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Il concetto dietro la 3ed


Elayne

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infatti ho chiesto se c'è qualcun'altro che abbia cominciato da novellini in un gruppo che non conosceva il significato di "interpretare" per cercare altre opinioni di chi abbia fissuto questa esperienza sulla sua pelle
Ma hai gia` sparato il tuo giudizio, e non capisco su cosa sia basato. Tutti all'inizio hanno problemi ad interpretare, con qualsiasi regolamento. Perche` la 3e dovrebbe essere peggio, ad esempio, di AD&D?
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Ospite DeathFromAbove

Ma hai gia` sparato il tuo giudizio, e non capisco su cosa sia basato. Tutti all'inizio hanno problemi ad interpretare, con qualsiasi regolamento. Perche` la 3e dovrebbe essere peggio, ad esempio, di AD&D?

Perchè è ancora in vendita.

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non conosco AD&D, non ho mai fatto paragoni anzi ho specificato che riguardava solo D&D3.5. Non ho detto che la 3.5 è peggio di AD&D ma ho detto che non è un sistema adatto a far nascere spontaneamente l'interpretazione in un gruppo di novellini

Anch'io non capisco in base a cosa.

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Salve, torno ora dalle vacanze, e veggo questa interessante discussione...qualche anima pia che ha seguito tutto lo svolgersi del topic ha per caso voglia di fare un riassunto dei vari punti di vista generali?

In realtà la discussione è andata rapidamente OT (circa al 90%). ;-)

Il post iniziale è quello "importante", se si parla IT.

Per il resto, non so proprio cosa dirti. :mrgreen:

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Ma francamente.. cosa ve ne frega del bilanciamento? ovviamente il bilanciamento si calcola in base al combattimento, visto che il combattimento è l'unica cosa che abbia bisogno di essere regolata in qualche modo (in qualche modo, non per forza nel modo di d&d 3, nel quale, comunque, non vedo niente di sbagliato), altrimenti un pg potrebbe dire "attacco il drago e lo uccido" e il dm cosa potrebbe fare? voi vi lamentate perché d&d spinge al combattimento? ma perché??? :confused: dopotutto, vorrei vedervi con un sistema di regole che vi dà delle regole per agire nel resto del gioco, tipo "per approciarti all'avventore del bar devi tirare.. e poi devi usare l'oggetto n per potergli parlare.." ma vi rendete conto? :lol: per questo non c'è bisogno di regole.. c'è bisogno solo di un dm che abbia voglia di giocare bene e dei giocatori disposti ad ascoltare il dm. dopotutto, la guida del dm è fatta apposta per allevare gli aspiranti dm! viene messo molto più l'accento sull'interpretazione e sui modi di rendere interessante il mondo che non sul combattimento.. anche lì ci sono regole, dite? ma grazie! vorrei vedervi con un gdr senza regole! anzi, lo faccio io: "dimmi chi sei e cosa fai oggi" finito. anzi no, anche questa è una regola, quindi non va bene.. aprite gli occhi, questa discussione, come tutte le altre discussioni sul bilanciamento e sul fatto che d&d non spinga all'interpretazione, non ha senso né motivo di essere.

ci sono obiezioni? vi faccio notare che anche levity ha regole.

andate a giocare a d&d invece di infamarlo, nelle vecchie edizioni si faceva così.. e se proprio non vi piace dedicatevi a qualcosa di più costruttivo, vi ricordo che la vostra vita è la vita reale, non quella di Faerun..

edit: tanto per rispondere al post iniziale, anche se il "concetto dietro la 3" non fosse stato quello si sarebbero avuti poteri migliori di altri, e allora cosa cambia? è impossibile bilanciare un gioco di questa natura.. rendetevene conto..

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Tu hai avuto l'esperienza di novellino fra gente che sapeva cosa significa interpretare (non dico esperta, ho usato il termine sbagliato fin'ora) e che ti ha potuto guidare in qualche modo.

Eh no, appunto: chi del gruppo era più avanti di me lo era più che altro sulle regole, non sullo stile di gioco, campo nel quale, nel mio gruppetto originario, siamo cresciuti tutti assieme in contemporanea. Nessuno mi ha guidato. Io ho sempre inteso il gioco in un certo modo. Certo, i miei risultati sono andati via via affinandosi, i primi non erano certo come gli attuali, e il concetto di "interpretazione" l'ho "focalizzato" solo successivamente. All'inizio pure io badavo molto alla composizione "matematica" del personaggio.

Ma, ben inteso, io non sono né mi reputo eccezionale da questo punto di vista: non è che recito, che ho istinti "drammatici" o un senso del pathos particolare, e così gli altri membri del mio gruppo. Eppure giocando, col tempo, semplicemente ho sviluppato sempre più interesse per l'interpretazione, tutto qui.

