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"Per me D&D significa..." (sondaggio sugli stili di gioco)


Hiade Airik

Quale stile di gioco preferisci?  

142 voti

  1. 1. Quale stile di gioco preferisci?

    • Romanzesco (interpretazione prima di tutto)
    • Giocoso (divertimenti e battute con PG scanzonati)
    • mmazza il mostro (parlare? ma nel D&D non si combatte e basta?)
    • Videogame (il PG migliore è quello che mi da più possibilità di "completare il livello")
    • PowerPlay (Sono un mezzo drago/mezzo demone/mezzo celestiale e VOGLIO I SUPERPOTERIII!!!)


Messaggio consigliato

(cut) per ora sostengo la seconda ma vorrei che un giorno sia la prima che la seconda siano a parimerito(voglio imparare ad interpretare BENE).

Trovo questo ragionamento molto bello... il fatto di voler accrescere alcuni lati del proprio essere giocatore è a mio avviso una delle più grandi manifestazioni di passione riguardo al GdR!

L'importante è non fossilizzarsi in uno schema preimpostato.

Tra l'altro nella mia vita di giocatore ho imparato che per regola, tre sono le variabili che condizionano al 99% il giocatore:

1) il master e il suo stile

2) i compagni di gioco, il loro atteggiamento e la loro risposta agli stimoli

3) l'ambientazione scelta

Il miglior giocatore ruolista, in mezzo al gruppo "sbagliato", nell'ambientazione "sbagliata" e/o con il master "sbagliato" non riuscirà a fare la minima interpretazione, magari scoprendo di divertirsi anche con i lati meno impegnativi del GdR.

Viceversa, un giocatore solitamente molto spensierato, immerso giocoforza in un'atmosfera di stampo differente dal suo, può trovarsi improvvisamente ad apprezzare i lati meno convenzionali e manualistici, a recitare parti e a cercare di dare spessore al suo PG... :rolleyes:

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Il mio voto è andato a "romanzesco".

Quando gioco a D&D, voglio sempre che il mio PG sia coerente con il suo allineamento, la sua storia, le sue idee e le sue inclinazioni.

Forse anche a causa di due anni a fare il Bardo, amo sconfiggere i nemici a parole, raggirandoli abilmente, terrorizzandoli con storie inventate al momento tipo "ho duemila uomini qui fuori che aspettano un segnale per entrare e spaccare tutto"; piuttosto che mazzare e basta.

Ecco, in particolare, ho un disperato bisogno di immedesimarmi nel personaggio, cercando io di somigliare al PG, e facendo in modo che lui somigli a me. Anche per questo, sono sempre stato portato a fare personaggi Elzi/Mezz'elfi/Umani, proprio perchè ho paura di non riuscire a vedermi nel corpo di un omino di 90 cm, come un Halfling. Poi non mi importa se l'Halfling Ladro è potentissimo e non lo si colpisce mai: non ci somiglierei, non riuscirei a vedermi in una situazione così.

E, intendiamoci, sono quello che ha un personaggio al 2° livello, un futuro Discepolo dei Draghi che, provenendo da una lontana stirpe di Draghi Rossi (grandi collezionatori di tesori e gingilli sbirluccicosi), sta spendendo 2000 Np in: bracciali, collane, anelli, spillette (tutto rigorosamente non-magico e privo di una qualsiasi capacità), che mi fanno sembrare un albero di natale rosso. Ma la trovo una cosa coerente. Inutile, ma se io fossi vago discendente di un Dragone Rosso, probabilmente avrei ereditato la passione per le cose che brillano...

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Ho votato la prima, il romanzesco.

Mi piace quando un pg comincia un dialogo strappalacrime o una bella battuta **** tipo "ci sono degli Hobbit da salvare"... spesso ho pensato che se si potessero scrivere storie sulle nostre giocate potrei/potremmo diventare famosi.

Ma perchè farlo, quelle storie ci rimarranno nel cuore ogni anno della nostra vita, e così per le varie stupidate dette ed i tafferugli avvenuti!

D&D grazie di esistere!!!

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io vorrei tanto fare un livello interpretativo ma i pg che masterizzo si rifiutano pure

di usare il discorso diretto

:confused: Coooosa? :confused:

Scusami, ma giocate dicendovi "Vado dal mercante e gli chiedo dove si trovi il municipio".

"Ti dice di andare sempre dritto e svoltare la seconda a destra"?

