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Checco

Circolo degli Antichi
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Commenti al blog inviato da Checco

  1. 8 ore fa, OrtodelGrognard ha scritto:

    Poi ognuno può pensarla come preferisce, ma sostenere che le miniature fossero un elemento imprescindibile o comune già nelle edizioni precedenti alla 3a è un po' pretestuoso.

    Non credo che qualcuno, perlomeno in questa discussione, abbia finora sostenuto che fossero imprescindibili, ma solo che siano esistiti gruppi che le utilizzavano senza problemi e sin dagli albori del gioco. E non si tratta di opinioni, ma di informazioni a portata di qualche click.

    • Mi piace 1
  2. 2 ore fa, nolavocals ha scritto:

    P.S. siete implicitamente stati dei pionieri di quello che poi è avvenuto, l'avvicinamento ad uno stile boardgame/videogioco, volevo solo chiarire perchè ci sono differenze proprio portate dalle meccaniche nell'uso delle miniature.

    Senza offesa, ma questa è una sciocchezza.

    Ci sono stati tanti gruppi che hanno giocato con i primi D&D usando le miniature e questo fin dagli anni '70.

    Anzi, addirittura, Arneson usava le miniature quando giocava al prototipo del gioco, ben prima che venisse pubblicato!

    Inoltre, sulla copertina dell'OD&D cè scritto: Rules for Fantastic Medieval Wargames - Campaigns Playable with Paper and Pencil and Miniature Figures.

    Ripeto: non tutti usavano le miniature (io credo di aver incominciato dalla 3 edizione), ma molti sì e dagli albori del gioco.

    • Mi piace 5
  3. 5 ore fa, neurone ha scritto:

    Penso che le prime edizioni facessero schifo per motivi evidenti (ts sbagliato? sei morto senza se e senza ma).

    Evidenti per te. Per me no. 1-1: palla al centro.

    5 ore fa, neurone ha scritto:

    Il sistema vantaggio/svantaggio è una figata che resterà come una delle grandi invenzioni di D&D.

    Mi spiace, ma non è un'invenzione della 5e. Trattasi di uno stratagemma adottato in diversi giochi già da tempo (il primo che mi viene in mente è Barbarians of Lemuria, pubblicato nel 2009).

    EDIT: ora che ci penso, mi pare che ci fosse una sorta di Vantaggio/Svantaggio già nella 4e, forse in uno dei poteri delle classi per i PG.

    • Mi piace 1
  4. 18 minuti fa, Giacomo56 ha scritto:

    Sono del parere che un bravo Master sia fondamentale, in D&D , ci sono molti altri giochi senza tale figura.  Posso sbagliare sono una persona e non sono perfetto ne sono consapevole ma questa è una mia opinione e credo che molti saranno d'accordo su questo fatto.

    Non capisco quale sia il tuo punto di vista, se mi puoi spiegare dove sbaglio e perché "ti sono cadute le braccia " te ne sarei grato perché non capisco cosa stai cercando di dirmi.

    La scatola rossa è la quarta edizione del primo genito del 1974 quindi è una ristampa e per definizione è la stessa cosa rilegata in altro modo quindi OD&D

    Si scuse accettate, però spiega perché pensi che non vada bene ciò che dico voglio capire.

    Grazie.

    Non ho voglia di spiegare cose trite e ritrite da oltre vent'anni (anche qui su D'L): andremmo off-topic e, inoltre, nel 2021 queste informazioni sono davvero a portata di un paio di click.

    Del resto, senza offesa e sperando che apprezzerai perlomeno la sincerità, se reputi che il giocare all'edizione di Holmes sia uguale al giocare all'(A)D&D 3.5 perché tanto basta un "bravo master" o (allucinante!) che il D&D di Mentzer sia la mera ristampa di quello di Arneson e Gygax, dimostri di non sapere letteralmente di cosa stai parlando: nulla di grave, beninteso, ma tant'è.

    • Grazie 1
  5. 5 ore fa, Giacomo56 ha scritto:

    Non intendevo questo ma che il master non deve far pesare il regolamento e con un po' di fantasia migliorare l'esperienza non che ci deve mettere una "pezza". Hai mai fatto da master? Puoi parlare per esperienza diretta su questo ?

    Qui parliamo di design dei giochi e se produci un gioco, e magari mi chiedi anche dei soldi per giocarci, mi aspetto che tale giochi funzioni senza che sia necessario un fantomatico "bravo master". Ciò detto, sì, ho fatto diverse volte da GM, utilizzando peraltro anche giochi molto diversi l'uno dall'altro.

