla roba buona? Perché fare quella prova? Qual è il ruolo di quella prova, che se viene fallita ti perdi un sacco di gameplay? Non c’è nessun ruolo – e allora basta prove inutili. Trappola ovvia: ditegli chiaramente di quei c*zzo di fori nel muro, fategli capire che c’è una trappola. Poi se vi dicono che controllano sul pavimento, potete far fare loro anche quella DC 15 Intelligence (Investigation) check, così che possano dedurre “the presence of the pressure plate from variations in the mortar and stone used to create it, compared to the surrounding floor”. Conclusioni Se volete aumentare il gameplay nelle vostre trappole, avete bisogno di una trappola: che sia letale che sia ovvia con cui si possa interagire Il post precedente è servito soprattutto a me stesso per mettere nero su bianco (e dunque chiarirmi) una serie di ragionamenti, che tuttavia sono rimasti abbastanza teorici. In questo post mi sono basato su quei ragionamenti per mostrare come introdurre gameplay in un’area, quella delle trappole, che nei giochi d20-derivati ne è priva. Questa è una delle possibili applicazioni di quei ragionamenti. Applicando gli stessi principi si può introdurre gameplay in un sacco di altre aree. Vediamo che altro si può tirare fuori.
  5. "Giocatela senza fare confronti e con il solo intento di provare", sicuramente.
  6. Intende dire che prendendo un difetto (senza specificare quale prenda) vuole prendere il talento Stuzzicare Lo stesso ha fatto scrivendo Umano (Attacco Poderoso)
  7. Non prendere l'iniziato dell'ordine dell'arco. Mai. È una classe trappola che depotenzia il personaggio.
  8. Il Sage Advice è una serie di articoli mensili che forniscono chiarimenti ufficiali sulle regole di D&D. Esso inoltre fornisce documenti di riferimenti per aiutarvi a gestire più semplicemente il gioco. Domande e risposte sulle regole Di Jeremy Crawford – 22 Febbraio Se avete domande per una futura edizione del Sage Advice inviatele a sageadvice@wizards.com, oppure contattatemi su Twitter (@JeremyECrawford), dove rispondo a domande tra un'uscita e l'altra di questi articoli. Sage Advice non inficia le decisioni di un Dungeon Master, le risposte e informazioni qui fornite sono pensate per aiutare un DM a compiere decisioni sul gioco. Capacità di classe Un ladro può usare l'Attacco Furtivo più di una volta per round?Sì, ma non più di una volta per turno. In combattimento un round è composto dai turni dei vari combattenti (vedi MdG, pag 189). Molte capacità del gioco, come l'Attacco Extra, specificano che funzionano solo nel turno del personaggio. La descrizione di Attacco Furtivo che si è limitati ad usarlo una volta per turno, ma non si è limitati al proprio turno. La capacità inoltre non da un limite di volte che si può usare in un round. Questa regola è importante perché a volte potreste avere la possibilità di usare l'Attacco Furtivo durante il turno di qualcun altro. Il modo più comune in cui ciò potrebbe avvenire è quando un nemico provoca un attacco di opportunità da parte vostra. Se i requisiti per l'Attacco Furtivo sono rispettati l'attacco di opportunità ne otterrà i benefici. Allo stesso modo un guerriero potrebbe usare Colpo del Comandante (Commander's Strike) per fornire durante il proprio turno un attacco al ladro e se questo attacco rispetta i requisiti potrà essere un Attacco Furtivo. Entrambe queste opzioni si basano sulla reazione del personaggio quindi possono essere usate solo una volta per round. Dato che si ottiene solo una reazione per round è difficile che potrete usare l'Attacco Furtivo più di due volte per round: una volta con l'azione e una con la reazione. Combattimento Come posso sapere quali modificatori di caratteristica usare con un tiro per colpire e un tiro per i danni?Il Manuale del Giocatore specifica quali modificatori di caratteristica usare con un tiro per colpire (pag 194) e quali usare con il corrispondente tiro per i danni (pag 196). Ecco un breve sommario. Tipo di attacco Tiro per colpire Tiro per i danni Attacco con armi in mischia Mod. Forza * Mod. Forza Attacco con armi a distanza Mod. Destrezza * Mod. Destrezza Attacco con incantesimo Mod. caratteristica lancio incantesimi ** Dipende dall'effetto * Aggiungete il bonus di competenza se state usando un'arma in cui siete competenti. ** Aggiungete il bonus di competenza. La vostra caratteristica di lancio degli incantesimi è determinata dalla vostra classe o dalla capacità che vi fornisce la possibilità di compiere l'attacco con incantesimo. Per esempio se compiete un attacco con un'arma in mischia con una spada lunga aggiungerete il modificatore di Forza ai tiri per l'attacco e per i danni. Invece se compiete l'attacco con incantesimo del trucchetto dardo infuocato (fire bolt) aggiungete il modificatore di lancio degli incantesimi al tiro per colpire. Se siete un mago l'Intelligenza è la vostra caratteristica di lancio quindi aggiungerete il modificatore di Intelligenza. Dardo infuocato non vi dice di aggiungere il modificatore al tiro per i danni quindi non si applica. Varie capacità del gioco fanno eccezioni specifiche a questa regola. Per esempio un'arma che abbia la proprietà accurata (finesse) vi permette di scegliere se usare il modificatore di Forza o Destrezza con essa. Un altro esempio: quando usate l'opzione per combattere con due armi presentata nel Manuale del Giocatore (pagina 195) non aggiungete il modificatore di caratteristica al danno dell'attacco bonus, a meno che quel modificatore non sia negativo. Aggiungete comunque lo stesso il modificatore al tiro per colpire, dato che l'opzione non vi dice di non farlo. In altre parole seguite la regola generale finché un'eccezione nel gioco non vi dice di fare altrimenti. Per quanto riguardo casi inusuali come l'incantesimo lama di fiamma-verde (green-flame blade)?Questo incantesimo che appare nella Guida all'Avventuriero della Costa della Spada (Sword Coast Adventurer’s Guide) vi dice di compiere un attacco in mischia con l'incantesimo. Date un'occhiata alla tabella qui sopra e vedrete che, in circostanze normali, usereste il modificatore di Forza quando compiete un attacco con un'arma in mischia. Non importa che sia stato un incantesimo a dirvi di attaccare. Se un incantesimo vuole farvi compiere un attacco con incantesimo (spell attack) verrà detto chiaramente nella descrizione. Per degli esempi date un'occhiata a dardo infuocato e raggio di gelo. Entrambi lo specificano - “attacco con incantesimo”. Mostri L'arma a soffio di un drago è magica?Se