Descrizione della gilda
Benvenuti in "Che fatica la vita da goblin"! Qui si celebra la vita caotica e sgangherata dei piccoli esseri più amati (o odiati) di dnd! Tra pasticci, trappole, bottini improbabili e avventure puzzolenti! Essere goblin non è facile… ma di sicuro è divertente!
Cosa c'è di nuovo in questa gilda
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Burt Fukk'Naar Protetto e quidato dalla benedizione dell'Anonimo seguo gli altri goblin nell'assalto al gigante, che dichiara di essere un semidio. Vediamo quanto ti piacciono le fiamme! Flamn'shrak ut Flamn'zhak! Esclamo bombardando in pochi istanti il gigante. DM Azione Bonus: Scorching Ray (quickened) +6->17/22/22; Danni 2d6 -> 6/6/8 Azione: Fire bolt +6-> 13 ;Danni 1d10 (non credo di aver colpito)
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Duark l'Esperto Con un balzo evito uno dei bracci artigliati di Dra'Kar, ma l'altro mi prende in pieno e non trattengo una imprecazione Figlio di una halfling paladina! ringhio, sentendo lo scudo pesante sul braccio ferito. Ma da buon goblin non posso che apprezzare come anche il resto della truppa stia facendo il suo dovere, gettandosi come un branco di lupi contro l'essere Non temere, ayatollah!! bercio verso il chierico Siamo ancora in cinque contro uno, come piace a noi! esclamo, includendo Gobbla secondo il principio dei duelli noto come "Par le sang versé" il quale conferisce la cittadinanza goblin a chi versa sangue per la loro causa Datti da fare con quella roba, ci pensiamo noi a questo cane infedele! dichiaro, scattando di lato e concentrando la mia mente e il mio corpo su due obiettivi: il primo è lenire il dolore subito, cosa che compio grazie a una complicata formula psionica Bua pussa via, bua pussa via! e quindi scattare per una doppia stoccata verso il fianco sinistro dell'essere, mancando un colpo, ma conferendo potere della mente al secondo, cercando di tranciare e trafiggere infondendo potere alla mia lama con un'altra formula psionica Il pane fresco, come piace a mia madre! E' proprio fresco, voglio dire... MORBIDO! Potete tagliare fette spesse o sottili, come preferite! x il DM Duark usa Second Wind come azione bonus e RECUPERA 6 punti ferita Duark attacca. Tiro per colpire 20 Usa un dado psionico per aggiungere 1d6+3 ai danni e infligge in totale 15 DANNI Duark usa Action Surge per fare un altro attacco, ma fa un misero 13 Pf: 27/35 CA: 18
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Donkey Il primo colpo aveva lasciato un buon segno, il liquido nerastro era fuoriuscito facilmente ma sembra che anche lui non abbia difficoltà a infliggere e creare nuove aperture d'aria sui miei compagni. Esco quindi dal mio nascondiglio, pronto a sfregiarlo di nuovo. Le lame sono ghiotte del suo sangue. Raggiungere di nuovo le ombre è sicuramente il suo obiettivo dopo aver attaccato. dm spada corta txc 27 danni 7 pugnale txc 22 danni 5 furtività 13 CA 15 PF 31
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Mahrh Al riparo dell'altare, con i Pasdaran impegnati contro l'abominio, intuisco che questa lotta potrebbe rivelarsi impari senza un intervento a nostro favore. Tenetelo impegnato più che potete! Schermato dal manufatto, lancio dunque un incantesimo protettivo, prima di avviare le orazioni necessarie per completare la chiamata del Senza Nome. DM Lancio immagine speculare. Quindi comincio il rituale.
