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Dite che da fastidio?


Pau_wolf

Messaggio consigliato

il mondo di gioco non è dei pg.

il mondo di gioco non è del master.

allora a chi appartiene il mondo di gioco?

risposta: alla relazione Causa-effetto.

io sono un popolano livello 1.

io ho professione "contadino"

e artigianato "mugnaio"

abilità focalizzata su ambo le cose, sono umano.

Io coltivo grano e faccio pane.

vendo il pane.

compro quello che serve per riparare la ruota o altro.

finisce la giornata.

questo è quanto.

ora, quattro sfigati qualsiasi, o forse quattro livelli venti tutti bardati epici, passano di lì.

il master descrive la scena. Perchè questo fa il master, descrive. Una volta descritta il pg N°1 dice:"salve, o nobile mugnaio, veniamo per una tassa di sangue"

il N°2 lancia sciame di meteore sulla fattoria, uccide la moglie del mugnaio la figlia e tutto il resto, poi tutti se ne vanno lasciando il mugnaio li da solo a piangere sui resti e tutto.

cosa farà ora il mugnaio? Perchè deve deciderlo il master? il master cosa deve fare? deve considerare attentamente cosa un popolano livello 1 farebbe con quelle due abilità. Beh, che domande. Andrebbe in città. Andrebbe in caserma. Piangerebbe raccontando tutto. Ma non arriverebbero le guardie subito dietro ai pg, no. Le guardie andranno a controllare, faranno rilevamenti. Scopriranno si tratta di magia. parecchio potente. Il mugnaio dirà che erano in quattro. Allora le guardie chiameranno un mago, il mago chiamerà un gruppo di avventurieri che lo scorti per "dare una lezione" a un suo collega.

E dopo tre mesi o più, il gruppo di gioco, si ritroverà un mago del loro stesso livello+3, accompagnato da 4 individui a caso tra le classi base del manuale, ma in un gruppo bilanciato. Ma il dm non lo farà per proporre loro una sfida ai pg, ma perchè se sanno che quelli erano in 4, c'andranno in 5.

logica deduttiva.

causa ed effetto.

questo insegna a non dare fuoco alle cose dei mugnai livello 1.

o se lo si fa, a cancellare le tracce.

il mondo è vivo e pulsa, i pg sono solo un contorno, e ai livelli bassi non sono manco il radicchio solitario nel mucchio, sono la punta della rucola. Salendo diventano qualcosa di più, ma rimangono sempre insalata. Contorno. Il vero mondo pulsante non saranno mai i pg. sarà sempre l'insieme perpetuo ed eterno di causa ed effetto, di azione e reazione di tutta la fitta trama e rete di relazioni intrecciate da tutti gli npc.

E il lavoro di un master, è quello di crearla in principio. E poi semplicemente...

Di descriverne l'evoluzione nell'arco del tempo.

my two cents. :cool:

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Il problema è che anche senza sequele di combattimenti senza trama, se la tipa di ilivello basso ha una scorta si teme per la sua vita. Anche senza magia, un'imboscata la tira giù. Oppure i pg che fanno da scorda ridono di fronte all'inettitudine degli attentatori.

Questo post mi fa capire, forse, dove sta il contrasto.

Ci vuole un enorme sforzo per creare un mondo D&D coerente. Ho aperto una discussione tempo fa sull'incantesimo Resurrezione. Il punto centrale di esso è che in un mondo dove la gente risorge allegramente il concetto di morte cambia del tutto, e a cascata cambia tutto il modo di pensare e agire di chiunque. Niente baggianate sui diamanti, please: un buon master deve chiedersi innanzitutto perché il mondo non sia strapieno di Dweomerkeeper che operano risurrezioni in quantità industriale debellando la piaga della morte prima del tempo. E una ragione la deve trovare, può essere quella del mondo a media magia proposto poc'anzi o qualsiasi altra cosa, oppure si può eliminare il dweomerkeeper, oppure l'incantesimo resurrezione, o.

Se D&D è un GdR, bisogna creare un mondo coerente, perché non si può interpretare senza coerenza.

La cosa fuori di testa di questo topic è la proposta di usare le regole e basta, e che il mondo debba adattarsi alle regole. Un mondo dove la gente diventa ricca tramutando le mucche in sale... chiunque conosca minimamente la legge della domanda e dell'offerta si rende conto che questa è un'assurdità, perché lo farebbero tutti e il prezzo del sale crollerebbe, ma chi se ne frega? Il prezzo è scritto sulle regole, e quindi deve essere quello. E allora giocate a Mucche di Sale, io non ho nulla in contrario, ma non venite a dirmi che Mucche di Sale è il vero D&D e interpretare e creare mondi coerenti no.

