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Hunter X Hunter: Across the World


Pippomaster92

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Kadiri Okada (49)

Scrematura aggiuntiva... bene. Penso mentre un ghigno piuttosto sadico si forma sul mio volto. Potrà essere il caso di sfoderare la katana. Accarezzo il fodero dell'arma posta al fianco della mia cintura, dalla quale impugnatura raramente tolgo una mano. Anzi, farne uso subito sarà più che corretto. Sfodero l'arma elegantemente e con precisione, rispettando l'etica; le faccio il saluto e poi la uso per tagliare la parte inferiore della veste, dopodiché la rinfodero sempre seguendo l'etica. Prendo il pezzo di veste che ho tagliato e me lo lego a mo' di bandana attorno alla bocca, per filtrare un minimo i gas tossici del vulcano.

Ora, con il vestito meno ingombrante e una sicurezza aggiuntiva mi dirigo dentro al tunnel. Una ventata di aria calda mi investe, ma mi rendo conto che grazie all'ampia veste e anche al pezzo tolto precedentemente riesco comunque a stare piuttosto fresca.

Non me ne intendo di tunnel vulcanici, immagino sarà necessario affidarsi al caso. Penso mentre mi avvio verso uno dei tunnel, possibilmente quello verso il quale procedono meno persone

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Olivier Berthy (40)

Olivier è davvero combattuto. Deve prendere una decisione alla svelta, già una dozzina di candidati è entrata.

Scorge Kadiri imbavagliarsi con un lembo strappato dal vestito. Sei seria?! Questa non sa che una maschera così può solo filtrare il pulviscolo più grosso, mica i gas!

E non c'è ragione per cui ci possa essere del pulviscolo...

Intanto continua a fare movimenti stizzosi con mani e dita e cammina in tondo. I suoi compagni sembrano voler entrare. Rigira le mani nei capelli e alza la testa.

No! Stupido labirinto! Non c'è modo di trovare con qualche criterio la via giusta! E non posso neanche cacciare gli altri candidati! All'imboccatura sono troppi mentre dopo si sparpagliano! Uuuhm!!!

D'altra parte scalare l'esterno offre un percorso visibile, ma chi può dire se gli altri canditati schiappino e trovino la via giusta mentre sto salendo?! Senza contare che il cratere è il luogo della quarta prova, troverò sicuramente qualche sorpresa! Uhhmmmmnnnn!!!

Olivier gira intorno allo stesso punto, ormai non riesce più a mantenere una posa dignitosa. Nella smania della definizione dell'opzione più sensata comincia a sbuffare e a digrignare i denti, la sua ansia visibile a un kilometro di distanza.

Una prova così dettata dal caso non è degna di me. Il labirinto non mi avrà! Per la vetta!

Toglie la fondina e la maglietta, li mette nello zaino, che tiene in spalla, e con uno sguardo ferino carico di aggressività comincia a risalire il vulcano, fuori di sé, arrampicandosi con incredibile slancio, aiutato dai validi guanti e scarponi, e camminando rapido nei tratti meno ripidi, con la determinazione di un predatore che rincorre la preda, sempre all'erta per i lapilli che con tutta probabilità incontrerà.

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Kadiri

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Il bavaglio trattiene in parte il fumo, ma ogni tanto ti ritrovi a tossire: ciò nonostante prosegui con rapidità fino a sbucare in una caverna illuminata da una polla di lava che la separa in due. Il luogo non è molto grande, e per superare la pozza è stata posta una traversina di metallo, lunga sei metri e poggiata sull'imboccatura dei due tunnel: quello che entra e quello che esce dalla stanza. La traversina è a soli tre metri dalla lava.
La via, però, non è sgombra: Ithur si trova in piedi al suo centro, voltato verso di te.
"Sono lieto di averti trovata, giovane guerriera. Credo che non siano necessarie altre spiegazioni. Ha!" esclama estraendo un jutte dall'ampio abito e mettendosi in posa di guardia.

