@Miira – Na’ill
Il soldato valango non gradisce l’intervento di Miira e risponde: guardatevi attorno, lady: ci sono feriti da curare, corpi da trovare, registrare, accatastare e bruciare, armi da esaminare, magie da rintracciare.
Le mura devono essere ricostruite, i palazzi devono essere riedificati, le macerie devono essere rimosse, le strade devono essere lavate… per non parlare dei dispersi, dei confini da pattugliare, dei cavalieri di Laudrill da interrogare, delle risorse da contare… e questa notte farà freddo e altri fratelli verranno portati via.
Non aggiungerò altro lavoro a quello che dovrò già fare.
Il soldato vitriano invece avanza e commenta le parole di Na’ill: ah, ma voi siete altri uomini alla ricerca delle armi maledette? Perché non lo avete detto subito?
Le abbiamo già esaminate con l’ausilio di altri maghi. Sono armi comuni ma avvolte da una maledizione che rallenta il processo di guarigione delle ferite. In poche parole, per le prime ore dopo aver subito il danno, le magie curative non servono a nulla o a poco, l’effetto dipende da soggetto a soggetto.
La magia sulle armi termina dopo qualche ora averle maledette, un po' come uno scadente veleno su una lama. A quest’ora ogni arma dei cavalieri neri avrà perso la sua maledizione.
Replicare la magia richiede non solo conoscenza ma anche diversi ingredienti naturali che non crescono in questa regione di Valang… oltre che a un costo di produzione non indefferente.
Mentre il soldato terminava il suo discorso, una donna si avvicina a voi.
Veste abiti adatti per i climi rigidi ma allo stesso tempo stretto ai fianchi e scollato sul petto. Ha capelli mossi e occhi verdi. Parte del suo volto è gonfio e violaceo.
A prima vista sembra essere un’orrenda deformazione ma avete visto così tante battaglie da rendervi conto che in realtà si tratta di una contusione. Probabilmente la donna è inciampata o ha subito un attacco da parte di qualche nemico.
Lei si avvicina all’oste e dice: smettila di frignare a lascia fare a questi uomini il loro lavoro.
Ma… ma…
“Ma” cosa? Ringrazia gli Dei che sei nato tu con ca.zzo e non io.
Il soldato vitriano, sentendo il grado di confidenza con cui la donna si rivolge al locandiere, chiede se i due sono fratello e sorella.
Lei risponde: no, io lavoro per lui.
S-sei una locandiera?
Una put.tana! Diciamolo chiaramente.
Ma… allora questa locanda è un bordello.
Il sole di Vitra aguzza l’ingegno! Dice lei incrociando le braccia come se quel gesto potesse accentuare il suo sarcasmo. Poi continua: e non far finta che non conosci questo luogo. Sarà anche mezzo distrutto dalla guerra, ma tutti dell’Avidhar del sud conosco il Riposo del cavaliere… e con “tutti” intendo “tutti”.
Che vorresti dire? Il vitriano si sente minacciato, ha capito che in quel “tutti”, la meretrice intendeva anche i timorati di Isokrath.
I timori vengono confermati dalla risposta della donna: intendo dire che ho più clienti vitriani che valanghi… per gli Dei quanto siete perversi.
Il soldato si sente ora oltraggiato ma la donna sa come “condurre” una discussione: ad ogni modo, lasciate perdere i vaneggiamenti del proprietario. Bruciate pure i corpi senza spostarli.
Noi del Riposo siamo famosi e non abbiamo timore di perdere qualche cliente per colpa di qualche sciocca superstizione. Non voglio darmi delle arie ma la mia fica batte qualsiasi scarogna.
@Ratatoskr
Sei venuto a conoscenza che gli altri nunk erano con Herlan, a Walfercher, quando Avidhar subì l’attacco.
Naiko e Kala ora sono andati subito nel castello.
Hai sentito delle voci riguardanti Biancaspina. Sembra che gli sia accaduto qualcosa (niente di “fisico”) e che ora non voglia vedere nessuno.
Rei-Ka invece si sta aggirando tra le vie di Avidhar alla ricerca di Ian.
Trovi la donna-aquila mentre si avvicina al bardo. Quest’ultimo a sua volta si trova vicino ad Herlan e all’ex capitano Valfrid. I tre uomini stanno parlando vicino a una tenda che accoglie dei feriti.
@Herlan
La regina vorrebbe confidarsi con te ma qualcosa la trattiene.
La vedi mentre combatte una lotta con il suo orgoglio e alla fine dice tra i balbettii e i singhiozzi: h-ho p-p-p-paur-ra d-di morire. Il suo essere bambina sovrasta il guerriero a cui è stata addestrata a diventare. Nessuno potrebbe biasimarla in questo momento.
