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Morte dei Pg e TPK


zat81

Messaggio consigliato

Ecco per esempio le tabelle del Manuale del Master per gli incontri casuali non le ho mai usate e mai le userò.

Non credo che ci voglia molto tempo a fare come faccio io, stilo una lista di 5 o 6 mostri che potrebbero incontrare casualmente in quella sessione e se capita di dover fare un incontro con un mostro errante lo estraggo a sorte da qui 5 o 6. ;-)

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Nella mia campagna, c'è chi muore quasi una volta a sessione (si ho un giocatore che è veramente vile e non riesce a tenere un PG per più di 1-2 sessioni prima di farlo morire) mentre altri tengono lo stesso PG per anni ed anni costruendo il gioco.

Di solito tendo a non uccidere i PG, a meno che la cosa non sia cercata o inevitabile.

Non a senso a mio avviso per un master remare contro i suoi PG, è come darsi la zappa sui piedi.

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Non Ha senso a mio avviso per un master remare contro i suoi PG, è come darsi la zappa sui piedi.

Ok.. ma non ha senso nemmeno che la navigazione dei PG sia sempre in acque tranquille... e che "quando cadono dalla barca" ci sia sempre il salvagente o il bagnino pronto...

Quindi OK non remare contro...

Ma comunque non è detto nè che le prove siano sempre superabili dai PG (della serie anche la ritirata è un'opzione), nè tantomeno che i PG debbano sempre e comunque portare a casa la pelle... :orc:

:bye:

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  • 2 settimane dopo...

Abbiamo cominciato con delle nuove regole inventate dal DM: sono stati tolti gli incantesimi giornalieri (ora si deve fare un tiro su una cosa chiamata cast per tirarli), tutte le classi (un PG può essere qualsiasi cosa), l'esperienza viene assegnata come Vampire (max 5 punti) e tutto e dico tutto viene comprato con l'esperienza, dai punti ferita all'attacco base, dalla CA ai punti abilità e chi più ne ha più ne metta. Il risultato è stato che io mi sono fatto un drow mago ed il mio amico un umano pirata (incrocio fra guerriero e ladro), ma siamo morti alla prima avventura visto che il nostro "brillante" DM, dopo un tiro su orientamento facendo 1, ci ha fatto incontrare un boss finale di GS 3. Ditemi voi.............:banghead:

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sinceramente, il pericolo di morte per i PG +è anche uno stimolante, che gusto c'è a combattere se si sa che non si morirà mai? i PG non faranno mai sul serio se non c'è il rischio di morire quindi il master dovrebbe essere imparziale e fare i combattimenti cme se fossero reali e no gestiti da un'entità amica dei PG

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Abbiamo cominciato con delle nuove regole inventate dal DM: sono stati tolti gli incantesimi giornalieri (ora si deve fare un tiro su una cosa chiamata cast per tirarli), tutte le classi (un PG può essere qualsiasi cosa), l'esperienza viene assegnata come Vampire (max 5 punti) e tutto e dico tutto viene comprato con l'esperienza, dai punti ferita all'attacco base, dalla CA ai punti abilità e chi più ne ha più ne metta. Il risultato è stato che io mi sono fatto un drow mago ed il mio amico un umano pirata (incrocio fra guerriero e ladro), ma siamo morti alla prima avventura visto che il nostro "brillante" DM, dopo un tiro su orientamento facendo 1, ci ha fatto incontrare un boss finale di GS 3. Ditemi voi.............:banghead:

beh qui la cosa è un po' più complicata... nel senso che la morte dei PG ci può stare (magari non a causa di un "1" in orientamento, questo no) ma magari potevate fuggire da quello scontro, o vincerlo con una tattica diversa.... insomam bisognerebbe valutare tutto quello che sta "a contorno" del CR 3....