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Ma francamente.. cosa ve ne frega del bilanciamento?

C'è a chi non interessa ma D&D è un gioco gamista e questo solo lo rende importante. Poi se vogliamo è anche un modo per rendere fattibile il compito al DM di organizzare gli incontri. Non si tratta di fare 1d6 invece che 1d8 ed anche tralasciando le build da 3000 danni al round abbiamo ampi spazi di manovra.

voi vi lamentate perché d&d spinge al combattimento? ma perché?

penso che ci sia un pò di confusione (non tua, dico in generale) tra un sistema che spinge al combattimento, una partita eumate, una build PP, e il non interpretare. Sono cose diverse

ci sono obiezioni? vi faccio notare che anche levity ha regole.

Però molte meno (ma c'è chi dice che necessitano tante regole per interpretare). In realtà dipende da che regole sono.

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Ma francamente.. cosa ve ne frega del bilanciamento? ovviamente il bilanciamento si calcola in base al combattimento, visto che il combattimento è l'unica cosa che abbia bisogno di essere regolata in qualche modo (in qualche modo, non per forza nel modo di d&d 3, nel quale, comunque, non vedo niente di sbagliato), altrimenti un pg potrebbe dire "attacco il drago e lo uccido" e il dm cosa potrebbe fare?

Appunto per evitare che un pg possa fare uccidere un drago serve un bilanciamento e a livello di combattimento il bilanciamento è anche importante per far partecipare tutti al combattimento in egual misura, cosa che A ME piace. Out of combat c'è anche il discorso che un mago può fare tutto meglio di chi si specializza nel fare quella cosa e ad alcuni non piace lo strapotere del mago

voi vi lamentate perché d&d spinge al combattimento? ma perché???

A me non da fastidio, è il sou scopo, è un gioco di combattimenti e avventure e si incentra principalmente su questo. Niente di sbagliato, anzi, ma non possono venirmi a dire che non è così.

Se ho capito bene quello di cui si discute in questo topic non è il fatto che D&D si focalizzi sul combattimento ma il fatto che punti sullo sbilanciamento. Scelte di creazione del pg giuste e sbagliate, l'esistenza di combo PP che fanno una valanga di danni, insomma il fatto che creare il pg in D&D funzioni come creare il mazzo di Magic. Cioè che se si crea il pg per adattarsi ai propri gusti, "sprecando" talenti e altre cose per l'interpretazione si resti molto indietro di potenza rispetto a chi crea il pg per sfruttare le combo PP. Questa è una cosa che NON mi piace. Voglio poter creare il mio pg adattando i talenti che prendo al mio pg e non alla sua efficacia ma non per questo voglio diventare inutile in combat rispetto ai miei compagni. Certo se prendo un talento per scopo interpretativo perdo rispetto ai miei compagni ma vorrei che la differenza non diventasse tanto marcata come quella che al momento c'è fra le combo PP e i pg normali.

E prima che me lo diciate questo non vuol dire "non devono esistere pg 'inutili'". Chiunque è libero di fare un pg volutamente "inutile" ma divertente, solo che deve essere una mia scelta e non un cammino obbligato se ho scelto l'inteerpretazione rispetto alle combo PP

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E prima che me lo diciate questo non vuol dire "non devono esistere pg 'inutili'". Chiunque è libero di fare un pg volutamente "inutile" ma divertente, solo che deve essere una mia scelta e non un cammino obbligato se ho scelto l'inteerpretazione rispetto alle combo PP
Come al solito si usa PP a sproposito.

PP vuol dire migliaia di danni a round e/o classe armatura a tre cifre.

Il PP e` smodato rispetto al gioco "normale".

Se un pg "normale" prende un talento che gli serve solo per l'interpretazione non perde quasi nulla.

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Alt..

Qui ci stiamo fraintendendo un po' tutti (credo).

LetBloodLine ha detto cose giuste secondo me.

Ovvero che il problema sta nel fatto che dato che D&D ha un certo modo di essere (cioè è un goco parecchio improntato sul combattimento) il discorso

"Se un pg normale prende un talento che gli serve solo per l'interpretazione non perde quasi nulla" non è proprio vero.

Il gioco premia chi ottimizza il PG. Se tu non lo ottimizzi rimani indetro.

Non starò a ripetere tutto dato che ho scritto un sacco sulla cosa, ma il comunque il succo è che in un tipo di gioco dove contano principalmente le statistiche PG che fanno scelte non in base alle statistiche ma in base ad altro (background, ecc ecc) si trovano con PG "inutili".

Ed è normale, perché tu stai facendo scelte per il personaggio che esulano dallo scopo del gioco.

E' come se a Vampiri fai scelte da PP. Esuli dal gioco, sei inutile. Una bestia a combattere ma non hai abilità relazionali (tipo le conoscenze) tali da farti essere un vampiro rispettabile, ergo tu hai un PG che in molte occasioni può essere inutile.