    5 ore fa, Giacomo56 ha scritto:

    Non è affatto vero che la semplificazione porta a giochi più economici, tant'è che un manuale della 5ed costa ben 20€ in più di uno della 3.5ed (quando era in produzione).

    Non ho scritto che la semplificazione porta a giochi più economici, ma che la semplificazione vincente di diversi giochi della concorrenza, spesso molto più economici se non addirittura gratuiti, porta (o dovrebbe portare) perlomeno a farsi delle domande.

    5 ore fa, Giacomo56 ha scritto:

    Se non hai piacere di discutere e di sentire "ste robe" puoi semplicemente non leggerle .

    Guarda, la mia presenza su questi lidi è già diminuita parecchio ultimamente: probabile, a questo punto, che diminuisca ulteriormente.

    5 ore fa, Giacomo56 ha scritto:

    Perché devi aggredire e scrivere in questo modo? Non c'è ne bisogno volevo creare un dialogo costruttivo ,un ragionamento non una disputa... 

    Se ti sei sentito aggredito, ti porgo le mie scuse, poiché non era mia intenzione aggredire chicchessia: ho probabilmente solo espresso il mio punto di vista in modo eccessivamente poco diplomatico, ma quando ho letto ...

    Cita

    Ebbene secondo me non è importante quale delle edizioni si sta giocando ma bensì la qualità del Master

    ... mi sono cadute le braccia.

    5 ore fa, Giacomo56 ha scritto:

    Per OD&D in america non di certo è la scatola rossa , dunque ti chiedo che cos'è allora la scatola rossa?

    La quarta edizione del D&D del 1974, a cura di Frank Mentzer.

  6. 13 ore fa, Giacomo56 ha scritto:

    Per me si sta perdendo di vista un punto importante, in qualunque edizione , come già scritto da altri,  i giocatori si distraggono facilmente e non interessano i regolamenti. Ebbene secondo me non è importante quale delle edizioni si sta giocando ma bensì la qualità del Master , ad esempio un master narrativamente bravo, con molta fantasia e ben preparato sul regolamento di certo dirà ai giocatori come giocare ciò che vogliono fare , se ci pensate un momento al giocatore non è richiesto di sapere il regolamento. I PG anche novizi fuggono se gli si prova a spiegare qualsiasi regolamento. Mi è capitato di costruire la scheda di un personaggio con un master molto fantasioso ,e a mio parere molto bravo, con la 3.5. Stavo già scartabellando il manuale per vedere le varie opzioni , e costui inizia a narrare senza che nessuno abbia preparato la scheda (pensai fosse un pazzo xD) invece ci fece costruire la scheda nella narrazione con domande del tipo 'voi come vi chiamate messere?" Quindi bisognava inventare il PG giocando (anche se in alcuni punti macchinoso ma più scorrevole e divertente). Un idea che mi piacque molto devo dire.

     

    Tutto questo per dire che secondo me non dipende da quale regolamento che uno sta utilizzando ma dal Master che deve riuscire a non far pesare il regolamento. Quindi si sta instupidendo la gente? Se fossi la wizard cercherei di arrivare a più gente possibile alleggerire il regolamento è un buon sistema anche per snellire anche il compito del master.

    Parecchie campagne hanno un inizio travagliato ,o non partono affatto ,solo per la paura di dover "preparare la scheda"  si concordo che lsemplificazione giova molto a tale problema. E che consente di concentrarsi di più sul ruolare questo è un dato di fatto non un opinione.

    Credo sarete d'accordo con me che qualunque master preferirà la 5ed e qualunque giocatore un po' più esperto la 3.5 dove aveva una vastità pressoché infinita di progressione.

    Personalmente gioco dal vivo con la 3.5 e la reputo la mia preferita ma con questo master in particolare. 

    Ma sarei uno sciocco a dire che la 5ed non è ottimamente concepita. Quindi come ho già tetto è questione di gusti il sistema.

    Si stanno "instupidendo" le masse? No di certo è normale che se la 4ed basata sul combattimento oserei dire arcade è stata un fallimento la 5ed si basa più sulla narrazione ed ha avuto successo.

    Queste sono solo mie idee non voglio imporre niente a nessuno sia chiaro.

    Siete d'accordo con questo mio ragionamento ?