lanciate campo antimagia, indossate un'armatura dell'invulnerabilità o usate un'altra capacità del gioco che protegge contro effetti magici o non magici potreste domandarvi “Questo mi proteggerà dal soffio di un drago?” L'arma a soffio di un drago tipico non viene considerata magica quindi il campo antimagia non vi aiuterà, ma l'armatura dell'invulnerabilità sì. Potreste pensare “I draghi mi sembrano parecchio magici” E sì, sono creature straordinarie!Persino la loro descrizione specifica che sono magici. Ma il nostro gioco fa una distinzione tra due tipi di magia: la magia di fondo che fa parte della fisica del multiverso di D&D e della fisiologia di molte creatura che lo abitano l'energia magica concentrata che è contenuta in un oggetto magico oppure incanalata per creare un incantesimo o un altro effetto magico. In D&D il primo tipo di magia fa parte della natura. Non è più dissolvibile del vento. Un mostro come un drago esiste per via della sua natura potenziata dalla magia. Il secondo tipo di magia è quello che riguarda le regole. Quando una regola si riferisce a qualcosa come magico fa riferimento a questo secondo tipo di magia. Capire quando una capacità nel gioco è magica è semplice. Ponetevi queste domande sulla capacità: É un oggetto magico? É un incantesimo?Oppure vi permette di creare gli effetti di un incantesimo menzionato nella descrizione? È un attacco con incantesimo? La descrizione dice che è magico? Se la risposta ad una qualsiasi di queste domande è sì allora la capacità è magica. Pensiamo al Soffio di Gelo di un drago bianco e poniamoci queste domande. Innanzitutto il Soffio di Gelo non è un oggetto magico. In secondo luogo la sua descrizione non menziona alcun incantesimo. In terzo luogo non è un attacco con incantesimo. Per finire la parola “magico” non appare affatto nella sua descrizione. La nostra conclusione è quindi che il Soffio di Gelo non è considerato un effetto di gioco magico, anche se i draghi sono creature incredibili e soprannaturali. Oggetti magici Le armi magiche forniscono un bonus ai tiri per colpire e per i danni?Un'arma magica vi fornisce un bonus a tiri per colpire e per i danni solo se la sua descrizione lo esplicita. Ogni arma magica può superare resistenze e immunità ai danni da armi non magiche, ma solo alcune armi magiche sono più accurate e letali delle loro controparti non magiche. Per esempio una spada lunga+1 e una sterminatrice di giganti (giantslayer) forniscono entrambe un bonus di +1 a tiri per colpire e per i danni, mentre né una lingua infuocata (flame tongue) né un brando del gelo (frost brand) forniscono tale bonus. Tuttavia tutte e quattro le armi possono superare la resistenza di un elementale della terra ai danni contundenti, perforanti o taglienti delle armi non magiche. Per farla breve, un bonus a tiri per colpire e per i danni è considerato una capacità speciale di un'arma magica, non qualcosa che tutte le armi magiche forniscono automaticamente. Compendio degli Sage Advice Il Compendio degli Sage Advice raccoglie tutte le uscite del Sage Advice in un unico PDF. É già stato aggiornato con le domande e risposte di questo mese. Altre risorse Ecco gli altri documenti di riferimento presenti nel nostro sito Regole base per Dungeons & Dragons Lista di incantesimi di D&D (version 1.01) Mostri elencati per Grado Sfida (versione 1.0) Mostri elencati per tipo (versione 1.0) Oggetti magici elencati per rarità (versione 1.0) Conversioni alla Quinta Edizione di D&D (versione 1.0) Schede dei Personaggi Sull'autore Jeremy Crawford è il co-lead designer della quinta edizione di D&D. É stato il lead designer del Manuale del Giocatore della quinta edizione e uno dei designer della Guida del Dungeon Master. Ha lavorato su molti altri manuali di D&D da quando si è unito alla Wizards of the Coast nel 2007. Lo potete raggiungere su Twitter (@JeremyECrawford). View full article
  9. Come ben sapete i forgotten realms sono loco pericoloso per le nostre fanciulle. Ancor più se in questo fantastico mondo i pericoli sono assai di più che nel nostro mondo. Infatti demoni e altre creature immonde non vedono l'ora di ledere l'onore delle nostre paladine. Parlando di equipaggiamento con la paladina del party (di livello 1, tra l'altro, quindi non ancora pronta a fronteggiare immonde creature), mi sono accorto che ella sotto l'armatura evita di proteggere le grazie concesse lei dal grande Tyr. Possono mutande in pizzo fungere da repellente per qualsivoglia malintenzionata creatura? Può il party tutto, composto da uomini, concentrarsi sull'avventura e sulle missioni sapendo che le loro tentazioni non sono bloccate da barriere fisiche? Possono dormire sonni tranquilli pensando che dovranno proteggere da terze entità le virtù della loro fida paladina? GIAMMAI!!!! Votate gente, votate, abbiate coscienza di non lasciare una povera paladina meno difesa del possibile in queste pericolose terre! @ryuune @Kelemvor @Blödgharm @Eru Iluvatar
  10. Perché fa abbastanza fico un personaggio in grado di rompere tutto con un pugno (sappiamo tutti di chi stiamo parlando, immagino) e perché le regole per l'incremento dei danni sono piuttosto buffe, quindi, per essere usate al meglio, richiedono comunque un accorgimento di qualche tipo. Ad esempio, classi come Fist of the Forest e Frostrager si limitano a fissare un valore del danno, invece di dare un aumento, quindi, paradossalmente, non interagiscono tra di loro. Giusto per fare un esempio: un Monaco Frostrager in ira potrebbe ottenere, invece di un incremento, un decremento del danno del colpo senz'armi.
  11. l'eccessiva complessita delle regole. la corsa all'ottimizzazione sfrenata. le combo spacca-gioco. il multiclassamento selvaggio. Queste sono le prime che mi vengono in mente.
  12. E da qui non si va da nessuna parte. Da regole, non esiste alcun modo per aumentare ulteriormente il danno. Il massimo che puoi ottenere è proprio 12d8, portando a Colossale un'arma Media da 2d10. Non esiste una "progressione" che vada oltre, perché un'arma, da regole, non può andare oltre. Colossale+ non è una vera e propria categoria di taglia, si tratta di un artificio per aumentare i danni dei draghi più "anziani". No, non esiste alcuna progressione. Se vuoi aumentare il danno oltre 12d8, puoi solo decidere arbitrariamente come comportarti. Tieni comunque presente che non esiste una taglia più grande di Colossale. Un incremento di taglia oltre la taglia Colossale non fa niente, perché Colossale è l'ultima categoria.