NOTA
 

Spoiler

Per ora i combattimenti sono descrittivi: non devi tirare dadi o cose simili, descrivi solo cosa intendi fare. 

 

Olivier

Spoiler

La scalata è difficile: in alcuni punti devi letteralmente arrampicarti su pareti verticali, ma ci sono abbastanza appigli. In alcuni punti la roccia è calda, anche sotto i guanti, ma questo non ti ferma. 
Ti ferma, invece, la stanchezza. Il tuo possente slancio iniziale ti ha aiutato nei primi metri, ma ora ti rendi conto che dovresti dosare meglio le tue energie. Comunque, impieghi un'ora per raggiungere la cima e non incontri difficoltà. Sei però letteralmente stremato, e devi riposarti un poco per riprendere fiato ed energie, finendo di mangiare le tue provviste.
Il calore tra l'altro ti costringe a bere anche tutte le tue riserve d'acqua...ma almeno sei arrivato.

Il cratere è ampio, ha una circonferenza irregolare che raggiunge i venti metri nel punto più largo; dall'apertura si solleva una densa cappa di fumo e vapori. Il calore è insopportabile, e senti la pelle del viso scottare, mentre gli occhi ti lacrimano rendendoti difficile distinguere l'interno del vulcano stesso. A tentoni cerchi per terra finchè non trovi qualcosa di interessante: un blocco di cemento con quattro pesanti chiodi di metallo che lo tengono ancora più saldamente ancorato alla roccia. Da questo blocco discende una corda spessa come il tuo polso, che si perde nei meandri della conca vulcanica. Scendere non sarà difficile in sè, ma estremamente faticoso e spiacevole.

Inoltre, sotto il borbottio del vulcano, senti delle voci provenire da cratere. Qualcuno è già arrivato. Fai per scendere la corda, quando la senti vibrare sotto le tue dita. Qualcuno l'ha afferrata e ha dato un breve strappo. Ti guardi attorno, cercando altre corde che siano libere: ricordi bene che una corda può essere usata una sola volta!

Trovi con lo sguardo un blocco a destra e uno a sinistra, e poi gli altri, disposti in modo abbastanza regolare...ma quello a sinistra vibra appena lo guardi, segno che anche quella corda è occupata. Scegli di spostarti a destra o a sinistra?

Moriarty e Zerel

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Dopo aver percorso un po' di tunnel sbucate in una piccola caverna sotterranea, dove vedere è impossibile a causa di una cappa di fumo e umidità tale da formare una vera e propria cortina di nebbia. Proseguire potrebbe essere rischioso, ma tornare indietro comporta la perdita di almeno venti minuti e nessuna garanzia di una via più facile da percorrere...

 

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Zerel Eridan [56]

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"Oh m***a! Ci mancava solo questa!" sbotto appena i vapori rendono difficile orientarmi con la vista. "Beh, credo che dovremo fare affidamento sugli altri sensi." commento innervosito dalle circostanze. "Col cavolo che me ne torno indietro! Che mi ritiro, addirittura. Sarà meglio procedere con molta cautela." penso mentre mi tolgo la maglietta.

La strappo a metà in modo da ricavarci due lembi che provvedo a legarmi alle mani. Procedo poi a gattoni con le mani protette dalle affilate rocce vulcaniche e da eventuali schizzi o rigoli di lava. Uso prevalentemente il tatto per individuare la superficie calpestabile, l'udito per tenermi distante dal gorgoglio della lava e l'olfatto per individuare dove si intensifica l'odore di zolfo.

 

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Kadiri Okada (49)

stanza con pozza

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Quindi è questo che voleva sin dall'inizio... beh, sarà sempre uno in meno.

Se è ciò che vuoi avrai la tua lotta, ma permettimi di fare come si deve. Faccio affidamento sull'etica marziale dell'uomo affinché mi lasci posare a terra la lancia nella sua custodia e fare il saluto alla spada, ringraziandola dell'aiuto che mi darà a breve.