Non è un pochino riduttivo? Insomma, non metto in dubbio che si possa preferire per vari motivi questo stile di gioco, del resto ognuno ha le sue preferenze, ma così ci si perde il bello dei dialoghi. Fare le voci diverse per i diversi personaggi, mettersi a gridare come un cretino in faccia al Master (che rappresenta un vile PNG che sento proprio il bisogno di punire)... Insomma, mi ricordo che nelle vecchie missioni da noi si inseriva apposta, ogni volta, una vecchietta, giusto perchè il Master si diverta facendo la vocina flebile e un po' rauca...

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no no io lo faccio ma i miei giocatori no e non trovo un modo per farglielo fare

Considerando la tua età (e l'età presunta dei tuoi giocatori), è quasi normale che certi livelli di interpretazione del personaggio non siano ancora presenti in loro.

Pure io quando cominciai a giocare, a tutto pensavo tranne di basare la il mio PG sull'interpretazione, anche io al tempo ero un giovane power player, in cerca del momento e della situazione dove si potevano infliggere più danni possibili.

Ora sono completamente l'opposto, anche se devo ammettere che avere un PG con caratteristiche medio-alte mi fa ancora gola e piacere. :-D

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Personalmente ho votato A, anche se il più delle volte non sono in grado di comportarmi seriamente e finisco (come master o come PG) per creare situazioni idiote...

tanto per dire, quando gioco d'estate, che devo masterizzare da dopo colazione alle 23 con pause solo per mangiare, invento oggetti maledetti come la "Cintura della forza da gigante +4 che ti fa calare i pantaloni nei momenti meno opportuni" che è tutto fuorchè una cosa seria ;-)

Però nel momento in cui avessi un master bravo mi piacerebbe davvero tanto interpretare un bel personaggio che sentissi come mio (insomma se potessi farlo evolvere, crescere, cambiare, ecc).

Esempio: Malakias, il mio attuale PG l'avevo creato con l'idea di farlo diventare una guardia nera, ma al momento di scrivere il BG mi sembrava di andare molto contro il personaggio facendolo diventare un malvagio dopo tutto quello che aveva fatto di "contro natura" (è un tiefling attualmente ex-paladino...) così mi sono posto le opzioni da buono, neutrale e malvagio e le ho messe a confronto: sebbene la campagna richiedesse un PG malvagio io continuo a pensare che Malakias sia un buono, e probabilmente lo tornerà prima o poi...

credo che questo chiarisca la mia idea sul GdR, sbaglio?

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In realtà non è che chiarisca... è un po' confusa.

Quello che invece mi chiedo è perchè ci siano così tanti ragazzi della vostra età che non riescono a non fare un tiefling o un aasimar o un mezzodrago o chissà che altra aberrante stranezza.

Io finisco per fare sempre umani perchè mi accorgo che non potrei sentire "mio" un PG di razza così strana e diversa! :-(

Per carità, niente di strano, ognuno sceglie quel che si sente, ma a me pare ci sia una tendenza a cercare un ruolo da interpretare e non a trovare il proprio ruolo nell'interpretazione.

Ma io sono un vecchio e i vecchi sono indietro!!! :lol: (scusa Merin... :-( )

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Io finisco per fare sempre umani perchè mi accorgo che non potrei sentire "mio" un PG di razza così strana e diversa! :-(

:-( :-( :-( Bwaaaaaaaaaaahhhh!:-( :-( :-(

Tu non hai idea dei patemi che sto affrontando! Il mio PG è un bellissimo uomo (bellisimo è un parere soggettivo, ma visto che ha Carisma 14, un po' di fascino ce l'ha pure lui) con capelli o occhi rossi (praticamente quello dell'avatar che mi hai fatto tu; ancora grazie!)... Insomma, è un tipo che appena lo vedi se sei una donna ti innamori, se sei un uomo prendi in seria considerazione l'ipotesi di passare dall'altra sponda.

E poi diventerà un Discepolo dei Draghi. E diventerà una specie di lucertolone su dei gambe, con le ali... Va bene origine Draconica, eredità Draconica, apoteosi del Drago, e tutte quelle belle cose lì, ma io non voglio diventare una biscia alata! Voglio cambiare le regole! Non fatemi diventare un bruttone draconico!

Intendiamoci: sono più che felice di far tornare in risalto la mia eredità draconica, ma le ali mi bastano. Gli occhi rossi. I capelli pure. Non basta? Mi faccio anche fenire artigli, denti appuntiti e orecchie a punta. Di più no, però!

