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Morte dei Pg e TPK


zat81

Messaggio consigliato

A me è capitato spesso di vedere morire un mio pg (o quello di un ltro giocatore) a causa di sfortunati tiri con i dadi per gli incontri casuali.

Purtroppo succede.

Per rimediare il master (sempre che il giocatore non volesse farsi un altro pg) inventava qualcosa pur di resuscitare il defunto. Mi ricordo che il mio monaco, grazie ad un 20 naturale in diplomazia, riusci a scendere a patti con il dio della morte. In cambio della resurrezione avrei dovuto fargli alcuni favori. Alla fine il tutto si trasformò in un piacevole imprevisto.

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Io ricorderò sempre la prima partita che ho fatto a D&DnNi venivamo quasi tutti dai videogiochi e una delle primissime cose che il master, abbastanza esperto, disse, fu: qui il personaggio muore, se fate scelte sbagliate. Non tutto quello che vi troverete di fronte sarà alla vostra portata. E se il personaggio muore, non ci sono salvataggi.

Da allora ho sempre giocato (e le poche volte che ho fatto, masterizzato) con campagne piuttosto realistiche come possibilità di morte.

La situazione 2 è quella chiave: in un combattimento, una delle situazioni con più alta mortalità, anche una piccola cosa può essere una caxxata immane. E quindi i PG che prima di affrontare il mostro della caverna che rapisce le vergini del villaggio ogni 30 notti non fanno accurate ricerche sul mostro e non scoprono che è opportuno schermarsi dal fuoco quando lo si affronta, beh, quella è una grande caxxata, e le loro possibilità di sconfiggerlo diminuiranno.

la regola dei -10 pf per la morte è stata introdotta apposta per evitare che in combattimento si crepasse troppo spesso.

E la resurrezione non è mai veloce, nè rapida, nè facile.

Per il resto... salvarsi per un pelo da uno scontro mortale è molto più bello che salvarsi grazie ad un bonus master, anche se all'inizio non lo si sa... boh, io mi diverto anche a ruolare una bella morte epica, come quella del mio paladino Cuwainin. Non so i tuoi giocatori...

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  • Supermoderatore

:-o I miei giocatori sono morti poche volte.

- Un Pg è morto per casualità, ha deciso il dado: Ranger arciere PNG tira una freccia e al TxC ottiene 20, 20, 14, critico mortale, morte del bersaglio.

- Un Pg Mannaro è morto perchè ha sfidato un Drago Bianco dicendo che le sue armi naturali non avrebbero passato la sua riduzione del danno 10/argento; dopo 5 round il Drago lo ha afferrato e lo ha portato in volo a 500m; poi l'ha lasciato precipitare.

- Un Pg Mago è morto perchè aveva pochi Pf e mentre lo stesso Drago Bianco ritornava alla carica del gruppo il Pg Bardo, alquanto egoista, ha lanciato Luce sul Mago mentre questo cercava di nascondersi. Era notte e il Drago ha attaccato la prima cosa che ha visto, cioè il Mago.

- Un Pg Mezzogre-Mezzodrago è morto perchè volava troppo vicino ad un Gigante del Gelo, che lo ha attaccato in salto con la sua Alabarda e ha fatto un critico.

:rolleyes: Considerando il numero di mostri che hanno sconfitto devono ritenersi soddisfatti, non sono deceduti così tante volte... Lo Stregone del gruppo qualche altra volta, ma solo perchè aveva pochi Pf.

:bye:

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solitamente da master evito situazioni in cui è fondamentale un tiro di dado per sopravvivere, proprio perchè sappiamo tutti che la sfortuna è dietro l'angolo.

per il resto uccido solo personaggi che commettono errori stupidi e/o che si vanno a cercare situazioni di pericolo.

bye bye......:-D

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personalmente, mi affeziono spesso ai miei pg, quindi vederli crepare proprio non mi piace...

Però mi da non poco fastidio che un master decida arbitrariamente che un pg muoia se non per il proprio sadico gusto (a un pg in un party dove giocavo anch'io è successo), e lo trovo a dir poco scorretto e verso i giocatori e verso lo spirito del gioco e del ruolo che si è scelto.

Cmq tornando IT, secondo me uno dei metodi migliori è quello usato da WFRP: i Punti Fato.

Siccome per convenzione con i miei giocatori i tiri di combattimento sono alla luce del sole non posso "barare" sui danni che subisco (a WFRP sono il master).