  13. Sì sulle scale tra un livello e l'altro della torre. Metaforicamente ha un suo senso. Se hai bisogno di aiuto chiedi pure.
  14. Il punto è che stabilire CD per lanci di N d6 (o d8, o quel che è) non è d20 system, il che implica che un master nato e cresciuto con il d20 non avrà occhio sul calibrare le CD: quanto dovrebbe essere alta la CD per un ladro di 5° che ha 3d6 a disposizione se voglio una trappola difficile? (numeri a caso) [Non sto parlando assolutamente per me, figurarsi!]
  15. Non l'avevo pensata così, effettivamente mi piace. Forse però a questo punto è meglio aumentare i dadi, anche relazionandolo alle difficoltà delle trappole.
  16. Il discorso per come la vedo io non è tanto il tirare. è cosa tiri, e come tiri. Cioè, alla fine anche in combattimento tiri un sacco (per i tiri per colpire per esempio). Quello che è importante se vuoi rendere giocabile un aspetto del gioco (cosa che puoi anche non volere) è la possibilità di scegliere ed elaborare una strategia. Il discorso del scoprire-e-disattivare-trappole d20 style è che tiri ma non scegli niente. Decidere quanti dadi assegnare ad una cosa ti permette di strategizzare (Sono un ladro di 7° con un pool di 4 dadi: assegno 4 dadi per la disattivazione? E se poi non sono sufficienti e scatta? ne assegno 3 e me ne lascio 1?) Non sto dicendo che la cosa di cui sopra sia una buona meccanica eh, stavo solo buttando lì idee per vedere se si andava nella direzione giusta o nella direzione sbagliata.
  17. Più che altro, non ve nella direzione che tu cercavi di evitare delle trappole "tiro e basta"? Forse funzionerebbe meglio se a questo punto la pool di dadi fosse consumabile.
  18. Da quanto ho capito io, si. Con il caveat che più che non subirne gli effetti, subisce meno effetti.
  19. Allora: mi piace. Penso ci sia soprattutto da playtestarla e vedere come regge in game, e magari elaborare qualche effetto in più, però secondo me è senz'altro una buona direzione. Ho bisogno di rifletterci un po' su. Giusto per controllare se ho capito bene, in questo modo il personaggio con questa capacità di fatto non è tanto che disattivi la trappola, ma la fa scattare e sperabilmente non ne subisce gli effetti?
  20. Aggiungo un altro consiglio. Ogni tanto nel thread di Q&A della 5E vengono postate domande su situazioni estremamente specifiche (es. "cosa succede quando questo personaggio usa questo particolare potere in questa specifica situazione e si verifica questa rara circostanza?"). Ecco, in 5E non sempre la risposta è nel manuale. Sì, le regole sono formulate nella maggior parte dei casi in modo abbastanza chiaro, per cui per risolvere i dubbi nel 90% dei casi è sufficiente andarsi a rileggere con attenzione la regola in questione; però in generale in 5E il manuale non cerca di definire una regola per ogni microcircostanza particolare. Quindi in quelle situazioni che non sono direttamente coperte dalle regole non cercare a tutti i costi una regola "giusta", o "ufficiale" - in quelle occasioni è il DM che dovrà seguire il suo buon senso e improvvisare qualcosa per arbitrare la situazione, magari chiedendo anche come la pensa il resto del tavolo. Sono molto d'accordo con Drimos sul provarla senza pregiudizi. Per quanto riguarda il convincere i tuoi giocatori, io ho fatto così con i miei: ho spiegato loro con franchezza quali sono i cambiamenti, la logica dietro questi cambiamenti, e quali problemi miravano a risolvere (per me, almeno). Se avevano dubbi o perplessità, ho cercato di affrontarli. Es. se i tuoi giocatori osservano che non ci sono più tutti i pezzettini da assemblare per crearsi il personaggio, puoi spiegargli che sì, effettivamente ci sono forse un po' meno opzioni meccaniche, ma ci sono comunque scelte ampiamente sufficienti per soddisfare la stragrande maggioranza dei giocatori. Inoltre la personalizzazione del personaggio o la longevità di un gioco di ruolo non richiedono necessariamente miliardi di opzioni meccaniche. C'è gente che ha giocato anni e anni con OD&D o B/X D&D dove l'unica personalizzazione era tirare le caratteristiche e scegliere la classe... just saying. Insomma, dopo questa fase di Q&A, gli proponi di provarlo per qualche sessione e poi dopo decidere cosa ne pensate.
  21. Ricapitolando: Artax scarica Iago sulle mura e riprende il volo, poi atterra, fa salire Arkteus, ridecolla afferra Rurgosh con le zampe e vola al di la del muro, poi atterra e scarica i due fuori? Tutto questo richiede 3 round, ad occhio e croce, nel frattempo nel 2° e 3° round Iago può scagliare frecce contro uno dei giganti. Faccio cosi?
  22. La sua soddisfazione è il nostro miglior premio!
  23. Direi che così è perfetta! Grazie mille!
  24. Ah beh, poco ma sicuro, più che tempo "in gioco" si parla di tempo reale in questo caso... se sono a lvl 5 a febbraio 2016 e mediti 2 anni per farli arrivare al 15... "CIAOOOOOOO!!" Se invece si parla di arrivare al 15 entro autunno-inverno (per dire) allora ci starebbe anche
  25. Gambine tagliate, @smite4life! Dato che non siamo più ai tempi di AD&D, quando per passare di livello occorreva allenarsi per un numero di ore pari al livello da raggiungere con un maestro di livello superiore al proprio, e in alternativa per un numero di giorni pari al livello da raggiungere... Durduk è passato di livello! Sei del 5^! (...ti mancavano 30 PX, era una crudeltà tenerti al 4^)
  26. Variante interessante, merita sicuramente di essere risistemata al meglio. Purtroppo non posso dare grandi consigli sul bilanciamento visto che le campagne di 5E cui gioco per ora sono sempre state in giro per le terre selvagge quindi di trappole non se ne sono mai viste. Ora non so se Drimos li abbia già calcolati così ma penso che il numero di dadi di scassinare che dovrebbero essere accessibili al PG dovrebbe essere confrontato con i danni medi delle trappole in base. Per esempio se non erro una trappola letale per un pg di 1-4° livello sono 4d10 e una semplice 1d10. Farei quindi che un PG di un determinato livello possa avere un buona probabilità di eliminare quasi del tutto gli effetti di una singola trappola letale oppure di superare agevolmente 4 trappole semplici. I dadi si possono poi ricaricare con un riposo breve. Si potrebbe pensare di alzare il dado a d8 e col talento a d10 per equipararlo a quelle delle trappole.
