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Hunter X Hunter: Across the World


Pippomaster92

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Moriarty Wraitthon 8

Avevo fatto un cenno d'assenso alle parole di Zerel, prima dell'inizio della prova, per evitare che qualcuno potesse dedurre dalle mie la sua intelligente osservazione, ma passata adesso la quarta ora, sono un poco meno convinto. 

Forse la prima prova era infame come quella successiva, dopotutto. 

<<Mai fatto l'equilibrista, eh?>> dico con voce un poco alta, per via delle folate di vento. Forse è più una domanda retorica che altro però. 

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Olivier Berthy (40)

Prima dell'inizio della prova Olivier fa un un'altra domanda a Leon e nota su di lui l'odore che quel povero candidato aveva sprigionato in bagno. Finita la conversazione si reca con poca convinzione verso il bagno.

"Oh mio dio..." si tappa il naso, ma poi lascia la presa e decide di sbrigare in fretta ciò che deve fare. Esce dal prefabbricato un po' provato e con gli occhi spalancati (che però sono sempre dietro a quegli occhiali fumè).

Controlla la presenza dei suoi compagni e li avvisa che, per quei minuti che li separano dall'inizio della prova, si sarebbe sdraiato all'ombra dell'edificio.

Le prime tre ore trascorrono senza che capiti alcun incoveniente. Il percorso si fa sempre più impegnativo, ma niente che gli dia problemi.

Trascorsa anche la quarta ora il gruppo si ritrova davanti a una scelta decisiva: percorrere la via più breve ma anche pericolosa oppure una sicura ma forse troppo lunga?

Olivier sente una buona fiducia in sè in confronto a questa sfida di equilibrismo. In tutte le attività fisiche che ha provato nei periodi della scuola superiore e dell'università ha sempre dimostrato spiccate destrezza e coordinamento. È comunque sempre cauto: percorrendo la cresta terrebbe il corpo proteso in avanti, pronto a buttarsi a terra se dovesse fallire nel destreggiarsi gli sbalzi del vento. Poi si rialzerebbe prima sui quattro arti per poi tornare in piedi se la situazione lo permette.

"Ragazzi io prenderei la via sulla cresta in ogni caso, voi valutate bene. Spero ci ritroveremo tutti all'altopiano entro lo scadere del tempo." Il tempo è prezioso e Olivier prende la sua decisione. Ripone gli occhiali al sicuro e si avvia sul percorso meno sicuro, elettrizzato.

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Kadiri Okada (49)

Equilibrio, ma per favore... posso combattere su una gamba sola sospesa a tre metri d'altezza su un palo di legno, che sarà mai del vento?

Inizio ad avanzare verso il sentiero sferzato dai forti venti Io me la cavo, per chi non riesce ci si vede alla fine. Faccio un lieve inchino di riverenza al vecchio aziatico e poi estraggo la lancia dalla custodia, restando sempre attente e nel caso mi sbilanciassi la utilizzerei per aggrapparmi al terreno o alla parete piantandovela.

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Pasko guarda sconsolato i compagni che proseguono sulla china, ma sceglie il percorso più lungo ma meno pericoloso. Ha un buon passo, e forse può ancora farcela.
Dean e l'anziano aziatico seguono invece Kadiri e Olivier, assieme ad altri partecipanti. Circa due terzi però scelgono la via già intrapresa dal vaccaro, preferendo una maggior sicurezza.

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Zerel Eridan [56]

Le prime tre ore scorrono tranquille... Quasi dimentico che stiamo affrontando un esame, ma la quarta mi riporta al mondo reale e mette a dura prova il mio fisico non troppo allenato. Ansimando per lo sforzo inaspettato, guardo con timore la cresta.

"So solo cosa significa." rispondo, tentando di sdrammatizzare. "Non sono ancora sicuro di che strada prendere, tu vai pure... Ci vediamo alla meta!" concludo sorridente e fiducioso.

Prima di decidere il percorso, osservo attentamente la morfologia della cresta.

Master

Spoiler

- Sarebbe possibile scivolare sul sentiero sotto la cresta in caso di perdita di equilibrio dalla cresta?

- Riesco a calcolare quanto tempo ci vuole usando la via più lunga? Se sì, riesco a farla abbastanza velocemente da arrivare in tempo?

 

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Zerel

Spoiler

-Non in tutti i punti: la cresta sale e scende in maniera irregolare, il sentiero è più uniforme. In certi punti puoi rotolare una decina di metri e arrivare sul sentiero, in altri c'è una parete a strapiombo di una ventina di metri, troppo ripida: non ti fermeresti sul sentiero, ma continueresti oltre.

