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[Atto I] Oltre il confine


Ian Morgenvelt

Messaggio consigliato

Millan

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Come noi correggo la frase della donna io sono Millan, almeno ora potrete dare un nome ad un volto mi presento attendendo che anche lei faccia lo stesso prima di proseguire col discorso saprebbe darmi qualche ragguaglio in più su questo nuovo arrivato?

 

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Qwock

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"Grazie mille e buona giornata." Sorrido all'uomo che tanto gentilmente mi ha dato indicazioni.

Proseguo poi verso il granaio che mi ha indicato per chiedere informazioni. "Buongiorno, sto cercando dei miei amici. Sono arrivati qui da poco, ieri o l'altro ieri al massimo. Non sono sicuro che potessero essere alla locanda, quindi sono prima venuto a cercarli qui." Dico cordialmente a chiunque ci sia ad accogliere le persone.

 

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Korshek

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Mi guardo attorno, per accertarmi che nessun altro possa ascoltarmi, mentre mi tergo la fronte dal sudore col retro della mano destra. 

"Io non sono la guida di un bel niente, Nasshymar. Io sono solo un soldato. Un soldato di linea che ha già visto morire troppi compagni per condurne degli altri in missione", dico, più amareggiato che arrabbiato. 

"Comunque, come vanno? Tutto tranquillo?".

 

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Joshlin

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L'uomo non sembra avere bisogno d'aiuto: deve essere più agile di quanto dia a vedere. Non riesci a porgergli la mano che è già in piedi, ben saldo sul suo bastone. No, non c'è nulla. Continua pure a seguire questo compito sacro di cui sei stata investita: penso che ne approfitterò per farmi un giro in città. 

Korshek

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Andiamo, Korshek: hai saputo tenere assieme il gruppo dopo la scomparsa della vostra comandante e hai coordinato i loro sforzi. Ti dice Nasshymar con un sorriso bonario, aggiungendo Non mi piace dirlo, dato che sembro tanto un Criptico, ma stai mentendo a te stesso. Conclude prima di farti comunque un cenno d'assenso, per farti capire che stia andando tutto bene.

 Millan

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Mentre la donna sta per risponderti, vedi passa un uomo che sembra corrispondere alla sua breve descrizione: makabaki e ben vestito. E sembra anche corrispondere ad una persona che conosci molto bene: è Qwok, quel curioso ragazzo che hai incontrato durante i tuoi studi a Kharbranth. 

Qwok

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Mentre ti stai dirigendo verso il granaio seguendo la via principale noti una faccia che riconosceresti tra mille: è Millan, lo studioso che ti ha aiutato a comprendere le basi del ragionamento scientifico durante la tua giovinezza. Sta parlando con due donne e sembra averti notato. 

 

 

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Korshek

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"Va bene. Va bene, ha senso quello che dici. Ma credo comunque che questo gruppo abbia bisogno di un comandante esperto", dico, in parte ammettendo la ragione dello spren. 

"Inoltre, non mi sento a mio agio nel parlare con le persone. Ieri sera è stato difficilissimo, per me. Io sono cresciuto tra il fango e i miserabili", specifico comunque. 

"Cosa consigli di fare, ora amico mio?", chiedo infine, gettando uno sguardo attorno. 

 

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Korshek

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Beh, certo: la gerarchia è importante. Ma te la stai cavando egregiamente come sostituto temporaneo. Risponde l'Onorespren, portandosi poi una mano al mento per riflettere sulla tua domanda. La tua idea è buona: vi guadagnerete il favore del villaggio e avrete modo di tenere le orecchie aperte per trovare la spia. Senza contare che così sarà più semplice attirare l'attenzione del Visone: sono sempre più convinto che tenga strettamente d'occhio questa cittadina. 

 

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Qwock

Master e Millan

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"Millan! Ti stavo cercando!" Esclamo per attirare la sua attenzione, rimanendo sul vago con il saluto per non esporre troppo i dettagli della missione.

E mi avvicino verso lui e le due donne con cui stava parlando.

 

Modificato da TheBaddus
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Millan

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Oh quando vedo Qwock sorrido appena grazie mille signore,  e scusate per il disturbo lascio le signore dirigendomi verso il mio vecchio amico che bello rivederti da queste parti mi guardo attorno per accertarmi che non ci siano orecchie indiscrete che cosa ci fai qui? 