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Skunk Il mostro inizio’ ad urlare di frustrazione, probabilmente perché Donkey gli aveva fregato il portafoglio con tutti i documenti. Inizio’ a mulinare le braccia ed una di queste colpi capo Duark facendlo quasi volare. “Addosso palla di lardo” Disse al fido Gobbla Azioni Azione bonus : attacco di Gobbla Txc: 10 Azione standard: attacco txc 10
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
DM Il gigante, ormai divenuto incarnazione di Dra’Kar, muove i primi passi: ogni volta che il piede colpisce la terra, il terreno si increspa come acqua, e l’obelisco alle vostre spalle risponde con un brivido sinistro. Dalle ombre di un cumulo di pietra, Donkey emerge con la rapidità di un predatore. Le sue lame scintillano appena, un riflesso fugace di luce sull’acciaio. Il primo colpo, la spada corta, affonda nella carne, e la seconda lama segue subito, colpendo con precisione chirurgica, rivelando sotto di essa una sostanza scura e ribollente. Il colpo tuttavia non sembra andato a segno come al solito, incontrando una strana resistenza. Un grido profondo scuote l’aria, e Donkey, fedele alla sua natura, scompare di nuovo tra le tenebre che circondano il campo di battaglia. Mahrh alza lo sguardo verso il cielo e, mentre le ombre vorticanti si stringono come spettri affamati, invoca il Senza Nome. La voce si fa roca, gutturale, satura di riverenza e paura. Una luce violacea avvolge i Pasdaran: la Benedizione si riversa su di loro come un velo sacro. Poi Mahrh si sposta dietro l’altare di pietra usandolo come riparo. Duark non aspetta oltre. L’eco della benedizione gli scorre nelle vene, una forza fredda e precisa come il metallo. Con un urlo che vibra più di rabbia che di fede, Duark si lancia all’attacco. La lama colpisce una prima volta, e pur affondando, sembra scivolare contro una resistenza innaturale come se la carne di Dra’Kar non fosse davvero materia, ma fumo solido. Il mostro, scosso, piega il capo di lato con un ringhio sordo, il volto si deforma in un ghigno. BLASFEMI… OSATE FERIRE UN SEMIDIO? Dra’Kar alza i cinque arti, mostruosamente allungati e si abbatte su di voi. Il primo colpo manca Duark per un soffio, sollevando schizzi di fango che gli sferzano il volto. Il secondo invece va a segno. Una delle braccia lo trafigge sulla spalla e lo sbatte a terra con una forza disumana: la pelle brucia dove l’ombra lo tocca, come se l’oscurità stessa volesse strappargli l’anima. Skunk reagisce, prendendo la mira sul nemico. Le vostre ombre si contorcono attorno a voi, vive, pronte a divincolarsi e colpire. Le lacrime di caos sull’altare pulsano più forte, reagendo alla presenza di Dra’Kar come se la magia dell’Anonimo e quella dello Shadowfell si riconoscessero, e stessero iniziando a scontrarsi. DATEMI. DATEMI QUEGLI ARTEFATTI. Danni dra'kar -17 PF duark -14 PF
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Donkey dm iniziativa 21 faccio i lanci come se riuscissi a utilizzare le abilità dell'assassino. spada corta txc 25 danni 16 [2d6 (spada corta)+4d6 (attacco furtivo) +2] pugnale txc 21 danni 8 (2d4+4)
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Duark l'Esperto x il DM (dati tecnici perchè non posso più modificare il post precedente) Iniziativa 16 Duark movimento e attacca il gigante. Gode della benedizione lanciata da Mahrh Duark tiro per colpire 23, danni 10 PERFORANTI Pf: 35 CA: 18
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Mahrh Shubudà shibudubududà! L'antica formula di battaglia dell'Anonimo sale sulle mie labbra spontanea, senza sforzo né consapevolezza. DM Iniziativa 21 Nel mio turno, a meno di impedimenti, lancio Benedizione, su tutti e 4 con uno slot di 2°. Mi muovo per frapporre l'altare tra me e il mostro, prendendo riparo.