Una volta completato il rituale mi avvicino a lui, sganciando la katana dal piccolo incastro che crea il fodero e restando in posizione per estrarre; so bene che la pazienza è importante, ma dovrà esserlo anche la velocità, perché non posso sottovalutare il mio avversario. Lentamente salgo sulla passerella accorciando le distanze sempre più, fino ad arrivare a portata; una volta giunta in posizione lo studio, restando attenta ad ogni suo movimento, respiro e contrazione: sto evidentemente cercando una falla nella sua guardia.

Beccato! Noto un'apertura sulla sinistra e, dopo aver accuratamente contratto ogni muscolo, scatto in avanti portando il fendente di estrazione: un colpo pulito, da tempia a tempia, per finire l'avversario in un attacco.

 

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Moriarty Wraitthon n 8

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Mi lasciò sfuggire una imprecazione a denti stretti. 

Cerco nello zaino che porto una bandana per coprirmi il volto ed indosso degli occhialoni anti-fumo.

Sollevo le maniche oblunghe del mio abito, infilando le mani all'interno, per proteggere le mani dal calore.

A quel punto, inizio ad avanzare trascinando i piedi, per rischiare il meno possibile perdite di equilibrio o brutte sorprese come voragini o buche.

<<Passi piccoli o trascina i piedi. Si rischia meno di scivolare.>> 

 

 

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Zerel e Moriarty

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Avanzate con estrema cautela nel buio, attraverso il fumo. Non vi è facile orientarvi e più volte vi ritrovate sotto la mano la forma di una roccia che vi sembra di aver già tastato in precedenza. Forse la stanza è molto grande, forse girate in tondo per un po'. Alla fine sentite un'apertura sotto le mani accompagnata da un tenue soffio d'aria che vi rinfresca il volto.
La visibilità comincia a migliorare e vi trovate fuori dalla caverna, in un corridoio abbastanza buio che si biforca quasi subito. Da un lato sentite provenire il ribollire della lava, e ne intravedete la luminosità. L'altro corridoio è buio, freddo e silenzioso. 

Kadiri

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L'arma dell'anziano è pensata appositamente per deviare le lame delle spade, e con un agile mossa l'uomo riesce a bloccare la tua katana. Con l'altra mano sferra un pugno verso il tuo gomito, con il chiaro intento di spezzartelo, e solo grazie alla tua agilità riesci ad evitare il colpo arretrando.

Vi studiate per quello che ti sembra anche più di un minuto, perfettamente immobili...e poi questa volta è lui a scattare, cercando di colpirti alle gambe con un calcio mirato alle tue ginocchia. La tua katana cala su di lui, ma ovviamente era una mossa prevedibile e Ithur solleva lo jutte e si protegge dall'impatto. 
Segue uno scambio di colpi piuttosto violento, che prosegue a fortune alterne. Ad un certo punto una fitta al fianco ti informa che almeno una costola si è incrinata o spezzata. Un tuo calcio piega il naso dell'anziano. 
La tua katana apre un taglio sottile sul suo petto, mentre vieni colpita al polso con tale forza da sentire tutto il braccio insensibile per qualche tempo. Costretta a tenere la spada con una mano sola, sei meno pronta e offri una resistenza minore, ed è allora che l'artista marziale cerca di porre fine allo scontro: il suo intento è quello di spingerti di sotto, nella lava.

Non sai se sia stata la fortuna, o il tuo istinto, ma mentre egli si abbassa sotto un tuo fendente e allunga il braccio per colpirti al plesso solare, tu contrattacchi con una ginocchiata che lo coglie sotto il mento. Prima che tu possa fermarlo (volente o meno), Ithur incespica all'indietro e perde l'equilibrio, precipitando verso la morte senza un grido. 

Sei stanca e provata, e probabilmente combattere sopra una pozza di lava non ti ha fatto molto bene: un bagno di sudore accompagna un principio di tosse. Dolorosa, per via delle costole. Proseguire subito potrebbe essere pericoloso, ma fermarsi troppo a lungo potrebbe impedirti di vincere. 