 

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Lirilien 

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Sono così presa dal mio compito che non mi accorgo del tempo che passa o degli sguardi dei contadini; ogni tanto raddrizzo la schiena e controllo che non abbiano bisogno di me ma se tutto prosegue tranquillo io continuo per la mia strada.

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Lirilien non desidera fare nulla di particolare. Lavorare con le piante ed essere utile alla comunità le piace e tanto le basta. 

 

 

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Lirilien

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Continui il tuo lavoro, facendo qualche pausa per dare un'occhiata in giro e assicurarti che i contadini non guardino troppo ciò che fai. Dopo aver curato qualche altra pianta, vieni avvicinata proprio da una di loro, una donna alta ed esile, con un viso dai tratti affilati e degli occhi neri. Non ho mai visto una Luminosità Alethi lavorare con tanto trasporto. Non ne sono mai passate molte da qui, ma solitamente si chiudevano in locanda e, al massimo, facevano un giro per il villaggio nei loro ricchi havah.

Millan, Qwok

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Le due donne vi fanno un cenno di saluto e vi lasciano modo di parlare tra voi, tornando allegramente alla loro discussione.

 

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Korshek

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O, ancora, potrebbe trattarsi di semplice comodità: è un luogo facilmente trascurabile da un'armata in movimento ed è abbastanza vicino al fronte. Continua a riflettere il tuo spren, facendoti quindi un cenno d'assenso e lasciandoti a lavorare (a meno che tu non abbia altro da chiedergli, ovviamente). 
Terminate di lavorare proprio per l'ora di pranzo: il tetto non è propriamente gradevole alla vista, ma ora è solido e robusto da entrambi i lati, forte a sufficienza da reggere sia un Altatempesta che la Tempesta Infinita. La figlia dell'uomo con cui hai parlato di porta una ciotola di zuppa con delle focacce di grano lavis a lato, mentre suo padre la ringrazia nella sua lingua e inizia a mangiare. 

 

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Lirilien 

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Sorrido felice alle parole della donna, non tutte le Alethi sono di alto rango, molti di noi sono costretti a lavorare ed io non facevo eccezione. Aiutavo nell'impresa di famiglia anche se, essendo giovane, venivo esclusa dalle faccende più pesanti.

Ma mi piace qui, lavorate tutti assieme e date una mano ai profughi; siete voi da elogiare, non io. 

 

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Korshek

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No, in realtà. Ormai è troppo tardi per recarsi nei campi. Dice l'uomo, venendo raggiunto da sua moglie dopo qualche istante, che gli fa dei gesti con le mani, a cui lui risponde scuotendo la testa con decisione. 

Lirilien

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Non si sottovaluti, Luminosità: noi aiutiamo i profughi per necessità, lei si è messa in gioco senza venir costretta da nessuno. Dice la donna, con sincera deferenza e ammirazione. Se mi permette, posso chiederle da dove viene, Luminosità?

 

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Lirilien 

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Certo puoi chiedere ma non aspettarti granché da me. Stavo studiando tranquilla quando ho sentito dei rumori sempre più forti, ho guardato fuori dalla finestra e ho visto un mucchio di gente riversarsi per le strade di Alethkar con dei fagotti; mia sorella Joshlin è entrata in stanza e con tutta calma - lei non si scompone mai-  mi ha detto che Palazzo Kholin era caduto e dovevamo andarcene " in fretta ma con grazia e dignità ".

 

 

 

 

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Korshek

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Oh, niente di cui preoccuparsi. Mia moglie ha provato a chiedermi una domanda sciocca. Dice l'uomo, ricevendo un'occhiataccia dalla donna che si allontana senza troppe cerimonie. E' evidente che si tratti di una menzogna di circostanza. 

Lirilien

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Oh, capisco. Quindi la vostra capitale è caduta? Avevamo già sentito dei racconti in merito, ma non volevamo crederci. Risponde la donna, evidentemente scioccata dalle tue parole. Deve essere stata coraggiosa, Luminosità, per essere fuggita e aver trovato il coraggio di rimettersi in gioco in questo luogo a lei alieno. 

 

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