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  • Supermoderatore

si ma dal master quindi se i personaggi ne vengono coinvolti in qualche modo c'e' un motivo [...] tutto nel mondo e' deciso dal master anche le fatalita' [...] e i pg vengono a contatto con un qualsiasi evento e' perche' il master ha voluto cosi'
Decisamente no.

Questo intervento non ha alcuna base, come anche il precedente, in quanto continui a non considerare che i giocatori hanno il libero arbitrio per le azioni dei propri Pg. ;-)

Ho scritto per diversi messaggi come quei Pg si siano ritrovati nel posto sbagliato al momento sbagliato non certo per volontà del DM, e analoga risposta hanno dato Redalon e Blackstorm al tuo intervento: non mi sembra vi sia altro da aggiungere.

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Questo post mi fa capire, forse, dove sta il contrasto.

Ci vuole un enorme sforzo per creare un mondo D&D coerente. Ho aperto una discussione tempo fa sull'incantesimo Resurrezione. Il punto centrale di esso è che in un mondo dove la gente risorge allegramente il concetto di morte cambia del tutto, e a cascata cambia tutto il modo di pensare e agire di chiunque. Niente baggianate sui diamanti, please: un buon master deve chiedersi innanzitutto perché il mondo non sia strapieno di Dweomerkeeper che operano risurrezioni in quantità industriale debellando la piaga della morte prima del tempo. E una ragione la deve trovare, può essere quella del mondo a media magia proposto poc'anzi o qualsiasi altra cosa, oppure si può eliminare il dweomerkeeper, oppure l'incantesimo resurrezione, o.

Se D&D è un GdR, bisogna creare un mondo coerente, perché non si può interpretare senza coerenza.

La cosa fuori di testa di questo topic è la proposta di usare le regole e basta, e che il mondo debba adattarsi alle regole. Un mondo dove la gente diventa ricca tramutando le mucche in sale... chiunque conosca minimamente la legge della domanda e dell'offerta si rende conto che questa è un'assurdità, perché lo farebbero tutti e il prezzo del sale crollerebbe, ma chi se ne frega? Il prezzo è scritto sulle regole, e quindi deve essere quello. E allora giocate a Mucche di Sale, io non ho nulla in contrario, ma non venite a dirmi che Mucche di Sale è il vero D&D e interpretare e creare mondi coerenti no.

Il motivo è semplice, pochissimi hanno le capacità fisiche e mentali per accedere a certi tipi di poteri. Fra questi pochissimi ci sono anche i pg. Le regole contengono assurdità? Certo, quella delle mucche e sale è una delle tante. Ma sono sicuro che nessuno fra le persone che hanno scritto in questo topic applicherebbe trucchi del genere. E sinceramente non è nemmeno rilevante.

Tu sostieni di poter bilanciare tranquillamente un' avventura dove un pg di 5° e altri pg di 10° vanno in giro tranquillamente insieme. Io Blackstorm e altri ci chiediamo come, perchè secondo noi è quasi impossibile. La differenza di livello è tale, che una sfida normale per i pg di 10° sarà una sfida impossibile per quello di 5°. Vuoi che sia un combattimento (mortale) oppure una qualsiasi prova di abilità. D' altro canto una sfida fattibile per il pg di 5° sarebbe semplicissima per i pg di 10°.

Sarà che io nelle mie avventure metto pochi scontri molto impegnativi, ma non saprei bilanciare le sfide per un party del genere. Usando le regole del gioco ovviamente.

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il mondo di gioco non è dei pg.

il mondo di gioco non è del master.

allora a chi appartiene il mondo di gioco?

risposta: alla relazione Causa-effetto.

io sono un popolano livello 1.

io ho professione "contadino"

e artigianato "mugnaio"

abilità focalizzata su ambo le cose, sono umano.

Io coltivo grano e faccio pane.

vendo il pane.

compro quello che serve per riparare la ruota o altro.

finisce la giornata.

questo è quanto.

ora, quattro sfigati qualsiasi, o forse quattro livelli venti tutti bardati epici, passano di lì.

il master descrive la scena. Perchè questo fa il master, descrive. Una volta descritta il pg N°1 dice:"salve, o nobile mugnaio, veniamo per una tassa di sangue"

il N°2 lancia sciame di meteore sulla fattoria, uccide la moglie del mugnaio la figlia e tutto il resto, poi tutti se ne vanno lasciando il mugnaio li da solo a piangere sui resti e tutto.

cosa farà ora il mugnaio? Perchè deve deciderlo il master? il master cosa deve fare? deve considerare attentamente cosa un popolano livello 1 farebbe con quelle due abilità. Beh, che domande. Andrebbe in città. Andrebbe in caserma. Piangerebbe raccontando tutto. Ma non arriverebbero le guardie subito dietro ai pg, no. Le guardie andranno a controllare, faranno rilevamenti. Scopriranno si tratta di magia. parecchio potente. Il mugnaio dirà che erano in quattro. Allora le guardie chiameranno un mago, il mago chiamerà un gruppo di avventurieri che lo scorti per "dare una lezione" a un suo collega.