Vieni condotto fuori dalla tenda e scopri che insieme ad Valfrid è appena apparso Ian.
Il bardo non presenta alcun graffio e l’ex capitano glielo fa notare.
Ian risponde incrociando le braccia: io rinasco dalla morte! E in questa guerra mi hanno ammazzato quattro volte.
Valfrid si sente in imbarazzo per aver dimenticato un particolare così fondamentale e per rimediale chiede a Ian: allora avrete sofferto quattro volte di più rispetto a chiunque altro?
Bhè… effettivamente no. Le mie morti sono state quasi del tutto istantanee… piuttosto ho sentito che la nostra regina sta patendo grandi sofferenze.
Ian, mentre finiva la frase, ti prende sottobraccio e ti allontana da Valfrid, con la scusa che il suo prossimo discorso non può essere udito da uomini che non hanno una carica ufficiale del tuo regno.
Il bardo chiama una guaritrice e si fa spiegare la situazione di lady Nyt.
La donna descrive le condizioni della regina, cose che già sai. Ma alla fine Ian fa una domanda molto “audace”: lady Nyt sopravvivrà?
La guaritrice si aspettava un simile quesito: l’importante è che passi questa notte ma non voglio mentirvi, c’è una possibilità, seppur scarsa, che la regina possa morire per le ferite riportate.
Quanto scarsa?
Tre o quattro possibilità su dieci.
Mmm… Ian è cupo in volto.
Ma, se posso permettermi, perché avete dato il permesso a quella bambina di scendere in guerra?
Io sono il consigliere di corte e per tanto posso solo consigliare. E con il “senno di poi” posso dire che la regina ha fatto bene a indossare l’armatura e sia scesa in battaglia dato che i cavalieri neri sono riusciti ad entrare anche nella torre più alta. Immaginate cosa fosse accaduto se Nyt si sarebbe trattenuta nelle sue stanze e senza armatura.
Ehhh… il problema è che i reali vitriani cercano di scendere in guerra il prima possibile.
Per la loro cultura è importante il primo nemico che uccidono in guerra. Segue poi un evento che chiamano “il rituale del pugnale insanguinato” e se lady Nyt sopravvivrà dovremmo organizzare questo evento in suo onore.
Solo ora comprendi a pieno le parole che Nyt aveva pronunciato nella tenda quando entrasti. Aver ucciso il suo primo nemico è motivo di enorme orgoglio per lei. Forse è il successo più grande ottenuto nella sua giovane vita.
Ian continua a parlare con la guaritrice: negare a un vitriano un campo di battaglia è come negare il cielo a un aquila. Non possiamo farci nulla.
Non appena la guaritrice vi lascia da soli, il bardo si rivolge subito a te.
Ian rimuove la sua maschera da uomo tranquillo e rivela tutta la sua agitazione: siamo messi male, molto male. Se la bambina muore allora il re di Vitra richiamerà le sue truppe e noi resteremo con un pugno di polvere tra le mani. Il destino della nostra campagna dipende dalla volontà di vivere di vostra moglie.
Scusate il ritardo… una voce squillante alle vostre spalle vi sorprende.
Ha lo stesso effetto di una grande bolla che, scoppiando, vi libera dal suo involucro. Si tratta di Igiorando.
L’elfa vi raggiunge e vi dice che si occuperà personalmente di lady Nyt.
Nonostante il suo intervento, Ian non sembra rasserenarsi.
Dei tonfi sordi si elevano da dietro Igiorando a da una stradina appare il grande troll.
La bestia si è ripresa completamente e ora è completamente sporca del sangue dei nemici. In una mano stringe una grande e rozza clava.
L’elfa si volta verso di lui e gli dice: cosa ci fai qui? Ti ho detto che non dovevi seguirmi.
Il troll risponde con una serie di grugniti che sembrano dei latrati supplichevoli.
Non mi interessa, puzzi di capra. Devi andarti a lavari.
Ai grugniti si aggiungo una serie di gesti.
Si, sei stato bravo, però ora devi andare.
Grugniti.
Non ci sono più nemici da uccidere, io starò bene. Adesso vai.
Il troll si allontana senza smettere di mugugnare e Igiorando, dopo un breve inchino nei tuoi confronti, entra nella tenda.
Valfrid intanto si riunisce a voi. Iniziava a sentirsi infastidito del fatto di esser stato lasciato in disparte.
Non fate in tempo a parlare che Rei-Ka si unisce a voi.