-Riusciresti a giungere in tempo, ma solo se nessuno prova ad ostacolarti: dovrai camminare senza mai fermati, in pratica. 

 

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Moriarty Wraitthon 8

«Siamo venuti qui in due, mi pare brutto separarci per l'ultimo pezzo. Facciamolo in marcia, non semplicemente camminando. Corriamo se necessario!» dico a Zerel dandogli una pacca sulla spalla.

Non posso mica lasciarlo solo: e se ci fosse qualcuno armato per strada? O anche disarmato... mi ritrovo a "scrutare" Zerel dall'alto in basso, guardando il suo fisico.

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Zerel Eridan [56]

Penso e ripenso a come affrontare l'ultima parte della prova, analizzando i pro e i contro. La manata di Moriarty mi sconcentra. Sto quasi per inveire contro di lui per la pressione, quando quel gesto mi fa capire una cosa: a pensarci troppo rimarrò bloccato. In quello stesso istante rimembro anche lo sguardo denigratorio della Irving.

"Lasciarsi andare..." penso mentre scruto il suolo calpestabile sulla cresta, guardando la meta. "Che sia la soluzione? Beh starmene con le mani in mano di certo non mi aiuterà e poi..." mi interrompo mentre mi convinco sempre di più. "Probabilmente non sarà la prima ed ultima volta che affronterò ostacoli del genere, meglio acquisire un po' di esperienza per il futuro."  rifletto mentre un sorriso arrogante e sprezzante del pericolo mi si dipinge in volto. "È ora di fargli vedere di che pasta sono fatto, ai candidati e agli esaminatori." concludo mentre mi fiondo a tutta velocità verso la cresta. Il tutto senza dire una parola, molto strano da parte mia.

"O la va, o la spacca." borbotto mentre acquisisco velocità in modo da darmi un certo slancio per superare il più velocemente ed agilmente possibile il tracciato.

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Ognuno fa la propria scelta.

Lo spazio sulla cresta è sufficiente affinchè solo una persona passi alla volta, e non è possibile superare o farsi superare. Il vento soffia piuttosto forte, non più schermato da fianco della montagna: spesso vi dovete fermare e ondeggiate mantenendo l'equilibrio. L'aria puzza di zolfo, e siete sicuri che vi siano sostanze tossiche che vengono trasportate dalla bocca del vulcano, molte centinaia di metri sopra di voi, fino a dove vi trovate. Qualcuno tossisce, fermandosi con le mani aggrappate alla roccia per non cadere. 

Tutto procede bene per la prima metà del percorso, ma poi la cresta si fa ancora più sottile e ripida, e ora è davvero faticosa da percorrere: anche i più atletici cominciano a sbuffare e ansimare. Ancora, la vostra determinazione vi permette di procedere con sicurezza e non minore attenzione. Poi, improvvisamente, il vento cambia. Soffia da una direzione opposta a quella iniziale, facendo perdere l'equilibrio a due persone. 
Il primo è un uomo dalla pelle scura, che apre la fila (non eravate giunti al bivio per primi) e non riesce ad afferrare la roccia: precipita giù dalla pendice del vulcano, sul versante opposto al sentiero. Alla fine la piccola macchia di sangue e carne maciullata spicca incredibilmente bene sulla pietra scura chiazzata di cenere bianca. Il suo grido, quanto meno, viene interrotto al primo impatto con le rocce aguzze. 

Il secondo a cadere è Dean, il giovane giornalista. Il vento gli fa volare via il cappello e lo sbalza oltre la cengia. Il ragazzo non riesce ad aggrapparsi, ma una cinghia dello zaino resta impigliata nella roccia, tenendolo appeso in una posizione precaria.

Davanti a lui si trova Olivier, e dietro a Dean c'è Kadiri. Olivier potrebbe dare una mano, ma farlo comporterebbe per lui dover piroettare su sé stesso e tornare indietro di una ventina di metri. Fatto questo dovrebbe allungarsi per raggiungere il compagno, e forse la distanza sarebbe comunque eccessiva. Kadiri invece è molto più vicina, e avendo con sé una lancia potrebbe salvarlo. Ma, allo stesso tempo, questa operazione potrebbe rallentare lei. E chi si trova dietro di lei, ovvero Moriarty e Zerel.