     

    Quindi posso produrre e magari vendere anche un gioco dal regolamento di merda, perché tanto poi chi fa da GM ci metterà una pezza, giiusto?

    Per pietà, ma 'ste robe non si possono più sentire nel 2021!

    La spinta verso la semplificazione viene alimentata dalla concorrenza, con giochi molto più accessibili (anche in termini economici) e che risolvono questioni annose o parti farraginose (gestione dell'equipaggiamento e/o del carico oppure la misurazione delle distanze in gioco, per esempio) in modo elegante e ingegnoso.

    E no, la Scatola rossa non è l'OD&D...

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  7. Che dire...grande tristezza!

    Mi spiace che tu vada via, Damiano, ma capisco perfettamente la tua scelta e ho avuto anche io le tue stesse percezioni sull'andazzo generale...

    D'altronde, capisco che i moderatori siano volontari e che non siano onniscenti, ma francamente ho notato più di una volta un atteggiamento un po' ondivago (io stesso, sono stato richiamato per una circostanza francamente ridicola, peraltro beatamente tollerata o ignorata in altri casi) e, anche un po' per questo, di fatto mi sono ritrovato a ridurre i miei interventi sul sito (non che fossero mai stati particolarmente numerosi, ma tant'è).

    Che dire...buona fortuna per tutto, ma prima di sparire mandami un messaggio privato per organizzare una giocata online assieme, cazzarola!

    🙂

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    • Grazie 1
  8. C'è un po' di confusione.

    A partire dal titolo: io, per esempio, leggendolo ho creduto che si avesse intenzione di parlare, appunto, del paladino nei giochi di ruolo quando invece mi pare evidente che qui si stia parlando esclusivamente del paladino del d20 System.

    E altra confusione si origina a causa delle diverse edizioni/varianti di D&D & Company: la riprova ne è il fatto che, per esempio, il commento di Albedo non sia valido per tutte le incarnazioni del paladino.

  9. @Bellerofonte Praticamente la totalità dei problemi che sollevi sono risolvibili al di fuori del gioco.

    Da quanto leggo, invece, tu proponi soluzioni che vengono applicate durante il gioco e che di fatto si concretizzano in punizioni o limitazioni di vario tipo applicate al personaggio (e, dunque, al rispettivo giocatore).

    Se una persona non conosce i fondamenti del gioco e tu ritieni fondamentale che li conosca prima di sedersi al tavolo, beh, non farlo sedere al tavolo prima che se li sia imparati.

    E non servono necessariamente "sessioni di prova" simili ai tutorial di certi videogiochi (come dice @MattoMatteo): per capire se un giocatore conosce l'ABC di un regolamento bastano anche quattro chiarriere in un pub davanti a una birra.

    Se poi tu richiedi una preparazione di partenza ben più alta dell'ABC, allora non accettare al buio neofiti nel tuo gruppo. In fondo, i neofiti si chiamano così per un motivo, no?

    Riguardo al discorso spadone.

    Anche qui, non capisco perché, invece di ricorrere a correttivi in gioco invocando la coerenza del mondo di gioco e il suo intervento (che poi, inutile girarci attorno, si riduce al tuo intervento, o sbaglio?), non si cominci invece da "fuori" il gioco.

    Le regole contano. Se c'è una regola (scritta sul regolamento, concordata tra voi in quanto gruppo di gioco, o quant'altro) che impone ai personaggi di 1° livello il divieto di avere spadoni vorpal +5, i personaggi di 1° livello non avranno spadoni vorpal. Punto.

    E se un giocatore lo vuole a tutti i costi, che vada a giocare ad altro (di fatto, questo giocatore vuole egli stesso giocare ad altro dal momento che intende seguire regole diverse da quelle del gioco che tu e il resto del gruppo intendente giocare).

    Se io metto su un gruppo per giocare a poker (= nessuno ha le spade vorpal) e tu ti presenti al tavolo e vuoi giocare a poker con le carte di Magic (= vuoi la spada vorpal), beh, con noi non puoi giocare perché usiamo regole differenti. Punto. Non c'è molto da discutere.

    Non è che lo fate giocare lo stesso con voi a poker e poi gliela fai pagare perché ha portato le carte di Magic!

    Questo è il punto.

    Comunque, buon gioco.

     

     

     

    • Mi piace 2
  10. @Bellerofonte Beh, io ho espresso i miei punti di vista, non ho molto altro da aggiungere.