Per quanto riguarda il cambio del sistema di regole deve essere proporzionato al sistema di gioco... mi speigo meglio un sistema alla vampiri in cui "spendi esperienza" per acquistare abilità o altro si sposa male con D&D dove l'esperienza è una misura che talvolta spendi (raramente) solo per creare oggetti o lanciare determinati incantesimi... Non che sia impossibile mischiare le cose ma, tanto per cominciare, molti mostri (o perlomeno i loro CR) andrebbero rivisti in funzione di PG generalmente più deboli del normale. :banghead:

Insomma la causa della morte dei 2 PG di cui parli potrebbe anche essere che il master vi ha sopravvalutato in seguito alle limitazioni che vi ha imposto con le nuove regole... :think:

:bye:

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molti mostri (o perlomeno i loro CR) andrebbero rivisti in funzione di PG generalmente più deboli del normale

Non è detto che con il suo sistema i pg vengano per forza più deboli.

Inoltre, non è detto che i pg debbano sempre avere sfide perfettamente alla loro portata, che ogni mostro sia abbattibile, e che non sia meglio, talvolta, battere in rapida ritirata...

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sinceramente, il pericolo di morte per i PG +è anche uno stimolante, che gusto c'è a combattere se si sa che non si morirà mai? i PG non faranno mai sul serio se non c'è il rischio di morire quindi il master dovrebbe essere imparziale e fare i combattimenti cme se fossero reali e no gestiti da un'entità amica dei PG

Nietzche sosteneva che una seconda vita dopo la morte spingeva l'uomo a non agire in vita... :eek:

Cmq sia secondo il mio parere il master deve essere Realistico e Imparziale:

deve infatti simulare avventure reali piene di insidie come nella vita reale per far immergere nell'azione i personaggi e farli, a volte, rinunciare o cercare vie alternative alla carica frontale!

Imparziale... Con qualche abbuono in casi di sfiga estrema... (del genere 2 critici di fila ecc...)

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io come master uccido poche volte i miei pg soprattutto quando iniziano a pensare di essere invincibili . se non fanno attenzione quello che li attende una morte veloce (del tipo un pg ha provato ad aprire una botola dopo che ha visto del fumo entrarci dentro velocemente.. risultato appena aperto lui e un altro pg sono finiti carbonzzati da una vampata di fuoco:-D)

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Non è detto che con il suo sistema i pg vengano per forza più deboli.

Vero ma da come l'ho capito io (il metodo del DM di Universal Mind) sembrea sbilanciare le classi più dotate di "poteri particolari ed abilità" (monaco, paladino e ladro) rispetto ad un più "banale" guerriero... e che se ha modificato solo i PG poi non deve dimenticarsi di rivalutare anche il resto del mondo... (in particolare il CR dei mostri). ;-)

Inoltre, non è detto che i pg debbano sempre avere sfide perfettamente alla loro portata, che ogni mostro sia abbattibile, e che non sia meglio, talvolta, battere in rapida ritirata...

Quersto è sacrosanto e non contrasta con quello che dicevo io... le cose cambiano però quando (per un motivo o per l'altro) uno scontro che "da manuale" sarebbe perfettamente abbordabile non lo è più per le "home rulez" proposte/imposte dal DM.;-)

:bye:

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Quando un master uccide un pg, può essere per divere cose: se il pg se lo merita perchè fa il "cretino" quando non deve... allora...

altre volte può avere un secondo fine lòa morte del pg: ad esempio ho inventato (per ad&d) mondi post-vita dai quali è possibile tornare in dietro e comunque che danno possibilità di apprendere magie e poteri che non è possibile apprendere da vivi...

poi c'è sempre i lcaso: se un goblin fa sempre 20... può anche steccare un mago di 4° livello se colto di sorpresa...

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Dal mio punto di vista, la morte di un pg deve sempre avere uno scopo.

Un pg che muore per sola sfortuna ai dadi imho non porta nulla di nuovo, non spiega al giocatore perchè è successo quello che è successo come, sempre imho, da poco spunto a livello ruolistico.

