L_Oscuro

Passate il resto della nottata a dormire, e gran parte della mattinata. È quasi mezzogiorno, quando Escobert il Rosso entra in infermeria. [Escobert] "Avete la pellaccia dura, sotto le scaglie. Quasi quanto la testa di un nano! Sono troppo felice di vedervi tutti vivi e vagamente in salute." Fa un occhiolino a Bhalasar, prima di continuare. "Penso di doverti la vita... tra le altre. Non penso sarei sopravvissuto ad un attacco del genere... E mi rode terribilmente ammettere una cosa del genere!" Si tira e si gratta la barba, ammettere una cosa del genere gli deve essere costato molto. "Quando sarete pronti, ed in forma, vorrei tanto che incontraste Nighthill. Vuole ringraziarvi personalmente per quanto fatto. Lui ed un membro del clero..." Vi guarda con uno sguardo indecifrabile. Da nano. Avete imparato a conoscere bene quello sguardo, sicuramente c'è qualcosa di più che il governatore vorrà chiedervi.

Eythor Thorlaksson, chierico Finalmente gli dei sembrano sorridermi. Non solo evito il colpo del maschio, riesco a far tornare Vigot dal regno di Hela ed evito il colpo della femmina. La cosa più importante è che quando alzo la mia ascia, è Odino a calarla sulla femmina. La ferita è profonda, i danni ingenti: sarà morta? Solo Odino lo sa!

Dopo aver snasato lo schifo delle uova e dopo essersi scosso di dosso il fuoco di Poog con un'alzata di spalle, Pa'Munchmeat dice. [Pa'Munchmeat] "Non siete i primi goblin che mi inculo! So bene quanto cavolo vi piace il fuoco, porco Pelor! Per questo vi infilzerò tutti con la mia lancia Occhio-Che-Brucia!" Ride sguaiato, evoca una fiamma nella mano e la lancia verso Poog! Per fortuna ha una mira dimmerda e lo manca, poi avanza un po'... Giusto un po'...

Andor Hawkwinter, ladro umano, ma con un certo non so che... Tiro fuori il kit da scasso D&G, Dungeons and Gates, e impiegando qualche secondo più del dovuto, apro la porta. Devo essere arrugginito, o lo è il protone... Una volta dentro, sospiro sconsolato. Non sarà affatto facile concludere questa assurda serata senza morire! Noverember a quanto pare è stato beccato. Forse era lui il bersaglio, e l'amico di Volo si è trovato nel guai per caso... Lancio un'occhiata asettica ai morti a terra... Poi guardo l'argano, e già so che il mio ardore mi porterà lontano: al cimitero poco fuori Waterdeep, dato che dopo questa notte, i miei non mi vorranno in quello di famiglia.

Goldmoon, chierica Qualunque fosse la decisione da prendere, guarire Githanas aveva la priorità. Concentrò il suo potere sulle mani, evocando il potere della dea. Stavolta concentrò più potere del solito.

Io sarò più tranquillo la settimana prossima, dopo un battesimo. Ho già livellato in app, devo avere 10 minuti tranquilli per livellare su un PC e caricare la scheda.

Adoro! Ovviamente il mio bel Rasziros è pronto a menare le mani! Ho un battesimo questo sabato e sono un po' impegnato, ma dalla settimana prossima dovrei tornare a vivere normalmente. I'm in!

[Bandito] "Bah! Non so proprio che volete sapere da me! Io son venuto qua penso qualche settimana fa, insieme ad altra feccia dell'Umbar. Siamo venuti per vedere se le voci su Re Valter erano vere, e così è stato!" Incalzato su questo Valter, un re di cui nessuno di voi ha mai sentito parlare, il bandito continua. "Be', ne sentirete presto parlate, appena il suo esercito sarà pronto! È un discendente di grandi re dell'Est, di prima della venuta del drago. E ora che il drago è morto, e quello odioso di Bard si è preso Valle, allora Valter ha capito che deve mettere su un esercito di bravi ragazzi, e riprendersi quello che è suo!"

Rossa in viso, Wraith non risponde subito. Si prende del tempo, poi mormora a mezza bocca. [Wraith] "È... Una persona... Del mio passato. Qualcuno che non credevo fosse ancora vivo..." Dalla sua posizione, legato, il bandito sbotta. [Bandito] "Ti sarebbe piaciuto! Maledetta traditrice! Per poco non hai ucciso anche me! E voi! Lo sapete che avete con voi una traditrice ed un'assassina di congiunti?" Le parole sembrano colpire violentemente Wraith, che si chiude a riccio. "Ci sono altri, all'accampamento, che sarebbero molto felici di vederti... Arahael!"