    Se reputi, giusto per fare un esempio, che dare una spada magica sbroccata al PG di un giocatore e poi trucidarglielo di proposito perché ha avuto l'arma sbroccata sia una buona pratica, contento tu (e, spero, contenti quelli che giocano con te).

    E non venirmi a dire che era una provocazione o che hai scritto di getto perché non regge.

    Non mi piace l'idea di punire. Punto. Trovo che ci siano altre soluzioni che possano essere utilizzate.

     

    Ciò detto, anche senza l'approvazione del Director, vi saluto.

     

    • Mi piace 1
  11. 2 ore fa, MattoMatteo ha scritto:

    sia io che Bellerofonte (almeno credo... se sbaglio mi correggerà) ce l'abbiamo non con tutti i  novellini, ma solo con quelli che prima dicono (non solo al master, ma a tutto il gruppo... e dopo esaustive spiegazioni di come gioca il gruppo) "si, certo, ho capito come giocate, mi và benissimo così", ma poi non giocano in quel modo... e non perchè non ci riescano, ma perchè non VOGLIONO!

    Basterebbe assicurarsi extra-sessione che i concetti ritenuti essenziali siano stati appresi e non verificarlo a gioco in corso. In questo modo eviti semplicemente il verificarsi di simili situazioni spiacevoli che vanno a tutto detrimento del gioco giocato.

    2 ore fa, MattoMatteo ha scritto:

    un conto è un personaggio "ispirato" ad un'altro (da un libro, film, cartone, fumetto, eccetera)... ma un personaggio IDENTICO ad un'altro solo perchè è super-mega-stra-forte, anche se non è in linea col regolamento di gioco, ed è più potente degli altri "perchè si, che voglio essere il migliore del gruppo e vincere sempre", frignando e facendo i capricci come un moccioso viziato, è una cosa del tutto inaccettabile.

    Un personaggio identico a un'altro è del tutto inaccettabile per qualcuno, ma completamente apprezzabile per qualcun altro. Basta che si resti nel solco delle regole concordate.

    EDIT: non capisco cosa tu intenda per essere in linea con il regolamento di gioco. Se è una questione estetica, basta reskinnare ciò che serve quanto serve. Se è una questione di non rispetto delle regole, allora è naturale che il personaggio vada ridimensionato perché resti nelle regole (e, anche qui, il reskin può venire in aiuto senza per forza dover cassare l'idea di personaggio che il giocatore ha in mente).

    2 ore fa, MattoMatteo ha scritto:

    3) La tua idea è solo una variante di quelle che abbiamo proposto noi... metodi diversi, ma per ottenere lo stesso effetto (super-maga arma dell'apocalisse in mano ad un pg di 1° livello? No grazie!).

    I metodi sono diversi, ma sono diversi anche gli effetti che sortiscono: o non gli date lo spadone (che lui vorrebbe) oppure glielo date e poi lo punite perché ce l'ha (gli fate trucidare il personaggio da un branco di assassini). Io propongo di darglielo (ciò che vuole il giocatore), ma con delle limitazioni calate nella fiction (come voglio io) che, oltretutto, potrebbero anche stimolare il gioco di tutti e creare intrecci interessanti. Io propongo di trovare un accordo, voi proponete di decidere soltanto voi.

    Anche il tuo esempio dello spadone smarrito, seppur simile all'idea dell'arma incastrata nel vetro, è sottilmente diverso. Nel tuo caso non gli dai subito quel che vuole, nel secondo caso glielo dai subito, ma metti la premessa che debba comunque conquistarne l'uso con una quest o simili. La differenza è sottile, ma c'è. La cosa migliore è costruire l'idea assieme.

    2 ore fa, MattoMatteo ha scritto:

    4) Se un giocatore gioca in un modo che dà fastidio e genera problemi a tutto il gruppo, nonostante gli sia stato ripetutemente detto di smetterla ed adattarsi, direi che punirlo (finchè o impara o se ne và) è la soluzione più giusta, anche nei confronti degli altri giocatori. Si deve divertire tutto il gruppo, non un solo giocatore o il solo master!
    Con questo non voglio assolutamente dire che il modo di giocare del master e del gruppo sia automaticamente "migliore" di quello del novellino, ma solo che i due modi differiscono; se il novellino non riesce ad adattarsi, allora è meglio per lui cercarsi un'altro gruppo (che gioca nel modo che piace a lui), perchè altrimenti non si divertirà nè lui, nè il resto del gruppo.

