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Cos'è Dungeons & Dragons?


Messaggio consigliato

mi sono letto tutto d'un fiato l'articolo che ha postato Larin :confused:

Ma questo parla seriamente o cosa?

Non vedo una gran facilità ad entrare in un gruppo satanico giocando di ruolo...avrà mai provato il tipo che ha scritto una pappardella del genere dando dell'eretico a Tolkyen e King e dicendo che una strage di due stupidi ragazzi in una università americana è dovuta al loro legame con i giochi di ruolo?

Sono senza parole...

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Tornando al discorso iniziale, alcune domande tipiche di chi non ha mai giocato ad un GdR:

  • Ma chi vince alla fine?

"nessuno. al massimo chiedetemi chi perde"

se gli rispondo così li spiazzo tutti.. poi gli spiego come funziona, ma credo che il concetto di "vivere" una storia sia difficile da comprendere...

Il gioco di ruolo tratta, la presenza di più divinità, e questo va a cozzare con la visione cattolica, oltre ad avvicinare all'uso della tanto temuta "magia nera", con la possibilità di contattare creature immonde, creare non morti e tutte quelle cose che causano la dannazione dell'anima. Queste ma non solo sono le accuse portate verso D&D e verso i gdr in generale.

Se vi va, leggetevi questo articolo che ho trovato in giro per la rete. Occhio che è un po' lungo.

Mi pare di averlo pubblicato un bel po' di tempo fa...

io al tipo avevo anche scritto una mail spacciandomi per un bambino... fu una mail fantastica, scritta con un mio amico che di D&D è come se fosse l'antimateria, ma leggere un articolo del genere fa morir dal ridere chiunque!

Peccato non aver più quella mail, vi sareste fatti una montagna di risate!

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Mi chiedo cosa potrebbero tirar fuori se leggessero qualcosa di Lovecraft :lol:

La madre di un mio amico credeva satanico giocare a Magic, quindi quando giocavamo da lui non dovevamo fare nessun riferimento ad evocazioni di creature, stregonerie e quant'altro...

Io sono stato abbastanza fortunato, essendomi avvicinato al fantasy in età piuttosto avanzata, evitandomi così il più delle prese in giro (in realtà la mia razione l'ho avuta per altri motivi, leggasi fumetti e computer :rolleyes:). Ormai tendo a circondarmi solo di gente che ne sappia almeno abbastanza da non ritenere i miei interessi roba da sfigati, anche se magari non apprezza ugualmente proprio tutto.

Con i miei genitori è più semplice, per loro sono solo libri e giochi di carte, al limite ogni tanto se ne escono con un "pensa a studiare" tutto sommato giustificabile... :-D

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Nel mio caso sono stato fortunato da un certo punto di vista. Mia madre è insegnante e conosceva il tipo di giocco prima che io lo portassi a casa... diaciamo che ho passatto tutto il mio tempo libero e una buona parte di uello che avrei dovuto dedicare allo studio a D&D, ma non me ne pento, infatti, come dice Darknigth

ne escono con un "pensa a studiare" tutto sommato giustificabile...

Ma forse il tipo dell'articolo, oppure quelli della chick non sanno che il gdr è tuttora utilizzato come strumento di terapia per soggetti colpiti da sidromi mentali o portatori di hadicap.

Il lavoro di mia madre mi ha permesso, più di una volta, di assistere a sessioni di gioco terapueutico e una volta anche di fare il co-master, una delle esperienze più arrencchenti che abbia mai vissuto assiame a quella di claun da corsia.

Per quanto riguarda amici, ne ho iniziati parecchi a questa "Pratica Satanica" che tutt'ora continuano a giocare.

E alle domande: chi vince? come si gioca?

io parto con l'esempio della locanda

dopo aver dato una breve spiegazione del genere, già citata ad esempio da Hide, "ti ricordi da bambino...."

gli improvviso una situazione in cui lui o lei, avventuriero stanco e affamento trova un villaggio sulla sua strada con una locanda.

Spesso mi è capitato di improvvisare sessioni di ruolo magari per strada o in un pub con gente che non capiva cosa fosse il gdr e voleva capire allora della serie:

tu sei un grr umano, tu rang elfo, qui abbiamo una maga e lì un ladro....

vi trovate.....

serate intere con 6 persone giocanti e 25 ad ascoltare i miei racconti e le interpretazioni. Fantastico avere tutti che ti pendono dalle labbra no?

:bye:

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Brevemente: quando mi chiedono cosa faccio il martedì sera rispondo, se sono profani, "adoriamo il maligno" o cose così. Tanto sanno che scherzo, ma mentre pensano alla prossima domanda sono già uscito dalla stanza.

