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Scelte morali un'arma a doppio taglio?


Messaggio consigliato

Salve a tutti, sotto suggerimento del mio party, come master, sto pensando di introdurre delle scelte morali all'interno dell'avventura che stiamo giocando, esistono numerose guide ed articoli che ne parlano molto bene e consigliano il loro utilizzo ma mi chiedo, queste scelte non potrebbero portare ad una rottura o conflitto all'interno del party? ogni pg ha un modo di approcciarsi alle situazioni in modo differente, nonostante abbia espressamente chiesto a tutti di fare pg di allienamento buono, il paladino segue la legge, il monaco segue la morale, il ladro i soldi e così via.......,davanti ad una situazione del genere andrei anche a compromettere la volontà di un pg di arrivare all'obbiettivo dell'avventura. Come le gestite voi?

Modificato da Topolino88
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Allora, innanzi tutto le "scelte morali" dovrebbero presentarsi spontaneamente durante l'avventura, non "calare dall'alto" all'improvviso. Altrimenti rischi che i giocatori abbiano l'impressione che tu voglia deliberatamente metterli in una situazione di conflitto.

Detto ciò, se i giocatori hanno ben chiaro che, malgrado tutto, sono PG che perseguono il "bene", sono sicuro sapranno reagire a eventuali situazioni problematiche trovando una soluzione soddisfacente per tutti.

Se, sfortunatamente, dovessero insorgere delle tensioni insanabili durante la sessione, interrompila e cercate di chiarire fuori dal gioco cosa sta causando uno scisma nel party. 

Modificato da Le Fantome
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Dipende dalla scelta e dalle conseguenze che ha

Il mio consiglio è di non far fare delle scelte “bianco/nero”, ma piuttosto pensare alle conseguenze in una scala di grigi: la scelta X fa soffrire molto poche persone, quella Y fa soffrire poco molte persone; tieni anche a mente che non esiste solo l‘asse Buono-Malvagio, ma anche quello Legale-Caotico

In ogni caso, se sono stati i giocatori a chiederlo, forse hanno già pensato alla possibilità di avere dei pareri discordanti; al massimo parlane per bene con loro, così da prevenire futuri problemi 

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Perché vedi negativamente dei conflitti all'interno del party? È proprio la differenza di morale/di obiettivi/di allineamento a fare da motore al gioco di ruolo e se affrontate con una decente maturità dai giocatori può portare solo spessore alla partita. 

Il condottiero con l'anima divisa tra la volontà di salvare il villaggio o lasciarlo soccombere perché deve andare a fermare il negromante che sta per devastare la regione. Il mago senza scrupoli che deve sacrificare la sicurezza del suo miglior amico per accedere alla biblioteca segreta che cercava a anni. Il chierico legale buono che segue ciecamente gli ordini dei suoi superiori ma scopre che il proprio leader ha l'animo corrotto. 

Queste sono tutte scelte morali alle quali ogni personggio risponderebbe in modo diverso, se creano conflitti tra di loro tanto meglio. Anzi, sarebbe assurdo se non li creassero perché significherebbe che sono tutti personaggi fatti con lo stampino che assomigliano più ai personaggi di un videogioco piuttosto che a degli esseri pensanti con una propria morale. 

 

Se poi sono tutti tendenti al buono, tanto meglio: se sono effettivamente un gruppo con dei legami, degli affetti, dei trascorsi assieme, di sicuro cercheranno il dialogo per risolvere il conflitto e non la violenza a prescindere solo perché impugnano delle armi

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1 ora fa, Topolino88 ha scritto:

queste scelte non potrebbero portare ad una rottura o conflitto all'interno del party?

Sì, ma può essere anche questo parte del gioco.

Nel vecchio gruppo dove giocavo c'erano molto spesso scelte, discussioni e litigi tra membri del gruppo. Sia per dilemmi senza risposta univoca, sia per diverse visioni tra i PG. Per altro ricordo i miei PG tendevano spesso a discutere con quelli di un altro, nonostante da giocatori siamo amicissimi.
Però ci piaceva anche quello, il fatto è che lui tendeva a fare PG buoni e integerrimi (spesso paladini), mentre io PG neutrali sempre un po' ambigui o realisti più che idealisti.

Quindi dipende un po' da quello che cercate e dal vostro stile di gioco. Col gruppo dove masterizzo ad esempio le discussioni sono invece molto rare, nonostante i PG restano diversi i giocatori "tendono" a farli andare d'accordo, per lo più per il "bene superiore".