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Olivier Berthy (40)

La via sulla cresta si fa sempre più pericolosa e c'è già una vittima dell'inversione del vento. Anche Dean cade e rischia di essere la seconda, ma rimane appeso per una cinghia dello zaino.

Olivier è nervoso, il sentiero è da sport estremo e il tempo stringe. Ma non può non aiutare un amico. Quindi inverte il senso di marcia e torna verso l'avventato giornalista.

Urla verso Kadiri "Kadiri aiutalo, vi sto venendo incontro, non mi puoi superare!" Olivier procede abbastanza veloce, per quanto gli è possibile, aggrappandosi per bene alle rocce con il ventre che sfiora alcune volte il percorso "Posso pensarci poi io a tirarlo sù, con la frusta!"

Forse nonostante gli sforzi non si salverà, ma deve tentare tutto il possibile.

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Kadiri Okada ( 49 )

Già in due sfigati cadono. Toh, uno è quel giornalista; si vedeva da miglia che era inesperto, qui non ci sta a dire nulla.

Sono io abbastanza codarda da ucciderlo? No, il mio egoismo non raggiunge questi livelli; in più non ci guadagnerei nulla.

Afferra la lancia equilibrista mancato, ma sta attento: se la rovini ti lascio cadere. Esclamo all'uomo abbassando l'asta della lancia

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Kadiri e Olivier, insieme, si mettono all'opera per salvare Dean.
L'operazione non è semplice: Dean riesce ad afferrare il manico della lancia, ma non a sganciare lo zaino, e alla fine deve provare a liberarsi dell'ingombro mentre si trova appeso. Olivier non ha modo di raggiungerlo, in questa fase.

L'aiuto del giovane diventa però viale quando Dean comincia a risalire facendo forza con le gambe contro la roccia, e costringendo Kadiri ad acquattarsi e afferrarsi con le gambe alla cresta, stringendola per non cadere. 

Passano quasi dieci minuti, durante i quali chi è rimasto dietro a Kadiri non ha modo di muoversi e resta ad aspettare accucciato, resistendo alle raffiche di vento. Poi, con uno sforzo notevole, i due riescono a riportare il giovane giornalista al sicuro. Dean, le lacrime agli occhi, tenta di abbracciare i suoi salvatori, ma si ferma in tempo: sarebbe stato piuttosto pericoloso su quello spazio angusto!
"Grazie, davvero...vi devo la vita!" grida per farsi sentire sopra il vento, che non accenna a diminuire. 

 

La marcia continua, però: non è il caso di fermarsi. 
Giungete al punto designato giusto in tempo, e vi rendete presto conto che il salvataggio di Dean ha contribuito ad eliminare due candidati, che sono arrivati con otto minuti di ritardo: se non vi foste fermati avrebbero avuto modo di giungere in tempo.
Ironicamente, tutti quelli che hanno scalato il fianco della montagna sono arrivati ben prima. Non era il percorso più facile, ma chi era in grado di scalare come un professionista è stato avvantaggiato da un percorso molto più breve. 

Alla fine, al termine della Prima Prova, sono rimasti solo 32 candidati.

Leon e Irving sono già sulla piattaforma: non li avete visti scalare, ma entrambi hanno ancora addosso un'imbragatura da rocciatore, e Leon ha chiodi e corda alla cintura. 
Vi consentono una mezz'ora per riposare: il posto è abbastanza riparato dal vento, e un'apertura sulla parete permette di accedere all'interno del vulcano. Dalla caverna giunge un'aria tiepida che vi riscalda in modo sufficiente a combattere il freddo pungente della montagna.

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Kadiri Okada ( 49 )

Mi dovresti di più razza di un ignorante. Penso all'affermazione di Dean

Mi siedo in posizione meditativa e poggio la custodia con la lancia sulle ginocchia (avevo riposto la lancia una volta messo Dean in salvo), iniziando a respirare regolarmente per riprendere le forze più in fretta

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Olivier Berthy (40)

"Cerca di non ammazzarti di lavoro, d'ora in poi..." sdrammatizza, seppur con una certa serietà nel tono, riprendendo subito il cammino.

Ci avrei giurato che prima o poi si sarebbe cacciato in qualcosa di simile... Dovrò dirgli di ritirarsi, prima o poi...

