Risponde il campione mentre si sfila l’elmo dal capo, roteando la testa così che i suoi capelli chiarissimi, di un biondo molto vicino al bianco, disegnino una candida onda che va ad infrangersi dietro la sua nuca.
Alcune ciocche però le restano sul volto, come se volessero testimoniare il suo animo ribelle.
I suoi occhi, di un raro verdeacqua, sono freddi a prima vista… eppure lasciano intravedere un ardore maturato da chissà quale passato.
Herlan, e solo Herlan, nota qualcosa in Kala che non aveva mai visto.
Biancaspina infatti fissa il campione con occhi due volte più grandi del normale. Un’improvvisa, potete e inaspettata passione costringono la capitana a una contemplazione quasi mistica di quel guerriero.
Senza rendersene conto, la nunk arriva persino a mordicchiarsi il pollice.
Herlan sa che per Kala, sempre rigida e pacata, quell’innocente gesto è qualcosa di altamente sfacciato.
Diversi minuti più tardi vi trovate a camminare nella sala del trono.
I servi di Herlan stanno già preparando la stanza per accogliere il banchetto reale che avverrà tra cinque giorni, dopo il matrimonio del lord. I vostri passi riecheggiano tra le pareti marmoree.
Vicino al trono si trova Ian.
Al fianco del bardo immortale c’è un grande oggetto coperto da un telo scuro. Si tratta di un oggetto rettangolare e perfettamente squadrato. L’uomo saluta Herlan mentre ordina a due guardie di rimuovere il velo, scoprendo così una teca di vetro.
Al suo interno si trovano due mantelli molto simili tra loro. Sono rossi, fatti di scaglie e arricchiti con elementi d’oro. Si vede chiaramente che sono per un uomo e per una donna (molto piccola a giudicare dalle dimensioni della seconda cappa). Ian, con un fiero sorriso, dice: il dono di nozze per i lord Drognodar da parte di Zantes e Selexia. Sono mantelli del fuoco, creati con le scaglie della dragonessa Selxia, figlia di Phynox, fratello minore di Kamaschar. Chi li indossa non sente più il freddo.
Il bardo si allontana con Caster per parlare con lui.
E’ stato Ian infatti a volerlo chiamare nel castello… anche se, per raggiungerlo, Caster ha dovuto attraversare molte stanze e corridoi pieni zeppi di vitriani che lo fissavano con sguardi carichi d’odio.
Ti sei divertito a decapitare un vitriano? Valango figlio di un cane.
Anche i porci possono uccidere un uomo… ma sai che fine fanno i porci?
Avevano mormorato nella loro lingua.
Ian accoglie Caster con il più amichevole dei sorrisi per poi parlare in valango: non puoi immaginare che peso ci hai tolto quando hai staccato la testa di quell’uomo dal corpo.
Mi è giunta voce, e bloccami se sbaglio, che voi non siete il campione assoldato dalla famiglia dei nobili. E mi è anche giunta voce che offri la tua spada al servizio del Drognodar.
Abbiamo conquistato la città ma non i suoi cittadini. Ci vedono ancora come degli invasori… come degli stranieri. Eppure abbiamo dato loro la libertà dal giogo di re Jotna, abbiamo liberato i prigionieri di guerra e stiamo cercando di offrir loro un vita migliore.
Quello che ci serve è un simbolo, qualcosa che i faccia avvicinare di più al popolo.
Credo di aver trovato quel simbolo. Voi siete un eroe per questa città: uno sconosciuto, ma di sangue valango, che si erge contro le ingiustizie commesse da un vitriano.
Lottate per noi e dimostreremo che Herlan è a favore del popolo e non permette ai suoi uomini di maltrattare i cittadini.
Nel frattempo nella sala del trono è appena giunta una piccola creaturina che, inizialmente, Caster scambiò per una gnoma. Ian dice all’uomo che quell’esserino si chiama Lyndimirtingar Volkan ma preferisce farsi chiamare Lyn e non vuole mai essere associata alla famiglia eltheriana dei Volkan.
Lyn ha la pelle grigia molto molto chiara, occhi nocciola e capelli neri. Sulla parte sinistra del volto ha un marchio a forma di semicerchio e sulla fronte ha un secondo marchio a forma di rombo.
La piccoletta raggiunge Kala che è seduta su una sedia imbottita di velluto rosso. Si tratta di una sedia riservata alla giovane capitana, data la sua infermità che l’accompagna dalla nascita.
Biancaspina è sempre vicina a Herlan.