Le fratture tra i piani causate dagli incantesimi dei draghi continuano a risucchiare rocce e detriti e a spingervi verso l'abisso. Pochi di voi riescono a vincere la loro forza e a muoversi. Nonostante Burum sia a un paio di metri da queste riesce ancora a stare in piedi senza vacillare, l'enorme scudo piantato saldamente nel terrno, e, vedendo la difficoltà in cui si trovano i suoi compagni di squadra, stringe con forza il suo fido martello, poi si scaglia contro le brecce tra le dimensioni. Durante la corsa la sua arma viene ricoperta da una debole luminescenza, che prende sempre più vigore finché, al momento dell'impatto, sembra un piccolo sole.
Lo scudo è la prima cosa ad essere distrutta, in un'esplosione di fuoco infernale. Nonostante tutta la sua magia e resistenza non è riuscito a contenere le energie sprigionate dall'Abisso, ma anche il passaggio che si era aperto tra i piani oscilla, danneggiato. Burum sembra accusare il colpo, ma non cede e scaglia il martello con tutte le sue forze, scatenando un'esplosione che illumina tutta la caverne e che rimbomba, fragorosa, fino alla superficie.
La seconda frattura riesce però a risucchiare Burum, che si era avvicinato troppo, e tocca la sua armatura che, come lo scudo, va in mille pezzi, bruciando la carne del guerriero. Ancora una volta il martello cala, ma il colpo è meno potente e il portale inizia a rilasciare energia in modo del tutto incontrollato, tanto che, in una frazione di secondo, esplode, prendendo in pieno in guerriero e avvolgendolo completamente. Ma non avete tempo di preoccuparvi della sua sorte che altre fratture incrinano il vostro piano, coprendolo di ragnatele argentee. Una progenie implode quando uno dei filamenti la attraversa e un drago subisce la stessa fine. I suoi urli di dolore scuotono l'intera caverna.
Una rete di filamenti vi separa da Felidus, chiuso in una gabbia argentea con due esemplari della progenie. Ogni sforzo magico per salvarlo risulta inefficace. Solo i poteri delle divinità, o equivalenti, possono piegare l'essenza stessa del Multiverso al loro volere. Vi trovate impotenti a osservare Felidus lottare per la sua vita mentre la realtà si sbriciola sotto i vostri occhi e la magia perde significato. Perfino il Folle Cthulhu non sembra in grado di reagire, nonostante la protezione delle terribili entità dei Reami Esterni. E poi, il vuoto vi avvolge.
Ciascuno cade in direzioni diverse, in spazi dove l'idea stessa di cadere viene messa in discussione, dove le leggi della fisica sono il folle delirio di un povero pazzo. Intorno a voi si susseguono immagini di paesaggi incastrati con se stessi, esseri con la loro mutevole percezione vi osservano e giudicano, antiche anime che scappano dalle loro prigioni ancestrali, la nascita e la fine di universi finché non rimanete solo voi, nello spazio infinito, e nonostante questo esistete, immobili, momento dopo momento, per il tempo di un respiro che dura eoni, finché il tempo stesso cessa di esistere.
Una preghiera a Yog-Sothoth si innalza nel vuoto prima del Giudizio. Esseri insondabili vi osservano e giudicano, secondo paramentri che nulla hanno di umano. La vostra mente inizia a ricomporsi e lo spazio si richiude su se stesso mentre il loro pensiero diviene legge. E nuovamente cadete, cadete tutti verso il basso, cadete insieme a centinaia di figli dei Reami Esterni. Il nulla si apre e cadete nella caverna dove tutto è iniziato e non si è ancora concluso. Colpite duramente il terreno, ma niente giunge dopo di voi. Alznado uno sguardo per un'ultima volta verso quei Reami proibiti potete vedere Alester fronteggiare un essere che emana la stessa aura di morte di Cthulhu. Ha l'aspetto di uno scheletro umaniode avvolto da un drappo giallo e sbrindellato, su cui è ricamato qualcosa, e ha una mano protesa verso il portale, che vibra dallo sforzo che sta sostenendo. Le progenie si sono disposte intorno ai due, i loro molteplici occhi osservano lo scontro, pronto a agire. Il piccolo wyrwood scatta, rapidissimo, lo scheletro alza un braccio e le progenie si scagliano su Alester. Un attimo dopo il portale si richiude e siete solo voi tre, Amalesh, Gayger e Scythe.
Il tempo per piangere i compagni caduti non è ancora arrivato, perché emergono intorno a voi tre progenie supertite, l'ultimo drago e, infine, Cthulhu, che torreggia beffardamente sopra di voi.
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