  27. Non mi resta che iniziare a leggere! Grazie a tutti dei vostri consigli e pareri!
  28. Grazie per esserti preso la briga di scriverlo, molto interessante! E tra l'altro evidenzia uno dei motivi per cui mi piacciono i prodotti di Crawford: un sacco di tabelle e consigli che sono sostanzialmente system-agnostic. Anche se finisci per non giocare ai suoi giochi in particolare, riesci comunque a dare valore al prodotto utilizzando tabelle e consigli per altri giochi di ruolo.
  29. Non lo hanno del tutto eliminato, ma finora (secondo me) è il tentativo più riuscito di bilanciamento delle varie classi (con qualche sbavatura). O meglio - l'edizione che ha meglio bilanciato le varie classi è la 4a edizione senza dubbio, però non considero la 4E un tentativo riuscito visto quanto ha alienato i giocatori (me compreso). La 5E non bilancia accuratamente tutto come la 4E ma almeno sembra sempre D&D. Essenzialmente, le classi spellcaster continuano a essere molto versatili ed efficaci sia dentro che fuori il combattimento, però ci sono delle meccaniche che impediscono a queste classi di fare il bello e il cattivo tempo come in D&D 3.5, per cui ora gli spellcaster sono molto più ragionevoli. La principale di queste meccaniche è la concentrazione. Gli incantesimi di durata non istantanea ora sono di due tipi: o richiedono concentrazione, o non la richiedono. Il cavillo è che è possibile tenere attivato un solo incantesimo a concentrazione alla volta - puoi attaccare e lanciare altri incantesimi non-a-concentrazione, però non puoi tenere attivi due incantesimi a concentrazione alla volta. Quindi per esempio un mago non può lanciarsi invisibilità migliorata, volare, e sparare palle di fuoco da lontano. O sei invisibile e spari le palle di fuoco, o voli e spari le palle di fuoco. Inoltre, molti incantesimi che hanno effetto continuativo sui nemici richiedono tiri salvezza ripetuti, per cui realisticamente incapaciterai il nemico per qualche round, ma non per l'intero combattimento. Nonostante questo, gli incantatori sono comunque divertenti da giocare 1) perché i cantrip sono a volontà, e aumentano di effetto con il livello, per cui hai sempre qualcosa di interessante e competitivo da lanciare; 2) perché diversi incantesimi di utility fuori dal combattimento (es. individuazione del magico) sono lanciabili come rituali (cioè lanciandoli in 10 minuti) senza sprecare uno slot, per cui puoi tenerli preparati ma puoi lanciarli senza timore di "sprecare" uno slot. Inoltre, molte classi non primariamente spellcaster sono state dotate di opzioni interessanti (es. il guerriero battlemaster che ha delle manovre di combattimento) per cui sono divertenti da giocare e più versatili.
  30. Personalmente direi di sì. Con la meccanica della concentrazione hanno eliminato l'accumulo dei buff, hanno ridimensionato molti incantesimi spaccagioco che risolvevano situazioni da soli, gli incantatori hanno molti meno slot di livello alto e i combattenti hanno a disposizione varie opzioni (e anche solo picchiare serve, dato che non esistono buff o debuff tali da rimuovere dal gioco i nemici senza doverli combattere). Inoltre, non esistono più classi con livelli morti che scoraggiano la progressione. Poi magari c'è comunque uno squilibrio, ma è abbastanza ininfluente da non farlo notare al nostro gruppo che gioca in 5e praticamente da quando è uscita.
  31. Approfitto dei tempi morti lavorativi per creare una bestia terribile. Si, mi annoio tanto. Tirando una manciata di d10 scopro che la bestia è una creatura dalla forma di centauro, con tratti felini. Attacca con tentacoli, è astuta e desidera venerazione e complessi rituali. Immagino qualcosa simile a un cucciolo oscuro di sub niggurath, con un corpo simile a una pantera da cui emerge un corpo tentacoluto con un immonda bocca al centro. Mi dedico a cercare dettagli sull'avventura: Un po'di d8 mi dicono che l'antagonista è un abominio che trasforma le vittime in prole, che un leader locale in cerca di qualcuno che affronti la bestia possa rivelarsi un alleato, che una fortezza apparentemente inespugnabile sotto assedio è in qualche modo coinvolta, che la vita della bestia è in qualche modo legato a qualcuno che potrebbe ispirare la simpatia dei pg, che c'è un oggetto magico una volta in possesso di un defunto cacciatore di mostri, che la creatura infligge un terribile fato alle sue vittime. Mettendo insieme le cose, decido che il terribile fato che infligge alle vittime è quelle di essere trasformate nella sua prole, decido che la fortezza è il covo della bestia, ora sotto assedio, e nell'antro giace il potente oggetto magico appartenuto a un cacciatore di mostri trucidato dal mostro. Notiza di questo tesoro potrebbe essere la molla che attira i giocatori alla ricerca della bestia. Tengo buona l'idea e l'ancio sugli spunti di avventura per farmi le idee più chiare. Ottengo che l'antagonista sta tormentando un alleato, che non può però attaccare direttamente per qualche conseguenza di una complicazione. Avendo già visto che una complicazione è il legame tra la vita della bestia e una persona d'interesse per il pg, che l'alleato è un leader locale e che la bestia ha bisogno di adorazione e rituali, decido che il leader è la sacerdotessa del culto locale dedicato alla bestia, unica depositaria dei rituali che possano soddisfarla e placarlo, e la cui essenza è legata alla bestia stessa. La sacerdotessa stava cercando di tenere forse la bestia troppo a bada, e l'astuta bestia, non potendola ucciderla direttamente per il loro legame, tenta di piegarla tormentando i suoi cari. Continuando nella lettura vedo che la sacerdotessa può fortemente indebolire la bestia se si reca alla fortezza, ma arrivarci senza scorta potrebbbe essere fatale? Perchè? Perchè abbiamo visto che la fortezza è sotto assedio. Decido che probabilmente il governo centrale ha deciso di farla finita con l'abominio, e ha mandato le sue armate ad attaccare la fortezza del mostro. La sacerdotessa sa che questo significa solo mandare al mostro un potenziale armata di prole immonda. Arrivando la potrebbe ammansire il mostro con un rituale, o indebolirlo sacrificandosi, se giusto ci fosse qualcuno abbastanza forte di finire quell'incubo che ormai tormenta la sua vita. Ma c'è un armata in mezzo. C'è ancora altro da definire, ma come spunto iniziale direi che apre opzioni interessanti.