E dopo tre mesi o più, il gruppo di gioco, si ritroverà un mago del loro stesso livello+3, accompagnato da 4 individui a caso tra le classi base del manuale, ma in un gruppo bilanciato. Ma il dm non lo farà per proporre loro una sfida ai pg, ma perchè se sanno che quelli erano in 4, c'andranno in 5.

logica deduttiva.

causa ed effetto.

questo insegna a non dare fuoco alle cose dei mugnai livello 1.

o se lo si fa, a cancellare le tracce.

il mondo è vivo e pulsa, i pg sono solo un contorno, e ai livelli bassi non sono manco il radicchio solitario nel mucchio, sono la punta della rucola. Salendo diventano qualcosa di più, ma rimangono sempre insalata. Contorno. Il vero mondo pulsante non saranno mai i pg. sarà sempre l'insieme perpetuo ed eterno di causa ed effetto, di azione e reazione di tutta la fitta trama e rete di relazioni intrecciate da tutti gli npc.

E il lavoro di un master, è quello di crearla in principio. E poi semplicemente...

Di descriverne l'evoluzione nell'arco del tempo.

my two cents. :cool:

:clap::clap::clap:

Ora vorrrei dire una cosa, dei pg di livello 10 dovrebbero bene o male avere una piccola fama in molti regni, ed una fama molto grande nel loro regno di appartenenza, un pg di livello 5 avrà una piccola grande fama molro locale, e forse neanche grande.

Ora, lui vede passare il gruppo di liv 10, del quale ha solo sentito nei racconti dei bardi, va da loro? lui che non lo si conosce neppure fuori dallla sua regione? E soprattutto perchè dovrebbero accettarlo?

Mi sà tanto una cosa <Dopo lamorte di Derlat, il mago, dal bosco davanti a voi esce una figura agile e snella, vestito di vestiti verdi e con un grande arco lungo composito a tracolla...> <Salve a voi, io sono Pos, l'uccisore del grande lupo Zannarossa, posso unirmi a voi?> <Parlando per tutti noi, io Fugio; l'uccisore dell'idra a cinque teste di Rottat, ti dò il benvenuto nel nostro gruppo.>

Ad una cosa del genere la mia reazione è :banghead:.

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Decisamente no.

Questo intervento non ha alcuna base, come anche il precedente, in quanto continui a non considerare che i giocatori hanno il libero arbitrio per le azioni dei propri Pg. ;-)

Ho scritto per diversi messaggi come quei Pg si siano ritrovati nel posto sbagliato al momento sbagliato non certo per volontà del DM, e analoga risposta hanno dato Redalon e Blackstorm al tuo intervento: non mi sembra vi sia altro da aggiungere.

ti spiego come la vedo io per l'ultima volta perche' mi sa che non hai capito....

i personagi sono dentro un TRUMAN SHOW grande quanto il mondo di gioco....hanno libero arbitrio totale e illimitato ma all'interno della "bolla" che il master fornisce loro.....piu' il master e' bravo e piu' l'illusione sara' forte e la bolla sara' grande e piena di eventi e di coerenza interna....

un master "scarso" riesce a gestire una "bolla" piccola con poca coerenza interna e con immotivati "di la non ci potete andare"....(vedi scena della barca del film)

ma sta di fatto che tutte le telecamere sono puntate sui pg (non le attenzioni del mondo ma di chi sta "sulla luna"...sempre dal film...che sono il master e i giocatori).....altrimenti non ha senso giocare

e detto questo chiudo anche io la discussione....chi mi ha capito bene chi no pace...:-D

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Tu sostieni di poter bilanciare tranquillamente un' avventura dove un pg di 5° e altri pg di 10° vanno in giro tranquillamente insieme. Io Blackstorm e altri ci chiediamo come, perchè secondo noi è quasi impossibile. La differenza di livello è tale, che una sfida normale per i pg di 10° sarà una sfida impossibile per quello di 5°. Vuoi che sia un combattimento (mortale) oppure una qualsiasi prova di abilità. D' altro canto una sfida fattibile per il pg di 5° sarebbe semplicissima per i pg di 10°.

Sarà che io nelle mie avventure metto pochi scontri molto impegnativi, ma non saprei bilanciare le sfide per un party del genere. Usando le regole del gioco ovviamente.