Prendiamo ad esempio Cuvellus, un arciere elfico del regno di Arinal.

La sua amata è stata rapita(perdonatemi la poca fantasia)dal perfido Morhanac, un necromante intenzionato a sacrificarla per i suoi loschi affari.

Ecco, ora vediamo che Cuvellus si incammina nel bosco per cercare la torre maledetta dove abita l'infimo mago.

Sta avvicinandosi all'entrata della stessa, quando sente un forte dolore alla schiena.

Ha solo modo di vedere un goblin, nemmeno imparentato lontanamente con i piani intricati del viscido Morhanac, fuggire nella foresta.

E lui, con la ferita mortale di una freccia piantata nella schiena, crolla a terra senza raggiungere o nemmeno provare a raggiungere il suo nemico.

Ora invece vediamo lo stesso Cuvellus in un mondo parallelo che riesce a raggiungere il perfido necromante, a sfidarlo a duello arco vs magia e a ucciderlo dopo un lungo scontro.

Tuttavia è stato maledetto dal mago prima che morisse e anche a lui resta poco tempo.

Riesce a liberare la sua amata, a scortarla al suo villaggio.

E, prima di morire, passa con lei gli ultimi istanti della sua esistenza.

Tutto questo per dire cosa?

Che a parer mio c'è morte e morte e non tutte hanno lo stesso peso.

Morire per un mostro errante penso sia molto fastidioso.

Se ora in un terzo mondo parallelo Cuvellus fosse stato un folle(a causa del giocatore)e avesse iniziato ad urlare a squarciagola nella foresta senza un motivo, forse allora anche la morte a causa del goblin avrebbe avuto il suo scopo.

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concordo ma a volte anche la sorte deve fare la sua parte, se si incontra un mostro anche forte ma errante che non è un punto chiave per la storia e uccide un pg è legittimo lasciarlo morto, solo perchè non era in programma non lo si puòsalvare dalla morte volutamente

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Corcordo anche io sul fatto che talvolta possa decretare la fortuna(imho deve essere un evento comunque assai raro), pero' se magari dietro l'angolo c'era uno spunto in piu' per far ruolare, magari il master puo' chiudere un occhio...o tutti e due :-D

esempio scemo:

Artian sta per raggiungere i suoi compagni, ai quali deve rivelare preziose informazioni che ha ottenuto mediante una lunga fase di investigazione.

Il dm prevede che Artian incappera' in un brigante, proprio durante il suo viaggio notturno verso la locanda dove si trovano i suoi amici.

Il dm non ha previsto che Artian ci resti secco in questo incontro.

Pero' succede che i suoi tiri facciano pieta', mentre il brigante senza nome abbia una fortuna sfacciata.

Magari invece di lasciarlo stecchito in terra, potrebbe fare in modo(senza penalizzare il povero brigante senza nome che, per una volta nela vita, ha avuto una buona dose di fortuna...se proprio il dm ci tiene), che invece di ucciderlo lo ferisce gravemente e lo deruba dei suoi averi.

In questo modo l'evento pericoloso e' avvenuto e Artias la prossima volta stara' piu' attento a passeggiare nei vicoli di notte.

Ma almeno avra' occasione di poter dare le sue informazioni a chi di dovere.

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Dal mio punto di vista, la morte di un pg deve sempre avere uno scopo.

Un pg che muore per sola sfortuna ai dadi imho non porta nulla di nuovo, non spiega al giocatore perchè è successo quello che è successo come, sempre imho, da poco spunto a livello ruolistico.

Prendiamo ad esempio Cuvellus, un arciere elfico del regno di Arinal.

La sua amata è stata rapita(perdonatemi la poca fantasia)dal perfido Morhanac, un necromante intenzionato a sacrificarla per i suoi loschi affari.

Ecco, ora vediamo che Cuvellus si incammina nel bosco per cercare la torre maledetta dove abita l'infimo mago.

Sta avvicinandosi all'entrata della stessa, quando sente un forte dolore alla schiena.

