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Verso i Picchi del Tuono


dwarfin

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Edreth

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Terrlen non ha quasi nulla addosso. I suoi vestiti sono completamente distrutti, poco più che stracci. La sua arma, il randello con cui aveva caricato i nemici nella stanza, giace in terra vicino ad uno dei letti. Non noti alcuni borsello contenente monete, né alcun monile o gioiello.

Una volta fasciate le ferite più gravi subite da Terrlen, e legategli braccia e mani, il piccolo gruppo di avventurieri si mette in marcia per tornare alla Sala delle Sette Colonne. Uscire dalla Camera degli Occhi tramite il portone principale sfondato da Mishann è l'una alternativa possibile, con la guida svenuta ed incapace di muoversi da sola. Con Girion all'avanguardia, Terrlen caricato a spalle da Grugno e Orrik a chiudere la fila e tenere un occhio sul corridoio che conduce nelle profondità della Camera, gli avventurieri escono dalla stanzetta dove ha avuto luogo lo scontro e si dirigono a passo svelto fuori dalla tana dei Predoni Sanguinari. 

Ripercorrere il Labirinto fino alla Sala delle Sette Colonne, senza una guida ad indicare la strada e con l'ingombro aggiuntivo di un uomo inerme, prende molto più tempo rispetto all'andata. Girion fa del suo meglio, unendo le memorie del tragitto di andata alla propria esperienza di ranger, ed avvalendosi spesso dell'innato senso dell'orientamento sotterraneo di Grugno ma il gruppo procede a rilento. Rumori nell'oscurità,  lontani e soffusi, o vicini e limpidi, echi del vostro passaggio e suoni che non riuscite a spiegarvi vi ricordano quasi ad ogni passo che non siete soli, nel Labirinto ma, fortunatamente, nulla vi blocca il passaggio. Il respiro di Terrlen non migliora, durante il tragitto e, anzi, si fa man mano più roco ed erratico. Le braccia, che inizialmente esercitavano una parvenza di presa sulle spalle di Grugno, perdono forza durante il viaggio, fino a che l'uomo non è altro che una massa inerte sulla schiena del nano.

Ci vuole più di un'ora e mezza, prima che giungiate infine in vista di uno degli ingressi della Sala. Sbucate nell'ampio spazio libero della Sala dalla Porta del Drago, come all'andata e, con passo più svelto ora, attraversate l'agglomerato di costruzione dirigendovi verso il Tempio della Luce Nascosta. 

"Che è successo?"

"... non è Terrlen quello?"

"Oh, per gli dei, un'altra volta? Quell'uomo non ..."

"Sì, ti dico che sono loro, quelli che hanno salvato Rendill..."

"Giovinastri incoscienti..."

 

Le voci degli abitanti della Sala vi seguono lungo il vostro passaggio, assieme ad occhiate furtive e sguardi incuriositi, o di piena disapprovazione. Le disavventure di Terrlen sono, chiaramente, non nuove alla maggior parte dei sudditi dei Maghi di Saruun. Infine, lo stemma di Erathis si erge sopra le vostre teste, le porte del tempio illuminano di calda luce gialla il terreno battuto della Sala, ed una soffusa musica solenne filtra dall'interno del tempio davanti a voi.

L'interno del tempio è sensibilmente più caldo del resto della Sala, illuminato a giorno da imponenti candelabri e bracieri, la cui luce si riflette sul metallo dei motivi semplici e regolari che decorano la navata principale. Nessuna effige della dea è presente all'interno della costruzione ma il suo stemma si ripete più e più volte, sia sui muri che sull'impressionante volta a botte che fa da soffitto al tempio. Il blu oltremare è colore dominante, sia negli affreschi che negli arazzi, intervallato qua e là con argento e oro usati con dovizia e abilità. Un imponente altare si erge al fondo della navata, su cui poggia una semplice e immacolata tovaglia bianca.    