    Dargli dei livelli in meno difficilmente lo stimolerà a migliorarsi e difficilmente lo aiuterà a mettersi al passo con gli altri (che, oltre a padroneggiare il gioco, gestiscono oltretutto anche personaggi più performanti del suo).

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    1. Se il novizio di turno non ti assicura quel minimo di preparazione di base che voi (tu e il resto delle persone con cui giochi) ritenete essenziale, non sarebbe meglio essere chiari sin da subito e non farlo direttamente giocare con voi? Inoltre, questa idea che per divertirsi sia necessario e addirittura doveroso sputare sangue non mi è mai piaciuta e continua a non piacermi.
    2. Deve farsi un personaggio decente e coerente? E chi decide cosa sia decente e coerente? Decente e coerente per i gusti di chi? Magari l’essere semi-divino deve ingiustamente espiare le colpe dei suoi padri ed è costretto a essere chiuso in un corpo mortale e ad andare a caccia di goblin fino alla catarsi finale. Tante situazioni possono trovare una soluzione narrativa soddisfacente e il reskin è quasi sempre uno strumento di facile utilizzo per unire l’utile al dilettevole. Basta accordarsi. Parlarsi. Dire di no a prescindere non trovo sia costruttivo.
    3. Come spiega che un'arma così potente sia finita nelle sue mani? Te l’ha già detto il come, l’ha ricevuta in eredità. E invece di dire di no bocciando immediatamente la sua proposta, o applicare interventi punitivi come l’arrivo di avventurieri assassini, è possibile trovare soluzioni stimolanti sia per lui che per te e gli altri partecipanti. Magari le virtù magiche dello spadone sono dormienti e si risveglieranno solo quando la lama verrà bagnata col sangue di un Grande Antico. Oppure lo spadone che ha ricevuto in eredità è incastrato in un blocco di vetro e solo un re dei giganti è in grado di estrarlo: e come farà il personaggio a divenire un re dei giganti? Che l’avventura abbia inizio!
    4. Creare situazioni impari come quella che descrivi (3 livelli di differenza) crea generalmente solo frustrazione e, a seconda dell'edizione, anche problemi organizzativi: o i giocatori esperti accettano la modalità “tutorial” finché sarà necessario o a questo punto meglio non accettare un novellino nel gruppo.
    5. L’allineamento dovrebbe essere tutt’al più un descrittore delle azioni di un personaggio, non una costrizione a giocare in un determinato modo. Se il chierico legale buono ammazza tutti i contadini con un colpo infuocato per futili motivi, evidentemente ha smesso di essere legale buono. Non è che non possa farlo a prescindere perché è legale buono. Cosa comporta il cambio di allineamento? Le soluzioni si possono trovare, ma basta che aggiungano gioco al gioco invece che essere semplicemente punitive. Meglio ancora sarebbe togliere di mezzo gli allineamenti, ma qui il discorso s’allungherebbe troppo e, comunque, è stato già ampiamente trattato in una moltitudine di discussioni.
    6. I problemi che sollevi credo abbiano poco a che fare con l’esperienza del gioco o con la sua padronanza. Si tratta di una mancanza di rispetto, in primo luogo. Mancanza di rispetto che però potenzialmente può avere sia chi ha iniziato a giocare nel 2019 che chi ha iniziato 45 anni fa.
    • Mi piace 1
  12. Non conoscevo questo hack: nonostante non sia un appassionato del genere, mi sembra carino.

    Un paio di precisazioni, però:

    1. Apocalypse World è stato tradotto in italiano: è edito da Narrattiva con il titolo di 'Il Mondo dell'Apocalisse'.

    2. In genere, nei PbtA i 2d6 non si tirano in caso di "incertezza nel risultato", ma quando si attiva l'innesco di una mossa (cioè, il personaggio fa qualcosa e se quel 'qualcosa' corrisponde all'innesco di una mossa allora si tirano i dadi e la risoluzione viene quindi stabilita in base alle possibilità offerte dalla mossa innescata): magari in Retrostar è diverso, non saprei.

    Anzi, ti chiedo, in Retrostar ci sono i playbooks (libretti) delle classi e il sistema delle moves (mosse) o sono assenti (e, nel caso, come sono stati sostituiti/rimpiazzati)?

  13. Se parliamo di arbitrare sconosciuti, potrebbe aver senso.

    Se parliamo di arbitrare amici, no (tutt’al più si dividono le spese - oggi porti tu le birre, ché martedì scorso le ho portate io? Raga’, raccogliamo qualche euro ché così compro qualche dado in più?).