  32. La domanda non è "come ha vinto il sì?", ma "come ha ottenuto anche solo un voto il no?".
  33. Tecnicamente in forma ibrida l'animale non ha la coda con cui attaccare: però non ci sarebbe niente di male a concederlo una volta consapevoli delle conseguenze.
  34. Secondo me no, l'importante è che usi le abilità come azione standard. Puoi metterle anche tutte e due. Io farei infinite volte al giorno 1d6 + 1 (max 1d6 +10). E tot volte (tipo 3) 1d6+1 (max 20d6 + 20). Sempre come azione standard.
  35. Bellamin, cerco di ignorare la gente e il caos che si sta scatenando intorno a me. Con shpok proseguo rimandendo al suo passo verso la torre della catena. nel frattempo urlo a Sphok: Quando saremo in vista della torre rallenta e vediamo di non entrare in una trappola bella e buona. Perdere 10 secondi non sarà un dramma
  36. Ma nooo! come ha vinto il si?? Significa che ora in game devo farmela mettere?
  37. Se fossi costretto a scegliere tra votare in questo sondaggio e votare alle politiche, sarei in seria difficoltà.
  38. La cosa positiva dell'assassino sono gli incantesimi, di cui alcuni veramente carini. In teoria con Island of Blades potresti ottenere il furtivo più facilmente, perciò la lama invisibile perde un po' di fascino (anche se Bab + Furtivo pieno....), quindi se ti piace l'assassino vai pure di quello. Personalmente, se dovessi giocarlo io farei Ladro 3 / Rodomonte 3 / Lama invisibile 5 / Rodomonte +X, prendendo il talento dal manuale Drow of the Underdark Surprising Riposte per poter fare furtivi gratis sempre tutti i round, e a quel punto sceglierei la assassin stance. Questo però è un daring outlaw poco ladro e tanto rodomonte, quindi potresti fare più fatica con le skills. Se vuoi una versione più ladresca, Ladro 3/ Rodomonte 2 / Assassino 10 / Lama invisibile 5. Ovviamente, per la lama invisibile non usare i prerequisiti indicati sul manuale ma quelli intesi dall'autore, ovvero arma accurata e arma focalizzata (pugnali). Se al master non va bene, oltre a sputargli sul caffè, non prenderla assolutamente!
  39. Zaorn sei un mattachione. Comunque penso che Melisandre sia in grado di proteggere le sue grazie ed il suo onore anche senza cinture. Ps. Ricordati di non fare sti discorsi in gioco , Tyr potrebbe fulminarti
  40. Aggiornamento 22/02/2016 Un Lunedì super ricco di novità! Ad oggi, tra contributi su Eppela e contributi raccolti su altri canali, siamo a quota 2459 euro (ci stiamo avvicinando al 20%). L’obiettivo è 7500 (il restante 50% sarà cofinanziato da PostePay Crowd). La mappa più sotto vi da un'idea della strada percorsa finora in questo nostro viaggio lungo la Costa della Spada. Continuate a coinvolgere amici, parenti e conoscenti e, se ancora non l’avete fatto, finanziate il progetto. Rimangono 13 giorni e dobbiamo assolutamente farcela! Nel mentre, per festeggiare questo importante risultato, rilasciamo un simpatico sketch tra Safana e Khalid e due anteprime in cui potrete sentire la voce narrante nel prologo e in uno dei sogni che affliggono le notti di riposo del personaggio controllato dal giocatore. Voce narrante (Prologo) https://soundcloud.com/user-667453585/voce-narrante-prologo Voce narrante (Primo Sogno) https://soundcloud.com/user-667453585/voce-narrante-the-first-dream-il-primo-sogno KHALID presenta maldestramente il progetto di doppiaggio di BGEE insieme a SAFANA: https://soundcloud.com/user-667453585/khalid-presenta-maldestramente-il-progetto-di-doppiaggio-di-bgee-insieme-a-safana Il giveaway di questa settimana è Eador - Master of the Broken World (versione scatolata per PC). Per partecipare all'estrazione, occorre finanziare il doppiaggio in italiano di Baldur’s Gate: Enhanced Edition entro sabato 27 Febbraio. Ricordatevi di cliccare “Mi Piace” sulla pagina Facebook del progetto e di seguire Gli Allegri Buffoni su Twitter! Il vincitore del giveaway sarà estratto a sorte e annunciato domenica 28 Febbraio. Tutti coloro che hanno donato dal lancio della campagna saranno inclusi in questa e nella prossima estrazione. Introduciamo inoltre due novità. La prima, grazie al generosissimo contributo dell'utente selve di RPGItalia, introduciamo un giveaway che verrà assegnato con estrazione tra i donatori del giorno. Il titolo di oggi è Far Cry 3 (copia digitale su Uplay). Siamo inoltre in grado di organizzare ulteriori giveaway scatolati a seconda del contributo versato: 40/50 euro: una copia scatolata di Tropico Collezionista (include Tropico 1, 2 e 3). Disponibili tre copie! 60 euro: una copia scatolata di Kings of Adventure, edizione speciale che include ben 7 giochi (Hollywood Monster 1 e 2, Fuga da Deponia, Jack Kean, Sherlock Holmes contro Jack lo Squartatore, Dracula Origins, New York Crimes). Disponibili cinque copie! 150/200 euro: un cofanetto speciale chiamato Master of Strategy che include ben 18 giochi (Re Artù, Men of War Complete Edition, Tropico Complete Edition, Imperium Complete Edition, Real Warfar). Disponibili tre copie! Vi ricordo INFINE che finanziare il progetto significa sia contribuire alla realizzazione del doppiaggio di Baldur’s Gate: Enhanced Edition sia avere la traduzione in italiano di Siege of Dragonspear, il tutto condito con la possibilità di aggiudicarvi grandi giochi. Correte a donare! https://www.eppela.com/it/projects/5286-doppiaggio-di-baldur-s-gate-enhanced-edition