Oh, Terrlen! Per Erathis, cos'è successo questa volta? 

La voce guida i vostri occhi fino ad una sacerdotessa che si sta avvicinando a voi a passo di carica, le mani che trattengo la fluente tunica, sollevando leggermente l'orlo mentre cammina. Umana all'apparenza, quando si fa più vicina notate facilmente la forma lievemente appuntita delle orecchie, ed i tratti somatici più fini e delicati, che la identificano come mezzelfa. 

Spoiler

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Arrivata presso di voi, la donna si fa rapidamente strada fino a Terrlen, che nel frattempo è ormai completamente svenuto, prendendogli il viso tra le mani, sollevando le palpebre ed osservandogli entrambi gli occhi, ed investigando con occhio critico le ferite aperte su tutto il corpo. Con breve accenno del capo, come fosse giunta ad una conclusione, la donna si rivolge a Grugno.

Presto, presto, da questa parte.

E con passo svelto vi fa strada verso una porta sulla destra della navata del tempio. Vi trovate così in una grossa stanza rettangolare, al cui interno numerose pareti in legno separano ambienti più piccoli: studi, aree di accoglienza per i più bisognosi, una piccola biblioteca ed alcune aree dedicate agli ammalati. È qui che Terrlen viene fatto stendere su un pagliericcio pulito, mentre la donna rimuove in fretta gli stracci che coprono il corpo della guida per avere una visione d'insieme delle ferite subite. Lanciandovi un'occhiata obliqua, la donna taglia le corde con un piccolo pugnale che poi ripone in un fodero alla caviglia. Infine, la sacerdotessa si rialza, avvicinandosi ad un grosso armadio, da cui prende bende, un mortaio con pestello, alcune dosi di erbe medicinali e un paio di boccette contenenti liquidi di diversa consistenza e colore. Avviandosi verso un tavolo con piano di pietra bianca, la donna allunga alcune bende ed una delle boccette a Grugno.

Pulitegli le ferite, così - con movimenti esperti delle mani versa alcune gocce del liquido su una delle garze, usandola poi per tamponare una ferita -  soprattutto le più gravi. Erathis sa quanta sporcizia si accumula al loro interno! - dice, con tono sbrigativo e poco incline alla discussione. Un profumo fresco e salubre si spande nell'aria quando la boccetta viene aperta, rinvigorendo anche voi.

Girion

Spoiler

L'odore del liquido è quello tipico dell'olio di ravintsara, una pianta medicinale comunemente usata nella cura di tagli e altre ferite prone all'infezione.

Lavandosi le mani in un piccolo lavabo, evidentemente predisposto a tale uso, si avvicina poi al tavolo e rapidamente comincia a mischiare ingredienti. Dopo circa cinque minuti, torna vicino al pagliericcio dove giace la guida e comincia ad applicare l'unguento sulle ferite pulite da Grugno, bendandole con le rimanenti strisce di stoffa. 

L'intera operazione richiede poco più di mezz'ora, i gesti sapienti ed accurati della donna vi lasciano quasi ipnotizzati. Il respiro dell'uomo si fa più regolare, seppur rimanendo flebile, ed il suo colorito assume sfumature meno cineree di quanto non fossero nel Labirinto. Infine, la sacerdotessa si alza dal capezzale di Terrlen e, con un gesto della mano, vi fa segno di seguirla. Passando di nuovo tra le varie stanze, notate una dragonide seduta ad uno dei tavoli della piccola biblioteca, una penna in mano ed un espressione corruciata in volto mentre osserva una pergamena vuota davanti a sé. Usciti dalla stanza, nuovamente nella navata principale del tempio, la donna si volta a fronteggiarvi.

