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Muso - Curse of Strahd (topic di gioco)


Ospite

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Vi ritrovate fuori.

E' il tramonto, una rada nebbiolina rende incerti i contorni delle case più lontane e il cielo è coperto da pesanti nuvole temporalesche. Tuttavia, la luce all'esterno vi sembra limpidissima dopo le tante ore passate al buio, alla luce delle lampade o nelle stanze piene di fumo.

Finalmente, la nebbia sembra aver allentato la morsa attorno a voi. L'esterno della casa stregata da cui siete appena usciti sembra esattamente identico a come l'avete vista la prima volta, solo poche ore fa. Tuttavia, vi sembra sia passato al suo interno un lasso di tempo infinito. La porta e il cancello della casa si chiudono lentamente senza che ci sia nessuno a manovrarli, lasciandovi soli in strada.

Notate che tutte le case nei pressi della casa stregata sembrano abbandonate da tempo e hanno le porte e le finestre chiuse o sprangate con assi di legno. Poco più in là in entrambe le direzioni lungo la strada, la case sembrano essere in uno stato migliore anche se sono comunque vecchie e squallide. Almeno sembrano essere in parte abitate per quanto non si veda nessuna luce filtrare dalle cupe finestre. Le case sono per la maggior parte in pietra o mattoni con le ossature in legno. Tutte hanno ripidi tetti spioventi in legno o ardesia.

Guardandovi meglio attorno vi accorgete che il villaggio sembra essere stato costruito all'ombra di un grande e ripido sperone di roccia alto circa 300 metri che sorge a nord-ovest del villaggio stesso. Sulla cima dello sperone di roccia sembra esserci un castello formato da alte torri slanciate cinte da una possente cinta di mura. La semplice vista del castello vi riempe di una strana inquietudine.

 

Spoiler

Nota fuori gioco: i vostri personaggi passano tutti al 3° livello. I nuovi poteri e i il nuovo massimo di punti ferita saranno disponibili dopo un riposo lungo.

Mappa della zona:

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  • Supermoderatore

Adoineros

Dopo qualche profondo respiro preso all'aria aperta, che mi serve sia a ripulire i polmoni dal fumo che a schiarirmi un pò le idee sono assalito come una mazzata dal peso delle strane esperienze vissute, ora che l'adrenalina che mi stava sostenendo ha finalmente fatto il suo corso. Mi accascio su un muro di una casa lì vicino, dei brividi che ogni tanto mi scuotono il corpo.

Cosa cavolo è capitato in quella casa chiedo ancora stordito ai miei compagni, era tutto un sogno ed un allucinazione?

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Gabriel

Non lo so, e non lo voglio sapere! Commento ancora euforico dall'essere finalmente fuori da quella casa maledetta. 

Tuttavia la mia felicità dura poco, e con una nota di sgomento nella voce dico, sguardo rivolto verso il castello E adesso? Indietro non possiamo andare, quindi rimane solo una direzione... 

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Daumantas il Pio

La felicità di essere di nuovo all'aperto, di respirare aria fresca e pulita, non viene scalfita dalla lugubre vista delle case ormai abbandonate o del castello inquietante in cima alla rupe. 
Mi avvicino a passo lento a tutti gli altri, e mi siedo accanto ad Adoneiros per godermi un attimo di pace. 
Purtroppo era tutto reale amico mio, ma ne siamo usciti vivi, e con le ossa intere! Il nostro destino non era morire in quella casa stregata, ma si erge di fronte a noi. Qualcosa mi dice che la strada da percorrere sarà ancora lunga e tortuosa, prima di tornar a vedere la luce delle nostre terre.

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Felun Damman

E pensare che siamo tutti partiti per andare a caccia di Licantropi...poi quella nebbia strana, e ci siamo ritrovati qua. Guardo le case con le finestre sbarrate piuttosto perplesso, mentre appoggio lo zaino a terra per far rilassare le spalle.