  41. (Questo post è tratto dal mio blog su wordpress 1 Hit Point Left. Ho aperto il blog su wordpress in modo da poter essere libero di parlare di argomenti diversi dai giochi di ruolo, ma riposterò quello che scrivo sui giochi di ruolo anche qui.) Link a post originale (A proposito, ringrazio @Drimos che ha prodotto la cover pic (o come si chiama) del blog! Grazie mille!) Una argomentazione che incontro di frequente discutendo sui forum dell’Internet è che “non è vero che D&D è molto focalizzato sul combattimento”, opinione che viene giustificata in modo vario. Io invece sostengo che D&D sia *parecchio* centrato sul combattimento. I tre “pillars of adventure” (esplorazione, interazione sociale e combattimento) menzionati nel manuale di D&D 5E sono ben lontani dall’avere uguale spazio nel regolamento. Una domanda semplice Iniziamo facendoci una domanda. Dov'è il gameplay in D&D? Con gameplay intendo il "giocare il gioco": come il giocatore interagisce con il gioco. Insomma, cos'è che fa il giocatore quando sta giocando al gioco. In genere c'è tanto più gameplay quanto più il giocatore deve "mettere del suo" nel gioco, es. quando ci sono scelte significative da fare o una strategia da decidere - e sono le scelte che deve compiere il giocatore a discriminare tra il giocare "bene" e il giocare "male". Per esempio, un gioco abbastanza semplice che immagino che un po' tutti abbiano presente è battaglia navale. Ecco, il gameplay in battaglia navale ha due componenti: 1) decidere dove porre le proprie navi sulla griglia, e 2) decidere quali punti della griglia dell'avversario si vuole bombardare. Niente di astruso insomma, è solo un nome per riferirsi ad una cosa che tutti abbiamo presente. I tre pilastri Bene. Adesso che ci siamo accordati su cosa intendo con gameplay, andiamo a vedere dov'è il gameplay in D&D. Mi riferirò prevalentemente alla quinta edizione di D&D, dato che è la più recente ed è quella che sto giocando. In D&D 5E le regole per le interazioni sociali sono esposte in una pagina e mezzo. In pratica, il manuale dice che alcuni GM scelgono di gestire la cosa in modo freeform (≈ senza tirare dadi); altrimenti, l'interazione viene risolta con qualche tiro di dado. Il momento centrale di quest'ultimo sistema è una prova di Carisma, che può essere più o meno difficile a seconda di vari fattori (principalmente l'atteggiamento del PNG). Passiamo alle regole sull'esplorazione. Si può distinguere l'esplorazione su piccola scala (es. cercare una stanza, esplorare un dungeon etc) da quella su larga scala (viaggio, esplorazione di territori vasti). Qui le regole sono un po' più dettagliate, ma in molti casi si risolvono con qualche tiro di dado, con poche scelte significative (la cosa è più complessa in realtà: ci tornerò dopo). Una di queste scelte per esempio è la decisione del travel pace nell'ambito dell'esplorazione su larga scala - si può scegliere un travel pace veloce, normale o lento, ed ognuno di questi ha pro e contro. Le regole per il combattimento sono le più dettagliate. Questo "pilastro" prevede una risoluzione incredibilmente più complicata rispetto agli altri due, con un sacco di occasioni per scelte significative. Ed infatti è proprio nel combattimento che risiede la maggior parte del gameplay, e dunque del divertimento. Combattimento vs Interazione Sociale Facciamo un passo indietro. Se il combattimento avesse esattamente lo stesso peso meccanico che hanno le interazioni sociali, sarebbe risolto con un tiro di dado. "Ok, fammi una prova di Forza (Combattere) con CD 20. Hai fatto 23? superata! Hai sconfitto il nemico!". Tra parentesi, questo è più o meno come si svolge il combattimento in Tunnels & Trolls, uno dei primi giochi di ruolo dopo D&D. Dove sarebbe il gameplay in questo caso? Non ci sarebbe. Non ci sarebbe alcuna scelta significativa da fare, né alcuna risorsa da gestire. Questo perché se astrai troppo, risolvendo situazioni complesse con uno o pochi tiri di dado, rimuovi gameplay. Questo è illustrato molto bene da quello che è successo con l'abilità Cercare. In OD&D non c'era alcuna abilità "Cercare". Se volevano esplorare una stanza, I giocatori dovevano descrivere dove i loro personaggi cercavano, e come intendevano farlo (vedi A Primer for Old School Gaming, Tao of the GM: The Way of the Moose Head, pag. 6- sì, amo questo pdf e continuerò a citarlo ad ogni occasione). In questo approccio, se il personaggio guarda nel posto giusto, trova quello che c'è da trovare. Questo è tutto gameplay: quando cerca nella stanza, il giocatore sta giocando. D&D 3.x ha introdotto la comoda abilità Cercare, che ha completamente rimosso questa parte del gioco, e dunque tutto quel gameplay. Una parte dell'esplorazione su piccola scala in quella edizione viene astratta in un tiro di dado. Chiarito il concetto, torniamo al combattimento in D&D 5E. Qui c'è un sacco di gameplay. Per caso il giocatore fa un tiro di Intelligenza (Arcana) per stabilire qual'è l'incantesimo migliore da lanciare in combattimento? No. È il giocatore che decide quando e come lanciare gli incantesimi. Questo è gameplay. Per caso il guerriero fa un tiro di Intelligenza (Tattica) per stabilire qual è la posizione più vantaggiosa, o la manovra più efficace? No. È il giocatore che stabilisce queste cose: gameplay. Potrei continuare. Stando così le cose, non si può sostenere che l'interazione sociale abbia lo stesso spazio di gameplay del combattimento, dato che la prima è gestita sostanzialmente con un tiro di dado. Un personaggio non tira l'abilità Combattere per decidere la tattica migliore in combattimento, ma tira Persuasion (o Deception, o Intimidation o quello che è) per astrarre la decisione di cosa è meglio dire in un incontro sociale. Non c'è assolutamente lo stesso gameplay. Naturalmente uno può rispondermi che gli va benissimo così, e che preferisce gestire le cose in questo modo (sistema complesso per il combattimento, interazione sociale col tiro o freeform). Ed è super ok. Però non è che D&D smette di essere focalizzato sul combattimento. Tra parentesi, in D&D 5E l'interazione sociale è gestita in modo più sano e con maggiore gameplay che in D&D 3.x, dove Diplomacy così come era scritta nel manuale era praticamente una forma di controllo mentale, ma non è comunque un meccanismo che soddisfi pienamente. Notare che ci sono giochi in cui l'interazione sociale è gestita con un livello di tattica comparabile a quello che c'è in combattimento (es Burning Wheel ha Duel of Wits; GURPS ha un intero sourcebook dedicato a questo argomento, GURPS Social Engineering). Il problema dell'interazione freeform Prima accennavo al fatto che il manuale suggerisce che l'interazione sociale possa essere gestita dal DM in modo freeform. In questo caso, ci può essere del solido gameplay. Se io, giocatore, sto parlando come parlerebbe il mio personaggio per convincere le guardie a non arrestarmi, sto interagendo col gioco. È il giocatore che decide *cosa* dire a quelle guardie. Il problema di