Ha solo modo di vedere un goblin, nemmeno imparentato lontanamente con i piani intricati del viscido Morhanac, fuggire nella foresta.

E lui, con la ferita mortale di una freccia piantata nella schiena, crolla a terra senza raggiungere o nemmeno provare a raggiungere il suo nemico.

Ora invece vediamo lo stesso Cuvellus in un mondo parallelo che riesce a raggiungere il perfido necromante, a sfidarlo a duello arco vs magia e a ucciderlo dopo un lungo scontro.

Tuttavia è stato maledetto dal mago prima che morisse e anche a lui resta poco tempo.

Riesce a liberare la sua amata, a scortarla al suo villaggio.

E, prima di morire, passa con lei gli ultimi istanti della sua esistenza.

Tutto questo per dire cosa?

Che a parer mio c'è morte e morte e non tutte hanno lo stesso peso.

Morire per un mostro errante penso sia molto fastidioso.

Se ora in un terzo mondo parallelo Cuvellus fosse stato un folle(a causa del giocatore)e avesse iniziato ad urlare a squarciagola nella foresta senza un motivo, forse allora anche la morte a causa del goblin avrebbe avuto il suo scopo.

Ma nella vita reale mica tutti arrivano a "compiere la loro missione" ... lo so che D&D è diverso dalla realtà (ci mancherebbe) ma aggiungere un po' di caso non guasta...:banghead:

I PG sono eroi... OK... ma non per questo devono essere "al di sopra del caso" ... loro imaprano anche dagli incontri casuali... e magari imparano che non sempre si può combattere, ma che talvolta la fuga è una alternativa molto valida... imparano che esistono anche sfide "più grandi di loro" (come suggeriva Shar poco più su)...

Insomma la morte del PG ci sta... e non solo quando è "preparata a tavolino" o contro il "mostro finale" ... il caso ci mette del suo coi dadi (e se uno non è pronto ad accettare un po' di sfiga mi sa che è un po' immaturo :bash: )... ed il master ci mette del suo con sfide anche improvvisate (come un incontro casuale) dove comunque le decisioni del giocatore influenzeranno la vita o la morte del PG. :rolleyes:

Poi ci possono essere errori da entrambe le parti (master e giocatori) che portano alla morte del PG... ma sono errori e capitano...

Ovviamente tutto questo IMHO! ;-)

:bye:

PS: cari giocatori, vi rendete conto che un master può sempre uccidere i vostri PG con facilità vero? Vediamo di non etichettare i DM come ammazza-PG però ;-)

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Io sono completamente d'accordo con Lascar Dhemel.

Buona norma di tutti i master è...

...BARARE! Solo che se fatto dal master non si può considerare barare, ma può essere considerato "muovere le fila del fato".

Lasciare che gretti tiri di dado, decidano la sorte ultima della "trama" senza lasciarsi la possibilità dell'ultima parola, non è buona cosa.

Naturalmente non dico che in questo modo i PG non debbano mai morire, ma

esistano svariate situazioni in cui essi meritino di salvarsi.

Io vedo il Gioco di Ruolo come alla storia di un libro, e gli dei in un certo qual modo favoriscono sempre i protagonisti del libro, altrimenti a quest'ora Frodo sarebbe stato catturato dai Natzgul nel tragitto tra La Contea e Brea!

Certo, se poi i giocatori si cacciano ne guai, e non valutano altre possibiltà offerte qual "agire d'astuzia" o "fuga"...

...in tal caso il libro potrebbe avere una fine inaspettata o comunque un'inaspettata svolta.

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Io sono completamente d'accordo con Lascar Dhemel.

Buona norma di tutti i master è...

...BARARE! Solo che se fatto dal master non si può considerare barare, ma può essere considerato "muovere le fila del fato".

Lasciare che gretti tiri di dado, decidano la sorte ultima della "trama" senza lasciarsi la possibilità dell'ultima parola, non è buona cosa.

