Forse ho capito male il topic. La 5e ha già optato per l'opzione 3, praticamente, e in un modo che, penso, non sarebbe difficile da trasporre anche nelle altre edizioni, per cui non capisco il dilemma.
Comunque ho votato Altro, e spiego. Personalmente, ritengo che per l'uso che se ne faccia, le componenti materiali non aggiungano né immedesimazione né interesse meccanico al gioco. Hai una lista pressoché illimitata di oggettini strani e sconnessi che ti servono per ottenere gli effetti più ordinari per il tuo personaggio. Lanciare una palla di fuoco è una cosa che un mago in D&D fa un giorno sì e l'altro anche, non vedo perché delle code di rospo o quel che è vada tenuta traccia singolarmente quando non si tiene traccia in modo specifico di nessun'altra spesa ordinaria come il cibo (sai solo di avere provviste per tot giorni, non è importante sapere cosa a meno che non ti serva ruolare un pasto, e in quel caso basta inventarlo al momento!) o i vestiti e tutto questo sia invece schematizzato in spese periodiche invece - come è giusto che sia.
Si fa tutto questo perché la magia non è ordinaria? Be', non direi.
Se si vuole veramente rendere unici certi effetti magici si limiti a quelli le componenti materiali, si elimini la possibilità di acquistare banalmente 8kg di scaglie di drago e si faccia in modo che prepararsi a lanciare un certo incantesimo risolutivo per una campagna sia parte della campagna stessa. SE si vuole fare. Ma in realtà io penso che fare sempre una cosa del genere sia anche noioso sulle lunghe, perché monopolizzerebbe le campagne (o al minimo intere sessioni) senza necessariamente coinvolgere tutti i giocatori e senza troppe variazioni tra una campagna e l'altra. In altre parole farlo a volte è immersivo, farlo sempre è tedioso.
E allora che dire dell'idea della "pozione della strega" o del "potente incantesimo" a la Excalibur? Dove finiscono?
D&D non fa un buon lavoro sulla resa della magia rituale in effetti, delle HR su quello personalmente le troverei interessanti, ma non sono le componenti materiali a salvare o condannare quest'aspetto. Magari si potrebbe importare qualche idea da qualche ambientazione diversa e meno magica, non saprei...
E il bilanciamento? Be', dare un limite a cose come la resurrezione dei personaggi ha un senso in fin dei conti. Il limite può essere il denaro o un espediente narrativo (preferirei la seconda, ma insomma), ma ci deve essere se si vuole che i giocatori abbiano un minimo di rispetto per la vita dei loro personaggi - o che ce l'abbiano i personaggi stessi!