Andor Hawkwinter, spia Colgo l'allusione di Kaimir, e mi avvicino al magazzino per indagare un po'. Vado lento, di ombra in ombra. Silenzioso! Sto attento come quando vado a caccia di cerbiattine coi mariti becchi. Non devo farmi notare, o sarò costretto ad usare lo stacco invece dell'altra spada...

Bhalasar riapre gli occhi lentamente, convinto di risvegliarsi al cospetto di Bahamuth. Invece si trova nell'oramai familiare infermeria. Gira lo sguardo, in cerca di facce familiari. Nota Steeler in un letto, Bidreked in un altro e Tarhun su una sedia a sonnecchiare. Il guerriero dragonide sta per aprire la bocca per dire qualcosa, ma è stanco e provato dalla sonora batosta datagli da Langdedrosa, e non riesce a parlare. Poi una porta si apre, ed entra Daardendrien con una brocca colma d'acqua e alcuni bicchieri. La sorpresa sul viso dello stregone nel vedere il compagno vivo fa capire quanto grave fosse la situazione.

Goldmoon, chierica Senza proferire parola, colgo lo sguardo di Tanis. Mi avvicino a Gilthanas per guarirlo al meglio delle mie possibilità. Non possiamo aspettare che si riprenda da solo...

Eythor Thorlaksson chierico Penso in fretta, e decido che Avere Vigot tra noi è più importante. Evito il colpo del maschio, più per una sua svista che per mia abilità, ed evoco il potere divino per curarlo!

Wraith, senza dire una parola, lega il brigante con lo sguardo basso, evitando volutamente di guardarlo negli occhi. Lavorate tutti velocemente e con efficienza, ed in pochi minuti la strada e sgombra, e non ci sono tracce di scontri, se non visibili da un abile ramingo del nord. Certo non dagli inesperti banditi che sembrano formare questo esercito improvvisato. Vi siete allontanati dalla zona dello scontro, e siete nuovamente a distanza di sicurezza dall'accampamento, ed in una posizione sopraelevata tale da poterlo scorgere. Grazie alle cure di Caranthiel, il vostro prigioniero sta bene, anche se non ha ancora detto una sola parola. Solo di tanto in tanto, uno strano ed indecifrabile sguardo verso Wraith...

Ineluttabile come una morte annunciata, il comandante delle forze attaccanti si lancia addosso a Bhalasar, più lento di una singola, decisiva frazione di secondo. Mostrando una velocità incredibile per quella stazza, rotea l'enorme spadone con agilità e brutalità, colpendo il dragonide più volte. In una manciata di secondi, tutto è finito prima ancora di iniziare. Bhalasar è a terra in un lago di sangue. Langdedrosa ride, sguaiato. Mentre Bhalasar perde lentamente conoscenza, appoggia un piede sulla faccia del dragonide. [Langdedrosa] "È questa, dunque, la forza di Bahamuth? È nulla rispetto a quella di Tiamat. NULLA!' L'ultima parola è quasi un ruggito, fin troppo simile a quello del drago blu che ha devastato Greenest. Il fulmine crepitante nella bocca di Langdedrosa, a pochi centimetri oramai dalla faccia di Bhalasar, fa supporre il peggio, ma il Mezzo Drago si alza "Non sei degno del mio sacro soffio!" Sputa addosso al dragonide, e va via. Dissolvenza...

Bhalasar va verso l'uscita del Maschio, dopo gli incantesimi di cura e protezione di Bidreked. Tarhun vorrebbe seguirlo, ma il Mezzo Drago è stato chiaro: un solo sfidante. Salite tutti, insieme agli altri difensori di Greenest, sugli spalti dell'edificio, per osservare la scena. Bhalasar cammina verso l'esercito nemico, la sensazione di andare a morire è grande. Il sospetto di morire per nulla forte. Quando è circa a metà strada, una mano alzata del Mezzo Drago li ferma. Dopo, il comandante dei razziatori avanza, solo coi prigionieri. Vi trovate a un tiro di fionda l'uno dall'altro, quando si ferma a sua volta. Fa un cenno ai prigionieri, che corrono come dannati verso il Maschio, e la salvezza. Soltanto uno di loro, una giovane donna, volta la testa verso Bahalasar per mormorare un Grazie [Langdedrosa] "Il mio nome è Langdedrosa Cyanwrath, comandante dell'esercito di Tiamat! Hai risposto alla mia sfida, e questo ti fa onore. Come promesso, ho liberato i prigionieri, ora.. PREPARATI A MORIRE!"