Bentrovati e grazie per aver riportato Terrlen alla Sala. Il mio nome è Phaledra, e sono la custode di questa casa di Erathis. - si presenta, un lieve cenno del capo a mo' di inchino - Cosa è successo? Non è la prima volta che Terrlen è ospite di questa casa ma raramente l'ho visto ferito così gravemente. E per quale motivo era legato mani e piedi, come un prigioniero? - la voce assume una punta di tensione su questa domanda. 

Modificato da Mythrandir
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Girion

Annuisco quando riconosco l'odore della pianta curativa e rimango appoggiato a un muro con la schiena, in attesa che le cure alla guida siano completate.
Il viaggio attraverso i cunicoli bui e soffocanti non mi ha messo di buon umore, e alla domanda della mezzelfa rispondo in tono secco, più scontroso di quanto volessi essere in realtà. Ma qualcosa mi dice che quella donna da qualcosa ...

È un mannaro, e ha ferito quel ragazzo dico indicando Edreth.

Il riassunto è brutale ma non ho tempo e voglia per i convenevoli.

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Orrik

Attraversiamo il labirinto in fretta e seguendo la strada indicataci da Terrlen all'andata. Tornati nella Sala veloci ci dirigiamo al tempio di Erathis per lasciare in cura la guida. Girion prende parola quando ci vengono fatte domande a riguardo. Annuisco con aria greve -E' vero Terrlen è un mannaro, ci ha attaccati dopo essere entrato in quella che chiamate la "Camera degli Occhi", durante uno scontro con alcuni goblinoidi. Ma non era cosciente di ciò che faceva, e non credo neanche che sia stato trasformato da un morso. Questa è una maledizione magica di qualche sorta, non ne conosco la fonte però, almeno non ora. Voi potete aiutarci? Dico alla sacerdotessa mezz'elfa.

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Grugno

Fortuna che ho pensato a segnare il percorso durante il viaggio di andata. Lo sanno solo gli dei dove ci saremmo persi a quest ora senza..

Dò volentieri una mano alla mezzelfa nel tempio. Cambiare bende e pulire le ferite non sono operazioni difficili, ma mi muovo ugualmente con estrema cautela per evitare
danni. Non parlo durante le operazioni, se non quando chiedo a chi mi è più vicino di passarmi quello o quell altro strumento. Non è il momento di perdersi in chiacchiere, non quando c'è una vita in gioco.
Rimango accanto a Terrlen tutto il tempo, seguendo le precise indicazioni che mi da la donna.

La domanda improvvisa della donna mi coglie di sorpresa, sebbene sappia quale risposta dare. Questo attimo di smarrimento consente ai miei compagni di rispondere prima di me. Annuisco alle parole del mago, senza aggiungere altro.

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Edreth

Passo la maggior parte del tragitto a lamentarmi per la perdita di tempo e la constante direzione sbagliata, stringendomi le bende sul braccio fino a farmi sbiancare i polpastrelli.
Una volta raggiunta la sala ed il tempio, mi limito a degnare Terrlen di uno sbuffo quando la sacerdotessa ci chiede di aiutarla a tamponargli le ferite. Il continuo pensiero di poter diventare un mannaro ha lasciato da tempo indietro ogni desiderio di clemenza verso le sorti della guida.

Terrlen, poverino Terrlen?!
Gli dei si fo**ano Terrlen!

Spazientito, ignoro gli altri piazzandomi davanti alla donna e mostrandole il braccio malamente bendato.
Hey, quel Coso mi ha morso! Fate qualcosa, non voglio diventare anche io un cane troppo cresciuto!

Modificato da Marcows
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Un'espressione cupa e sconsolata si dipinge sul volto di Phalendra ad ascoltare le vostre parole. Posta nuovamente davanti ad un possibile ammalato, la donna però non si scompone e risponde con la pragmaticità che avete visto poc'anzi.

