"Agli ordini!" pimpante, la più giovane dei membri della Settima Spedizione riunisce frettolosamente calamaio, carte e stralci di mapp e si dirige al timone salendo i gradini del castello di poppa a due a due. Non ha bisogno della bussola, sa perfettamente come muoversi sfruttando la posizione del sole rispetto all'isolotto; i marinai sciolgono le cime e le vele color smeraldo si gonfiano di vento magico. Una scossa al timone verso destra fa gemere Sigbjorn: "Ohw!" che perde l'equilibrio e lascia volare un giravite sul ponte per colpa dell'eccessivo entusiasmo di Ventura.
Superate l'isolotto sperduto e vi immettete sulla strada marina popolata dai pesci dai colori metallici. I riflessi delle loro scaglie brillano nelle ore in cui il sole ancora è alto; il carpentiere, che nel frattempo ha terminato di limare alcune imperfezioni del tempo legate alle intemperie, si avvicina a Randal mettendogli una zampa sulla spalla. Con l'altra gli indica la rete da pesca ammassata a un angolo di prua: "Iniziamo prima, finiamo prima." gli intima; non essendoci in vista predatori di grandi dimensioni, non c'è modo di usare arpioni e lance acuminate in maniera efficiente, soprattutto vista la velocità di crociera della Speranza.
Viaggiate tre giorni verso sud ovest, altri due verso sud e la corrente svolta di nuovo a sud-est sotto la guida sicura di Ventura; nel frattempo avete tirato su un bel po' di pescato, e quale meraviglia quando il cuoco si accorge che i pesci sono (in minima parte) davvero d'oro; le loro squame, per qualche strano motivo, sono intrise del metallo prezioso, anche se con concetrazioni irrisorie che, secondo una stima rapida di Arrigo, non valgono abbastanza nemmeno per coniare una moneta di rame. Cucinarli richiede un po' più di attenzione nella fase di rimozione delle scaglie, ma il morale della ciurma è alle stelle. Ogni volta che tirate su un nuovo carico, Ventura continua a ripetere: "Aspettate! Voglio vedere se ce n'è uno parlante!" e si mette a interloquire coi i tonnetti alla ricerca di uno tra loro che possa esprimerle un desiderio. Il risultato è sempre vano.
Come predetto dagli incantesimi di Fortunale, la temperatura si abbassa verso l'inizio della nuova settimana. I fiocchi di neve cadono copiosi sul ponte e siete costretti a riprendere giacche e cappotti. "A questa latitudine non è strano." replica sempre Ventura, ma la cosa non piace né ad Arrigo che a Barbara, abituati a climi molto più miti.
Poche ore più tardi, l'orizzonte diventa cupo e ogni tonalità di giallo scompare, con sempre meno luce che filtra dalle nuvole e lampi pericolosi che provengono da sud. Il vento inizia a salire, sinonimo che presto vi imbatterete in una bufera.
"Aggirarla ci costerà quattro giorni di viaggio" lo sguardo di Ventura diventa più impavido d'un tratto "Ma abbiamo con noi l'Arconte delle Tempeste! Possiamo sfidarla e in un giorno siamo dall'altra parte!"
La ciurma si divide: Sigbjorn è fiducioso nelle capacità della nave che lui stesso ha contribuito a costruire, e insieme ad Arrigo - che invece sostiene di usare il trucchetto della Bottiglia della Calma Piatta usata in precedenza - propongono di attraversarla. Asvig ha avuto invece brutte avventure in mare l'ultima volta, e insieme a Barbara non hanno la benché minima voglia di rischiare inutilmente le loro vite. Razul resta in disparte, silenzioso. D'altronde, lui non può affogare.