Naturalmente non dico che in questo modo i PG non debbano mai morire, ma

esistano svariate situazioni in cui essi meritino di salvarsi.

Io vedo il Gioco di Ruolo come alla storia di un libro, e gli dei in un certo qual modo favoriscono sempre i protagonisti del libro, altrimenti a quest'ora Frodo sarebbe stato catturato dai Natzgul nel tragitto tra La Contea e Brea!

Certo, se poi i giocatori si cacciano ne guai, e non valutano altre possibiltà offerte qual "agire d'astuzia" o "fuga"...

...in tal caso il libro potrebbe avere una fine inaspettata o comunque un'inaspettata svolta.

L'analogia con il libro mi piace... solo che io vedo il GDR più simile al TRONO DI SPADE che al SIGNORE DEGLI ANELLI o alle CRONACHE DI NARNIA... ;-)

Con questo intendo dire che per me i PG sono ovviamente i protagonisti dell astoria ma che la storia prosegue anche senza di loro e che possono morire senza "intaccarla troppo".

:think:

Nella "mia storia" non serve un drago per uccidere i PG, basta una rissa in locanda, con un ladruncolo che sferra la coltellata giusta nel posto e nel momento sbagliato...

Che non vuol dire necessariamente che i PG delle mie storie muoiono ad ogni scontro... solo che come DM io non faccio sconti (come tutti i DM baro un po' sui dadi, questo magari si) ma non evito la morte ai PG solo perchè hanno avuto sfiga :sfigato: ... anche la sfiga ha la sua importanza nel GDR altrimenti buttiamo via i dadi e andiamo solo di descrizioni.

:bye:

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Giusto!

Sono perfettamente daccordo: il DM non deve lasciare effettivamente la sorte dei personaggi al puro lancio dei dadi! Deve (giustamente) "muovere le fila del Fato". L'importante è che i giocatori non ne abbiano troppo la percezione!

Come P.G. sono crepato diverse volte, ma solo una abbiamo dovuto ricominciare dal 1° livello in quanto era morto l'intero gruppo! ..Nonostante non avessimo commesso errori particolari, si era creata una situazione senza via d'uscita a causa di tiri straordinariamente sfortunati da parte di tutti! Un DM inesperto aveva fatto il resto. ..E pensare che eravamo solo contro dei Ghoul!

In seguito il mio personaggio è morto e risorto (ad opera del chierico del gruppo) diverse volte. Giocavamo ancora con le vecchie regole.

Con le nuove regole il peggio che mi è capitato è stato di finire a -5 pf, al 5°liv., combattendo da solo contro un drago bianco grande ed un cucciolo. Non che io sia scemo... è che non ce lo aspettavamo e gli altri membri del gruppo sono caduti in preda al terrore e sono fuggiti in un cunicolo (solo il mio personaggio, in quanto Paladino è immune alla paura e, pallido ma determinato, ha tentato di arginare gli attacchi del drago per coprire la fuga dei compagni). Comunque il DM che aveva previsto una situazione simile ha tovato una valida via d'uscita (il drago non lo ha finito ma lo ha fatto prigioniero per interrogarlo e per "usarlo" per ricattare il gruppo in cambio di informazioni: il drago infatti aveva a sua volta una missione da compiere).

Con le vecchie regole ho anche fatto da DM e ho fatto morire (assassinato nel sonno) un personaggio troppo potente (anzi: proprio invincibile) allo scopo di riequilibrare il gioco, quando questo personaggio è stato resuscitato ha avuto la sgradevole sorpresa di non trovare più nessuno dei suoi oggetti magici!

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secondo me dato che non c'è il manuale del perfetto dm, anche se ormai c'è il perfetto tutto, non si potrà mai decidere una regola sull'uccidere un pg o no.

io personalmente uccido i pg solo quando fanno cavolate, sei senza armi e vuoi affrontare un troll? fallo pure ma al 97% il troll ti sderena...

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