Non è necessario bilanciare le "sfide". Io non costruisco le avventure come serie sfide attentamente bilanciate. Poi può capitare. Di recente i miei giocatori hanno dovuto affrontare un troll-ranger, non certo perché dovessero fare un combattimento, ma perché il troll cacciava in quella zona (cosa che loro sapevano) e loro non avevano pensato di coprire le proprie tracce (il druido non aveva memorizzato Passo senza Tracce). La bestia è arrivata e prima dello scontro i giocatori si sono premurati di mettere al sicuro la ragazza che stavano proteggendo, e poi hanno combattuto, rischiando di crepare tra l'altro. Il troll avrebbe dovuto badare a una ragazza invisibile fuggita nel bosco invece che al chierico e al druido che lo stavano massacrando? Non credo.

Precedentemente, i giocatori (lo stesso chierico e un mago) erano intervenuti per salvare la stessa ragazza (2° livello) da un gruppo di 7 barbari e guerrieri, durante una battaglia per le vie della città. I due PG erano di 5° livello, i barbari di 1°, 2° e 3°. Il punto chiave dello scontro è stata la polvere luccicante che ha accecato tre quarti dei nemici. In quella circostanza lo scontro era difficile a prescindere, e molto più complesso per il fatto che c'era un PNG da salvare in mezzo ad essi. Io non ho fatto nessun rail-roading, tutti i tiri erano alla luce del sole, i nemici prima si sono occupati dei due PG, poi vista la mala parata in un impeto finale hanno cercato di trucidare la ragazza, che infatti è finita a -4 pf.

La fine della storia è che lei è sopravvissuta a tutte queste vicende e si è sposata con il chierico, e abbiamo chiuso l'avventura: era un bel finale e abbiamo deciso di continuare la storia da un nuovo punto di vista con personaggi nuovi. E a maggior ragione, i giocatori erano soddisfatti perché la storia non era scritta, anzi io non avevo previsto minimamente questi sviluppi, e Arianna è sopravvissuta esclusivamente grazie ai PG e non certo perché io abbia modificato le circostanze ad arte. Il personaggio di Arianna è stato gestito da me come un PG, senza favoritismi o deus ex machina; anzi, peggio di un PG, visto che il 99% dei giocatori avrebbero cercato di fuggire in maniera molto più attiva invece di rimanere semiparalizzati in stato di shock.

Un giocatore che interpretava Arianna non si sarebbe divertito? E perché? Salvarsi in quelle circostanze, con l'aiuto dei personaggi più potenti che si scontravano apertamente con i nemici, sarebbe stata una bella sfida. A meno che un giocatore si diverta solo con il personaggio spaccatutto che sconfigge i nemici con la sua potenza, ma quelli sono gusti personali.

Edit: un confronto tra il gioco generico, a prescindere dalle regole, e D&D.

In un gioco generico devo portare un testimone da A a B senza che venga ucciso da una banda nemica. I nemici sono di "alto livello", potendo accedere ai mezzi offensivi più potenti e pericolosi. Potrebbero ad esempio colpire l'auto su cui trasportiamo il testimone con un missile guidato da puntamento satellitare. Anche usando un carro armato e 500 militari di scorta, il testimone verrebbe comunque ucciso senza possibilità di salvarlo.

Come devono organizzarsi gli agenti di scorta? Semplice, dovranno far sì che il testimone non venga individuato.

Usiamo le regole di D&D. Devo portare un giovane stregone di basso livello da A a B. Non sopravviverebbe a uno scontro diretto, visto che un attacco furtivo di un ladro di medio livello con una balestra lo ucciderebbe sicuramente. Allora la sfida sarà non farsi individuare. Magari potrei organizzare un convoglio fittizio con un mutaforma di alto livello che si finga il ragazzo, mentre la vera scorta dovrà viaggiare in incognito. Questa è una sfida molto difficile, senza grandi combattimenti però. E magari la maggior parte delle situazioni verrà risolta dai personaggi più potenti, ma il giocatore del personaggio più debole avrà la soddisfazione di essere il protagonista assoluto e centro della vicenda, lo scapestrato che crea i problemi che gli altri devono risolvere.

Quindi in D&D si può benissimo giocare a livelli diversi. Che poi molti giocatori non vogliano interpretare un personaggio molto più debole degli altri perché si divertono di più ad essere onnipotenti è perfettamente lecito, ma si tratta solo ed esclusivamente dei loro gusti e non di problemi legati al sistema di gioco.

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Un giocatore che interpretava Arianna non si sarebbe divertito? E perché? Salvarsi in quelle circostanze, con l'aiuto dei personaggi più potenti che si scontravano apertamente con i nemici, sarebbe stata una bella sfida. A meno che un giocatore si diverta solo con il personaggio spaccatutto che sconfigge i nemici con la sua potenza, ma quelli sono gusti personali.