A me personalmente piacere inserire delle scelte senza una giusta risposta (è giusto sacrificare una vergine al grande dragone per salvare un villaggio?), proprio perché non c'è solo bene/male come bianco/nero.

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Bellissimo thread, @Topolino88.

Ho fatto delle chiacchierate davvero stupende sul tema "D&D e moralità" con una serie di persone per il mio terzo speciale. È un tema davvero ricco.

Veniamo ai tuoi dubbi.

 

È vero, una scelta morale può portare a un conflitto all'interno del gruppo. Ma tecnicamente vale per qualsiasi scelta, anche non morale. Apriamo prima questa porta o quell'altra? Accettiamo la quest oppure no? Vendiamo il bottino in questo villaggio o aspettiamo un'occasione più proficua? Ci approcciamo al losco figuro con le buone o scateniamo una rissa devastando la taverna? Diversi PG (e diversi giocatori) possono avere opinioni fortemente diverse.

Come si evita che una divergenza su una scelta porti a spaccare il gruppo? Non credo che ci sia una risposta univoca. Posso dare solo due consigli generali.

Primo, assicurare che i PG abbiano un chiaro obiettivo comune che dia un senso al gruppo stesso. Se non siamo d'accordo su una mossa specifica (es. rissa o diplomazia?) ma abbiamo il medesimo scopo finale (es. sconfiggere Lord Casco) è facile che riusciamo a ricomporre la divergenza e continuiamo a lavorare insieme, perché siamo alleati e l'unione fa la forza. Se invece abbiamo proprio obiettivi diversi (es. tu vuoi sconfiggere Lord Casco, io allearmi con lui) è inevitabile che prima o poi il conflitto esploda e il gruppo si spacchi.

Secondo, mantenere aperto un dialogo off-game con i giocatori, per capire quanto sono aperti a tollerare (addirittura ad apprezzare) le divergenze e quanto invece generano in loro frustrazione o noia. Se tutti si divertono, va tutto bene. Se il divertimento viene meno, potete cercare insieme una soluzione; tenete presente che (essendo un gioco, roba di fantasia) si può perfino fare un ret-con, cancellare un'intera scena, o ridefinire le inclinazioni di un personaggio, se si dimostrano problematici.

Io ho avuto più volte situazioni di tensione in gioco, proprio per divergenze su decisioni da prendere (non per forza morali, anche strategiche). Una cosa che mi ha aiutato molto è stato parlare coi giocatori proprio di come volevamo gestire il dissenso. Si va a maggioranza? Si decide a rotazione? Si va ognuno per conto proprio? Accettiamo che il gruppo si divida? Accettiamo che ci sia proprio uno scontro tra PG? (Io quest'ultimo ad esempio non lo ammetto.) Non c'è una risposta univoca, ogni tavolo ha la sua.

 


 

Fine della parte pratica. Inizio della parte opzionale in cui sproloquio un po' e che puoi ignorare.

Come mai questo problema è particolarmente sentito per le scelte morali, rispetto a tutte le altre scelte?

Secondo me per due motivi. Primo, perché si trasformano più facilmente in divergenze sugli obiettivi (vedi sopra), quindi inconciliabili. Secondo, perché tendono a portarsi dietro una connotazione di giudizio che può rendere il dissidio particolarmente aspro e pesante: se Jerry vuole entrare furtivamente e Tom vuole lanciarsi alla carica, Jerry può pensare che Tom sia un impulsivo e Tom può pensare che Jerry sia un fifone; ma se Jerry vuole allearsi con Lord Casco e Tom vuole deporlo, ognuno dei due penserà che l'altro sia una brutta persona.

Questo secondo punto è una potenziale mina esplosiva. Semplificando: dal punto di vista dei personaggi, ovviamente, ognuno vede l'altro come una brutta persona e la situazione è simmetrica, ma dal punto di vista del tavolo, della "storia" che si sta creando, chi è tra i due la brutta persona? E chi lo decide?

Nello speciale, ho scalfito un po' la superficie di questa faccenda, con l'aiuto di altre persone molto più esperte di me, ma è davvero complesso. Ci sono punti di vista diversi. Molti ritengono che, a causa di questo problema, D&D sia intrinsecamente inadatto a presentare scelte morali e dilemmi morali. Io non la vedo così, e infatti li includo molto spesso nelle mie avventure, ma penso che sia fondamentale un chiarimento con i giocatori riguardo a questo punto. (Tra parentesi, penso che i bistrattati allineamenti abbiano in realtà, tra i loro vantaggi, quello di poter fissare una "bussola morale" comune dal punto di vista del tavolo, anche se i personaggi poi andranno, com'è giusto, per la loro strada.)