Hah hah hah, questo è un altro stile che mi piace tanto :-D

Come già detto, io solitamente uso una risposta da oratore politico, breve ed efficace. Questa è breve ed umiliante :-D:cool:

EDIT: Scusa Landor, non avevo letto. Tu sei il massimo del massimo :-D

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Ma forse il tipo dell'articolo, oppure quelli della chick non sanno che il gdr è tuttora utilizzato come strumento di terapia per soggetti colpiti da sidromi mentali o portatori di hadicap.

Il lavoro di mia madre mi ha permesso, più di una volta, di assistere a sessioni di gioco terapueutico e una volta anche di fare il co-master, una delle esperienze più arrencchenti che abbia mai vissuto assiame a quella di claun da corsia.

bhè sì...qui però si rischia di generalizzare...

...per quanto si tenda sempre a fare di tutta l'erba un fascio (soprattutto con un'attività ancora poco conosciuta come il gioco di ruolo) il GdR in sé è uno strumento neutro che uno può usare per i fini e nei contesti più disparati. Può essere usato per divertirsi una serata con un'arena senza pretese al posto di una partita a risiko, può essere usato per sfogarsi, fugare dalla realtà e fingere di essere un campione che spacca tutto o il proprio eroe della TV, può essere usato per raccontarsi insieme delle storie tra amici, può essere usato per un'esperimento teatrale, per un corso di formazione aziendale e, chi lo sa, per introdurre i nuovi adepti in una setta di satanisti.

Non possiamo mettere sullo stesso piano una partita di D&D "leggero" tipo eumate, giocata per divertirsi con gli amici, e una seduta di GdR come terapia sociologica.

Il GdR è uno strumento neutro, come dire, una forma di espressione, come per esempio il disegno: poi uno può disegnare quello che vuole, può disegnare bene o male, può disegnare per creare un capolavoro e può scarabocchiare per distrarsi un po', può disegnare un grafico economico e può disegnare il diavolo.

la differenza è che il GdR non è ancora molto conosciuto, anzi, diciamo che non è ancora molto RIconosciuto dalla società. Questo fa si che chi non lo conosce metta insieme tutti gli aspetti e tutti i livelli. Per questa gente visto che D&D è giocato anche da bambini di 10 anni, in un modo infantile e con temi e motivazioni infantili, allora TUTTE le manifestazioni di GdR sono infantili.

Oppure: visto che molti satanisti vivono fuori dalla realtà in un universo tutto loro con nomi segeti e ruoli, e pratiche simili al GdR...allora tutti i GdR sono potenzialmente satanici.

Con questo mio discorso voglio dire che, a mio parere, il problema maggiore sta nella generalizzazione, la quale è derivata dall'ignoranza.

Non a caso quando ragazzi adulti e maturi si trovano nell'imbarazzante situazione di dover spiegare cosa sia questo gioco (D&D) considerato roba per bambini (dato che tratta di fantasia, maghi e cavalieri), spesso essi cercano di deviare verso metafore teatrali...che inevitabilmente richiamano un'altra forma espressiva ben più nota e riconosciuta socialmente...anche se spessimo, a ben guardare, GdR e teatro abbiano veramente poche cose in comune...

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Ma forse il tipo dell'articolo, oppure quelli della chick non sanno che il gdr è tuttora utilizzato come strumento di terapia per soggetti colpiti da sidromi mentali o portatori di hadicap.

... senza contare che, restando su un piano molto più banale, molti colloqui di lavoro, individuali o, specialmente, di gruppo, sono basati su giochi di ruolo. E non necessariamente ci si deve calare nella parte di uno che appartiene all'ambito lavorativo a cui si aspira.

Mi ricordo che all'ultimo che ho fatto mi sono divertito a fare il pelo agli altri... MUHAHAHAHAH!

In questo caso eravamo una dozzina di persone, ognuno a capo di un progetto pubblico per una sagra di paese, e ognuno doveva vincere l'appalto senza attaccare gli altri e senza criticare le loro scelte... E il lavoro era in un'impresa di assicurazione...

Quello precedente, a cui ho partecipato con il buon Celestine di questo forum (era un colloquio a coppie), era pure in inglese: io ero il "cliente" e lui il chiaroveggente che doveva prevedermi il futuro...

Non solo è stato divertente, ma pure facile... ;-)

Non sarà molto IT, però era giusto per parlare un po' di qualche lato positivo un po' più "tangibile" dei GDR... Di sicuro diversi di voi avranno avuto esperienze di questo tipo.