 

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Kadiri Okada (49)

stanza con pozza

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Odio non poter usare solo la spada, penso scocciata ma lui era più preparato di me e comunque il combattimento è stato leale. Indietreggio un poco come indica l'etica e faccio un saluto di rispetto al grande combattente che era, per poi salutare la spada e riporla nel fodero.

Lo scontro non è stato per nulla leggero e, dall'alto delle mie almeno due costole incrinate faccio fatica a camminare, quasi pure a respirare, per via dell'aria calda, asfissiante e colma di gas dell'interno del vulcano. Recupero la lancia e nel piegarmi una fitta mi attraversa tutto il corpo, paralizzandomi per qualche secondo No, devo continuare, sono stata addestrata per questo. Rimetto la custodia dove è sempre stata, per poi incamminarmi aldilà della passerella e proseguire la mia traversata; sempre incespicando o zoppicando quando poso a terra il piede destro, quello del lato delle costole. Guarda te se proprio doveva essere il lato destro, col quale tengo la spada... beh, almeno il braccio mezzo rotto è quello sinistro, non potrei più combattere altrimenti. Penso mentre continuo a camminare, avendo il braccio sinistro a penzoloni e il destro tenuto al petto, come se riducesse il dolore che provo alle costole.

 

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Olivier Berthy (40)

Pendio del vulcano

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Mentre Olivier sale energicamente il fianco del vulcano sente il vento tornare a soffiare forte - non così forte come sul crinale, ma abbastanza forte da farlo fermare per prepararsi. Inoltre il passo sostenuto fino a quel momento non era più sostenibile. A questo punto Olivier si ferma, si mette un altro po' di latte solare, s'infila la maglietta e la berretta - già sul crinale aveva provato una sensazione spiacevole alle orecchie e un senso di caldo e freddo, per il sole cocente e per il vento che gli asciugava il sudore. Mangia la metà barretta che aveva in tasca, beve due sorsi d'acqua e riprende, con un passo meno logorante. L'orologio sportivo indica le 16:28.

Cratere

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Olivier giunge alla bocca del vulcano stremato, ma fiducioso in sé. Prima di valicare il bordo del cratere riprende il fiato con respiri profondi. Da qui può vedere un gran bel panorama: decide di scattare una foto con il telefono e la invia ad alcuni suoi amici, commentandola. Non si ferma qui: decide anche di girare un video, riprendendo i dintorni e sé stesso, spiegando ciò che ha affrontato fino a quel punto, ma lo trasmetterà più tardi. Sul telefono legge 17:07. Non ha tempo da perdere: va verso il cratere. Qui vede una considerevole quantità di fumi che salgono dalla caldera, ma che bene o male consentono di vedere parte del camino. I fumi a volte cambiano leggermente direzione, sospinti dal vento. Fa un caldo impietoso, nonostante il vento. Si toglie la berretta e gli occhiali, che cominciavano ad appannarsi. Nota alcuni blocchi di cemento, ancorati alla roccia con quattro grossi chiodi metallici, in prossimità del camino. Spostandosi sopravento inizia a esaminare velocemente i primi due che trova, con gli occhi che lacrimano a causa dei fumi: su ogni blocco è fissata una corda molto spessa che scende giù nelle fauci bollenti del vulcano. Sente anche alcune voci provenire dal basso. Prendendo in mano le prime due corde che incontra sente che queste vibrano: qualcuno le ha già reclamate. Si affretta a esaminare le altre.

Nota

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Il pasto lo consuma dopo.

 

 

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Moriarty Wraitthon n 8

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<<Direi che conviene il caldo: le corde erano fatte per resistere alle alte temperature, no?>> dico mentre tossisco un poco, per poi inspirare l'aria leggermente più respirabile.