In mio soccorso arriva il sistema dei Punti Fato ovvero: se un pg muore può utilizzare un PF per "scampare alla morte", il come è a discrezione del master. Ovviamente i PF sono limitati, e molto preziosi dato che in WFRp non esiste resurrezione. Questo obbliga anche i pg a utilizzare la testa un po' di +.

Purtroppo in un mondo dove si risorge come il pane è difficile che i giocatori (e di riflesso i pg) nutrano un sano rispetto per la dama con la falce e pensino due volte prima di fare cose avventate.

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I giocatori che non mi conosco muoiono presto... spesso perchè c'è un'errata concezione (a mio avviso) del gioco che si traduce in "se il master ha messo questa cosa vuol dire che è alla mia portata"

I mondi che creo sono REALISTICI e quindi, se sei di primo livello, puoi anche trovare le tracce dell'ogre barbaro che sta terrorizzando il villaggio... a quel punto, se sei intelligente, torni da chi ti ha ingaggiato e gli dici "Colui che ruba le vostre mucche è un ogre o qualcosa di altrettanto grosso... non siamo in grado di affrontarlo... però possiamo correre al villaggio pincopallo e chiedere aiuto"

Se sei della categoria "se il master l'ha messo allora posso ammazzarlo" lo vai a cercare e a meno che non spari 3-4 critici durante il primo round vincendo l'iniziativa, sei morto

Inoltre capita anche che un PG muoia per colpa dei dadi. Durante il combattimento i miei giocatori PRETENDONO di vedere i risultati del combattimento... perchè non vogliono avere la sensazione di essere salvati. Se il cattivone fa 20 e 20 con il tiro per colpire e 20 con i 4d6 dello spadone... non è che posso fare finta che non sia successo... il malcapitato si becca 20 danni più bonus forza x2 e basta

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Capita. Ieri sera siamo quasi morti in 3 (2 son andati in negativo ma stabilizzati).

Ritengo che sia sbagliato salvare a tutti i costi i PG perchè la morte è parte del gioco. Ci si affeziona, certo, ma non deve essere un dramma rifare la scheda.

Poi

- se è un errore del master a mettere in condizioni critiche il PG, è dovere del master rimediare senza ammazzarlo

- se la morte è conseguenza di una enorme cavolata fatta dai pg, che imparino

- se la morte è data da somma sfiga coi dadi, il DM può (può, non deve) valutare di modificare i tiri per farlo sopravvivere.

Quello che detesto assolutamente è il deus ex machina.

Dopotutto i PG sono eroi ed avventurieri, e la morte è forse più vicina a loro che agli altri.

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Il problema è che trattare con troppo riguardo i giocatori poi finisce con il creare un alone di immortalità intorno ai PG che è odioso e assolutamente deleterio per il gioco. In un certo senso i giocatori si sentono invincibili perchè il master non li ucciderà mai. E questo è un male secondo me, perchè in questo modo si affrontano in modo sbagliato le situazioni di gioco. Come hanno detto altri, i giocatori finiscono con i pensare che "se il master l'ha messo significa che dobbiamo affrontarlo", e questo è il metagame della peggior specie, peggiore di tutti perchè è instillato nei giocatori dal master...

Io poi personalmente soffro un po' la sindrome da "attaccamento ai PG dei miei Giocatori". Nonostante sia fermamente convinto di quello che ho scritto mi dispiace sempre un sacco uccidere un PG di un mio giocatore, quindi alla fine divento sempre un master troppo buono.

In ogni caso di morti ce ne sono state anche nella mia campagna, sia per sfiga sia per scarse valutazioni del pericolo dei PG...

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hola:)

Personalmente posso solo quotare il topic di apertura di Landor,la penso allo stesso modo anchio:)

In ogni caso non permetto mai a un tiro di dado sfortunato, possa decidere la sorte in un personaggio,non lo vedo corretto ,ne giusto.

E comunque ci sono alternative alla morte "definitiva": imprigionamento,perdita degli oggetti magici,eccc. che funzionano comunque bene:).

imho.

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  1. Il giocatore vuole cambiare personaggio
  2. Il giocatore fa una caxxata spropositata tnato che salvarlo è quasi impossibile (spesso il quasi cambia comunque la situazione)
  3. se il giocatore smette di giocare e il personaggio rimane vagante.

Dalle nostre parti è successo che morissero dei PG, ma mi sento in dovere di escludere la possibilità numero uno, almeno per quanto riguarda il mio gruppo. I Pg che interpretiamo sono spesso oggetto di una ponderazione (che paroloni!) molto lunga, e raramente mettiamo su un Pg in fretta e furia, per trovarci un mese dopo a dirci che non ci piace più.

