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Dragons´ Lair

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Pippomaster92

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  1. Valena Aurica "Mio signore, certo che ha importanza! Siete giunto qui dopo che noi fedeli di Iomedae abbiamo invocato il suo nome più volte... questa è una trappola per voi, non vedete? Mentre stiamo a discutere forse qualcosa o qualcuno sta cercando di distruggervi. E la trappola è talmente potente da avervi strappato dalla vostra versione del creato, trascinandovi fino a qui" potrebbe anche essere vero, tutto considerato. Non sono un'esperta di magia o artefatti, ma so riconoscere qualcosa di strano quando lo vedo. L'arrivo di Aroden ci ha talmente sconvolti da farci dimenticare come e perché sia giunto qui!
  2. B o C. C se la reazione non consuma risorse va bene. B però è la migliore perché tiene in conto anche cose come Scudo o simili.
  3. "Non ne sono certo, Tayyip. Ma non credo che gli sciamani uomini potessero riconoscermi. Se è stato l'aelfyr, però... chi può dire cosa possono fare loro? Io non sapevo nemmeno cosa fosse un aelfyr prima di unirmi a voi" Dopo tutto il Colosso è meno "aggiornato" di voi. Anche T'kava ha qualcosa da dire "Non so se hanno notato questi nostri spostamenti, o semplicemente hanno visto i villaggi e il campo distrutti. Infatti gli umani che vivevano qui stavano partendo. Li avevano forse avvisati della nostra presenza"
  4. Ravynne Weldon, 16 ottobre 388 d.M., mattina Arth Chloe Jean Ravynne Yksandr
  5. Dietro consiglio di Tayyip e T'kava, e ordine di Wurrzag, alcuni orchi occupano le ultime ore della notte per recuperare arbusti e sterpaglie, e poi altri durante il giorno cominciano a lavorare ad elementi per camuffare i guerrieri. Niente di che, spesso si tratta di aggeggi più problematici che efficaci, ma qualcosa bisogna pur fare per tenere gli orchi occupati. Tanto per occupare altro tempo viene spartito il magro bottino strappato al padrone di questa capanna: diverse monete d'oro, alcune in argento, abiti e una vecchia spada con un'incisione nel linguaggio degli umani. Bottino Le ore diurne passano lentamente, noiose come non mai: a questo punto della giornata nessuno può uscire e gli orchi che non riposano sono nervosi. Arriva il tramonto, passa la notte. Giunge di nuovo l'alba. Dopo tre o quattro ore (difficile dirlo quando siete rintanati in quella capanna tutto il tempo) un grosso falco atterra davanti alla porta. Ha un'ala sanguinante e una delle zampe annerita e ritorta... quando riprende la forma del Colosso le ferite si trasmettono sul braccio e sulla gamba destre. "Mi hanno scoperto, ma sto bene. Il Forte è ben difeso, da uomini armati e da maghi. Oltre ai maghi umani, credo almeno tre, c'è anche un aelfyr. Mi ha scoperto lui, credo. Sia all'andata che al ritorno ho sorvolato truppe in movimento... penso che sappiano del nostro arrivo, o almeno della nostra presenza qui"
  6. Randhal "il Bello" Lockman Già l'arrivo della donna dai capelli rossi mi mette sul chi vive, sia per il nome che pronuncia che per la palese fretta e ansia che esprime. Ma poi il canto elfico cambia tono e parole... e comincio a guardarmi attorno preoccupato "Compagni, mano alle armi. Non so come o perché, ma chi sta cantando sembra sapere di un imminente assalto" Mi alzo e mi avvicino al padrone di casa "Tu! Chi sta arrivando?"