Arrivato in tempo alla meta pensa alle scelte fatte in questa fase. Aveva fatto bene a scegliere la via della cresta? Pensa proprio di sì, altrimenti quel Dean non ce l'avrebbe fatta, e forse con lui Kadiri e gli altri. Quella ragazza aveva anche dimostrato di possedere un minimo di buon cuore, il che non guasta. Inizia a fidarsi un po' più di lei, nonostante il suo atteggiamento così antipatico e sufficiente. Certo un po' gli dispiace per i due che non hanno passato la prova, ma poteva andare peggio...

Ottimo, ho ancora con me Ithar, Pasko e Dean... e Kadiri...umh...va bene, dai... A parte quel poveretto direi che non ci sono state note negative...

Pensa a tutto ciò mentre giace sdraiato nei pressi della caverna. Si è rimesso gli occhiali.

Chissà cosa ci aspetta... pensa, galvanizzato. Beve un paio di sorsi d'acqua e apre un'altra barretta energetica e ne mangia metà (aveva finito quella precedente durante la prima ora della prova).

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Zerel Eridan [56]

Dopo il salvataggio del ragazzo, che mi ha distratto dalla frenesia della mia corsa, mi aggrappo saldamente alla roccia acquattato alla superfice per ridurre la porzione di corpo esposta alle raffiche di vento. "Dannazione! Se l'è vista proprio brutta quel tipo... Menomale che non ha fatto una brutta fine, come il primo..." rifletto, mentre rivolgo uno sguardo al cielo in segno di rispetto per la vittima. Ciò però mi costringe a rimanere fermo, anche perchè rischierei di mettere in pericolo nuovamente il ragazzo, ma anche i suoi due salvatori se tentassi di scavalcarli. Una volta che il trio è abbastanza avanti a me, con un colpo di reni mi rialzo e continuo verso il traguardo. L'improvvisa ondata di sicurezza mi fa commettere un errore nel valutare la distanza che mi separa dalla meta, costringendomi a ruzzolare sul fianco della cresta per evitare una rovinosa caduta per aver messo male un piede. Riuscendo miracolosamente ad aggrapparmi con una mano ed evitare la caduta, balzo nuovamente sulla cresta e, con un lungo salto in avanti, raggiungo la terrazza. Non so cosa mi abbia guidato in questa ultima parte del percorso: istinto animale, adrenalina o c'è dell'altro?

Rotolo per attutire il colpo, graffiandomi le parti scoperte e lacerandomi un po' i vestiti. Finita la spinta d'inerzia, rimango supino ansante per lo sforzo appena sostenuto, andando in iperventilazione e sfiorando la tachicardia. Dopo qualche minuto riesco a rilassarmi e a regolarizzare battito e respiro. "Ma che diavolo-?" mi ammonisco ripensando alla pazzia che ho appena fatto. "Beh, almeno mi è andata bene." commento soddisfatto. Lentamente mi rialzo, controllando di essere davvero tutto intero, sorridendo come un ebete a Moriarty agitando le braccia, le quali sono piene di abrasioni che cominciano a sanguinare.

"È FATTA!!!" esclamo, quasi urlando in direzione del mio amico. Gli tendo le braccia come a chiedergli aiuto per rialzarmi.

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Moriarty Wraitthon n 8

La scalata è stata faticosa, ma bella. Per la fatica mi aveva ricordato le prime volte in cui si era dato al parkour, alla prima corsa da polizia e agenti privati.  

Galvanizzante era la parola giusta. 

Mi esce un sospiro di gioia.

Solo a quel punto do la mano a Zerel, con il che dell'imbarazzo momentaneo. 

<<Adesso vediamo come ci divertiremo. >>

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Terminata la pausa, Leon e Irving vi radunano e indicano il tunnel che dal fianco del vulcano si inoltra tortuosamente al suo interno.
"La prossima prova è molto più pericolosa della precedente. Consiste nel raggiungere una stanza al centro del vulcano, dalla quale pendono venti corde appositamente costruite per resistere alle alte temperature. Dovrete usarle per raggiungere la cima del vulcano: quella sarà la terza prova, e per ora è bene che vi concentriate su questa. Ricordate che ogni corda può portare un singolo partecipante, quindi solo i primi venti tra voi avranno il diritto di continuare l'esame. Il vulcano è attivo, quindi dovrete stare attenti ai gas tossici, alla lava e al calore; il tunnel si biforcherà presto e li dentro c'è un vero labirinto di corridoio naturali e artificiali. Sentitemi bene, con attenzione: non verremo a cercarvi se vi perderete o vi farete male. Quindi se siete in difficoltà e tenete alla vostra vita...rinunciate e tornate indietro" Leon annuisce alle parole di Irving, poi aggiunge "Non c'è limite di tempo: i primi venti a raggiungere le corde avranno vinto, ma non è necessario che giungano tutti assieme. Aspetteremo comunque un massimo di un giorno eventuali ritardatari, ma se entro 24 ore da adesso non ci saranno venti candidati per la terza prova, andremo avanti con chi è rimasto. Buona fortuna...via!"

