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Il capo di Wizards of the Coast spiega i benefici del modello di franchising per D&D

  • Il cambiamento permetterà una migliore integrazione multipiattaforma.

Il presidente di Wizards of the Coast crede che il passaggio a un modello di franchising consentirà una maggiore armonizzazione tra i prodotti multimediali di D&D e il gioco da tavolo di D&D nella sua forma originale. Recentemente, il presidente di Wizards of the Coast, John Hight, ha parlato con GameIndustry.biz in un’intervista a tutto campo sulla società di giochi. Gran parte dell’intervista è stata dedicata alle ambizioni digitali di Wizards, ma Hight ha discusso anche del riallineamento della compagnia verso un modello di franchising.

Con il modello di franchising, tutte le operazioni legate a D&D ora fanno capo a Dan Ayoub, invece di essere suddivise in diversi rami per intrattenimento, videogiochi e gioco da tavolo. Nell’intervista, Hight ha dichiarato che questo modello permetterà una migliore coordinazione – in particolare tra i vari aspetti del marchio. Un esempio citato è stato il film di D&D, che ha avuto un’integrazione relativamente limitata con il gioco da tavolo. «Ci sarebbe piaciuto avere un libro di D&D o una campagna strettamente legati al film», ha detto.

Ha inoltre osservato che anche Stranger Things, che riceverà un nuovo progetto legato a D&D il mese prossimo, potrebbe essere integrato maggiormente con il gioco. «Sarebbe bello avere tutto allineato, così quando questo prodotto esce, possiamo offrirvi una campagna da giocare che riprende qualcosa che avete visto nella serie, o i personaggi della serie».

In aggiunta, Hight ha sottolineato che un altro lato del modello di franchising è l’allineamento completo tra la componente digitale e quella fisica del gioco, con l’obiettivo di favorire le sessioni dal vivo. «Purtroppo, a causa del COVID, c’è un’intera generazione di giocatori che ha trascorso gran parte del proprio tempo giocando solo online», ha detto. «E ora stanno riscoprendo la gioia di giocare di persona. Quello che voglio è che i giocatori possano passare in modo piuttosto fluido dal gioco in presenza a quello online».

Altrove nell’intervista, Hight ha lasciato intendere la possibilità di un nuovo MMORPG di D&D, affermando di aver incoraggiato lo sviluppo di un nuovo MMO, pur senza spingersi a confermare ufficialmente l’esistenza di un progetto già in corso.



Cosa c'è di nuovo in DnD

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Recommended Comments

firwood

Newser
comment_1925992

Un altro modo per dire: "del gdr non me ne frega 'na cippa, ma il nome tira e lo sfruttiamo il più possibile".

E sotto con slot machine a tema D&D, birre, capi d'abbigliamento, gadget e minchiatucole varie. Per carità, tutto fa brodo. ma è un brodo davvero moooooolto mooooolto diluito.

Lord Danarc

Circolo degli Antichi
comment_1926003
6 ore fa, aza ha scritto:

Ci sarebbe piaciuto avere un libro di D&D o una campagna strettamente legati al film

Mah, il film mi è piaciuto molto e è un prodotto ottimo dopo film merdosi. Non comprerei una campagna basata sulla storia del film, come se fosse a latere, ma potrebbe essere un'idea.

6 ore fa, aza ha scritto:

Stranger Things, che riceverà un nuovo progetto legato a D&D il mese prossimo, potrebbe essere integrato maggiormente con il gioco

No. Proprio no.

D&D è un gioco che fanno in ST, ST non è parte di D&D. Non vedo come possa essere integrato, già m'ha disturbato l'integrazione attuale.

6 ore fa, aza ha scritto:

l’allineamento completo tra la componente digitale e quella fisica del gioco

Comprendo le potenzialità e sono assolutamente concorde con l'idea che la digitalizzazione dei supporti del gioco sia vincente (io ho digitalizzato moltissimo con software di terze parti) ma ho paura che l'allineamento che hanno in mente loro non coincida con quello che ho io.

firwood

Newser
comment_1926004
5 minuti fa, Lord Danarc ha scritto:

Comprendo le potenzialità e sono assolutamente concorde con l'idea che la digitalizzazione dei supporti del gioco sia vincente (io ho digitalizzato moltissimo con software di terze parti) ma ho paura che l'allineamento che hanno in mente loro non coincida con quello che ho io.

Ma come si fa a credere ad una simile affermazione quando hanno cestinato il VTT il giorno stesso dell'annuncio?

A questo interessa solo il nome da appioppare a videogame, libri, carte, figurine, action figure, tazze, tazzine e tazzotte, cappelli e cappellini.