Oh, scusate! Non sapevo! - si rivolge con empatia a Edreth - Ma non saprei come verificare se siete stato infettato messere: fino a qualche minuto fa non ero neanche a conoscenza della condizione di Terrlen e non avevo modo di sospettare che una tale afflizione si annidasse fra noi. - la donna assume un espressione assorta, un dito che picchietta con insistenza sul labbro inferiore - Forse... vi avete detto che potrebbe essere una sorta di maledizione, non è vero? Forse Surina potrebbe conoscere qualche metodo per verificare se anche voi siete stato infettato o maledetto, a seguito di questo morso. Venite con me.

La sacerdotessa entra nuovamente nell'altra stanza, tenendo la porta per farvi entrare prima di dirigersi dalla dragonide seduta nella biblioteca, evidentemente questa Surina, con la quale comincia a bisbigliare sottovoce. Dopo qualche silenziosa rimostranza, la dragonide si alza e si avvicina a voi in compagnia della sacerdotessa. Ora che la dragonide è più vicina vi accorgete che non porta alcun simbolo di Erathis, o simboli di appartenenza al tempio. Le sue vesti, lunghe e fluenti, sono tinte nei colori del viola, rosso scuro e nero, ed indossa una quantità di gioielli: bracciali in oro e argento, orecchini con sfavillanti pietre preziose, anelli iscritti in lingue dimenticate. Un pugnale di foggia particolarmente esotica, con una lunga lama ondulata, pende dalla sua cintura. 

È questo? - chiede a Phalendra e, quando lei annuisce, allunga una mano a poche dita dal capo di Edreth, mormorando una formula magica. Un bagliore verdognolo pulsa tra il palmo di Surina e la fronte di Edreth per alcuni istanti poi la mano viene abbassata.

Edreth

Spoiler

Una varietà di sensazioni ti attraversa mentre la mano è sollevata vicino alla tua fronte. Ad alcune riesci a dare un nome, caldo e freddo, energia e spossatezza, mentre altre sono più primordiali e antiche, tanto da risultare estranee alla tua parte conscia.

Non percepisco alcun tipo di maledizione, malocchio o fattura su di lui. - comunica alla sacerdotessa, con aria soddisfatta. Poi, tornando a rivolgersi a Edreth - Avete avvertito stanchezza, sbalzi di temperatura o di umore nel tempo trascorso da quando siete stato morso? La licantropia spesso si presenta anche come una sorta di indolenza durante le ore di luce - la sua testa accenna ai fuochi fatui che fluttuano nelle strade, visibili attraverso le finestre, che illuminano la grotta a giorno - che poi si trasforma in frenesia omicida quando le barriere crollano e la licantropia prende il controllo.

Modificato da Mythrandir
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Edreth

No, non più del solito almeno. riesco ad abbozzare un sorriso, per quanto ancora lievemente scosso dalle sensazioni appena provate.
Meraviglia, che energie! Usasse un trucchetto simile a letto -squadro le forme della ragazza- potrei farne la mia donna.

Siete sicura? Forse potreste controllare ancora una volta, giusto per sicurezza. sposto il capo lievemente in avanti come per ricevere un altro trattamento

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No, non ce n'è bisogno. - risponde con fare sbrigativo Surina - La magia non mente e, se non avete avvertito alcuno degli stati che vi ho descritto prima, vuol dire che non siete infetto. Ora, se mi volete scusare, ho molto da fare. Il Sottosuolo non dorme mai e non fermerò certo il caos che spilla dalle sue profondità se vengo interrotta costantemente...

Detto questo, con un fruscio di vesti, la dragonide vi volta le spalle e torna al suo posto nella piccola biblioteca, ignorandovi completamente. Phaledra vi fa cenno di seguirla in silenzio e, in pochi istanti, vi ritrovate nuovamente nel tempio. Rimanendo leggermente indietro rispetto al gruppo, Mishann si attarda ancora qualche minuto nell'altra stanza.

Tutti tranne Mishann

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Vi prego di scusare Surina. - esordisce Phaledra, una volta che siete nuovamente nel tempio e la porta è chiusa alle vostre spalle - Non è cattiva ma spesso è così concentrata sulla missione che si è scelta che dimentica le più basilari buone maniere. 