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@ Vince: chiedere no? il tuo master sono io, hai il mio contatto, il mio numero di cell, quello di casa e mi vedi una volta a settimana, se me lo chiedessi seriamente invece che scherzandoci su tutte le volte io retta te la darei... ;-)

In realtà non è che chiarisca... è un po' confusa.

Quello che invece mi chiedo è perchè ci siano così tanti ragazzi della vostra età che non riescono a non fare un tiefling o un aasimar o un mezzodrago o chissà che altra aberrante stranezza.

Infatti la mia idea è confusa... ;-) sono diviso tra il desiderio di dire ******* e quello di essere serio, come nellavita reale...

bah, forse per lo stesso motivo per cui i fumetti marvel vanno così tanto e gli shonen manga non hanno protagonisti "normali" (infatti quelli con protagonisti normali, così rari, fanno il doppio o triplo degli incassi... ;-))

d'altronde questa è la prima volta che io faccio una razza diversa dall'umano, di norma sono umano monaco perchè le arti marziali sono una delle mie passioni... mi andava solo di creare un personaggio un po' diverso dal mio solito. Difatti l'ho creato così diverso dal solito che poi farlo diventare malvagio è stata una pena spaventosa...

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Mha... credo che il titolo del topic sia molto carino, ma che il sondaggio (per quanto riguarda le scelte) sia troppo selettivo. Nel senso, non posso spiegare con quattro parole cosa significa per me D&D e come vorrei poter giocare... quindi non ho votato nulla, ma voglio comunque rispondere alla domanda del topic iniziale...

...cosa significa per me D&D (qual'è il mio stile di gioco)...

Dunque... su questo punto voglio perderci un po' di tempo, sia perchè è tardi, sia perchè mi perdo in me stesso nel parlarne. Prima di tutto, io adoro essere competente in quello che interpreto. Adoro sapere esattamente cosa sto interpretando, mi piace avere il massimo numero di informazioni riguardo classe, razza, luoghi di appartenenza e tutto il correlato. Spesso e volentieri impiego molto tempo a fare un BackGround (che nel mio penultimo PG si è concluso con 50 pagine), ma questo perchè credo che se si debba dare la vita ad un PG, non la si può esprimere con 2 righe, ma bisogna "crearla" quella vita... e in fin dei conti, quasi "viverla".

In questo modo si intraprende una conoscenza del PG che neanche il creatore poteva immaginare e si capiscono affondo le parole di quelle "caratteristiche personali" che sono la vera struttura del PG.

Un altro punto fondamentale è l'immedesimazione nelle situazioni, l'interpretazione allo stato puro, ma non solo come descrizioni fini a se stesse di gesti... o di azioni.

Non so se mai riuscirei a farmi capire con delle parole scritte su di un post, ma quando si interpreta non è sempre detto che sia solo il DM a dover descrivere, non è sempre detto che ciò che accade si debba limitare ad una fredda cronaca.

Quando si interpreta è bello andare oltre al semplice gesto...

...è bello sentire l'adrenalina dell'arciere che poco prima di aver scagliato la sua freccia, sente il battito del suo cuore fermarsi e subito dopo, il vento grattato dalla scia che lascia la corda ancora vibrante...

...è bello interpretare un "cura ferite" fatto ad un compagno, non solo come un triste lancio di d8, ma anche come un gesto d'aiuto e di fiducia nei confronti di chi, in momenti difficili, ti ha affiancato senza mai tirarsi indietro.

...è bello che l'entrata in una sala particolarmente suggestiva sia descritta dal DM, ma che sia VISSUTA dai PG con emozioni, anche un po' romanzate, ma che queste si sentano come se fossero vere e reali... come se fossero tutti lì.

...è bello poter esprimere il dolore di un PG quando il suo compagno giace a terra inerme, mentre sangue e lacrime si mischiano, il mondo appare come immobile e inconsistente, come una vasta illusione che attende il ripristinarsi della situazione, prima di riprendere il suo normale moto.

...è bello emozionarsi per le scene epiche ed è bello ridere per quelle divertenti, è bello poter interpretare anche il più stupido gesto con la cura e l'attenzione della grande opera (se questa merita).

...è bello poter smettere di giocare a D&D e pensare poco dopo... "non vedo l'ora di sapere cosa accadrà"

Il mio non è un intento ad interpretare ogni minima scena, ma a non rendere troppo "piatto" un gioco che spesso rischia di diventarlo. Io ho la fortuna di giocare in gruppi che permettono queste interpretazioni e nei quali mi ci trovo molto bene... ed ecco perchè ho avuto la possibilità di poterlo esprimere.