Del gdr, che dovrebbe essere il cuore ed il nucleo di tutta sta manfrina, non si dice mezza parola che sia mezza. Con la clientela moderna, che è perennemente appecorata ai "trend" dei social media, magari va anche bene e fanno un botto di soldi, ma ho i miei dubbi.

Di recente poi, un famigerato analista di mercato ha consigliato di comprare azioni Hasbro che saliranno... Di solito succede sempre l'esatto contrario di quanto prevede.

Grimorio

Newser
comment_1926085

Non è che gli do proprio torto. Ha ragione quando dice che sarebbe interessante avere campagne o moduli che affiancano progetti legati a D&D come film e videogiochi, vedere ad esempio i personaggi di un film o videogames apparire con le proprie stats come png. Per esempio con il film di D&D (che io sappia), questo non è stato fatto in maniera ufficiale. Mentre (sempre che io sappia) per avere le stats dei personaggi dei primi due Baldur's Gate e vederli usati come png abbiamo dovuto aspettare anni e la cosa è successa solo semi-ufficialmente tramite un modulo pubblicato da uno degli autori dei primi Baldur's Gate sulla DMGuild.

Lorenzo Volta

Circolo degli Antichi
comment_1926124
Il 10/09/2025 alle 13:30, Maxwell Monster ha scritto:

ma pianificare un pò di uscite , e temi , no eh ?

Sottoscrivo...sarebbe bene che si dedicassero a tradurre e pubblicare anche da noi il tanto materiale che per lo più rimane in lingua anglosassone. Perché non lavorare su antologie come "Tales from the Yawning portal", tanto per citare una raccolta che pesca dal meglio della storia passata e offrirebbe moduli di avventure"brevi", non solo megacampagne da un anno di gioco o più ...

Maxwell Monster

Circolo degli Antichi
comment_1926126
40 minuti fa, Lorenzo Volta ha scritto:

Sottoscrivo...sarebbe bene che si dedicassero a tradurre e pubblicare anche da noi il tanto materiale che per lo più rimane in lingua anglosassone. Perché non lavorare su antologie come "Tales from the Yawning portal", tanto per citare una raccolta che pesca dal meglio della storia passata e offrirebbe moduli di avventure"brevi", non solo megacampagne da un anno di gioco o più ...

D&D mi pare zoppichi in USA , e di riflesso qui pure peggio .

se non si danno una mossa , lasciano un sistema aperto ai compatibili ,

editori nostrani partiti da un garage ,

fan di più , e meglio .

si vede che non hanno imparato nulla ,

dallo scacco matto di PathFinder .

Adesso forse mi crederanno quando dico che stanno sminch*ando D&d. Con questo approccio secondo me vanno poco lontano. Sì ok il merchandising vende, ma poi i fan vogliono cose concrete.

Alzabuk

Circolo degli Antichi
comment_1926153
Il 10/09/2025 alle 07:03, aza ha scritto:

[...] questo modello permetterà una migliore coordinazione – in particolare tra i vari aspetti del marchio. Un esempio citato è stato il film di D&D, che ha avuto un’integrazione relativamente limitata

[...] Hight ha lasciato intendere la possibilità di un nuovo MMORPG di D&D, affermando di aver incoraggiato lo sviluppo di un nuovo MMO

La sensazione è che, come già sottolineato da qualcun altro, il target sia il player occasionale che spende in modo occasionale e ondivago, a scapito della considerazione dei (forever)DM sistematici che desiderano "fare una cultura" su un aspetto del gioco (penso alle decine di manuale sui FR della 3.0). Il primo tipo target è costituito da individui tendenzialmente isolati (non interdipendenti), mentre il secondo è tendenzialmente l'elemento di una comunità (facciamo 1 DM ogni 4 player?). Si guadagna di più vendendo 5 magliette o 1 manuale?

@GianluTheRock dice che i fan vogliono cose concrete, e sono d'accordo al 100%: tuttavia una tazza o una maglietta griffata sono, all'occhio del fan occasionale e ondivago, più concrete di contenuti profondi che richiedono studio e costruiscono la propria "concretezza" attraverso l'esperienza del gioco del gruppo. A questo proposito le parole

Il 10/09/2025 alle 07:03, aza ha scritto:

[...] Hight ha sottolineato che un altro lato del modello di franchising è l’allineamento [...] con l’obiettivo di favorire le sessioni dal vivo. «[...] Quello che voglio è che i giocatori possano passare in modo piuttosto fluido dal gioco in presenza a quello online».

mi fanno pensare che siano una bella copertina sopra invece l'intento contrario: far evolvere anche le ultime piccole comunità di giocatori alla modalità isolante (un abbonamento a testa), in modo cinico e disincantato, inseguendo il consumismo individuale. Sia chiaro: non ne faccio una colpa a Hasbro/WotC, è semplicemente intrinseco al modello di business.