Si ma un conto è interpretare Arianna per una sessione, un altro è averla come PG per tante sessioni, secondo me. Tra l'altro, tu sei il master, è ovvio che ti puoi divertire a tenere un PNG indifeso. :-p

Guarda, non dico che un giocatore si diverta solamente quando picchia ma perlomeno che sia utile alla causa ogni tanto. Riportando il tuo esempio di prima, dei PG che portavano in giro la ragazza, chi ti dice che dopo lo scontro con il troll saresti riuscito a trovarla?! Un PNG inerme nelle terre selvagge non ha vita lunga. Ma, soprattutto, diciamo che il troll avesse colto i tuoi giocatori alla sprovvista e avesse dato la prima "legnata" alla ragazza in questione, cosa sarebbe successo!? Beh questa serebbe morta.

Per questo personaggi con una grande differenza di livello non possono coesistere tra loro in un'avventura D&D (se non per un breve periodo di tempo). Certo, se il master è clemente allora tutto può accadere. Una palla di fuoco potrebbe colpire tutto il gruppo di PG di 10° livello, eccetto il PG di 5° livello. Però, come hai detto tu stesso nel post che ho parzialente quotato, certe cose non sono programmate. Certi incontri capitano e molto spesso sono di sopresa (se gli avversari sono intelligenti). Può capitare lo scontro facile ma anche lo scontro difficile dove, presumibilmente, il PG di 5° livello morirà (suvvia, basta veramente un colpo ben assestato da un mostro o PNG grado di sfida 10 per ucciderlo).

Infine, ultima cosa non da sottovalutare, perchè mai dei PG di 10° livello vorrebbero fare avventure con un PG molto più scarso che, probabilmente sarebbe solo un peso!? Io non vedo come possa accadere, a meno che il gruppo non sia malvagio e usi il PG di 5° livello come carne da macello.:-D

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Certamente Arianna poteva morire, come tutti d'altronde. I rischi grossi di lasciarci la ghirba però non li ha corsi lei che si era nascosta, ma il chierico che si è beccato uno sproposito di danni da un doppio attacco del troll con tanto di critico.

Ma se fosse morta, che problema ci sarebbe stato? Talvolta i personaggi muoiono. D'altronde il personaggio del chierico già c'era, nella campagna, mentre il druido (attentamente costruito) è durato due sessioni: il gruppo precedente si è separato, il mago ha continuato la missione che stavano facendo e il chierico è andato a cercare Arianna rapita. Serviva una guida ed ecco il druido. Finita la ricerca, matrimonio, il druido aveva fatto quello che doveva (tra l'altro per ragioni di background sarebbe stato quasi impossibile inserirlo nel corso principale degli eventi), e quindi basta, è tornato alla sua tribù uscendo dal gioco.

Tra l'altro i PG uscenti erano di 6°, i due nuovi della nuova avventura (che è sempre la precedente ma da una diversa angolazione, essendo vissuta da nuovi PG) sono di 8° perché volevamo vivere le vicende di personaggi più forti questa volta. E il druido durato due sessioni era di 6° livello come il mago uscente e il chierico: in questa situazione, non avevamo né il desiderio né l'esigenza di creare un PG di livello diverso dall'altro

I personaggi sono storie, e quando muoiono se ne crea un altro.

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Certamente Arianna poteva morire, come tutti d'altronde. I rischi grossi di lasciarci la ghirba però non li ha corsi lei che si era nascosta, ma il chierico che si è beccato uno sproposito di danni da un doppio attacco del troll con tanto di critico.

Ma se fosse morta, che problema ci sarebbe stato? Talvolta i personaggi muoiono. D'altronde il personaggio del chierico già c'era, nella campagna, mentre il druido (attentamente costruito) è durato due sessioni: il gruppo precedente si è separato, il mago ha continuato la missione che stavano facendo e il chierico è andato a cercare Arianna rapita. Serviva una guida ed ecco il druido. Finita la ricerca, matrimonio, il druido aveva fatto quello che doveva (tra l'altro per ragioni di background sarebbe stato quasi impossibile inserirlo nel corso principale degli eventi), e quindi basta, è tornato alla sua tribù uscendo dal gioco.

Tra l'altro i PG uscenti erano di 6°, i due nuovi della nuova avventura (che è sempre la precedente ma da una diversa angolazione, essendo vissuta da nuovi PG) sono di 8° perché volevamo vivere le vicende di personaggi più forti questa volta. E il druido durato due sessioni era di 6° livello come il mago uscente e il chierico: in questa situazione, non avevamo né il desiderio né l'esigenza di creare un PG di livello diverso dall'altro

I personaggi sono storie, e quando muoiono se ne crea un altro.

Bah, non so te, ma io mi affezioni al mio PG. Trattarli come carne da macello non è mia abitudine. E questo vale anche per i miei giocatori. Capita che muoiano ma, generalmente, è una cosa che va evitata. E questo non fingendo tiri di dadi sbagliati ma calibrando gli scontri.