questo approccio - e il motivo per cui alla fine della fiera è una buona idea avere delle meccaniche per gestire queste cose - sorge quando il giocatore potrebbe desiderare di voler interpretare un personaggio molto persuasivo e carismatico... ma il giocatore non è affatto persuasivo e carismatico. Questa discrepanza esistente tra giocatore e personaggio è uno dei motivi per cui può essere conveniente accettare il costo di rimuovere o ridurre il gameplay per guadagnarci qualcos'altro. È il caso di Cercare che è passato dall'essere un'area in cui l'astuzia e l'inventiva del giocatore era fondamentale, ad essere un tiro di dado - il costo è stato la rimozione di quella parte di gameplay, ma il guadagno è stato 1) la rapidità con cui un tiro di dado risolve la situazione 2) il disaccoppiamento tra giocatore e personaggio. Tuttavia, se io sviluppo un sistema di social combat simile a quello di Burning Wheel, risolvo questo problema (almeno nell'ambito delle interazioni sociali) senza compromettere troppo il gameplay. Se il sistema di "combattimento sociale" ha lo stesso livello di dettaglio del combattimento "fisico", permettendo di far entrare in gioco la strategia del giocatore, riesco a disaccoppiare giocatore e personaggio senza compromettere troppo il gameplay, e posso permettere ad un giocatore di specializzarsi nelle interazioni sociali come un personaggio può specializzarsi in combattimento. Un difetto di quest'ultimo approccio emerge quando si aggiunge *troppo* gameplay per un personaggio solo. Questa è una cosa che si vede per esempio in Shadowrun, che ha sottosistemi complessi e dettagliati per le varie aree del gioco. I decker (in pratica, gli hacker) hanno il loro sottosistema per penetrare nei sistemi informatici interfacciandosi con essi tramite una realtà virtuale. Il risultato è che mentre il decker è a esplorare il suo dungeon personale, gli altri personaggi stanno lì a girarsi i pollici - e quando gli altri personaggi sono a riempire di piombo la gente, il decker è a girarsi i pollici. Questo comunque non è un grosso problema per l'interazione sociale: mentre solo alcuni personaggi in Shadowrun possono interfacciarsi con la Matrix, tutti i personaggi sanno parlare e dunque possono prendere parte ad uno scontro sociale, esattamente come tutti i personaggi possono prendere parte ad un combattimento. Ora vediamo l'esplorazione. Una certa parte di gameplay in D&D può trovarsi nell'esplorazione su piccola scala, anche se risulta inferiore rispetto al combattimento (cfr con Torchbearer, un gioco dove quasi tutto il gameplay è nell'esplorazione, e il combattimento è astratto). Abbiamo già parlato dell'astrazione di una parte di questo gameplay in un tiro di dado (l'abilità Cercare o simili). Il motivo per cui questa scelta non ha portato ad una perdita drammatica di gameplay è che nell'esplorazione su piccola scala rimangono comunque un discreto numero di opportunità di gioco, prevalentemente sotto forma di incantesimi. Per esempio, un Druido che si trasforma in un topo al fine di esplorare una parte del tempio sta facendo del gameplay. Idem quando il Mago lancia Porta Dimensionale per superare il crepaccio, o diventa Invisibile per superare le guardie non visto. Il giocatore ha dato un'occhiata alle risorse a sua disposizione e ne ha scelta una che gli risolvesse il problema - non ha fatto un tiro di Intelligenza (Esplorare) per decidere quale metodo di esplorazione fosse migliore. Non è comparabile al combattimento, ma è certamente più gameplay delle interazioni sociali. Il problema più che altro è che questo gameplay è riservato principalmente ai caster. L'esplorazione su larga scala invece ha regole inadeguate, e in generale lì non c'è molto gameplay. Quando il mago acquisisce incantesimi di teletrasporto, questa parte di gameplay viene quasi del tutto rimossa. È come se a un certo punto il mago prendesse un incantesimo tipo Vincere il Combattimento. Riassumendo Facendo una tabellina riassuntiva, schematizzerei il tutto così: Area Gameplay Combattimento ★★★★★ Interazione sociale ★☆☆☆☆ Esplorazione ★★★☆☆ Ora, stando così le cose, mi sembra che in D&D 5E sia più utile parlare di gameplay in combattimento (GiC) e gameplay fuori dal combattimento (GfC) piuttosto che di tre pilastri a cui in realtà è dato uno spazio molto diverso. C'è del solido GfC in D&D 5E, ma non ha la stessa importanza del GiC (sebbene nel complesso la trovi un'edizione più equilibrata delle ultime due). Questo è supportato anche dal fatto che se uno va a vedere tutte le capacità delle varie classi, gran parte di queste è riconducibile al GiC. Le capacità dei personaggi che più di tutte producono GfC sono gli incantesimi, che comunque sono anch'essi in gran parte orientati al combattimento. La seconda fonte di gameplay A proposito delle capacità dei personaggi, c'è un'altra area in cui c'è un sacco di gameplay e che D&D fa molto bene, ma di cui non abbiamo ancora parlato: l'incremento di potere. In D&D si comincia al primo livello ammazzando i topi nel seminterrato di qualcuno. Dopo qualche combattimento, si sale di livello e si acquisisce qualche capacità in più, con cui si può combattere più efficacemente. E questo consente di salire ancora di livello, e di prendere cose nuove. E questo succede ancora, e ancora, e ancora... in un ciclo che si autosostiene e che termina con i personaggi che diventano supereroi in grado di alterare la realtà o richiedere l'intervento di una divinità, e le cui azioni possono influenzare il destino del mondo o del multiverso. In altre parole, c'è una enorme escursione di potere tra un personaggio di 1° livello ed uno di 20°. Qui c'è un notevole potenziale di gameplay. Questa forma di gameplay è una delle caratteristiche prominenti di D&D 3.x e Pathfinder, dove la costruzione del personaggio è una componente importante del gioco; e per certi versi è ancora più divertente del gioco stesso (andiamo, non posso essere l'unico a pensarlo!). Tuttavia, è una caratteristica che accomuna quasi tutte le edizioni di D&D, sebbene nelle edizioni pre-3.x fosse una caratteristica embrionale. Qui le scelte significative per il giocatore avvengono a livello di