Flurio Pascolari (umano cavaliere)
PREMESSE AL CAPITOLO 7
Era passato un anno. Un anno di preparativi ed allenamenti matti ed intensissimi. Flurio, ma anche gli altri suoi compagni ne erano usciti rafforzati, così come anche Firedrakes ed il suo esercito regolare. Un anno in cui la città aveva potuto sperimentare la tutela della giustizia da parte degli Avercels, in qualità di Cavaliere Oscuro e Uomo d'Acciaio, contro i QuasiSuperCriminali, in particolare Altron ed Apocalyppo, ma anche l'insospettabile gnomo fattone che si era unito a loro al Lago Cristallo contro Azariaxis si era poi rivelato essere un vero malavitoso una volta giunto in città. Un anno di catartiche ruolate a Cunicoli&Coboldi assieme a Trull, Bjorn d Tonum. Dove il suo alter ego DARK MegaLord aveva raggiunto i suoi scopi dominando i draghi marini ed assoggettando il villaggio di vichinghi al proprio volere pronti a servire le sue mire espansionistiche e la sua sete di potere. Flurio si era decisamente rasserenato in quell'anno di continue lotte e compiti quotidiani intervallati da intensi allenamenti fisici e marziali da solo od in sparring con i suoi compagni. L'assenza della deceduta Clarissa gli aveva permesso, assieme all'essere sempre occupato con qualcosa, di non pensare più a Marla e di ritrovare quella melanconica tranquillità che lo aveva accompagnato per tutta la vita. In compenso Flurio si era estraniato sempre più dal gruppo, in particolare da Seline, Bjorn, Chandra ed Ariabel. Non capiva come in una situazione così critica quelle persone potessero "giocare" a fare gli innamorati in maniera così sconsiderata. Per non parlare della cattiva idea di rimanere incinta. Non si capacitava come Bjorn potesse aver commesso una simile leggerezza e soprattutto con un essere di dubbia affidabilità e che conosceva ben poco, gli sembrava che fosse stato contagiato dalla smania di procreare dell'orco. Un conto era donare il proprio seme, senza ulteriori doveri ed impegni, al popolo fatato per rinverdire le loro fila dopo i massacri ad opera di Azariaxis, una buona ed utile azione, seppur dubbia nella pratica, un'altro era mettere incita un'altro componente della loro compagnia di eroi. Sembrava tutto fatto con troppa leggerezza: da quel momento avrebbero dovuto pensare anche a lui, non sarebbero stati più pienamente concentrati durante la missione e si è meno coraggiosi di fronte al pericolo della morte quando sai di avere un figlio alle spalle che non vede l'ora di riabbracciarti, od in questo caso persino conoscerti. E poi anche se mossi da intenti nobilissimi come quelli di salvare il mondo dallo Xorvintaal, si trattava comunque di due avventurieri che sapevano già di non voler appendere armi ed armature alla parete e che di lì a poco si sarebbero dovuti cimentare in una missione altamente mortale e dalla lunghezza indefinita. Fare un figlio era proprio l'ultima cosa sulla lista sapendo di non poterlo crescere e di essere costretti a lasciarlo a delle tutrici, delle estranee per quanto amorevoli ed esperte. Almeno Tonum e Celeste facevano quel che gli pareva senza conseguenze, seppur l'amore fra colleghi fosse osteggiato per gli evidenti conflitti emotivi di fronte a situazioni di estremo pericolo.