Nel secondo caso ci è capitato. Quando masterizzava un mio amico, noto per la sua bontà e generosità, ci è successo di tutto, ma ci siamo salvati in ogni situazione: avevamo un Master che creava avventura fantastiche, ma era talmente gentile con noi, che i nostri Pg s9i salvavano in ogni situazione, anche in maniera incrediile.

Altre volte un Pg è morto per qualche "scelta tattica" azzardata, o qualche tiro di dado non così buono.

Ci è capitato anche il caso di giocatori che abbiano lasciato il gruppo, ma siamo stati fortunati, e altri hanno preso il loro posto. Una mia amica ha giocato con un mago non suo per un anno abbondante. Si è divertita molto, ma alla fine, quando abbiamo chiuso la campagna, ha preferito passare alla vita druidica.

Direi che la morte arbitraria di un Pg, decisa dal Master, dovrebbe essere una cosa piuttosto rara. Almeno, per come la penso io, un Pg dovrebbe morire se:

  1. Il giocatore fa davvero qualcosa di idiota, e se la va a cercare.
  2. Il giocatore fa qualcosa di terribilmente eroico e glorioso, si sacrifica per salvare i compagni, e simili. In questo caso, comunque, sarei propenso a dare un qualche premio al giocatore, perchè far morire il proprio Pg (compatibilmente con il proprio allineamento) per salvare i compagni è qualcosa che non sempre si riesce a fare facilmente.
  3. Se è funzionale alla campagna, e serve proprio che uno di loro muoia. In tal caso, se è indifferente quale dei Pg debba morire, anche io cercherei di capire a quale giocatore farebbe più piacere rifarsi il Pg.
  4. Il sacro dado gioca un brutto scherzo e il guerriero powerplayer viene ucciso per sbaglio da un goblin di passaggio.
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a me dispiace semplicemente il passaggio tra la morte e la resurrezione, quando il giocatore sta senza niente che fare. quindi generalmente cerco di riportargli in vita il pg quanto più in fretta possibile (ma sempre con la spesa di un livello. qualcosa di stupido avrà fatto per morire...). la sensazione che il proprio pg non possa morire (come fanno alcuni master portando il pg a -9 quando doveva palesemente morire, in modo da dare un'ultima chance) uccide qualcosa del gioco. i giocatori devono avere anche la sensazione di poter perdere, altrimenti se vanno sempre avanti con la consapevolezza di non poter morire diventano troppo sboroni :lol:

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Nelle mie campagne (dove io faccio il DM, intendo) si muore quando capita... talvolta spesso.

Non è mai una cosa premeditata... ma capita... vuoi perchè il giocatore fa un acassata siciliana enorme, vuoi perchè tutto il gruppo sottovaluta una situazione o uno scontro, vuoi per semplice sfiga coi dadi (cavolo, io il FINGER OF DEATH lo tiro... poi succede che qualcuno faccia 1 di dado)... :swear:

Detto questo, che rende lbene l'idea, aggiungo che, in definitiva, si muore spesso (talvolta troppo) ... ma i miei giocatori lo sanno e stanno imparando piano piano a fare meno cassate ... ed a prenderla con più filosofia.

Certo talvolta capita che il DM (io) decida di "salvare la vita" ad un PG... ma nontrovo giusto farlo sempre. :banghead: Credo anzi che la versione buonista del gioco tolga un po' di fascino al tutto.

Prima picocola aggiunta... nei miai gruppi abbiamo adottato una home rule un po' particolare... abbiamo sostituito il "-10" con "- costituzione" per personalizzare anche lo stato di incoscienza in base alle caratteristiche del personaggio...

Inoltre le resurrezioni sono (quasi) sempre possibili ... non a buon mercato e, magari, non troppo semplici da trovare (i chierici di alto livello non crescono sugli alberi)... :think:

:bye:

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Quello della Morte dei PG (e della possibile loro Resurrezione) è da sempre uno spinoso problema con cui i DM devono fare i conti e su cui sono chiamati a prendere posizione.

Certamente il DM che "salva sempre" spudoratamente va incontro a enormi rischi poichè da' ai giocatori la rovinosa sensazione di immortalità che, come molti hanno già detto, toglie gusto e suspance al gioco, oltre che la sgradevole sensazione che il DM abbia il potere di decidere della vita e della morte a suo capriccio.

D'altra parte PG che muoiono troppo spesso, magari anche per colpi di sfortuna stupidi, rendono difficilissimo creare storie lunghe e affezionate.

