Se ti piace quel periodo storico e apprezzi le buone storie, amerai Dago. Nel caso, considera che ci sono due filoni narrativi: il primo é sceneggiato da Robin Wood e disegnato da Roberto Salinas (in seguito sostituito da Carlos Gómez con risultati eccellenti) ed é quello che ti consiglio di leggere; il secondo é una serie monografica con disegnatori e sceneggiatori vari che racconta episodi fuori cronologia e autoconclusivi; e che vale una frazione molto piccola della serie originale.
sinossi:
Dago è un nobile veneziano di nome Cesare Renzi, figlio primogenito ed erede della nobile casata dei Renzi, dignitari della Repubblica di Venezia. Il padre di Cesare scopre un complotto organizzato ai danni della Repubblica dal nobile turco Ahmed Bey e dal mercante greco Kalandrakis, con la complicità di due veneziani molto in vista. Mentre il padre di Cesare espone i suoi sospetti al Principe Bertini, il braccio destro del doge, egli confida tutto al suo miglior amico, Giacomo Barazutti. Tuttavia, anch'essi sono coinvolti nel complotto, e decidono di eliminare il nobile Renzi e tutta la sua famiglia, incluso Cesare. Cesare viene pugnalato alla schiena dallo stesso Barazutti e il suo corpo buttato in mare, mentre dei sicari attaccano palazzo Renzi uccidendo chiunque vi si trovi e lasciando alcuni falsi documenti che indicano nello stesso Renzi il misterioso complice del complotto. Cesare viene recuperato da una nave turca di mercanti di schiavi, e gli viene dato il nome di "Dago", per via della dagaconficcata nella schiena[2].
Vive come schiavo presso i turchi dove impara presto da un vecchio greco di nome Selin le piccole astuzie che gli consentono di sopravvivere, giorno dopo giorno, al fine di avere la possibilità di compiere quella che è divenuto il suo unico scopo nella vita: vendicarsi degli assassini della sua famiglia[2].
Affrancatosi dalla schiavitù grazie al pirata ottomano Barbarossa (Khayr Al-Din), Dago viene inviato a servire il Sultano Solimano, divenendo così un "rinnegato" per non consentirgli di tornare in patria, visto che conosce bene molte città, le flotte e la consistenza delle difese turche[3]. A Costantinopoli si unisce al corpo dei giannizzeri, élite dei combattenti turchi; qui gli viene dato il soprannome di "giannizzero nero", per via del colore dei suoi abiti ma soprattutto della sua anima. Per caso incontra Kalandrakis, uno dei responsabili del massacro della sua famiglia, e lo affoga nella fontana del palazzo di Barbarossa[3]. In seguito, durante il suo viaggio verso Vienna, Dago incontra Vlad Tepes, chiamato anche Dracula, ed è grazie a quest'ultimo che riesce ad avvicinarsi ad Ahmed-Bey e ad ucciderlo[4]. In Abissinia riesce a tagliare le mani all'ex-amico Giacomo Barazutti[5], il quale in preda alla paura ritorna a Venezia ed esorta Bertini a preparare una trappola contro il rinnegato, che però riesce a salvarsi grazie all'aiuto del suo cane, "Morte"[6]. Successivamente Dago raggiunge Venezia, dove riesce ad avvicinarsi a Bertini, ma riesce unicamente a ferirlo ad una mano.
Nel corso della storia, Dago incontra i grandi personaggi del Mondo di quell'epoca: Barbarossa, Solimano, il Gran Visir Ibrahim, Francesco I di Francia, sua sorella Margherita d'Angoulême di cui diventa amante, il Conestabile di Borbone[7], l'imperatore Carlo V, il cavalier Baiardo, Giovanni dalle Bande Nere, Michelangelo Buonarroti e altri ancora.