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Burt Fukk'Naar Se non è un messaggero dell'Anonimo e non vuole farci compiere il rituale...a morte! esclama Burt pronto a combattere DM Iniziativa 7
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Skunk Il nuovo deo non sembra essere il tipo di deo giusto, la nostra guida spirituale e’ di gusti semplici ma delicati e un affare del genere non soddisfa i suoi fabbisogni religiosi. Duark scatta verso il nemico passandomi alle spalle, un brivido mi corre lungo la schiena ed in risposta le mie labbra pronunciano un incantesimo richiamando i venti della magia affinché mi aiutino ad abbattere in fretta il nostro avversario. “Je t’aime” Azioni azione standard: Hunter’s mark
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Donkey Estraggo entrambe le spade immediatamente e mi sposto lentamente verso un lato del gruppo, pronto a sfruttare la poca attenzione che il mostrò darà al povero ladro. Mi guardo anche intorno per capire se ci sono delle zone che posso sfruttare per nascondermi e celare la mia presenza. dm 20 furtività (12+8)
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Duark l'Esperto Burt sembra dunque il prescelto e non posso che rallegrarmi nel vedere un goblin come rappresentante del futuro del Senza Nome. Finalmente la minoranza può trovare una certa identità e nuovo smalto e, chissà, magari pure qualche donzella con la quale trastullarci. Ma sembra che il destino cospiri contro di noi, quando Dra'Kar rivela la sua presenza e offre addirittura di essere lui il nuovo "dio" a patrocinarci. Le mie parole vengono soffocate da quelle dei miei compagni, i quali dimostrando l'acume medio della nostra razza non capiscono una beata favazza, scambiando addirittura quell'essere per il Senza Nome. Per fortuna, ancora una volta Mahrh chiarisce l'equivoco e offre una soluzione molto più alla portata dei miei poveri compagni di avventure Ben detto, ayatollah! Abbiamo forse sputato sangue e sudore e siamo impazziti di fronte a quelle stupide statue per questo... coso? fa eco Sarò pure ingrifato, ma piuttosto che trastullarmi con questo essere faccio piuttosto un pensierino al deretano di Skunk... io che nemmeno sono goblinsessuale! dichiaro, sfoderando il mio stocco e sollevando lo scudo, recitando una frase della tanto famosa quanto poco praticata scherma goblin En guarde, mon ami! che significa più o meno "Guarda come ti ammazzo"
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Mahrh Mi volto di scatto verso il gigante e la scena imprevista. Poi punto il bastone verso di lui urlando KAFIR! termine goblinoide per indicare un miscredente blasfemo, oppure un integratore alimentare contro la diarrea, a seconda della situazione e del contesto. Non fatevi ingannare, pasdaran. Costui non è certo il santissimo nè una sua incarnazione. È un abominio, un traditore, un miscredente, un demoncristiano. E pure brutto! Nel nome dell'Anonimo, riempitelo di sacrosante botte!
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Burt Fukk'Naar Il Senzanome ci aveva condotti da una vecchia divinità questo certo non me lo aspettavo Il Senzanome ci ha condotti a te e non credo per abbandonarlo...questo però non vuol dire che non possiamo seguirti come incarnazione della sua volontà. affermo piuttosto tranquillo convinto di poter seguire Shadowfell, più come emissario che come divinità vera e propria. Che ne dici Mahrh? chiedo poi al sacerdote, che nel gruppo è quello più legato al Senzanome e che potrebbe avere qualche dubbio in merito.
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Skunk Altezza mezza bellezza diceva sua nonna e alla fine il sacrificio di Burt non fu necessario poiché l anonimo scelse un modello superiore. Quello che non si aspettavano fu che l anonimo assieme alla nuova forma scegliesse anche un nuovo nome decidendo di identificarsi come Dra’kar. Il nostro leader spirituale era un esperto di messia, ne aveva seguiti tanti nella sua vita e di certo li avrebbe consigliati per il meglio. “Che facciamo vostra spietata religiosità?” Chiese guardano Mahrh
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Donkey Mentre il rito si compie, mi alzo quindi in piedi e mi allontano un po' dall'altare, quasi intimorito da quello che sta succedendo. Il gigante cambia aspetto, diventa decisamente più brutto. Non me lo immaginavo proprio così il senza nome. Mi avvicino al prete per parlare a bassa voce. Sei sicuro che lui sia il nostro illuminato? abbasso ancora di più il tono della voce per non farmi sentire da nessuno.
