Al mio tavolo questa affermazione non vale, ma se al tuo tavolo funziona così lo rispetto. Vuol dire che al tuo tavolo avete, di fatto, una regola (magari implicita) che dice questa cosa.
Se poi tu volessi evitare di trovarti in quella situazione (per te indesiderata, direi, visto il "non ci siamo proprio") ti consiglierei di definire quella regola in modo esplicito sottoforma di una meccanica di gioco vera e propria. Che spieghi, per esempio, come si definisce la personalità, come si denota un cambiamento, come si dà una giustificazione, e chi decide se la giustificazione è valida o no per quel cambiamento (e cosa succede nel caso non sia reputata valida). A quel punto non ci saranno fraintendimenti.
@nolavocals: certo, più si riesce ad esere chiari ed espliciti all'inizio su quale approccio si vuole usare, e su come quell'approccio funziona, e meglio è.
Per esempio, il fatto di dover "dare una giustificazione" ai "cambi di personalità" non compare, che io sappia, nel manuale del giocatore ufficiale. Si tratta di una home rule; molto diffusa, e rispettabilissima, ma sempre home rule. Esplicitarla potrebbe aiutare le persone alle quali non piace (il sottoscritto, ad esempio) a stare lontane dal tavolo, con grande beneficio del tavolo stesso. 🙂