Per rispondere alla domanda che portava l'esempio della stanza con tutti i giochi esistenti, bisognerebbe averli provati prima tutti. Io non so quanti fortunati (o sfortunati) abbiano avuto un simile privilegio, ma penso che chiunque potrebbe rispondere con senso di causa solo con i titoli testati personalmente.
Qual è lo scopo di Pathfinder? Una domanda che (imho) ne nasconde un'altra: perché porsi questa domanda?
Credo che per te PF andrebbe giocato in un determinato modo, quello che ti vede come un EroE con doppie maiuscole, mentre quello a cui hai giocato/stai giocando ora non ti soddisfa, anzi magari vorresti capire se sia effettivamente il giusto gioco per te o se orientarti altrove.
In PF non sta scritto da nessuna parte che i personaggi debbano essere degli deus ex machina quasi invincibili che tutto possono, anzi. I personaggi sono potenti, più potenti della media di qualsiasi altro personaggio presente nel gioco, ma non sono talmente sopra la media, talmente forti da poter risolvere sempre e comunque qualsiasi situazione. Sì, è possibile anche giocare in questo modo perché il gioco permette anche questo tipo di approccio, ma non verrebbe sfruttato appieno il potenziale del gioco, ovvero la crescita esponenziale del personaggio che solo al termine della sua classe lo vedrà raggiungere l'apice del potere concesso dal gioco. Apice che lo vedrebbe ergersi a titolo definitivo come potenza indiscussa, da tutti riconosciuta e molto vicina all'onnipotenza. Caso in cui si arriverebbe al bivio: terminare il gioco; continuarlo. Nel secondo caso si sfocerebbe in situazioni complicate, dove il master per far divertire i giocatori dovrebbe porre sfide che per definirsi tali comprometterebbero lo status appena raggiunto dai giocatori in un loop infinito dove il resto del mondo non potrebbe che stare a guardare simili forze, in adorazione/ammirazione/timore. E questo perché? Cos'è che rende l'idea della crescita esponenziale? La difficoltà percepita che di volta in volta mette alla prova i personaggi sotto varie forme in-game.
Le sfide che i giocatori affrontano devono chiaramente essere alla loro portata, e di media sarà quasi sempre così, con alternanza di incontri più facili a più difficili, ma sarebbe assurdo pensare che l'intero mondo di gioco sia sempre tarato a misura del livello dei pg. Devono esserci sfide talmente semplici da non venire nemmeno prese in considerazione, così come altre talmente difficili da essere evitate o da far spingere i giocatori a fuggire. Deve sempre esserci la percezione di una qualsivoglia difficoltà di gioco.
PF di oggettivo offre queste particolarità:
ambientazione a tema classic fantasy/low fantasy (a seconda delle preferenze)
un complesso sistema combattimento-centrico basato su griglie e miniature
avanzamento dei personaggi tramite livello/benefit in una scala da 1 a 20 (tralasciamo 20+ e gradi mitici)
elevata personalizzazione del personaggio
centinaia di mostri disponibili
elevato numero di avventure prefatte
sviluppo di nuovi manuali garantiti
discreta retro-compatibilità con 3.5
Come questi strumenti vengano poi usati dipende solo da chi ne fruisce.
Il tuo concetto di fantasy Eroico forse si sposerebbe meglio con un gioco come Exalted, dove i giocatori vestono i panni di personaggi prescelti dagli dei con poteri quasi divini, se è questo che cerchi.
Io gioco a PF perché, beh col fantasy medievale ci vado a nozze da sempre, ma mi piace anche costruire un personaggio dove le sue caratterizzazioni da background possono trovare riscontro reale in capacità vere e proprie e non solo fini a stesse (cosa che, per citare il tuo esempio, in Cthulhu non avviene; si è in balia degli eventi come topi in un labirinto, alla faccia di quanto alte siano le tue caratteristiche). In secondo luogo viene la storia, la trama dell'avventura che può riguardare il mio bg, l'avventura del master, o (meglio ancora) entrambe, che per me è altrettanto importante.
Sto giocando ora l'adventure path Kingmaker, un'avventura sandbox senza (apparentemente per ora almeno) la classica tramona principale. Questione di gusti, ma a me al momento non piace granché nonostante abbia la possibilità di costruire un personaggio che mi piaccia (oltre a fare quello che volevo facesse) e che mi permette di influire sugli eventi che ci capitano, anzi da quel punto di vista mi sento abbastanza cazzuto rispetto al mondo che ci circonda, ma trovo tutte queste piccole quest poco avvincenti...scialbe...prive di mordente...insomma a me piace che sotto sotto ci sia la tramona epica! Magari non necessariamente da eviscerare in ogni sua parte ma, il solo sapere che sotto ci sia qualcosa di più, che scavando possa scoprire ancora di più di quanto penso mi serva, beh per me quella è una qualità che spero sempre di trovare in un gdr.