metagaming, ma sono sempre gameplay. Ehi! Sono salito di livello. Avanzo nella mia classe? Oppure prendo un livello multiclasse, per combinare il potere X con il potere Y? Prendo questo incantesimo o quest'altro? Prendo questo talento o quest'altro? Come voglio costruire la build? L’esperienza di ciascuno è il tesoro di tutti E tornando al focus di D&D sul combattimento, qual è il principale fattore che determina l'avanzamento di livello? Il combattimento. E giusto per mettere le cose in chiaro (dalla DMG di D&D 5E): Nelle prime edizioni di D&D, erano due le fonti di punti esperienza: il tesoro ed in minor parte il combattimento. Sì, recuperare tesoro ti dava più esperienza che ammazzare i mostri. E questo incoraggiava a giocare con astuzia, cercando di evitare gli scontri inutili. Nelle edizioni successive il tesoro è stato rimosso come fonte di esperienza, e il combattimento è divenuto il principale carburante per l'acquisizione di livelli. Questo fa sì che le due fonti di gameplay (combattimento e incremento di potere) siano in sinergia tra loro (e incidentalmente supporta la tesi che D&D sia un gioco focalizzato sul combattimento). Conclusioni Per divertirsi, il giocatore ha bisogno che ci sia gameplay. Posso immaginare di astrarre completamente tutta un'avventura con il tiro di una abilità Andare All'Avventura. O astrarre la risoluzione di qualunque problema e ostacolo con un tiro di Risolvere Problemi. In un gioco come D&D non sarebbe molto divertente, no? Sarebbe divertente solo se avessi un'altra fonte di gameplay. Per esempio, se volessi creare un gioco di ruolo focalizzato su ciò che fanno gli avventurieri nel loro tempo libero, avrebbe senso avere l'abilità Andare all'Avventura. Il tiro servirebbe per ottenere risorse da investire nella fase tra un'avventura e l'altra, che avrebbe regole molto dettagliate per es. il lavoro, la famiglia, i rapporti sociali dei personaggi etc, e che fornirebbero il gameplay. (Notare anche che se siete uno di quelli la cui principale attrattiva del gdr è raccontare una storia interessante, che ci sia gameplay o meno per voi è probabilmente irrilevante: a tutti gli effetti, non state affatto giocando ad un gioco) In D&D, il gameplay proviene principalmente da due fonti: il combattimento, e l'incremento di potere. D&D non ha bisogno di gameplay nelle interazioni sociali, perché il gameplay è altrove. Questo non fa di D&D un pessimo gioco. Lo rende un gioco dove il combattimento è importante, e non c'è niente di male in questo. Insomma: va tutto bene, gente. Ammettere che D&D è focalizzato sul combattimento è OK. La prossima volta che qualcuno cerca di farla passare una critica, spiegateli dove sta il gameplay in D&D.
  42. Purtroppo le regole sui combattimenti, se si mettessero, ferree, senza spade di legno o scudi, toglierebbero buona parte d'azione al gioco.
  43. Nella 4E c'erano le sfide di abilità che si basavano su riuscire a fare certe prove prima di ottenere un certo numero di fallimenti. Erano una delle meccaniche più semplici e geniali dell'edizione, che permettevano di affrontare un numero teoricamente illimitato di situazioni. Bastava scegliere le abilità rilevanti (solitamente 4, più extra), la difficoltà di ciascuna, e il gioco era fatto. Eppure sono state smerdate da buona parte dell'utenza 3.X, che non le capiva (e non sto calunniando, dai discorsi che facevano era CHIARO che non capissero). Si voleva una sfida sociale? Persuasione, Ingannare, Intimidire, Raggirare, altre a discrezione (Storia per ricordare avvenimenti che potessero aiutare, per esempio). Alcune prove fornivano successo, altre fornivano un bonus alle prove successive. Se arrivavi a fare 4 successi prima di 3 fallimenti ( o 6 prima di 4, o 10 prima di 5, a seconda di quanto volevi che fosse tosta la sfida), i pg avevano vinto. Altrimenti avevano perso. Semplice. La stessa cosa era fattibile per un numero imprecisato di situazioni. Inseguimenti? Osservare, Atletica, Acrobazia, altro. Trappole magiche? Arcano, Rapidità di Mano, usare attrezzi da scasso, altro. Ricerche? Percezione, Investigare, Arcano, Storia, quello che ti pare. Muoversi nelle terre selvagge? Natura, Percezione, Atletica/Acrobazia, attrezzi da cartografo, laqualunque. Sfruttando quello che le vecchi edizioni ci hanno dato è ancora possibile dare dignità ai tre pilastri. Non so perchè non abbiano inserito questa meccanica, immagino che il flop della 4E bruci ancora. Peccato.
  44. Conclusioni È giunto il momento di dare uno sguardo d'insieme alla Magia Druidica. In che cosa sono davvero bravi i druidi (puri)? Rispondere è abbastanza difficile, in quanto gli altri caster primari sono molto probabilmente più bravi se si specializzano nei rispettivi campi, ma i druidi hanno il vantaggio di raggiungere un livello di competenza spesso più che discreto senza doversi specializzare. Questa è una delle ragioni alla base della ben nota conclusione che vede il druido come la "classe più completa/giocabile su tutti i livelli dei manuali base". Il druido è un incantatore autosufficiente: ha accesso a potenti incantesimi di auto-potenziamento (ivi incluso il potenziamento del compagno animale), condivide con il chierico i soliti buff "per tutto il party" e alcune tra le divinazioni più potenti, può curare, evoca spontaneamente (e, con una scelta appropriata di talenti, lo fa anche bene), è un po' carente come blaster, possiede pochissimi debuff degni di nota, ma ha eccezionali capacità di controllo del territorio e del tempo atmosferico; difatti, non ha eguali nel controllo della vegetazione. Nonostante gli manchi quel "tocco di classe" presente solo in classi come il mago, prenda molti incantesimi "in ritardo" (ma meglio tardi che mai) e abbia davvero pochissimi incantesimi degni di nota di 8° e 9° livello, il druido rientra a pieno titolo nei caster primari del gioco e, tra questi, risalta come il più autonomo e completo fin dal 1° livello. Se avete letto fin qui, siete invitati a lasciare i vostri commenti e/o segnalazioni. Grazie per la cortese attenzione, vi auguro buon divertimento con il prossimo druido che giocherete!
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