E lo stesso discorso vale per D&D, è un gioco fatto per i PP e per il min-maxing, scelte non votate a questi scopi generano PG che non sono adatti a questo gioco, ergo ti senti inutile.

La questione è: ci piace? ci va bene? è un problema questo?

e sono queste le domande, non altre. Cook ci ha detto che è un gioco per PP, quindi domandarsi "è un gioco per PP??" ha una sola risposta: si!

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Il gioco premia chi ottimizza il PG. Se tu non lo ottimizzi rimani indetro.

[...] il succo è che in un tipo di gioco dove contano principalmente le statistiche PG che fanno scelte non in base alle statistiche ma in base ad altro (background, ecc ecc) si trovano con PG "inutili".

Ed è normale, perché tu stai facendo scelte per il personaggio che esulano dallo scopo del gioco.

[...]

E lo stesso discorso vale per D&D, è un gioco fatto per i PP e per il min-maxing, scelte non votate a questi scopi generano PG che non sono adatti a questo gioco, ergo ti senti inutile.

Ma non è vero!

Quoto in pieno Jack Ryan!

D&D non è un gioco SOLO per PP dove se non ottimizzi resti indietro e ti ritrovi con un PG inutile!

Contesto quel: il gioco "premia" chi ottimizza il PG

Chi è che premia? le regole? o il Master? o l'idea di D&D condivisa da tutti i giocatori?

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Ma non è vero!

Quoto in pieno Jack Ryan!

D&D non è un gioco SOLO per PP dove se non ottimizzi resti indietro e ti ritrovi con un PG inutile!

Contesto quel: il gioco "premia" chi ottimizza il PG

Chi è che premia? le regole? o il Master? o l'idea di D&D condivisa da tutti i giocatori?

Per non ripetere pagine e pagine di argomenti, rileggi i vari post di Elin su questa tua domanda (lo so che hai chiesto una sintesi, ma su questo punto è impossibile).

Infatto io concordo con Elin, su questo punto.

Anche se Jack Ryan ha ragione (e cioè, puoi benissimo giocare a D&D senza fare min/max o ottimizzazione), è indubbio che la 3.5 (perché si parla solo di questa, qui, visto il topic), spinge in questa direzione.

E le ragioni sono sia di fondo (vedi M.te Cook) sia di impressione di gioco (vedi posts in queste pagine di Elin).

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Ospite DeathFromAbove

Ma non è vero!

Quoto in pieno Jack Ryan!

D&D non è un gioco SOLO per PP dove se non ottimizzi resti indietro e ti ritrovi con un PG inutile!

Contesto quel: il gioco "premia" chi ottimizza il PG

Chi è che premia? le regole? o il Master? o l'idea di D&D condivisa da tutti i giocatori?

Concordo con Sire e Jack.

Nonostante il sistema SIA effettivamente combat oriented, anche i ruolisti possono trovare il loro posto al suo interno.

Il problema è che la grande maggiornaza dei giocatori non sa cosa farsene del regolamento, se non spulciare le regole alla ricerca della super combo.

Questo è vero in tutti i sistemi (almeno nella mia esperienza), ancor più vero in un sistema che conclama tale obbiettivo.

Se poi si analizza la maggioranza delle partite, sono sicuro che anche con un sistema più orientato al GdR, il livello qualitativo sia veramente basso.

Quindi il problema è solo per i "professionisti".

:bye:

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Come al solito si usa PP a sproposito.

PP vuol dire migliaia di danni a round e/o classe armatura a tre cifre.

Il PP e` smodato rispetto al gioco "normale".

Se un pg "normale" prende un talento che gli serve solo per l'interpretazione non perde quasi nulla.

Quoto in pieno, aleggia una strana idea del PP in questo forum.. Sempre se si possa definire il PP...

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Se un pg "normale" prende un talento che gli serve solo per l'interpretazione non perde quasi nulla.

Spesso i talenti sono già troppo pochi, basta pensare che Elminster non sa fare le pozioni. Più importante è che un talento non aiuta l'interpretazione, anzi l'ostacola perchè diventa quasi un obbligo prenderlo. Nelle vecchie edizioni i talenti non c'erano, eppure si interpretava

per chi non fa PP il gioco è adatto?" Direi che anche in questo caso la risposta è "si!"

E' adatto per chi non fa PP (purchè non giochi con dei PP) ma pensa comunque al combattimento perchè se vuoi orientarlo in altre direzioni è solo adattabile, non adatto.

Ripeto che fare combattimenti non significa fare avventure senza storia, senza investigazioni, senza esplorazioni, senza png con cui parlare, etc etc, significa però che spesso combatterai e che molte situazioni saranno risolte combattendo.

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