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
DM Obelisco di Dra'Kar Burt si avvicina al tabernacolo, accompagnato da Mahrh, che estrae tutti gli oggetti dalla bisaccia. L’altare vibra come un tamburo di pietra viva. Le Lacrime di Caos tremano... Il cielo sopra l’Obelisco è ancora nero come vetro liquido, e dalle nubi scendono filamenti d’ombra, sempre più vicini a voi, come vene che cercano un cuore. L’aria è immobile. Ogni suono è inghiottito da un silenzio assoluto. i vostri sguardi sono concentrati sul rituale, Burt si prepara a salire sopra l'altare. Poi, alle vostre spalle, una voce. Mi avete liberato… Il gigante si erge davanti a voi, la pelle tesa e grigia come cera. Le ombre dall'alto lo avvinghiano. Dove prima il suo sguardo era stanco e mite, ora i suoi occhi sono due abissi. Lentamente, porta una mano al petto e vi sorride. Ma quel sorriso… non è umanoide. Per secoli sono rimasto prigioniero, dimenticato. Quei miseri sigilli di pietra mi hanno sottratto alla fame, alla rabbia, al mio scopo. Ma voi… Voi avete spezzato la gabbia. Il tono non è quello rabbioso di un mostro, bensì quello pacato e malinconico che vi rimanda all'abisso del suo sguardo. Dalla pelle del gigante iniziano a scaturire ombre liquide che si arrampicano sulle sue braccia e sulle spalle. L’odore di muffa e ferro riempie l’aria. Le vene del collo si gonfiano, diventando scure come l’inchiostro. Mentre osservate, il suo corpo si deforma — non cresce, ma collassa su sé stesso. Ogni osso si piega, si torce, si fonde con le ombre che lo rivestono. Quando rialza lo sguardo, non vedete più il volto del gigante, ma una maschera vuota e spaccata: gli occhi due fenditure bianche, la bocca un buco irregolare da cui esce un respiro che odora di disperazione. Abbandonate il Senza Nome, accogliete il potere dello Shadowfell! Io sono il maestro delle ombre, sacerdote, divinità abbandonata, condannato, abbandonato, DIMENTICATO! Io sono il Dolore che non trova fine. Io sono… Dra'Kar! Attorno a lui, il terreno si incrina, e le ombre scaturiscono. Le vostre stesse ombre si allungano, distorcendo le vostre sagome fino a sembrare altre creature, versioni contorte che si muovono un istante in ritardo, come se appartenessero a un altro tempo
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Burt Fukk'Naar Il sacerdote comincia la sua preghiera rituale e mi invita ad unirmi a lui. La cosa mi sorprende un attimo, ma d'altro canto sono l'unico che ne capisce di magia nel gruppo. Quando Mahrh mi disegna il simbolo in fronte capisco di essere stato scelto dall'Oscuro per portare la sua volontà su questa terra infondendomi nuovi poteri, sperando di riuscire a gestirli al meglio.