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Secondo me con una buona presentazione quasi tutti sono incuriositi dal gdr... Alcuni sopra hanno avvicinato D&D al teatro, la mia presentazione è fatta proprio a questa maniera:

"Il gdr è come uno spettacolo teatrale, dove il solo regista ha il copione e gli attori improvvisano sulla traccia che il regista gli suggerisce un po' alla volta, risolvendo enigmi, affrontando pericoli o vivendo la vita di tutti i giorni. Questa è la parte più importante ed è quello che il gdr è, poi è chiaro che c'è anche un regolamento che ti permette di risolvere i combattimenti ecc..."

Vi assicuro che a tutti quelli a cui ho presentato il gdr così è venuta voglia di vedere una sessione, ragazze comprese per mia grande gioia, è tradizione del mio gruppo che se una ragazza gioca o anche solo presenzia deve portare una torta :clapclap:

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Però non dovreste sottovalutare il fatto che in alcuni casi il GdR diventa una palestra delle frustrazioni personali. Molte volte mi è capitato di assistere a persone che confondevano il gioco con la realtà ed assumevano dei fatti in gioco come dei veri e propri affronti personali. Da qui spesso scaturiscono scene di rabbia senza precedenti... Quindi il gioco di ruolo in alcune persone, soprattutto in quelle che non riescono a distinguere tra realtà e fantasia, pò essere molto pericoloso. Io trovo personalmente che non sia adatto a tutti... c'è una sorta di requisito di fondo nelle persone che permetta loro di giocare in maniera sana. In parte è passione e talento, in parte è anche imparare a scindere le capacità che offre un gioco di ruolo con l'orgoglio personale ed anche con le manie di grandezza. Si fa un gra parlare del power player ma non ci si riferisce mai ad esso perf come realmente è a volte ovvero il desiderio di schiacciare gli altri, sia moralmente che psicologicamente, snaturando così lo spirito del gioco.

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Beh, non è un mistero che ogni forma di creatività sia in qualche misura un riflesso della personalità. C'è chi si lascia andare più o meno, e di conseguenza mostra determinati aspetti più o meno profondi del suo carattere.

Ruolare, potenzialmente, è improvvisazione teatrale, e non è banale.

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Landor quello che fai è molto bello, ti invidio un sacco, aiutare gli altri meno fortunati con il GdR ed al tempo stesso divertirti. Complimenti, anche se non sarebbe la parola giusta!

Grazie mille Fengor, ma efettivamente i complimenti non sono la cosa più giusto. Sono stato prticolarmente fortunato e ho colto l'occasione al volo. Mai ne aveste l'opportunità, non lasciatevela scappare.

Bisogno essere qualificati per trattare con persone di quel tipo, ma magari vi capiterà di poter affiancare qualcuno che lo è.

buona Strada.

:cool::bye:

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  • Amministratore

Però non dovreste sottovalutare il fatto che in alcuni casi il GdR diventa una palestra delle frustrazioni personali. Molte volte mi è capitato di assistere a persone che confondevano il gioco con la realtà ed assumevano dei fatti in gioco come dei veri e propri affronti personali. Da qui spesso scaturiscono scene di rabbia senza precedenti... Quindi il gioco di ruolo in alcune persone, soprattutto in quelle che non riescono a distinguere tra realtà e fantasia, pò essere molto pericoloso. Io trovo personalmente che non sia adatto a tutti... c'è una sorta di requisito di fondo nelle persone che permetta loro di giocare in maniera sana. In parte è passione e talento, in parte è anche imparare a scindere le capacità che offre un gioco di ruolo con l'orgoglio personale ed anche con le manie di grandezza. Si fa un gra parlare del power player ma non ci si riferisce mai ad esso perf come realmente è a volte ovvero il desiderio di schiacciare gli altri, sia moralmente che psicologicamente, snaturando così lo spirito del gioco.

Capisco la situazione, ma in questo caso non penso che il problema di fondo sia "confondere il gioco con la realtà" (che sarebbe una cosa ben grave), quanto piuttosto il contrario, ossia portare la realtà nel gioco... Se uno si offende, o prevarica gli altri, per cose successe nel gioco, non succede a livello di gioco di solito, ma a livello di persone... il brutto carattere è brutto carattere ;-)

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Io ho trovato molto utile il gdr anche come sistema di sfogo. Vi racconto l'aneddoto:

Frequentando parrocchia e oratorio se ne vedono di tutti i colori. Due miei amici litigarono un giorno e iniziarono a tenere un atteggiamento freddo l'uno nei confronti dell'altro.

Qualcuno di noi tentò di fare qualcosa per irappacificarli ma non si arrivò a niente. Al tempo masterizzavo il gruppo che comprendeva loro due, il mio migliore amico e altri tre giocatori.

Essendo sia io che Marco (il mio migliore amico) molto vicini a i due contendenti sapevamo cos'era successo e a un certo punto ci venne un'idea. Ricreare la situazione che li aveva protati al litigio nel gioco.

