Grugno
Quando un gruppo di miliziani all interno di una taverna gli aveva parlato di un lavoro che lo avrebbe portato a comabattere, Grugno aveva accettato come sempre senza stare a fare troppe domande. La gente si avvicinava a lui raramente ed ancora piu' raramente gli rivolgeva la parola, prese quindi quell' informazione passatagli da un gruppo di stranieri come un segno del destino. Si ritrovo' quindi, senza sapere neppure come e perche', a fare da balia ad un funzionario ed un moccioso in vena di emozioni forti. Passarono alcuni giorni risalendo il Sol verso Eppiswald a bordo di una piccola chiatta. Il nano passo' ogni attimo della navigazione bestemmiando e lamentandosi o piegato su una delle murate a vomitare, il rollio della piccola imbarcazione poco si addiceva agli eccessi di alcol e cibo che si concedeva trasformando un tranquillo viaggio di una ottomana in una sorta di inferno. Quando finalmente giunsero in vista della piccola cittadina del sud tutti, equipaggio e viaggiatori, tirarono un profondo sospiro di sollievo.
Il funzionario sistemo' velocemente le pratiche di attracco e dopo essersi scambiato poche parole con il capitano della nave scese sulla banchina e si diresse a grandi falcate verso la piazza del piccolo centro abitato seguito in silenzio dal moccioso che , da quello che aveva capito, avrebbe accompagnato il funzionario in quel viaggio. Grugno raccolse le sue poche cose e ,spinto via in malo modo uno dei marinai, segui i due uomini fino ad una locada all interno della quale incontrarono altri componenti della spedizione.
Passo' lo sguardo su ognuno di loro, gli occhi ,neri come la pece, erano iniettati di sangue per il poco dormire ed il molto bere, la barba era incrostata di vomito ma non sarebbe mai stato piu' presentabile di cosi. La cresta oliata e ben ingrassata, campeggiava al centro di un cranio rasato e quasi interamente tatuato cosi come tatuate erano le braccia, corte e tozze come tronchi d albero. Le orecchie ed il naso erano costellate di piercing ed orecchini di metalli e fatture diverse. Un vecchio corpetto di cuoio rattoppato gli cingeva il busto mentre dei pantaloni di tela laceri e luridi gli coprivano le parti basse. Una grande ascia di pessima fattura era l unico oggetto visibile degno di nota.
"Questo e' parlare da nani Hans"
disse cercando di intercettare uno dei boccali in arrivo
"Ho le paxxe talmente sgonfiate dopo una ottomana chiuso su quella caxxo di bagnarola con questi damerini che se non mi faccio subito un goccetto va a finire che mi ritrovano in piazza a suonare l arpa e cantare serenate"
@ Tutti - Immagine PG
Grugno