Quali sono i benefici del modello di franchising? Senza "menare tanto il torrone", alla fine della fiera sono solo maggiori possibilità di ricavo.

Maxwell Monster

Circolo degli Antichi
comment_1926155

il fatto . è che puoi vender materiale derivato ,

ma devi sostenere l ' origine .

se un wrestler si esibisce , poi vendi le magliette ,

uguale una Ferrari in pista .

ma se esce 1 tomo D&D ogni 6 mesi ,

pure loffio ,

la gente passa ad altri GDR ( o hobby perfino ) , ed altro merchadising .

Hasbro e WOTC non sembran pensarci .

Alzabuk

Circolo degli Antichi
(modificato)
comment_1926165

Disney da quanto tempo tempo ha relegati la produzione di storie con mickeymouse ai margini del proprio biz?

in Italia Topolino lo cura egregiamente la panini, che ha un accordo con Disney. ma alla casa madre importa di più il brand, ormai affermato, del topo in sé.

vedo una cosa analoga nell'accordo con dmguild: altri producono i contenuti che interessano a pochi e la casa madre si occupa di affermare il proprio brand curando il fatto che venga citato e mostrato il più possibile in ambienti cool: stranger things, il mercier della situazione e così via...

Autori e designer cedono il posto a showman e testimonial.

nel franchising la casa madre si occupa di affermare il proprio brand: se vuoi aprire un negozio della Nike, lo fai perché il marchio tira, indipendentemente dalla qualità delle scarpe e delle tute. Così come se apri un ristorante McDonald's. L'HQ guadagna si royalties (e affitto) e investe quasi solo in pubblicità.

edit: aggiungo fonte con considerazioni sul valore del brand e sul fatto che D&D sia ormai un "fenomeno culturale" e non più un "gioco di ruolo da tavolo": https://www.networthspot.com/dungeons-dragons/net-worth/

Modificato da Alzabuk

Lord Danarc

Circolo degli Antichi
comment_1926187
10 ore fa, Alzabuk ha scritto:

Si guadagna di più vendendo 5 magliette o 1 manuale?

Il fatto è che un manuale fatto bene costa tempo e denaro mentre un maglietta del 50enario viene più del manuale e si fa tempo 0 o quasi. Non c’è proprio comfronto

8 ore fa, Alzabuk ha scritto:

vedo una cosa analoga nell'accordo con dmguild: altri producono i contenuti che interessano a pochi e la casa madre si occupa di affermare il proprio brand curando il fatto che venga citato e mostrato il più possibile in ambienti cool: stranger things, il mercier della situazione e così via...

Autori e designer cedono il posto a showman e testimonial.

Concordo, ma vedo una differenza. La panini fa roba di livello e cartacea, la dms guild fa roba varia che devi andarti a cercare e elettronica.

erico

Ordine del Drago
comment_1926231

Un semplice gioco di parole: ignorare la macchina significa non prestare attenzione a questo sistema a cui interessa solo spremerci come limoni !!!!

MattoMatteo

Circolo degli Antichi
comment_1926235
2 ore fa, erico ha scritto:

Un semplice gioco di parole: ignorare la macchina significa non prestare attenzione a questo sistema a cui interessa solo spremerci come limoni !!!!

Ok, grazie della spiegazione! thumbsup-old

Ermenegildo2

Circolo degli Antichi
comment_1926422

Il futuro dei GDR, in termini di soldi, è venderli come servizio ai genitori disperati per i figli sempre attaccati al cellulare.

Bei libri grossi da leggere (non si risparmia sui libri se si hanno i soldi), interazioni sociali di persona, potenzialmente temi positivi nelle storie, potenzialmente veicolo di conoscenze storiche e culturali, un minimo di matematica e probabilità. Manca solo l'attività fisica e sarebbe perfetto XD ma magari per quello c'è il LARP quando crescono XD.

Però per fare questo dovresti partire da iniziative nelle scuole con personale formato, poi fai corsi per fare il DM educativo e sponsorizzi il tutto nei negozzi locali. Il problema è che per fare qualcosa di simile dovresti avere una rete di negozi tipo quelli della GDW degli anni 2000 e non l'attuale trend di virtualizzazione del hobby.

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