C'era poi la relazione fra Chandra e la Contessa Sophia, se nulla aveva in contrario ad una laison fra due donne o fra due uomini, ben diversa era un matrimonio ed ancora di più una gravidanza, oltraggioso. Quello che stava avvenendo era davvero un sovvertimento dell'ordine naturale, scandaloso, qualcosa per cui tutti santi della terra si sarebbero rivoltati, prima fra tutti uno dei cavalieri fondatori della Lega degli Auleri, Albert da Giussano, detto il Cavaliere Verde, fulgido esempio di attaccamento e difesa dei valori tradizionali della famiglia e delle divinità della della vita e fertilità. Flurio rimase esterrefatto al pensiero di come Chandra avesse potuto ingravidarla, ed imbarazzanti pensieri riguardo alla vera natura corporea della sessualità della stirpe draconica causarono incubi e perdita di appetito ricorrenti nel cavaliere consapevole che alcuni rettili era capaci di cambiare sesso in base alla necessità della specie e che forse la barda, in quanto mezzo drago, potesse fare lo stesso proprio come i draghi, pensava. In fondo erano grosse lucertole intelligenti, alate, magiche e sputa fuoco e quant'altro. Non solo la gravidanza avrebbe destato scandalo e fornito una mole di materiale provocatorio e malizioso per i bardi sboccati di tutta Glantria ed oltre, ma il matrimonio aveva bruciato una ottima carta politica e diplomatica sullo scacchiere internazionale nello scontro contro lo Xorvintaal. Una principessa, così bella ed intelligente nonché appartenente ad un casato così ricco, e quindi con una dote di matrimonio favolosa, avrebbe sicuramente giocato un importante ruolo nel saldare vecchie e nuove alleanze con gli altri regni in gioco per cercare di avete più alleati e forze militari possibili dalla propria parte. Mai si sarebbe aspettato un gesto così poco attento all'interesse del regno da parte della più assennata e concreta fra i due Gebsatell. Se lo sarebbe appunto aspettato dal Principe, cosa puntualmente avvenuta grazie al fascino ed alle moine della raffinata ed aristocratica Arabell. Che entrambi avessero portato avanti delle relazioni puramente sentimentali senza pensare alla ragion di stato era davvero assurdo. Flurio iniziò a chiedersi sinceramente se valesse la pene proseguire la propria opera sotto il loro patrocinio piuttosto che offrire i propri servigi ad altri sovrani più assennati e più devoti al benessere del proprio regno o se non altro del proprio sedere sul trono come dela propria testa attaccata al collo. La relazione, resa ufficiale, fra il Principe di Firedrakes e l'elfa aveva offeso oltremodo il casato Ivarstill, una famiglia molto influente e potente alla Corte di Firedrakes, la cui figlia era stata promessa in matrimonio al Principe dal padre di quest'ultimo già qualche tempo addietro. Ritrovarsi in casa un casato di colpo non più fido alleato, ma ostile e rancoroso non è certo un bene in tempi così difficili e non a caso anche i tentativi diplomatici di avvicinare i regni della Garnia e trovare un'alleanza contro la minaccia crescente del Katai non hanno attecchito. Guardacaso il re della più importante e vasta delle nazioni della Garnia era imparentato strettamente con gli Ivarstill. Insomma un disastro diplomatico a non finire, Firedrakes non era mai stata così povera di alleati e sostenitori e per cosa poi? Delle infatuazioni, disdicevoli od inopportune frutto dell'egoismo dei Gebsatell. Umanamente a Flurio spiaceva per Sophia, la donna sembrava essere sempre più segnata da quella gravidanza, forse difficile, ed aveva tutto l'aspetto di una che sarebbe potuta non sopravvivere al parto, mentre il Principe, così semplice ed ingenuo era praticamente un giocattolo nelle mani di Ariabel che sicuramente lo aveva puntato non solo per il suo bell'aspetto quanto per lo scarso e posizione di potere che avrebbe ottenuto a Corte divenendo la sua favorita e poi la sua promessa sposa. A poco erano valse le sue coerispondenze diplomatiche con la Lega degli Auleri per capire se vi fosse modo di cambiare il parere del re Augustus Mac-Tir, almeno sapeva che Lord Lancaster di Valleverde patrocinava la loro causa e li avrebbe messi al corrente di ogni informazione utile od evoluzione fra i regni della Garnia.