<<Cavolo, non si vedeva niente prima!>>

 

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Zerel Eridan [56]

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"Così hanno detto gli esaminatori... Beh vale la pena dare un'occhiata." ribatto, con un filo di scetticismo. "Speriamo non siano in vena di scherzi o che abbiano tralasciato qualche dettaglio fondamentale, ovvero ogni cosa da quando siamo saliti sulla nave." commento acido mentre mi asciugo il sudore con ciò che resta della maglietta.

 

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Zerel e Moriarty

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Proseguite per alcuni minuti, e poi trovate un'altra stanza. 
Non siete i primi ad essere giunti qui, perchè davanti a voi si trovano già due candidati.
Uno è il giovane che ha rischiato di precipitare alla fine della prima prova; il secondo è la donna dai capelli verdi, ora raccolti in una coda di cavallo. 
La stanza è coperta di lava da un capo all'altro, e per attraversarla sono state tese due corde, una sopra l'altra: sulla più bassa si poggiano i piedi e sulla più alta le mani. Al vostro ingresso i due, che stavano per cominciare la traversata, si voltano verso di voi. La donna è disarmata e non sembra particolarmente turbata, ma il giovane ha in mano una pistola e vi osserva con il volto contratto dalla rabbia. 
"Qui ci siamo noi! Cambiate strada, andatevene!"

Olivier

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Ti metto un attimo in pausa, gli altri sono ancora a metà strada!

Kadiri

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Prosegui per tunnel contorti e pieni di fumo, tra il caldo e l'odore di zolfo, senza trovare un'uscita. Il panico ti avrebbe già preso, se non fossi così bene addestrata: ma senti comunque un principio di disagio nel constatare che forse hai preso la via sbagliata...o una molto lunga.
Alla fine giungi in una stanza con dei fori naturali sul soffitto, abbastanza grandi da illuminare un minimo l'ambiente: per fortuna, perchè il pavimento ha tre grandi aperture circolari che finiscono chissà dove nel ventre del vulcano, o forse anche più in basso.
Fai per superarle, quando senti da una di esse una voce maschile che chiede aiuto.
"Emh...c'è qualcuno, lassù? Servirebbe una mano..."

 

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Zerel Eridan [56]

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Mi passo il panno sulla fronte eliminando le ultime tracce di sudore, quando entro nella stanza. "Comincio a pensare che qui ci squagliamo prima di arrivare in cima." dico a Moriarty con una risatina isterica, colpa dell'eccessiva tensione.

Quando vedo il ragazzino con la pistola puntata verso di noi, comincio ad alzare lentamente le mani piuttosto preoccupato. "Woo calma, Tigre. Non c'è bisogno di tutto questo." ribatto con voce tremolante, cercando comunque di non andare troppo nel panico. All'improvviso riconosco il ragazzo: era quello che stava per lasciarci le penne sulla cresta. "Tu sei quello che ha rischiato di cadere... Sono davvero felice di vedere che sei riuscito a cavartela! In pochi sarebbero riusciti a mantenere la calma in una situazione simile, davvero..." dico, cercando di calmarlo, mettendolo a suo agio, avvicinandomi molto lentamente verso di lui. "Hai dimostrato davvero molto talento a non farti abbattere da una tale avversità. Io, ad esempio, non ce l'avrei fatta. Però pensaci un attimo: ho notato il tuo amico implorare con tanto fervore una perfetta sconosciuta di aiutarlo a salvarti. Non so cosa lo abbia spinto a diventare tuo amico, ma sono sicuro di una cosa... Non avrebbe mai salvato un assassino." continuo cercando di instillare il dubbio e l'insicurezza in lui, in modo da potermi avvicinare ulteriormente. "Sei davvero sicuro di voler sacrificare delle vite pur di superare una prova? Credi di poter resistere al peso dei sensi di colpa che ti tortureranno a vita?" mi interrompo per qualche minuto, per aumentare la drammaticità delle mie parole. "Sarai in grado di guardarlo in faccia dopo aver ucciso degli innocenti? Ma, soprattutto: lui ti considererà ancora degno della sua fiducia o della sua amicizia nonostante il tuo gesto?" concludo con voce accusatoria, minando ulteriormente la sua autostima.