Herlan… c’è il capitano Mur che…
Ma Valfrid la interrompe: “sir” Herlan. Rispettate i gradi.
La nunk, con non curanza, agita la mano in faccia a Valfrid per dirgli di stare lontano da lei, poi continua: Herlan, Mur richiede un urgente consiglio di guerra. Sembra che ha scoperto qualcosa riguardante i cavalieri neri. Inoltre lord Laudrill attende ancora di riceverti ad ovest della città.
Secondo me… Rei-Ka si blocca….
@Herlan – Ratatoskr
Mentre Rei-Ka parla con Herlan, lo scoiattolo e la gazza li raggiungono.
La donna-aquila si è interrotta di colpo poiché ha notato un movimento dietro Herlan. Un uomo si sta infatti avvicinando a voi. Si tratta del cacciatore di draghi Thornkasor.
Il suo elmo, da un corno rotto, oramai è diventato il suo emblema. L’uomo si ferma al cospetto del re e dopo un breve inchino prende parola: mio lord, come ben rammentate, cinque anni fa ho condotto la rivolta di Avidhar che è stata soffocata nel sangue dal tiranno Jotna.
Forse non vi è stato ancora detto… ma i cavalieri neri hanno ricevuto un ordine particolare quando ci hanno attaccato tre giorni fa, ossia uccidere non solo i guerrieri ma anche i cittadini di Avidhar.
In poche parole, l’ordine del tiranno è stato quello di sterminare chiunque si trovasse in queste mura. E’ da più di cento anni che un sovrano non dava un ordine simile. Estirpare un’intera popolazione.
I cavalieri neri non hanno fatto distinzione tra il popolo e l’armata che li difendeva.
Questo fatto ha scosso gli animi degli uomini che si sono finalmente decisi a darvi il loro più completo appoggio. Mi hanno eletto come loro portavoce e… mentre parlava, Thornaksor avanzava verso Herlan e involontariamente colpisce con una spallata Rei-Ka.
La nunk, che è almeno la metà del cacciatore, reagisce spingendo l’uomo: guarda dove vai, cane rognoso!
Thornaksor si volta verso di lei: mi spieghi che problema hai? E inveisce contro di lei usando un termine in un dialetto valango che non comprendete.
Il modo in cui i due hanno reagito vi rivela una tensione accumulata tra i due in questi giorni.
Rei-Ka risponde alle offese nello stesso dialetto, sorprendendo Thornaksor: come conosci questa lingua?
La donna si passa una mano tra i suoi corti capelli dorati, per rimarcare la sua appartenenza a Valang e dice: mio padre era un nunk valango e mia madre era dell’isola di Oha. Io sono una mezza valanga ma per voi quel “mezza” vuol dire che sono una straniera… e continua a inveire in quel dialetto incomprensibile.
Io non ti conosco, risponde a un certo punto Thornaksor.
Non ti ricordi di me?
Questa domanda spiazza il cacciatore.
Rei-Ka fa luce sulla questione: anni fa uccidesti un dragone verde… immagino fosse uno dei tanti. Questo però lo hai abbattuto vicino alla città di Arson, e nessun drago verde si è mai spostato fin lì. Dovresti quindi ricordarlo bene.
Rammento quella bestia.
Quello era il mio drago! La mia stella, il mio amore…. Rei-Ka urla, sfogando tutto ciò che è stata costretta a trattenere.
Thornaksor invece è calmo: ascoltate, lady nunk, io non caccio per diletto ma per necessità. Quel drago verde era violento e pericoloso. Aveva già distrutto diversi campi e terrorizzato decine di villaggi. Stava per diventare una minaccia per una gli umani.
Menzogne, i draghi verdi non sono così violenti.
Lo diventano quando cercano un territorio per nidificare!
Rei-Ka si paralizza. I suoi occhi diventano così grandi che le sue iridi sembrano sparire nel bianco delle sclere. Thornaksor si rende conto di ciò che è appena successo e dice con un filo di voi: oh santo Falisaar! Non lo sapevi (che il drago stava per deporre delle uova).
Rei-Ka urla e si getta contro il cacciatore imbracciando la sua lancia corta a tre lame.
Thornaksor non si scompone e nell’estrarre la sua scure taglia a metà l’asta di quella lancia… ma Rei-Ka è pur sempre “la maestra di ogni arma”: salta e impugna l’asta tagliata (la parte senza lame) e trafigge il cacciatore sotto il mento. Il legno acuminato, reso tale dal taglio di scure, esce dalla bocca dell’uomo che cade a terra.
Rei-Ka atterra su di lui e sta per infierire. Valfrid e Ian iniziano a correre verso di loro.