Fermo restando che biasimo il barare spudoratamente per salvare i PG ad ogni costo...direi che la posizione finale dipende, come sempre, dai diversi stili di gioco (sfida, narrazione, interpretazione, ecc...) e dalla priorità che essi si prefiggono.

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non uccido spesso, ma lo faccio. mai ai fini della storia, solitamente perchè magari fanno qualche idiozia strategica.

ho iniziato da poco una nuova campagna, con pg di 1°. uno dei png che incontreranno a giorni è un mezzelfo (di 1°) che gestisce una bisca clandestina. una delle sfide è appunto un combattimento mortale. il campione in carica è un mezzorco barbaro di 3°. se, malauguratamente, i pg dovessero decidere di sfidarlo (1v1) nonostante le voci che girano su questo fortissimo combattente, son costretto ad uccidere lo sfidante.

se invece l'errore è mio (ad esempio sottovalutare un mostro, come mi è capitato con un beholder in un altra campagna) tendo a non usare alcune capacità (vedi raggio di disintegrazione) perchè non mi piace dargli l'idea di "protetti dal master". devono sapere che rischiano SEMPRE la vita. se muoiono poi c'è sempre la resurrezione, difficile e costosa, e logicamente MOOOLTO ostica per i pg di allineamento malvagio.

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Nella mia campagna c'è un alto tasso di mortalità e le resurrezioni sono quasi impossibili.

Quando un PG dei miei 8 giocatori muore riparte dal primo livello, senza rancore ne problemi.

Anche perchè tutti vogliono viversi il PG dall'inizio e non vogliono PG già fatti di livello superiore.

Inoltre così la tensione e l'adrenalina nelle situazioni critiche di gioco aumenta.

Succede che si muoia.

Lunedì scorso è morto lo Stregone, perchè un Behir lo ha inghiottito, hanno avuto sfortuna con i dadi, capita. :sfigato:

Ora quel giocatore riparte dal primo livello.

Con lo stesso entusiasmo del primo personaggio che ha creato.

Nelle mie campagne il difficile non è progredire, ma sopravvivere.

Questo i miei giocatori lo sanno e si adeguano.

A quei Master che sostengono in questo topic che non sia giusto far morire i PG per un tiro di dado sbagliato allora direi di Eliminare sia per i PG che per i PNG i Colpi Critici, Togliere tutti gli Incantesimi di morte istantanea, le trappole mortali, la Classe di Prestigio Assassino, e i mostri tipo Bodak e company che hanno attacchi mortali. ;-)

Perchè se io fossi un giocatore di uno di questi Master buonisti, mi accorgessi che la vita del mio PG è stata "miracolosamente salvata" con una concessione del Master, e il PG del giocatore accanto a me uccide sempre con Allucinazione Mortale potrei alzarmi dal tavolo e non tornare più.

La mia non è cattiveria, è che ci vuole coerenza, sempre.

Se poi il Master sbaglia a calcolare una sfida e la mette troppo difficile farà il mea culpa ma non è che un Drago Rosso quando stà stravincendo un combattimento se ne vola via perchè i PG non devono morire in massa... :banghead:

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L'unica voltache ho masterato ho giocato con un gruppo alle primissime armi... tanto che un paio di volte i mostri si sono dovuti suicidare per non costringermi ad uccidere i pg... Un giorno mi sono rotto, ho lasciato che i dadi facessero il loro lavoro... E ho sterminato il gruppo in una sessione X|

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L'idea del morto che riparte con un nuovo PG dal primo livello mi attira e mi spaventa...

Mi attiora perchè è in un certo qual modo realistica ... e perchè è una nuova sfida per il giocatore (sopravvivere) e per il gruppo difendere il nuovo arirvato e magari pure dipendere dalle sue "scarse" abilità... :sbav:

Mi spaventa perchè ignoro quale potrebbe essere la reazione dei miei giocatpori ad una situazione simile ... e perchè intravedo un lavoraccio del DM per tarare gli scontrei in modo adeguato... :banghead:

Il problema "cavolo ho sterminato il party" si risolve con l'esperienza nel calcolare i gradi di sfida... e con una buona dose di buon senso.. ma capita lo stesso... Il problema è non farlo divenatre un vizio... e non farlo "coscentemente"... sennò che divertimento c'è?

per un DM è sempre facile sterminare il gruppo... il difficile è creare uno scontro che sia difficile e potenzialmente mortale (e soprattutto interessante) ma non impossibile... :butcher:

:bye:

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L'idea del morto che riparte con un nuovo PG dal primo livello mi attira e mi spaventa...