    Il 13/7/2018 alle 17:05, Burronix ha scritto:

    D'altronde, quanti di noi pagherebbero per farsi masterare da qualcuno come Matt Mercer?

    Io non pagherei.
    • Grazie 1
  14. Beh, che dire, hai scritto con una tale passione che non posso non farti i complimenti!

    Personalmente, sono emotivamente più legato alla prima edizione (e a tutte le sue “pazzie”) rispetto alla seconda, ma capisco perfettamente il tuo punto di vista.

    La 5e è con ogni probabilità la migliore edizione di D'n'D in assoluto o comunque è l'edizione più adatta a vivere nel 2016, su questo nutro ben pochi dubbi.

    Forse, sarà l'effetto della nostalgia, però un tempo tutto aveva un altro sapore. Irripetibile.

    Ancora complimenti.

    • Mi piace 1
  15. Ciao @SilentWolf!

    Sto sempre più convincendomi, per la prossima campagna, di proporre ai miei giocatori Un D&D crudo e letale.

    A tal scopo, pensavo a una mixture (micidiale!) di varianti, nella fattispecie:

    • Low Magic + Healer's Kit Dependency + Slow Natural Healing + Gritty Realism.

    Stavo valutando, però, un paio di questioni:

    1. Healer's Kit Dependency + Slow Natural Healing, considerando obbligatorio l'uso del kit soltanto per i riposi brevi: in tal caso, durante i riposi lunghi i PG potrebbero spendere HD senza usare "cariche" del kit (diciamo pure, che potremmo considerare che le 8 ore di riposo siano sufficienti a sostituire il kit).
    2. Gritty Realism: sono tentato di applicare la variante così come scritta, ma ho davvero "paura" che possa impattare in maniera troppo imprevedibile sul gioco (e non soltanto in situazioni di puro combattimento).

    Che ne pensi?

    In particolare: hai avuto modo di provare RAW il Gritty Realism?

    P.S. - Tra l'altro, mi chiedevo, faresti utilizzare a un PG il kit su se stesso in maniera autonoma e "fai-da-te" o, secondo te, è pur sempre necessaria l'assistenza di qualcuno? [Io propenderei per la prima opzione: già mi vedo un PG separatosi accidentalmente dal gruppo che, lanciando occhiate in giro in maniera paranoica da una finestra rotta, si cuce una brutta ferita su di una coscia mentre stringe tra i denti l'elsa di un pugnale...]

  16. Ottima inserzione, @SilentWolf; in particolare, ho trovato comoda la parte relativa ai diversi incastri tra le varianti disponibili, anche solo per visualizzare nero su bianco le varie possibilità e le diverse implicazioni.

    Un'unica osservazione: tempo fai ragionai un po' sul discorso "gritty realism" perché a occhio trovavo davvero estremo passare a 7 giorni i tempi di recupero di incantesimi & C. e spulciando la rete trovai una discussione in cui si affermava (qui) che alla WotC avevano twittato a proposito del "gritty realism" affermando che, secondo le intenzioni dei designers, quella variante andrebbe applicata soltanto alle tempistiche di guarigione e basta.

    Ricordo anche che cercai a tempo perso il tweet "ufficiale", ma senza successo; that's all.

     

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  17. In 2/2/2016 at 20:56 , greymatter ha scritto:

    Sarebbe interessante se scrivessi le tue impressioni (è il momento di aprire un blog?).

    Hehehehe, mi sa che ho davvero poco tempo a disposizione in questo periodo.

    Piuttosto, ho colto la palla al balzo e sono a andato a dare una spulciatina a DW (che conoscevo come nome, ma nulla più): devo dire che sono rimasto piacevolmente colpito.

     

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  18. Sono d'accordo essenzialmente su tutto e, come peraltro ho già scritto altrove, trovo che la 3.X sia stata per D'n'D un vero e proprio spartiacque tra due modi/mondi molto diversi l'uno con l'altro.

    Tra l'altro, proprio in questi giorni mi sto leggendo con gusto (e senza fretta!) i 3 libretti dell'OD&D del 1974 e ho fatto davvero un tuffo nel passato, rendendomi sempre più conto di come un tempo si giocasse in modo straordinariamente diverso rispetto a ora (non dico che si giocasse per forza meglio (de gustibus non disputandum est), ma di sicuro in modo differente).

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