 

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Personalmente trovo i conflitti un ottimo motore di gioco. Nella campagna curse of strhad eravamo in 4, io nano LB l’elfa CB l’umano paladino LN e la warlock CN. A seconda della situazione e della scelta da compiere si creavano posizioni differenti con i buoni a sostenere una posizione e i neutrali un’altra, mentre in altre condizioni erano i caotici a stare insieme contro i legali. Questo ha creato ottime situazioni di gioco e ci siamo divertiti molto.

 

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18 ore fa, Topolino88 ha scritto:

Salve a tutti, sotto suggerimento del mio party, come master, sto pensando di introdurre delle scelte morali all'interno dell'avventura che stiamo giocando, esistono numerose guide ed articoli che ne parlano molto bene e consigliano il loro utilizzo ma mi chiedo, queste scelte non potrebbero portare ad una rottura o conflitto all'interno del party? ogni pg ha un modo di approcciarsi alle situazioni in modo differente, nonostante abbia espressamente chiesto a tutti di fare pg di allienamento buono, il paladino segue la legge, il monaco segue la morale, il ladro i soldi e così via.......,davanti ad una situazione del genere andrei anche a compromettere la volontà di un pg di arrivare all'obbiettivo dell'avventura. Come le gestite voi?

Perchè ti hanno chiesto di inserire delle scelte morali? Cosa si aspettano?

Il probblema è che D&D non hanno meccaniche specifiche per gestire i conflitti morali interni o esterni al personaggio quindi tutto diventa estreamente giocatore dipendente. Cioè il rischio più grosso non è che si crei un conflitto tra i personaggi in gioco perchè seguono strade diverse rompendo il gruppo, ma che i giocatori litighino nella vita reale sulla corretta interpretazione, dal punto di vista morale, delle loro azioni.

Dovresti chiarire bene con i tuoi giocatori che cosa vogliono da questo tipo di scelta. Che tipo di conseguenze deve avere, quanto deve essere grande la posta in gioco, come affrontare le consequenze, ecc.ecc.

In secondo luogo fate una sessione zero per decidere cosa è giusto e cosa e sbagliato nel mondo di gioco, cerca di stressare quanto più possibile che quella importante è la morale in gioco e che l'uso del loro sistema morale di giocatori non è opportuno.

Non fate come il codice d'onore del paladino di  3.x che è assolutamente vago e quindi totalmente inutile e fonte di infinite discussioni sul forum su cosa sia giusto e onorevole.

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  • 3 settimane dopo...

Non sono molto sicuro di aver compreso cosa si stia chiedendo.

La questioni morali per come la vedo io appaiono di continuo durante le vicende che riguardano i personaggi, la loro assenza renderebbe le giocate molto più scialbe e le allontanerebbe dal realizzare storie a tutto tondo.
Se è possibile che questo crei una frattura sui personaggi, la risposta è "certo, è possibile". E non è una risposta che deve spaventare, tutte le storie sono costellate di separazioni e magari riunioni, conflitti e magari riappacificazioni.

Se invece si sta chiedendo se applicare dei criteri morali alle avventure, allora sarei propenso a dire che non è una buona idea. I personaggi non fanno la cosa sbagliata se si alleano con il cattivo di turno, non meritano alcun biasimo se anziché salvare la principessa decidono di rapirla a loro volta perchè hanno intravisto la possibilità di trarne un guadagno o un vantaggio per loro stessi, i loro amici/familiari o la loro gente.
Ho visto in diversi casi applicare valutazioni morali ad avventure e campagne, e alla fine della fiera si trattava solo tentativi di controllo del Master che aveva la sua idea di come dovessero andare le cose. In questo senso, ma mi pare di capire che non sia quello inteso in questa richiesta, direi da evitare come la peste.

Modificato da Calabar
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  • 4 mesi dopo...

Comunque avere questo tipo di scelte serve a definire il proprio PG.

Puoi avere una idea sommaria nella mente ma finché non sbatti contro a certe situazioni non saprai mai come reagirà il tuo PG.

Modificato da Casa
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