Mi attiora perchè è in un certo qual modo realistica ... e perchè è una nuova sfida per il giocatore (sopravvivere) e per il gruppo difendere il nuovo arirvato e magari pure dipendere dalle sue "scarse" abilità... :sbav:

Mi spaventa perchè ignoro quale potrebbe essere la reazione dei miei giocatpori ad una situazione simile ... e perchè intravedo un lavoraccio del DM per tarare gli scontrei in modo adeguato... :banghead:

Lo so Kursk, far partire i PG morti dal primo livello è uno stimolo sia per i PG ( che devono proteggerlo) che per il DM ( che deve bilanciare gli incontri con PG di livello nettamente diverso) però io lo posso fare perchè ho 8 PG e parecchia esperienza.

Se hai 4 o 5 PG è molto più difficile integrarne di nuovi che partono dal primo.

Io invece ho un party nel quale se muoiono 2 PG per esempio e ripartono dal primo ce ne sono comunque 6 che sono più potenti e tirano avanti la baracca permettendo di far progredire velocemente i due nuovi. ;-)

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ultimamente sto masterizzando una campagna dove i miei pg hanno deciso di scegliere tutti pg poco power:un arciere, uno stegone, un anima prescelta, monaco.Non hanno veri e propri combattenti di prima linea.Tanto è vero che con un barbarozzo di 6° ne ho mandati in fin di vita due finchè l'arciere non mi ha fatto critico e il barbaro è andato giù.Ma se non fosse stato per questo liu avrei uccisi ma d'altronde avevano deciso di accamparsi in una foresta di un paese in guerra dove sapevanoche c'era una banda di fuorilegge che derubbaavano i forestieri.Per il resto cerco di non farli morire magri lascianodli in fin di vita ma difficilmente muoiono per il volere del fato.Solo per loro cazzate:cool:

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Nella mia campagna c'è un alto tasso di mortalità e le resurrezioni sono quasi impossibili.

Quando un PG dei miei 8 giocatori muore riparte dal primo livello, senza rancore ne problemi.

Anche perchè tutti vogliono viversi il PG dall'inizio e non vogliono PG già fatti di livello superiore.

Inoltre così la tensione e l'adrenalina nelle situazioni critiche di gioco aumenta.

Succede che si muoia.

Lunedì scorso è morto lo Stregone, perchè un Behir lo ha inghiottito, hanno avuto sfortuna con i dadi, capita. :sfigato:

Ora quel giocatore riparte dal primo livello.

Con lo stesso entusiasmo del primo personaggio che ha creato.

Nelle mie campagne il difficile non è progredire, ma sopravvivere.

Questo i miei giocatori lo sanno e si adeguano.

A quei Master che sostengono in questo topic che non sia giusto far morire i PG per un tiro di dado sbagliato allora direi di Eliminare sia per i PG che per i PNG i Colpi Critici, Togliere tutti gli Incantesimi di morte istantanea, le trappole mortali, la Classe di Prestigio Assassino, e i mostri tipo Bodak e company che hanno attacchi mortali. ;-)

Perchè se io fossi un giocatore di uno di questi Master buonisti, mi accorgessi che la vita del mio PG è stata "miracolosamente salvata" con una concessione del Master, e il PG del giocatore accanto a me uccide sempre con Allucinazione Mortale potrei alzarmi dal tavolo e non tornare più.

La mia non è cattiveria, è che ci vuole coerenza, sempre.

Se poi il Master sbaglia a calcolare una sfida e la mette troppo difficile farà il mea culpa ma non è che un Drago Rosso quando stà stravincendo un combattimento se ne vola via perchè i PG non devono morire in massa... :banghead:

Quoto perché nelle mie campagne avviene la stessa cosa.

I pg muoiono durante i combattimenti, possono perdere il pg o vederlo morire per una situazione di ruolo, il tutto con la medesima probabilità. Generalmente però le sfide sono di liv inferiore o pari a quelle del gruppo ma nell'attuale campagna su 6 giocatori ci sono state parecchie morti, due per uno scontro difficile, almeno 4 o 5 per cavolate dei giocatori.

Il metodo è "duro" però, in una scala da 1 a 10, prima i giocatori si meritavano un bel 4 in "modo di giocare", ora sono già maturati verso un bel 7 e mezzo. Imparano a gestire combattimenti e ruolo senza mai dare troppo per scontato e, dal canto mio, cerco sempre di farli riflettere sulle informazioni che dò così che possano riflettere su cosa è meglio fare.

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