Se poi i tuoi giocatori accettano di vedere i loro PG morire dopo una o due sessioni, magari dopo che hanno speso del tempo prezioso a costruire i loro background, bah, contenti voi. Nel mio caso, se dovesse capitare, cercherei perlomeno di farli ritornare con una resurrezione, a meno che non abbiano fatto una palese cavolata che li ha portati alla morte.

Poi non dico che il mio metodo è il più divertente eh, però, io preferisco fare un'avventura continuativa dove i giocatori portano avanti lo stesso personaggio per livelli e livelli. Vivere un PG non è la stessa cosa che costruirne uno da capo. Facendo così non se ne percepiscono i punti deboli e, guarda caso, si muore sempre più spesso.

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Vivere un PG non è la stessa cosa che costruirne uno da capo. Facendo così non se ne percepiscono i punti deboli e, guarda caso, si muore sempre più spesso.

Assolutamente vero.

Ma se ti muore il personaggio e non puoi farti resuscitare c'è ben poco da fare...

Però il nuovo personaggio che ci si crea, a costo di costruirlo per l'intera sessione, lo si fà bene.

A me è capitato di dover costruire il background del nuovo ranger, l'ho fatto abbastanza con piacere perchè il giocatore è un incapace in termini di caratterizzazione, l'ho costruito giustificando nemico prescelto, talenti (ovviamente scelti dal giocatore) e perchè si trovava dove eravamo noi.

Fare un pg tanto per far andare avanti la storia è una cosa che aborro.

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Il fatto che la bambina sia un PNG non cambia nulla. Se il master decide di mantenerla forzatamente viva per esigenze di trama, sta riducendo la libertà dei PG (railroading), e non c'è differenza se il personaggio tenuto in vita per forza sia giocante o non giocante.

cambia certe cose e non ne cambia altre. Se il DM la vuole mantenere in vita ha vari sistemi, alcuni migliori ed altri peggiori. Quando trattasi di un PG generalmente può usare solo i sistemi peggiori perchè qualsiasi cosa faccia è più evidente e perchè deve tener conto delle azioni del giocatore invece che decidere da solo cosa faccia la bambina.

Certo, se non ci si diverte senza scontri frontali e duelli alla magic potrebbero essere avventure noiose, ma d'altronde io mi annoio a fare sequele di combattimenti senza trama sensata.

aridaglie! Non serve un combattimento senza trama per uccidere la principessa, non serve che la trama non sia sensata per uccidere la principessa, anzi è propio quando la trama è sensata che la principessa muore. E ovviamente non servono scontri frontali per uccidere la principessa.

Guarda che non sono io ad affermare che D&D deve essere per forza incentrato sui combattimenti perché molte regole riguardano i combattimenti

nonostante ciò non sia vero il punto non è neanche questo. Qualsiasi azione sia retta da una qualsiasi regola sarà fatta meglio da un PG di livello alto piusto che basso. Salvo eccezioni

Purtroppo i manuali sono infarciti di consigli eumate su come organizzare le partite

Che ovviamente non c'entrano nulla con nostro discorso.

Se D&D è un GdR, bisogna creare un mondo coerente, perché non si può interpretare senza coerenza.

in un mondo coerente le principesse scortate muoiono per i motivi sopra esposti

Un giocatore che interpretava Arianna non si sarebbe divertito? E perché? Salvarsi in quelle circostanze, con l'aiuto dei personaggi più potenti che si scontravano apertamente con i nemici, sarebbe stata una bella sfida

non vedo dove sia la sfida nel rimanere semiparalizzati in stato di shock

il 99% dei giocatori avrebbero cercato di fuggire in maniera molto più attiva invece di rimanere semiparalizzati in stato di shock.

il giocatore del personaggio più debole avrà la soddisfazione di essere il protagonista assoluto e centro della vicenda, lo scapestrato che crea i problemi che gli altri devono risolvere.

ovvero colui che non fa nulla

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Assolutamente vero.

Ma se ti muore il personaggio e non puoi farti resuscitare c'è ben poco da fare...

Però il nuovo personaggio che ci si crea, a costo di costruirlo per l'intera sessione, lo si fà bene.

A me è capitato di dover costruire il background del nuovo ranger, l'ho fatto abbastanza con piacere perchè il giocatore è un incapace in termini di caratterizzazione, l'ho costruito giustificando nemico prescelto, talenti (ovviamente scelti dal giocatore) e perchè si trovava dove eravamo noi.

Fare un pg tanto per far andare avanti la storia è una cosa che aborro.