Un alleato, tanto gradito quanto sorprendente, giunse sotto forma di un giovane drago d'argento che Chandra, unica nota di merito della sua condotta da quando erano tornati a Firedrakes, aveva fatto risorgere dalla pelle che componeva l'armatura del bugbear albino che avevano sconfitto fra le pietre del circolo megalitico fra i Clivi Lunari. Seppur di modesta stazza e forza, nulla a che vedere con il ben più grosso Azariaxis per non parlare poi dei draghi ben più anziani che partecipavano allo Xorvintaal, Emercuryadar ci sarebbe stato molto utile per capire meglio quelle creature ed avere una voce più autorevole nelle eventuali trattative diplomatiche in essere. Flurio non vedeva fra l'altro l'ora di parlare con esso per capire se la sua teoria sull'ermafrodismo alternante dei draghi e delle stirpi draconiche come Chandra o Clint fossero corrette.
Quel giorno si erano riuniti tutti alla Corte, l'ultima volta era stata per le nozze fra Chandra a Sophia, evento a cui Flurio aveva presenziato più per cortesia che per reale gioia per le due, e finalmente era giunto il momento di agire. I tentativi di contattare Plathonirax erano falliti mentre con la potente Anzalisilvar la Protettrice del Nord, mandre di Emercuryadar, non si era riusciti nemmeno a stabilire un contatto a causa del blocco della via attraverso le montagne dell'Huruk-Rast, sede dell'omonimo regno dei Nani, casa di Trull e Thorlum, anche se quest'ultimo provava un fortissimo rancore e vivo desiderio di vendetta verso il Clan al potere degli Schiacciagoblin, una faida nata dallo sterminio ignominioso del clan di Thorum ad opera di questi ultimi. Capiva benissimo le ragioni che muovevano un sentimento simile nel nano, fosse stato nei suoi panni starebbe reagendo nello stesso modo probabilmente, ma non si poteva anteporre questo vergognoso eccidio alla minaccia proveniente dal Katai ed in generale dallo Xorvintaal: era necessario riaprire quella via verso Nord e trovare magari anche degli alleati sul campo di battaglia qualora fosse stato necessario in futuro; avere il regno nanico alleato e fornitore di equipaggiamenti militari di primissima fattura per le truppe di Firedrakes e degli altri alleati umani, avrebbe potuto fare la differenza. Dal canto suo Flurio avrebbe voluto unirsi all'altro gruppo diretto alle Colline Cremisi dove si trovava il covo di Azariaxis, in cerca del suo tesoro ma anche di un contatto più diretto ed efficace con Plathonirax che abitava anche lui nella zona oltre a sradicare la minaccia dei giganti e tribù goblin che ancora potevano scendere in massa e minacciare la Glantria come accaduto un anno prima e fermata ai Clivi Lunari. Nonostante le velate rimostranze del cavaliere, Flurio accetto durante la decisione presa in gruppo di sirigersi verso il regno di Hungrim Schiacciagoblin per via della sua conoscenza della lingua nanica, cosa che molti altri componenti del gruppo non potevano dire di avere, a parte ovviamente Trull e Thorlum.
Sarebbero partiti l'indomani e si sarebbero diretti tutti assieme fino a Coltre Grigia, l'ultimo villaggio della Glantria prima delle montagne. Lì avrebbero incontrato Vedrà, la figlia del Ciambellano Beregar, che avrebbe guidato una parte di loro fino alla capitale di Huruk-Rast e li avrebbe aggiornato sulla situazione politica e sul motivo della chiusura della via a Nord, mentre l'altro gruppo si darebbe separato e diretto alle Colline Cremisi.
Flurio finalmente sentiva l'ebrezza dell'avventura stuzzicare e risvegliare il proprio spirito eroico, non vedeva l'ora si mettersi di nuovo alla prova, forgiare un nuovo capito della sua epica personale e saggiare il frutto di un anno di intenso allenamento e studi sui draghi, seppur continuasse a ritenerle delle grosse lucertole volanti e parlanti. Passati in rassegna come sempre il proprio equipaggiamento e quello del suo fidato Saltapicchio, rimpinguate le scorte di cibo e comprati degli abiti pesanti adatti all'inclemente clima delle cime costantemente congelate, Flurio era pronto per questa nuova impresa.