Ad ogni modo, è un sollievo sapere che il male di Terrlen non si è sparso tra voi che lo avete soccorso. - un lieve sorriso le schiude le labbra - Dovremmo fare qualcosa per quell'uomo ma per ora credo sia meglio lasciarlo riposare, così che recuperi le forze. C'è altro in cui posso assistervi?

 

Mishann

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Una volta che il resto del gruppo è uscito dalla stanza seguendo Phaledra, un silenzio 'scomodo' scende all'interno della stanza. Rimani ferma in piedi dove ti trovi, mentre Surina si siede comodamente al tavolo dove si trovava poco prima e riprende a scribacchiare sul foglio di pergamena che le sta davanti. Quando, infine, ti avvicini con fare esitante per porle le tue domande, alza la testa dal foglio. 

C'è altro? - chiede, con tono stizzito e brusco.

Surina

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Edreth

Peccato, sarebbe stata una bella scarica.
Aye occhidolci, potresti darmi un'occhiata al braccio. le mostro le fasciature malandate ed ancora pregne del sangue di almeno tre creature diverse.
Il mastino ha morso duro ma almeno sono riuscito a farglielo bastare tenendolo lontano dai miei compagni. offro un sorriso all'elfa

Modificato da Marcows
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X dm:

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Per quanto l'atteggiamento della mia consimile mi irriti leggermente, decido di usare un'approccio gentile, almeno all'inizio.
Ti prego di scusarmi per il disturbo, ma sei la prima dragonide che incontro, da quando ho lasciato Djerad Tymar molti mesi fà, e quindi ho pensato che forse potevi aiutarmi.
Stò cercando una persona, un'altro dragonide, che potrebbe trovarsi nelle caverne oltre la Sala; il suo nome è Balasar... è... è mio zio.

Ancora oggi pensare a lui mi riempie di sentimenti contrastanti, quindi mi stropiccio le mani, un pò titubante a proseguire col racconto.
Ha commesso un grave reato, verso la nostra famiglia e verso tutto il nostro popolo, quindi ora devo fermarlo.
Devo sapere se è passato di quì, e se ha parlato dei suoi progetti con qualcuno.

 

Spoiler

Diplomazia +4... non è proprio il massimo.

 

 

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Girion

Rifilo una poderosa pacca sulla spalla a Edreth.

Beh pare che per questa volta posso tenere da parte la pozione contro le pulci. Un dannato colpo di scena, non c'è che dire continuo rivolto all'uomo ancora svenuto. Poi mi volto verso la chierica Siamo a caccia dei Predoni Sanguinari e quest'uomo ci serve vivo per guidarci nei meandri dei sotterranei... è possibile guarirlo dalla licantropia? O dobbiamo rassegnarci a cercare qualcun altro?

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Orrik

Questa non ci voleva. E' stato morso, anche se Terrlen non è un mannaro infettato è comunque infettivo. Quali sono gli stadi e le tempistiche per arrivare ad una trasformazione? Ribadisco quanto detto dal mio collega, voi potete guarirlo se infetto? Dico preoccupato alla donna.

DM

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Prova di arcano +11 per ricordare se ho letto qualcosa nei libri che parlano degli stadi di trasformazione e sulla cura.

 

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Tutti tranne Mishann

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Girion

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Occhio che non siete più nella stanza con Terrlen, bensì nella navata principale del tempio.

L'espressione amichevole di Phaledra si fa un pelo meno accogliente alle parole di Edreth, segno che non ha gradito il nomignolo affibbiatole dall'uomo. Certo, fatemi vedere. - risponde, in tono asciutto. Con gesti abili, la donna disfa le fasciature ormai inutili che avvolgono il braccio del vostro compagno e osserva i danni inflitti dal mannaro. 