Alcuni partecipanti scattano di corsa nel tunnel, altri preferiscono attendere qualche istante preparando i bagagli e lasciando qui tutto quello che potrebbe essere un peso o un impaccio. 
 

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Olivier Berthy (40)

Alle parole "rinunciate e tornate indietro" Olivier guarda con severità Dean. Dopodiché al "via!" sente la pressione crescere su di sé, ormai ciò che seguirà è fuori dal suo controllo. Alcuni entrano di corsa, e Olivier non può fare a meno di pensare che siano degli stolti, dentro è pericoloso, stando alle parole della Irving. Non è detto: dopotutto un tale groviglio di tunnel non può essere che artificiale. Però è anche vero che in questa fase verrà eliminato più di un terzo dei partecipanti.

Che senso ha questa prova, questo esame? Cosa apprezzano in un hunter? Può essere che non ci sia alcuna logica dietro...

Un altro paio di partecipanti si accinge ad entrare nel fianco del vulcano: Olivier riesce appena in tempo a resistere all'impulso di sparargli (la pistola è carica con proiettili di gomma). Anche senza causare vittime avrebbe attirato su di sé l'antipatia di un po' troppi candidati. Allontana quindi la mano destra dalla fondina, contrariato.

Pippomaster92

Spoiler

Una pistola carica con proiettili di gomma è un'arma piuttosto sadica. I più sono fortunati e svengono dal dolore (Olivier avrebbe puntato alla nuca proprio per questo), ma se qualcuno di questi dovesse mantenere i sensi allora sentirebbe appieno un dolore possibile solo per il non aver leso le terminazioni nervose della vittima.

Olivier è curioso di vedere cosa fanno i due esaminatori per quanto riguarda il raggiungimento della camera.

Eeeeeeee: vorrei sapere se dall'esterno del vulcano è possibile raggiungere la cima per qualcuno sprovvisto di attrezzatura. Spero ti piaccia come idea XD

 

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Zerel Eridan [56]

Dopo essermi riposato e coperto le ferite, ascolto gli esaminatori che ci illustrano la prossima prova. "È proprio il caso di dirlo: dalla padella alla brace..." penso, mentre un risolino sarcastico sfugge al mio controllo. Dopo il via, mi incammino a passo svelto per il labirinto. Non corro per evitare di affaticarmi, seguendo l'odore dei vapori e individuando da che direzione proviene maggior calore per individuare la posizione della caldera.

Mi rivolgo a Moriarty "Tu cosa ne pensi di questo esame? In due hanno rischiato di morire sotto i nostri occhi e..." facendo una breve pausa, sospiro "Altri due, invece, sono morti davvero... Uno poco fa e uno sulla nave, avvelentato, nella cabina 51-61." ammetto, ancora sconvolto da quella scena. "Quale diavolo è il senso di tutto questo? Lasciano volontariamente morire qualcuno solamente per una competizione... Non capisco, non mi aspettavo significasse questo essere un Hunter." commento, con un filo di rabbia nella voce, soprattutto nella parte riguardo all'essere un Hunter.

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Moriarty Wraitthon n°8

«Loro fanno una scrematura con le prove...» dice con un filo di voce «...ma ti ricordi cosa ha detto la hunter?Lei lo vuole difficile per dimostrare che non ha la nostra età. Non peraltro.»

Sospiro, pesantemente. «Fra gli hunter c'è di tutto...ed il contrario di tutto. Ed i morti che ci sono stati, o quelli che potevano esserci, non sono colpa degli hunter. Non totalmente...in più, l'avvelenato e quello quasi morto di dissenteria sono sulla coscienza di qualcun altro.» dico guardandomi intorno.
Mi guardo un poco intorno.
«Abbiamo corso, camminato fin qui...di certo non possiamo affrontare il labirinto cercando di "forzarlo", mano destra sul muro senza mai staccarla... dobbiamo trovare un altro modo.» dico mangiando alcuni snack dolci e bevendo un poco di té dalle mie ormai magre scorte.

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