 

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Moriarty Wraitthon 8

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<<Mi pareva fosse andato tutto troppo bene...>> borbotto a mezza bocca, un poco scocciato.

L'ultima pistola puntata contro era una settimana fa...ho perso l'onda fortunata. mi ritrovo a pensare mentre osservo attentamente il giornalista alla posizione delle sue spalle, dove guardano i suoi occhi e come impugna la pistola: abitudine ormai di più di due anni di "allenamenti" in furti contro ricconi con guardie private dal grilletto facile. Osservo anche la pistola per vedere se è un revolver.

Rimango teso come una corda di violino, pronto da un lato a dare una spinta a Zerel e poi scattare di lato se dovesse voler sparare. Solo dopo mi muoverei per cercare di disarmarlo il più velocemente possibile.

 

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Kadiri Okada (49)

Pffft... uno sfigato che chiede aiuto; come se potessi e volessi dargliene.

Continuo proseguendo per la stanza ignorando la voce maschile che mi chiama Si arrangi da solo, e che la prossima volta stia attento. Proseguo lentamente e cautamente prendendo il percorso più sicuro, anche perché con un braccio fuori uso e due costole incrinate non sopravviverei se cadessi

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Zerel e Moriarty

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Dean non sembra nemmeno sentirvi: apre il fuoco sparando tre volte. Moriarty da una spallata a Zerel gettandolo a terra, ma nel farlo si becca una pallottola di striscio al fianco. Non è una ferita grave o profonda, ma fa male.
Il giovane continua a sparare, costringendovi a nascondervi all'ingresso della stanza, dove non può colpirli.
La donna, tutt'altro che stupita della cosa, comincia la traversata mentre Dean resta a afare la guardia, arma in mano

Kadiri

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Superi la stanza mentre senti dietro di te gli insulti dell'uomo nel pozzo, che ti acusa di essere insensibile, disumano, sordo, spietato, crudele...e così via.
Dopo qualche tempo, finalmente, raggiungi la meta: una stanza molto luminosa, perchè priva di soffitto. Ti trovi nel centro del vulcano, e noti subito le venti corde. Alcune sono già occupate, una da un uomo villoso e altissimo vestito di pelli, una da Pasko, il vaccaro, che ti sorride e ammicca al tuo arrivo. Nessuno ha cominciato a scalare, ma tutti i presenti tengono una mano sulla corda. Su venti postazioni, otto sono già occupate.

 

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Moriarty Wraitthon n 8

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Digrigno i denti per il dolore, mentre controllo la ferita un secondo.

Colpo di striscio, doloroso si, ma non grave...per quello che ne capiva, almeno.

Prendo dallo zaino una delle bottiglie di vetro per lanciarla verso di lui, al torace, per poi correre zigzagando per cercare di raggiungerlo e disarmarlo. Non è la prima volta che mi trovo ad avere a che fare con persone armate e di solito, le guardie prezzolate od i poliziotti sono più esperti nel tirare di quell'stolto  

 

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Zerel Eridan [56]

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"Ma che -!" esclamo dopo aver capito che avrebbe fatto fuoco. Non mi aspettavo la spinta di Moriarty che si becca una pallottola per me. La reazione violenta del ragazzo mi spinge a ritirarmi dietro una copertura.

Una volta al sicuro, con occhi spaventati mi rivolgo al mio amico. "S-stai bene? MA CHE DIAVOLO T'È SALTATO IN MENTE?!" sbraito in preda ad una crisi di nervi. Paura e rabbia si contendono il primato delle mie emozioni. Poi, vedendolo scattare verso il ragazzo, non riesco a trovare la forza di fermarlo.

Rimango raggomitolato in un angolo, in preda ad una crisi emotiva che lascia inerme. La visione della morte di due candidati davanti ai miei occhi e il mio amico che prende una pallottola per me sono davvero tanto da sopportare in un paio di giorni.

 

 

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