Nel frattempo, risponde alle domande di Orrik e Girion.

No, le mie conoscenze non sono così approfondite da poter guarire la licantropia: non credo di averla mai neanche studiata, come malattia curabile. Però, considerando i vostri sospetti e quanto scoperto da Surina, se di una maledizione si tratta, potreste essere in grado di liberare Terrlen dai suoi effetti. Con il mestiere che fa, non c'è modo di sapere dove o come possa aver subito questo malocchio ma magari, una volta sveglio, sarà in grado di darvi delle risposte.

Mhm... aspettate qui. - con un nuovo fruscio di vesti, Phaledra torna dentro la stanza, per uscirne alcuni istanti dopo con una piccola boccetta. Aprendola, comincia poi a spalmare un unguento di color verde chiaro sulle ferite di Edreth. Una volta terminata l'operazione, chiude il recipiente e lo porge al mercenario.

Ripetete l'applicazione questa sera, e domani per almeno tre volte durante la giornata. Lasciate respirare le ferite e non dovrebbero esserci problemi.

Orrik

Spoiler

La tua conoscenza arcana è vasta ma la licantropia è più spesso trattata nei manuali guarigione o dai sacerdoti che addestrano paladini e chierici, per cui le informazioni che hai al riguardo sono molto limitate. Sai che, nelle forme naturali, è una malattia ereditaria, non necessariamente legata alle fasi lunari. Tuttavia, se la licantropia di Terrlen ha origine da una maledizione, queste nozioni potrebbe non essere vere nel suo caso. L'unico modo per spezzare una maledizione è distruggere o neutralizzare l'oggetto o creatura che l'ha causata.


 

Mishann

Spoiler

 

Prova di Abilità

Spoiler

d20 = 1 + 4 = 5

Sei la prima dragonide che incontro da quando mi sono trasferita nella Sala, alcune settimane fa. - ti risponde, stizzita, Surina - Ora, se non ti dispiace, ho molto lavoro da fare.

Con queste parole, la dragonide torna a lavorare al suo scritto, evitando accuratamente di volgere il suo sguardo dalla tua parte. Mentre stai per uscire, quasi sbatti contro Phaledra che, lanciandoti un fugace sorriso, attraversa velocemente la stanza, recupera una boccetta e si avvia nuovamente verso la porta.

 

 

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Orrik

Potrebbe essere entrato in contatto con qualche oggetto particolare, maledetto magari. Oppure è stata un altro essere ad aver maledetto il povero Terrlen. Senza contare l'ereditarietà di questo malessere. Ah! Brutta faccenda. Scuoto la testa accendendo la pipa. Si dobbiamo assolutamente parlare con la nostra guida e scoprire il mistero che si cela dietro questa vicenda. Prendo delle boccate piene di fumo meditando sull'accaduto.

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Alle parole di Orrik, Phaledra si intromette nella vostra conversazione.

È un'ottima idea ma temo che Terrlen, data l'entità delle ferite subite, non si risveglierà prima di diverse ore. Voi siete gli avventurieri che hanno salvato Rendill dai Predoni Sanguinari, giusto? - vi osserva nuovamente, stavolta con più attenzione - Sì, non c'è dubbio. Rendill è sempre bravo a descrivere le persone. Immagino stiate alloggiando alla locanda di sua zia. Se volete, per non dover aspettare qui al Tempio, non appena Terrlen si sveglierà vi farò recapitare un messaggio alla locanda. 

Conclude la sacerdotessa, agitando lievemente la mano davanti al viso per disperdere il fumo della pipa di Orrik.

Tutti

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Dopo averla percorsa avanti e indietro, contando anche la mappa di Grugno, conoscete piuttosto bene la strada per la Camera degli Occhi, tanto da poterla tentare da soli. Inoltre, come vi ha già detto Terrlen, lui non si è mai avventurato all'interno per cui vi sarebbe di poco (o nullo) aiuto.

 

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