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Mahrh Rabbrividisco sentendo la Sua voce. In ossequisa risposta alla Sua richiesta, intono una preghiera di benedizione, fatta di rauchi gorgoglii, schiocchi di lingua e graffianti note acute. Mi volto verso Burt, indicandogli di avanzare accanto a me ed assistermi nel rituale. Dopo essermi passato tre volte il dito indice tra le natiche, lascio un grumo di saliva sul polpastretto e traccio sulla fronte del Pasdar l'Anonimo simbolo, così come vuole la tradizione. Senza smettere la cantilena, poggio quindi il Teschio e le gemme sull'altare esattamente come mi è stato mostrato nella visione: il Teschio di Malakar al centro dell’altare, in posizione verticale, le tre Lacrime in triangolo attorno al cranio: una all’occidente, una all’oriente, una al mezzogiorno. A quel punto sollevo lo sguardo verso l'obelisco, alzando le mani rinsecchite verso l'alto. DM e altri Uso Benedizione su tutti quanti
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
DM Obelisco di Dra'Kar L’aria davanti all’obelisco si fa più pesante. Ogni passo che Mahrh compie verso l’altare risuona come un colpo di tamburo nel silenzio della palude. I Pasdaran, ancora inginocchiati, sentono la pressione di una presenza invisibile che li osserva. Quando Mahrh si avvicina all’altare, la pietra sotto di lui comincia a vibrare lievemente. Si china per osservare meglio i simboli incisi lungo la superficie. Le rune religiose, pur essendo erose dal tempo, sono familiari, sicuramente simili a quelle già incontrate durante il viaggio, ma non del tutto chiare per il sacerdote. Riconosce solo frammenti di preghiere al Senza Nome, ma distorte. Un linguaggio rituale spezzato... Ma è il suo occhio arcano cogliere l’essenza più profonda del luogo. L’obelisco non è solo una struttura: è un conduttore di potere necromantico, un nodo tra i piani. Il teschio di Malakar e le tre Lacrime di Caos sono le chiavi che possono aprirlo completamente. Capisce che il rituale non crea energia la risveglia. Sotto l’obelisco qualcosa è imprigionato. Le ombre sopra le vostre teste non sono solo anime vaganti, ma frammenti attratti qui come ferro verso un magnete. Il suolo emette un ronzio basso, quasi impercettibile, ma ognuno di voi lo sente nelle ossa. Una voce, profonda e sussurrante, si insinua nella mente di Mahrh, e solo lui può udirla: Hai portato ciò che mi appartiene… Ora, mio servitore… mostrami il sacrificio.
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Mahrh Compiaciuto della lealtà dei Pasdaran, mi rimetto sulle zampe incerte e mi incammino verso l'altare. Il mio sguardo inizialmente è sulla cima dell'obelisco, pian piano discendendo fino alla piana di pietra che costituisce l'altare, studiandolo infine da più vicino. DM Conoscenze religioni: 11 Conoscenze arcane: 23 Studio meglio gli effetti magici e mistici dell'obelisco, vediamo cosa ne capisce Mahrh.
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Burt Fukk'Naar Giungiamo infine all'obelisco, che forse non è come ce lo immaginavamo, ma trasuda potere e riverenza. Grande Anonimo... sussurro attonito, rimanendo immobile per qualche istante in contemplazione/venerazione, bramando quel potere. La mia genuflessione tarda quindi ad arrivare rispetto a quella degli altri goblin Anonimah yakunu al-ḥamdu dico infine prostrandomi come gli altri.
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Mahrh Pur restando inginocchiato, getto un'occhiata di sottecchi verso Burt, l'unico Pasdaran che ancora tentenna. Dopotutto, dovrò presto compiere una scelta.
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
Duark l'Esperto Mi aggiusto la cintura mentre il gruppo raggiunge l'obelisco nero. Lo osservo, storcendo solo leggermente la bocca Me lo immaginavo un pò più grande è il pensiero che tengo per me, la mente che già aveva fantasticato sulla struttura presso la quale si sarebbero radunati tutti i goblin possibili e immaginabili. E' comunque meglio di qualunque altra infrastruttura nel raggio di svariate miglia, visto lo schifo di quella palude e, sebbene preferirei inginocchiarmi per incombere su qualche donna legata mani e piedi, questa volta lo faccio anche senza bisogno di trastullarmi. Dò un colpetto di gomito al gigante, prima di genuflettermi Ma Sha Anonimah dichiaro, il capo chino e lo sguardo rivolto alle mie stesse tasche. Anche perchè, disgraziatamente, sono finito vicino a Donkey. E con lui la prudenza non è mai troppa.