Quando Tarhun e Bhalasar avvicinano il nano, la prima reazione di questi è di stizza. [Escobert] "Cosa credete? Che non sia in grado di affrontarlo!" Se fosse stato un drago rosso, starebbe cacciando fuoco dalle narici, in questo momento. Poi sembra venire a più miti consigli, anche grazie all'arrivo di Nighthill, che lo convince a far andare uno di voi, come richiesto dal comandante Langdedrosa. Borbottando, Escobert si allontana, lasciandovi con scelta di chi debba rispondere alla sfida...

Scusate Per le frecce, andate full, anche considerando le frecce dei banditi Anzi, potete anche contare su una faretra da 20 in più.

Le parole di Daardendrien cadono nel vuoto. Lo sguardo fisso del nano su Mezzo Drago e sui prigionieri non è fraintendibile. Le nocche sono bianche, tanto le stringe, e non ascolta nemmeno lo stregone. Senza dire una parola, va a prendere una grossa ascia di fattura nanica appoggiata ad una parete e comincia a scendere verso il cortile interno e verso le porte del Maschio. Nemmeno il governatore sembra poter o voler fare nulla, nonostante l'appello accorato del dragonide. [Nighthill] "Mi rendo conto delle vostre preoccupazioni. Razionalmente avete ragione. Ma se c'è anche solo una possibilità di salvare quegli uomini, Escobert non si tirerà mai indietro. La sua fede in Moradin lo spingerà sempre a compiere la scelta più nobile e giusta, anche se questo lo porterà a morte certa..." Il nano nel frattempo si è inginocchiato e sta recitando una preghiera nella lingue della sua gente. Cogliete la parola Moradin di tanto in tanto, e chi capisce o mastica un po' di quell'idioma capisce che sta pregando per una morte onorevole e di essere accolto nelle sale coi suoi avi.

Il bandito prende un colpo quasi letale da parte della spada di Beli, che riesce ad infilarsi nelle sue difese e colpire un punto vitale. Si accascia a terra, inginocchiandosi e tenendosi un fianco con la mano, mentre il sangue scorre copioso. Fa cadere l'ascia e alza la mano in segno di resa. [Bandito] "Pietà... pietà! Mi arrendo!" Vi guarda disperato, uno alla volta. Poi si sofferma su Wraith, sembra riconoscerla, e a voi sembra che anche la donna lo riconosca. A quel punto, le suppliche dell'uomo sembrano rivolte direttamente alla vostra guida. "Pietà!"

Andor Hawkwinter, pro loco Con un lugubre e laconico "Ta-dan" Indico l'unica luce accesa, muovendo un dito di un millimetro appena. "Stradina delle Candele è notoriamente buio, per... be', per fare le brutte cose che si fanno normalmente al buio. E quella lucina laggiù è un grosso segnale stradale con scritto 'IO SONO QUI' per noi. Almeno, stando a quanto detto dalla magnifica donna che porta gli alcolici in quella bettola che non è' degna della sua presenza..." C'è ben poco da fare. L'unica è andare lì e cercare di capire se l'amico di Volo è rinchiuso nel magazzino, oppure no. Resta solo da capire come...

Bon, in realtà mi sarebbe piaciuto ci fosse Kithan perché questa avventura si incastrava benissimo col suo background (uno alla volta cercherò di coinvolgere il background di tutti, sapevatelo!). D'altro canto, per lo stesso motivo, questo è un ottimo momento per far sparire il PG, e terminata questa fase, si può inserire un nuovo giocatore/PG

Andor Hawkwinter, burlone "Curioso che tu ne parli. In effetti una volta mi è capitato di avere un doppelganger sotto il letto. È una storia divertentissima, c'entrano un marito cornuto, una spada spuntata, un libro di magia farlocco e suddetto doppelganger... Uno di questi giorni ve la devo raccontare!"

Andor Hawkwinter, galantuomo Alla locanda Fuori dalla locanda con tutti gli altri Esco mogio... Ora voglio proprio sedurre e possedere quella donna! Ma cos'ho che non va? Poi dico agli altri "Ho qualche informazione in più sui nostri amici tatuati. Pare che la loro base operativa, o comunque un luogo di loro interesse sia un magazzino con sopra una lanterna accesa. Facciamo caso a edifici simili, non dovrebbe essere difficile trovarlo!"

Kol salta con violenza sull'ultimo bandito in vita, caricando tutto il suo peso. Atterra violentemente caricando il colpo d'ascia. L'ascia apre uno squarcio sul braccio dell'uomo che urla di dolore.