Hai perfettamente ragione. Io stesso ho un paio di giocatori a cui spesso scrivo i background. Ovviamente a volte si muore e non ci si può fare nulla. Gli 1 sui dadi o i critici esistono sempre. Stavo solo cercando di spiegare come questo non debba diventare un'abitudine perchè, per l'appunto, poi si comincerebbe a costruire i PG senza spessore giusto per far andare avanti la storia.

Comunque, da master, come regola principale io cerco sempre di preservare i PG con i quali è iniziata l'avventura. Giocando a D&D, non c'è migliore soddisfazione quale veder crescere la propria creatura! :-D

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il mondo di gioco non è dei pg.

il mondo di gioco non è del master.

allora a chi appartiene il mondo di gioco?

risposta: alla relazione Causa-effetto.

La relazione causa effetto può essere valida come filosofia anche di vita solo in un modo in cui tale relazione si verifica invariabilmente. Nel mondo reale c'è sempre un rapporto di causa-effetto. In dnd no, per lo meno a livello fisico e meccanico. Per cui assumere come sempre vera una legge che non lo è, applicandola poi ocme filosofia di vita valida sempre non è esattamente la miglior linea di coerenza.

io sono un popolano livello 1.

io ho professione "contadino"

e artigianato "mugnaio"

abilità focalizzata su ambo le cose, sono umano.

Io coltivo grano e faccio pane.

vendo il pane.

compro quello che serve per riparare la ruota o altro.

finisce la giornata.

questo è quanto.

ora, quattro sfigati qualsiasi, o forse quattro livelli venti tutti bardati epici, passano di lì.

il master descrive la scena. Perchè questo fa il master, descrive. Una volta descritta il pg N°1 dice:"salve, o nobile mugnaio, veniamo per una tassa di sangue"

il N°2 lancia sciame di meteore sulla fattoria, uccide la moglie del mugnaio la figlia e tutto il resto, poi tutti se ne vanno lasciando il mugnaio li da solo a piangere sui resti e tutto.

cosa farà ora il mugnaio? Perchè deve deciderlo il master? il master cosa deve fare? deve considerare attentamente cosa un popolano livello 1 farebbe con quelle due abilità. Beh, che domande. Andrebbe in città. Andrebbe in caserma. Piangerebbe raccontando tutto.

E chi te l'ha detto? Potrebbe anche decidere di andare a cercare vendetta. Chi sei tu per stabilire cosa fa un mugnaio in una situazione del genere? Nessuno trova incoerente che Semola, uno stalliere, diventi Artù. Nessuno trova strano che Elminster dopo essersi visto radfere al suolo il suo villaggio natale decida di apprendere la magia. Nessuno trova strane tutte queste cose. E tu vieni a dire che l'unica linea di azione per un mugnanio del genere sarebbe andare a piangere dalle guardie?

Ma non arriverebbero le guardie subito dietro ai pg, no. Le guardie andranno a controllare, faranno rilevamenti. Scopriranno si tratta di magia. parecchio potente. Il mugnaio dirà che erano in quattro. Allora le guardie chiameranno un mago, il mago chiamerà un gruppo di avventurieri che lo scorti per "dare una lezione" a un suo collega.

Bravo... immagino che in un villaggetto dove le guardie di base non hanno a disposizione di base i maghi siano abbastanza ricchi da ingaggiarne uno più scorta, abbastanza potenti da sconfiggere i tipi. Alla faccia della causa ed effetto. Sai quale sarebbe una relazione di causa-effetto adatta in un villaggio del genere? Le guardie arrivano, vedono la distruzione, vanno dal sacerdote o dal mago locali, i quali (se proprio devono) via divinazione confermano la versione del mugnaio, e poi le guardie chiedono al suddetto incantatore di diramare un avviso per questi 4 tipi evidentemente al di sopra della loro portata. Fatto ciò, aiuterebbero forse il mugnaio a riprendersi, insieme a tutto il villaggio, forse...

E no, non farebbero i rilevamenti. Non arriva la squadra di CSI.

E dopo tre mesi o più, il gruppo di gioco, si ritroverà un mago del loro stesso livello+3, accompagnato da 4 individui a caso tra le classi base del manuale, ma in un gruppo bilanciato. Ma il dm non lo farà per proporre loro una sfida ai pg, ma perchè se sanno che quelli erano in 4, c'andranno in 5.

logica deduttiva.

causa ed effetto.

Bel mago idiota. Se quelli sono in 4 tu ci vai in 10.

questo insegna a non dare fuoco alle cose dei mugnai livello 1.

o se lo si fa, a cancellare le tracce.