  7. Io in teoria faccio
  8. A tutti: Io andrei avanti nei prossimi giorni, ma magari volete fare pausa per le vacanze.
  9. Al Rays fa un inchino verso Reyna (un po' legnoso, vista l'età) e poi uno più profondo verso Hu Jingtong "Dunque, se volete seguirci... possiamo raggiungere il veicolo in pochi minuti" La strana comitiva prende quindi la strada verso la città costiera, ma la strada stessa devia all'ultimo momento, costeggiando gli edifici senza mai entrare nel centro abitato. Così potete solo vedere una piccola folla di curiosi inframezzata da case in legno e pietra, tutte pulite e in buono stato ma decisamente spartane. Qui e là piccoli segni di tecnologia: nessun'antenna, ma molti apparecchi che potrebbero essere condizionatori, centraline esterne o qualcosa di altrettanto primitivo. La vostra attenzione viene attirata per lo più dai "pali" che si ergono regolarmente. Ciascuno è sorretto da montanti e tiranti che occupano la superficie di una piccola casa, e ciascun palo si erge per almeno una ventina di metri nell'aria. Alcuni sono sormontati da pannelli solari, altri da ventole che si muovono pigramente nel vento. Un paio hanno delle antenne e delle parabole di forma esagonale. Tra la popolazione locale alcune persone hanno strani impianti meccanici, tutti vecchi, rozzi e malfatti... non dissimili da quelli rinvenuti nelle rovine del continente polare. Ci sono anche bizzarre creature che ricordano alla lontana delle capre, se le capre avessero cinque zampe e una testa dotata di bocca circolare. Oh, e cinque penduncoli cornei ciascuno terminante in un occhio, certo. Sembrano animali da soma, o comunque domestici. Dopo pochi minuti giungete ad una costruzione grande e decadente, un po' meno ben tenuta delle case che avete visto. Ha molti vetri sul davanti, ma alcuni sono rotti o aggiustati malamente. La foresta è cresciuta troppo vicina al luogo, arrivando con alcuni rampicanti carnosi violacei a lambirne la facciata. La porta d'ingresso è aperta e vi fa accedere ad una specie di piattaforma-atrio, sulla quale riposa un veicolo lungo e scintillante. Azzurro e argenteo, è decorato con numerose scritte e simboli stilizzati, e anche con alcune applique di ceramica bianca. Sembra muoversi su una primitiva ma efficiente rotaia elettromagnetica. Al Rays fa un cenno, e un grande portellone si apre sul fianco del "vagone" più vicino a voi. "Miei cari ospiti, potete salire a bordo. Ci siamo permessi di riservarvi la terza cabina dal fondo, con alloggi e una sala per il cha. Potete riposarvi, oppure raggiungerci sulla piattaforma panoramica a metà del kitar. Se vi compiace, la partenza è fissata tra trenta minuti" Il motivo è chiaro: il grande e bizzarro drone-quadrupede-telecamera che vi ha seguito fino ad ora sembra dover essere smontato per poterlo far entrare nel veicolo... Ajand NOTA
  10. Zisanie Interrogatorio
  11. Il Capitano, come (quasi) tutti voi impallidisce e sembra colpito dall'improvvisa rivelazione. Ma per ora non dice molto, se non "Capisco le stelle e la luna, allora. Mai avrei pensato ad una soluzione del genere, però" Lady Yaraesa nota le vostre espressioni e forse per darvi il tempo di riprendervi decide di rispondere a Jerk "Il mio titolo, quello di gnosearca, siginfica che sono la persona di scienza e pensiero che è stata scelta come governatrice della città. Il titolo di capitano del porto significa che ho ancora il governo del porto stesso. Modestia a parte, sono stata votata in quanto le mie scoperte e i miei esperimenti sono stati ritenuti utili e importanti. Noi scegliamo le donne più intelligenti e altruiste per governarci" fa un piccolo sorriso orgoglioso "Ma non è così ovunque, nel nostro popolo. Ogni città sceglie uno o più capi come più preferisce. Ci sono città con re guerrieri, città con consigli di uomini e donne, e anche città governate da grandi gruppi di persone votate da tutti gli abitanti" Lady Yaraesa poi si rivolge direttamente a Luna, ritenendo che nel frattempo abbia avuto abbastanza tempo per riprendersi dallo shock "Torri magiche? Ci siete passati vicini con la nave? O qualcosa del genere? Potreste descrivercele?" sembra molto interessata alla faccenda.
