DM
Nel mondo di Arth vi erano molte persone, tra cui il borgomastro di Pescalia, che credevano fortemente nella teoria della donna come membro del “sesso debole”. La realtà, affermata con i fatti nel corso dell'ultima Xorvintaal, era invece assai diversa: molte erano state le donne che avevano lasciato un'impronta indelebile, sia nel bene che nel male. Diverse donne erano anche in posizioni prominenti nella politica, a capo di intere nazioni. Pure in quella piccola realtà presso la Torre del Fato, a comandare i giganti era una ripugnante creatura di sesso femminile, la quale come i giganti fissò inebetita il bel tiefling Ragnar Bjornsson, che dopo le proprie parole di coraggio si lanciò in quella pianura, piroettando ed eseguendo passi di danza. Un incipit particolare prima che il resto del gruppo si lanciasse su di loro, disperdendosi nel caso di alcuni membri, nella cerca del miglior punto per sferrare la propria offensiva.
La presenza di ninfe del calibro di Luna e Kat Po, letteralmente a casa loro in quell'angolo della Foresta dell'Arbusto Nero, favorì un rapido scambio di fronti tra le due fazioni, con buona parte del gruppo che si proiettò in soccorso di Shayla e del principe Dorian, i giganti che spalancarono la bocca di sorpresa di fronte a quella manifestazione di potere innato. Astrid, preferendo un approccio più diretto si limitò a compiere un balzo di due metri in aria prima di trafiggere con il proprio falchion la spalla sinistra del proprio avversario, il quale grugnì di dolore. L'aspirante serial killer di principi ululò come un cane bastonato quando Malik gli incendiò il retro delle braghe, abbrustolendo le natiche del gigante che manifestarono nell'aria un pungente odore di carne bruciata Uì! Uà! Uè! piagnucolò il bruto.
X chi capisce il gigante
Come un allibratore che avesse puntato tutti i propri risparmi su un cavallo vincente, l'annis sbraitò vedendo giungere una siffatta offensiva Usate le mazze! No, maledetti idioti! Non dovete calarvi le brache! I randell-- AH!! colpita in piena fronte da una delle accette di Mulroht, la strega atterrò all'indietro, la propria mole tale da sfondare il proprio scranno. Tossicchiando e riemergendo dalla polvere, l'essere lanciò un grido di stizza per poi puntare i suoi occhi su Mulroht IL NANO E' MIO!! minacciò. Alla guisa di un gigantesco ragno, la strega gattonò fino all'orlo della cima della Torre, lasciandosi cadere in quello che più che un capitombolo si rivelò un delicato atterraggio, al termine del quale ella si erse di nuovo in piedi. Ora fra i suoi uomini, le sue minacce si fecero ancora più sinistre Colpiteli finchè non smettono di muoversi o vi torturerò finchè non mi pregherete di morire, quanto è vero che mi chiamo Griselda! quindi aggiunse una postilla A parte quello che là che balla... lo voglio vivo disse Griselda, leccandosi le labbra.
Sebbene poco ortodossi, i metodi di motivazione aziendale della strega annis parvero sufficienti a spronare i giganti, i quali si gettarono nella mischia oltrepassando la propria comandante, attaccando chiunque fosse raggiungibile con i propri randelli, tronchi lavorati su cui erano state incise un numero immenso di tacche. Un trio di giganti prese in consegna la squadra di recupero, un bruto con una benda sull'occhio che colpì allo sterno Kat Po, allo stesso tempo in cui Malik bloccò con le proprie forze quello del proprio avversario, un gigante dai capelli biondo sporco talmente lunghi da coprirgli il volto fino alla bocca dai canini affilati. Con le lacrime agli occhi e dal sedere ancora fumante, l'avversario ingaggiato mancò clamorosamente Luna. Il suo secondo tentativo vide la ninfa abbassarsi appena in tempo, la randellata che prese in piena faccia Shaun il quale vide le stelle. Un lamento alle spalle del Draconis ricordò la presenza del giovane Von Gebsatell, il quale si puntellò sui gomiti nel tentativo di rialzarsi Non posso... cedere... l'uomo venne trattenuto da Shayla, che cercava l'occasione di trascinarlo via, ben conscia però della pericolosa vicinanza del nemico. Il gigante delle colline strabico, ferito da Astrid, rispose alla violenza con altra violenza, colpendo allo stomaco la titanica Winnsdòttir che si trovò piegata dal dolore, per poi ricevere un secondo colpo alla schiena Bogo!
X chi capisce il gigante
Ma non solo Glantria vedeva un grande pericolo nella vita del proprio principe. La legittima erede al trono di Acquastrino, Vassilixia, si trovò ben presto isolata e facile preda dell'unica gigantessa rimasta in vita, la quale si lanciò su di lei con la stessa foga di un carro di fuochi dell'alchimista guidato da un cocchiere ubriaco e trainato da una pariglia di cavalli cerebrolesi. Quando la Draconis venne colpita alla testa, Vassilixia udì uno scricchiolìo sinistro e un fischio che iniziò a risuonare alle sue orecchie, mentre il mondo pareva ovattato. Solo le risate della gigantessa, che torreggiava sopra di lei, sembravano udibili. La donna sollevò uno dei suoi immensi piedoni, pronta a schiacciare la figlia di Clint...
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