Clint Draconis
Clint era roso dal senso di colpa.
Trull era caduto. Di nuovo.
E, di nuovo, Clint era uscito dallo scontro senza un graffio. La fortuna dell'incapace.
La battaglia era il regno di Trull, non il suo. Ma la sorte, tra lame ed incantesimi, era pervicace, nel sorridergli... chissà se e quanto sarebbe durata, tale situazione.
Clint continuava a rivedere, nella sua testa, quel terribile colpo inferto da Sebastian. Come nella battaglia al Nord, Clint era lì vicino, ma non potè fare nulla.
Come nella battaglia al Nord, il colpo vendicatore giunse appena un istante dopo. Un mero istante di ritardo.
Trull sarebbe tornato.
All'inferno!!!
Trull era il loro collante. Lo avrebbero riportato indietro!
Ma, per il momento... Per il momento, c'era la realtà di fatti troppo gravosi e giganteschi. Molto più grandi di tutti loro.
La ricompensa di un matrimonio principesco, per la salvezza di una contessa rapita, era un ricordo sbiadito ed innocente, ormai. Nonostante tutte quelle vittime. Già allora, ce ne erano state troppe.
Clint, ogni tanto, in quelle lente ore, guardava Seline, di sottecchi. Clint conosceva ľAbissale. Clint sapeva cosa aveva detto, la stregona. Quella storia avrebbe avuto degli strascichi.
Le dita tamburellavano, irrequiete, sul legno. Alla fine, chiese carta e penna.
E scrisse. Tre lettere, per cominciare.
Calixtria Draconis
Vixenia Draconis
Ivarianna Velleri
Ogni missiva, come già accaduto la sera precedente, faceva parte di un delicato gioco di equilibri. Chiamò i paggi e li mandò alle rispettive destinatarie.
Stava per scrivere la lettera più complessa, quella per Constantin, quando i regnanti fecero il loro ingresso.
L'adepto rimase in silenzio, concentrato, studiando con estrema attenzione i gesti, le movenze e le parole di re Mac-Tir e di lady Ivarstill.
Poi, però, non disse nulla.
A loro.
Salutò, invece, la curiosa inviata dalla Savana. Nel dubbio su come comportarsi, fece una silenziosa riverenza, per poi presentarsi in maniera semplice e diretta: "Clint Draconis, onorato di conoscervi. Avevo già appreso, purtroppo, del Grande Verme nonmorto. E spero, davvero, che potremo essere d'aiuto a voi ed alle vostre genti. Anche se ogni battaglia, in questa infinita guerra a più piani, sembra sempre peggiore e più implacabile della precedente".
Non appena gli fu possibile, poi, Clint si avvicinò a Mordecai e gli allungò un biglietto, in quel momento ben dispiegato, ma evidentemente, in precedenza, appallottolato.
Mordecai
Infine, l'adepto aggiunse un'ultima lettera, di natura molto delicata.
Alla marchesa Benckerdoff
Descrizione
Per i messi reali+altro (DM)