  12. Neroon Dragonslayer "Vigliacco! Vieni a prendertela con uno della tua stazza" impreco, sentendo il grido di dolore. Questi Mantelli sono subdoli e viscidi, e meritano di morire. Questa volta scaglio una grossa accetta di fiamma e scintille, diretta al bandito che si è voltato. DM
  13. Randhal "Il Bello" "Potrebbe essere... In tal caso una donna di nome Tatina,che dovrebbe essere piuttosto brava in questo gioco, è da poco salita al piano di sopra"
  14. Valena Aurica "Maestà, voi parlate di ascensione, di vita e di morte. Ma il mondo è cambiato molto dalla vostra scomparsa, le persone sono diverse. Io ho giurato fedeltà all'Erede, la vostra Erede, e durante i miei studi religiosi ho studiato anche la vostra storia" faccio una pausa, guardando gli abiti regali di Aroden "Non posso fare a meno di notare delle incongruenze, qualcosa fuori posto. Io e i miei compagni abbiamo già avuto a che fare con... realtà diverse. Temo che voi non siate il nostro Aroden, e che siate giunto qui attirato in qualche tipo di trappola o inganno"
  15. Narcyssa Ed e Ruby
  16. La situazione è bizzarra, ma interessante. Io avevo rifiutato una ricompensa in parte per una questione di rispetto (non sono un pirata o un mercenario) e un po' per aiutare l'impresa della Eurus. Non mi aspettavo una reazione così amichevole e così particolare. Decido di accettare questa specie di tacito accordo che mi rende automaticamente un aasimar... fino alla partenza, almeno. Accetto di dividere la casa con Jarmal, e di vivere come un abitante del posto per qualche tempo. Una condizione di vita niente male, devo ammettere: cibo gratis, una bella casa dove riposare, ma soprattutto una nave tutta mai con la quale prendere il largo a caccia. Diamine, non mi stupisco che i locali non si siano mai allontanati molto dall'isola. Se a Capo Tempesta avessi avuto le stesse condizioni di vita non mi sarei certo imbarcato sulla Eurus! I mesi passano lenti, piacevoli, un po' monotoni. Non è un male, visto che negli ultimi tempi cacciare i mostri è stato un diversivo da situazioni più pericolose, come sfuggire da malevoli pirati-signori del mare o dirimere questioni dinastiche elfiche. Un po' di pace e tranquillità sono necessari, di tanto in tanto. Inoltre questa situazione mi permette di capire un po' meglio gli aasimar, comprenderne la natura personale e sociale. Qualche quattrocchi accademico prenderebbe appunti e terrebbe un diario di questo periodo, io mi accontento di ricordarlo "a mente", immaginando quanto sarà divertente raccontare ai miei nipoti di quanto sono stato un aasimar per due mesi. Ma tutto ciò che è bello e pacifico è destinato a concludersi: un messaggio da questo "Kolon", questo gruppo di sapienti, mi richiama all'azione. Non solo lo fanno con una poesiola in rima, ma anche con una discreta urgenza: ho tempo fino a mezzogiorno per imbarcarmi! Raccolti i miei averi mi preparo alla partenza, ma non prima di aver salutato (un po' di fretta) gli amici che mi sono fatto qui: Jarmal, Rakkan, Ksenya... e perché no, anche quella burbera di Morga! Ma mi ci vuole poco tempo, e ancor meno tempo serve a preparare i bagagli. Viaggio leggero, e a mezzogiorno sono già sul ponte della nave a dare ordini e impostare la rotta per Kebri!

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