Tutto questo posto mi mette i brividi, dobbiamo trovare un luogo sicuro per riposare. Solitamente dormo all'aperto, mi piace, ma in questo posto sconosciuto non mi fido più di nulla. Cosa volete fare? Proviamo ad entrare in una abitazione abbandonata? Magari una più semplice di quella in cui siamo stati attirati, una casa di qualche popolano che se n'è andato, per gli Dei...non saranno tutte maledette!! Solo per una notte, solo per poter dormire in pace e recuperare le energie, poi domani ci rimettiamo in cammino. Che ne dite?

 

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Vi inoltrate lungo le strade del villaggio, raggiungendo l'incrocio da cui avete scorto le figure dei due bambini. Ora che la nebbia si è diradata vedete che la strada a sud prosegue per una trentina di metri per poi svoltare verso ovest. La strada ad ovest prosegue dritta e sembra condurre dopo più o meno un centinaio di metri in una piazza o in un qualche tipo di slargo. La notte sta calando rapidamente sul tetro villaggio. Le case che vedete nel campo visivo rimangono buie, solo dalla piazza ad ovest sembra provenire un fioco bagliore. Una lieve foschia avvolge le case e le strade, rendendo i contorni delle cose lievemente indistinte. Il castello sullo sperone di roccia risalta nelle ultime luci del giorno, perquanto nessun raggio di sole riesca a penetrare la coltre di nubi, perceite chiaramente la direzione in cui si trova il sole tramontante e da dove avanzano inesorabili le tenebre della notte.

 

Spoiler

Mappa aggiornata:

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Felun Damman

Va bene Adoineros, potrebbe essere il centro del paese quello? Solitamente in centro una qualche locanda dovrebbe esserci. Rimetto lo zaino in spalla, ticchetto col bastone per terra per saggiare il terreno e mi preparo per rimettermi in marcia. Non l'avrei mai detto, ma per la prima volta desidero fortemente un tetto ed un letto. In questo posto dormire all'aperto mi ispira davvero poca fiducia.

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Gabriel

Sono ancora troppo scosso per dire qualcosa. Me ne rimango in silenzio piuttosto preoccupato dall'insistente nebbiolina che avvolge l'intero paese. Fianco agli altri, preferisco starci il più vicino possibile. Per quanto abbia una spada, contro spettri fatti di aria, mi sento del tutto impotente. Sempre più spesso poso lo sguardo su Adoneiros, trovando coraggio nella segreta missione che ci accomuna.

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Proseguite lungo la strada che conduce alle pallide luci in lontananza, attenti ad ogni ombra. La luce del crepuscolo diminuisce rapidamente.

Passate oltre diversi vicoli fra le case e vi lasciate alla spalle una strada che dirige a nord per poi svoltare una trentina di metri dopo verso nord-ovest. Le strade del villaggio sono deserte, la nebbiolina rende tutto leggeremente sfuocato, come se foste in un sogno. Finalmente attivate nella piazza del villaggio. Le luci che avevate visto da lontano provengono dall'unico edificio illuminato della piazza, si direbbe una taverna nell'angolo nord-est. Dalla porta aperta proviene un unico raggio di luce che illumina la piazza come un solido pilastro nella nebbia. Sopra la porta un cartello appeso precariamente di traverso, proclama che questa è la taverna “Il Sangue della Vite”, anche la parola "della" è stata cancellata e rimpiazzata con "sulla". Nell'angolo sud-est della piazza c'è un altro edificio che attira la vostra attenzione. Si direbbe un grande emporio e in infatti da un cartello cigolante appeso sopra la porta si legge la scritta "Compagnia Commerciale Bildrath". L'emporio sembra chiuso. Anche nella piazza non si vede anima viva, l'unico suono che sentite è un singhiozzo lamentoso che fluttua attraverso le immobili strade grigie, colorando i vostri pensieri di tristezza. Il suono proviene dalla strada che dalla piazza conduce a sud. Altre due strade, oltre quella da cui provenite voi, si dipartono dalla piazza: una condue ad ovest mentre la seconda porta a nord-ovest.