Loro non riuscivano a chiarirsi a causa dell'orgoglio e di alcuni equivoci che nessuno aveva compreso. Con l'ausilio di Marco e di un png abbiamo, a loro insaputa ripresentato una situazione molto simile al loro screzio in una sessione.

Non ve lo auguro, 2.30 di discussione tra i 4 personaggi, ma alla fine loro si erano sfogati.

Ora non vi dico che dopo la sessione si abbracciarono in lacrime chiedendosi scusa, ma lo sfogo avuto e il prlare del gioco tra di noi li aiutò a riavvicinarsi un po'. alla fine capirono il trucco che io e Marco avevamo usato e si trovarono una volta per parlare seriamente.

Dopo la nottata passata a chiarirsi sono tornati vicini.

Con questo non voglio dire che li abbiamo "guariti" ma sicuramente portare quel fatto della loro realtà nel gioco li ha aiutati a sfogarsi senza insultarsi a vicenda, soprattutto perchè eravamo tutti convinti del fatto che se un pg insulta l'altro non ha niente contro il giocatore.

Abbiamo dovuto riportarli ogame unn po' di volte, ma alla fine a qualcosa è servito.

:cool::bye:

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Capisco la situazione, ma in questo caso non penso che il problema di fondo sia "confondere il gioco con la realtà" (che sarebbe una cosa ben grave), quanto piuttosto il contrario, ossia portare la realtà nel gioco... Se uno si offende, o prevarica gli altri, per cose successe nel gioco, non succede a livello di gioco di solito, ma a livello di persone... il brutto carattere è brutto carattere ;-)

Non è solo brutto carattere Sub. Succede a volte che il gioco di ruolo rappresenti una valvola di sfogo, ovvero un modo per non pensare alla vita reale. Soprattutto quando si è stanchi, quando si hanno problemi. Accade allora in alcuni casi che nell'ambito del gioco di ruolo si finiscano per assumere atteggiamenti che non si possono avere nella vita reale. Per esempio il proprio pg va a prevaricare quelli degli altri, oppure è alla ricerca di potere su tutto e tutti. Od ancora il GdR in tal caso è inteso come un modo per scatenare i deliri di onnipotenza (ovvero il proprio pg può tutto)... giusto per fare un esempio. Confondere il gioco per la realtà significa buttare nel gioco le proprie frustrazioni personali in una sorta di mondo antitetico, tanto si è minacciati e vilipesi nel mondo reale quanto si diventa dittatoriali e frustrati nel gioco. Accade allora che questi sentimenti, quando vengano rintuzzati nella simulazione, scatenino delle vere e proprie crisi d'ira. Ne ho visti molti di casi del genere... pure troppi. E' questo secondo me il problema più grande dei GdR, ovvero la tendenza di alcuni a fraintendere nelle relazioni tra persone e/o giocatori. Di qui derivano anche molte problematiche con i master, quando ad esempio il master vuole essere dio assoluto del gioco ed i giocatori vengono schiacciati alla minima ribellione. Od all'inverso quando i giocatori non vogliono sottostare a regole e quindi il loro scopo principale è quello di minare la coerenza e l'equilibrio nel master. Ritengo che in questo ordine di problemi si possano racchiudere le casistiche più disparate delle situazioni nelle queli si incorre nei giochi di ruolo. Quando si gioca non è solo importante che vi sia una bella avventura ed un master bravo, è essenziale imho che ciascun giocatore abbia ben chiari i confini delle proprie azioni e dei propri comportamenti. In un party ci si diverte quando si è gruppo e quindi vengono alla luce le sfumature dell'interpretazione dalle interazioni dai giocatori. Ma le sfumature (ovvero i litigi, gli scherni, gli scherzi) fanno parte della comprensione tra i giocatori, non delle incomprensioni. Forse è un mio sbaglio ma i party migliori sono quelli nei quali si formano delle amicizie. Magari di comodo o di conoscenza... ma tutto sommato deve esserci un feeling tra persone. E' questo il motivo per cui non tutti i party vanno a buon fine.

Scusate la logorrea...

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Mi è capitato tantissime volte. Semplicemente non mi interessa cosa ne pensino gli altri. Io penso la stessa cosa del calcio, è questione di gusti.

Per quanto riguarda la spiegazione a chi mi chiede cosa sia un gioco di ruolo, la mia risposta è sempre

"Una sorta di videogioco su carta, solo che hai infinite possibilità di azione. Tu interpreti un personaggio di fantasia creato interamente da te che vive in un mondo fittizio, e devi risolvere enigmi, combattere mostri e svolgere delle missioni assieme ad altri giocatori."

A chi mi domanda oltre, spiego in breve di dadi, caratteristiche, interpretazione e quant'altro.

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