Mi scuso per il post chilometrico, probabilmente non sarò riuscito a farmi capire, probabilmente sarò risultato esagerato, ma questo è messo in conto... per quel che posso riassumere... il mio stile di gioco non so se poterlo "stringere" in una parola, ma dopo quello che ho scritto lo definisco solo con: "Totale immedesimazione"

-Codan-

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Io ho votato romanzesco... ma come fatto notare da molti, in effetti il sondaggio così posto è un po' a "scatola chiusa" :mrgreen: ossia: ci deve essere un mix. Intanto il clima scanzonato ci sta sempre bene (alla fine è per divertirsi), anche se ovviamente la battuta va fatta al momento giusto. E una sessione tutta a parlare a volte ci sta, ma se fosse così sempre alla fine per i giocatori potrebbe diventare noioso (a meno che non siano fanatici di pura interpretazione).

In totale: io sono per un giusto equilibrio: 55% interpretazione e immedesimazione totale, 35% si piccchia, 10% battute&ghignate :mrgreen:

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Mi scuso per il post chilometrico, probabilmente non sarò riuscito a farmi capire, probabilmente sarò risultato esagerato, ma questo è messo in conto...

In tutta sincerità, Codan, trovo che tu non debba assolutamente scusarti. Quanto dici è verissimo: giocare con un PG che si ama molto è una cosa fantastica: immedesimarsi, come hai detto tu, fino a livelli di partecipazione assoluta è bellissimo.

La cosa più bella, in un Gioco di Ruolo, secondo me, è proprio superare il termine "ruolo". Ovvero, arrivare ad un livelo in cui non si tratta più di interpretare un ruolo, ma trovarsi in una situazione in cui il tuo personaggio (per quanto possa essere diverso da te) si comporta in modo assolutamente naturale. Fare delle scelte, dire particolari cose, comportarsi e parlare in un certo modo sono cose che un bravo giocatore impara a fare con il tempo. Ma arrivare ad un livello in cui pensi esattamente come il tuo PG è una cosa fantastica, e spesso capita raramente, perchè bisogna azzeccare la classe, la razza e l'allienamento di un "te stesso" nel gioco.

chiedere no? il tuo master sono io

No, tu non sei il mio Master. Giochiamo con i Master a rotazione proprio perchè non ci sia quello che va in giro dicendo di essere il Master e prenda tutte le decisioni, biggistiche e non.

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La cosa più bella, in un Gioco di Ruolo, secondo me, è proprio superare il termine "ruolo". Ovvero, arrivare ad un livelo in cui non si tratta più di interpretare un ruolo, ma trovarsi in una situazione in cui il tuo personaggio (per quanto possa essere diverso da te) si comporta in modo assolutamente naturale. Fare delle scelte, dire particolari cose, comportarsi e parlare in un certo modo sono cose che un bravo giocatore impara a fare con il tempo. Ma arrivare ad un livello in cui pensi esattamente come il tuo PG è una cosa fantastica, e spesso capita raramente, perchè bisogna azzeccare la classe, la razza e l'allienamento di un "te stesso" nel gioco.

Vince, hai detto una cosa splendida: non sarei mai riuscito a sintetizzare così bene il mio stesso pensiero!

Per Hiade è così... insomma, Hiade sono io se fossi un mago in un mondo di draghi e cavalieri, di divinità incarnate e terribili mostri.

Ma di fatto mi somiglia per valori, pensieri, modo di essere... interpretare Hiade è così bello, così appagante...

Megres in passato si stava preoccupando che noi fossimo troppo legati ai nostri PG. Uno di nostri compagni una volta gli mandò un messaggio scrivendo "Forse devo mollare Carathril per un po'... è troppo cupo, la sua oscurità sta cominciando a contagiare anche le mie giornate!"

Molti giocatori intendono che giocare di ruolo voglia dire "trovare un ruolo da interpretare". Io preferisco pernsare che significhi "trovare il proprio ruolo nell'interpretazione che già c'è!"

Grazie Vince!!!

@Codan: non si può aggiungere altro!

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bella domanda, brutto sondaggio

non si può ridurre D&D ad un unico aspetto, è estremmaente riduttivo e lo rende molto, molto noioso.

per un buon gioco serve la giusta miscela di Romanzesco / Giocoso / ammazza il mostro (che poi mi piacerebbe sapere perché tanti si impuntino nel dire che interpretare vuol dire stare tutto il tempo a parlare manco fosse una chat)

ci sono i momenti per parlare, i momenti per scherzare e quelli per combattere.... "è un buon giorno per morire"

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