Spoiler

Mappa aggiornata:

Mappa_0003.jpg.7f92c0eaad1c07ac715389464f5d1c18.jpg

 

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  • Supermoderatore

Adoineros

Questo intero villaggio sembra pensato e creato apposta per inquietare ed atterrire il viandante occasionale penso tra me e me. Quando arriviamo nella piazza il mio sguardo è calamitato dalla luce che filtra dalla locanda, una lontana promessa di calore e compagnia. Il peso che mi opprime il cuore mi fa ignorare i dubbi e timori, così come i lugubri lamenti che si odono in lontananza, e mi dirigo verso la porta, sincerandomi che gli altri mi seguano

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Gabriel

Accanto al compagno, entro direttamente in locanda scansando la curiosità di associare un volto al singhiozzante lamento che aleggia in lontananza.

Un semplice e cordiale Salve annuncia il mio ingresso. Osservo bene la stanza e gli eventuali presenti prima di addentrarmi ulteriormente. Gli stivali impolverati e sporchi lasciano ben pochi dubbio sul nostro stato di viaggiatori.

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Felun Damman

Chissà perché avranno modificato il nome della locanda...

la tentazione di andare a vedere la causa dei lamenti è forte, anche se l'ultima volta che ci siamo fermati per assistere i bambini piangenti in mezzo alla strada non è andata molto bene. Vedo che tutti sono ansiosi di andare a riposare e quindi getto un'altra occhiata dietro di me in direzione della strada e poi alzando le spalle, entro.

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Daumantas

La luce fioca ma rassicurante della locanda da una parte, i lamenti inquietanti dall'altra: potrebbe essere l'ennesima prova che mi pone dinnanzi Tyr. I miei compagni sembrano essere decisi ad entrare nella locanda e sembra la scelta più saggia da prendere, ma non riesco a liberare la testa da quei lamenti pensando che potrebbe essere qualcuno in pericolo o vittima di un'altra casa infestata. 

Seguo gli altri per assicurarmi che la locanda sia un vero posto sicuro e non un'altra trappola mortale, ripromettendosi di andare a verificare da dove provengano quei singhiozzi o cercare una pattuglia di guardia per far verificare a loro.

Potremmo sincerarci che questa sia veramente una locanda e poi andare a controllare quei singhiozzi. - dico agli altri - Non vorrei che qualche povero innocente sia caduto in un incubo come quello che abbiamo appena affrontato

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Entrate nella porta illuminata nell'angolo della piazza. Vi trovate in una taverna che un tempo era finemente arredata, ma che ora mostra chiaramente il passare degli anni. Il fuoco che arde nel camino dà scarso calore alle poche anime accalcate all'interno. Queste comprendono: un piccolo uomo tozzo di mezza età che sta pulendo un bicchiere dietro il bancone, tre donne dalla pelle olivastra, i capelli scuri e ampi vestiti dai colori vivaci sedute allo stesso tavolo e, infine, un giovane uomo dai capelli e gli occhi chiari che siede da solo con davanti una brocca e un bicchiere di vino rosso. Appena entrate sia le donne che il giovane uomo seduto al tavolo si girano e vi guardano con sguardo attento. Il barista continua come se niente fosse a pulire il bicchiere.

Il giovane uomo si alza e vi viene incontro, in risposta al saluto di Gabriel: Salute a voi stranieri. Stranieri vestiti in modo strano, armati e provenienti da un lungo viaggio, vedo. Prego, sedete con me, immagino sarete stanchi e desiderosi di un bicchiere di buon vino vicino ad un fuoco. Lasciate che mi presenti, mi chiamo Ismark Kolyanovich e sono il figlio del borgomastro di questo triste luogo. Il buon vino di Barovia è una delle poche consolazioni che ci sono ancora concesse.

Le tre donne si limitano a fissarvi in silenzio per qualche istante e poi se ne tornano a fare quello che hanno appena interrotto. La più anziana delle tre è intenta a disporre sul tavolo davanti a lei quelle che sembrano delle carte da gioco mentre le altre due osservano attente.

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