Certo perchè cancellando le tracce non esistono le divinazioni. Causa ed effetto. In un mondo in cui la magia c'è ed esiste tu presupponi che in un villaggio nessuno si accorga oltre al mugnaio di una pioggia di meteore. Presupponi che le guardie siano in grado di fare "rilevamenti". Presupponi che siano in grado, economicamente, di ingaggiar eun mago molto più forte del gruppo. Presupponi che possano permettersi di pagare un intero gruppo. Presupponi che il mago sia sicuro che se loro sono in 4, andando in 5 possa avere la meglio, giustificcando un ragionamento del genere con la logica deduttiva, che farebbe impallidire Sherlock dalla pochezza che ha. E soprattutto presupponi che il principio di causa ed effetto come da te immaginato sia l'unico valido e che non sia sotto il controllo del master. Ti do' una notizia: il master non descrive solo. Il master decide quando e come applicare le regole.

Di descriverne l'evoluzione nell'arco del tempo.

Usando le regole, e decidendo di applicarle in un modo piuttosto che in un altro. Ergo avendo pieno controllo sui principi causali di azione e reazione.

Se D&D è un GdR, bisogna creare un mondo coerente, perché non si può interpretare senza coerenza.

La cosa fuori di testa di questo topic è la proposta di usare le regole e basta, e che il mondo debba adattarsi alle regole.

Un momento. Le regole, in dnd, esistono proprio per permettere una valutazione obbiettiva delle cose che accadono. Esempio classico: al 1° livello sono una schiappa, al 20° sono un eroe che dopo essersi preso il soffio di un drago lo carica ridendogli in faccia (perchè sono un barbaro pazzo :D). Ora, se io schiappa di 1 cado da 20 metri, crepo. Se io eroe che picchia i draghi cado dagli stessi metri, mi rialzo e bestemmio Pelor perchè osno inciampato. E' una questione regolistica, però. Il danno non è proporzionale al livello. Sorvolando sulla correttezza della regola sul danno da caduta, capisci che se il master mi dicesse, a me che sono di 20: "Sei caduto da 20 metri, è una caduta mortale ergo sei crepato", a me girano le balle. E tanto. E' per questo che servono le regole. Nessuno dice che non si possano ignorar eper mantenere coerenza di gioco. Io stesso, come immagino Thondar, e addirittura Dedalo, e credo qualsiasi master al mondo, usiamo le nostre hr o varianti, come è giusto che sia, perchè si adattino al nostro stile. Quindi come vedi, tutti subordiniamo le regole al nostro modo di giocare. Ma le regole osno necessarie per gestire il mondo di gioco. Non narrarlo o descriverlo, attento, per gestirlo.

Non è necessario bilanciare le "sfide". Io non costruisco le avventure come serie sfide attentamente bilanciate. Poi può capitare. Di recente i miei giocatori hanno dovuto affrontare un troll-ranger, non certo perché dovessero fare un combattimento, ma perché il troll cacciava in quella zona (cosa che loro sapevano) e loro non avevano pensato di coprire le proprie tracce (il druido non aveva memorizzato Passo senza Tracce). La bestia è arrivata e prima dello scontro i giocatori si sono premurati di mettere al sicuro la ragazza che stavano proteggendo, e poi hanno combattuto, rischiando di crepare tra l'altro. Il troll avrebbe dovuto badare a una ragazza invisibile fuggita nel bosco invece che al chierico e al druido che lo stavano massacrando? Non credo

Ma assolutamente no. Il punto non è certo questo.

Il personaggio di Arianna è stato gestito da me come un PG, senza favoritismi o deus ex machina; anzi, peggio di un PG, visto che il 99% dei giocatori avrebbero cercato di fuggire in maniera molto più attiva invece di rimanere semiparalizzati in stato di shock.

Infatti. Quindi come vedi c'è differenza di gestione.

Un giocatore che interpretava Arianna non si sarebbe divertito? E perché? Salvarsi in quelle circostanze, con l'aiuto dei personaggi più potenti che si scontravano apertamente con i nemici, sarebbe stata una bella sfida. A meno che un giocatore si diverta solo con il personaggio spaccatutto che sconfigge i nemici con la sua potenza, ma quelli sono gusti personali.

Aspetta. Allora, per un giocatore, le scelte sarebbero state due: o rimanere lì, o scappare il più veloce possibile. In una foresta dove ci caccia un Troll, non ci saranno solo coniglietti e moscerini. Prima o poi, invisibilità sarebbe finita, qualche bestia l'avrebbe fiutato e via dicendo. Tutto ciò non perchè non vuole, ma perchè non può partecipare allo scontro.

Edit: un confronto tra il gioco generico, a prescindere dalle regole, e D&D.

In un gioco generico devo portare un testimone da A a B senza che venga ucciso da una banda nemica. I nemici sono di "alto livello", potendo accedere ai mezzi offensivi più potenti e pericolosi. Potrebbero ad esempio colpire l'auto su cui trasportiamo il testimone con un missile guidato da puntamento satellitare. Anche usando un carro armato e 500 militari di scorta, il testimone verrebbe comunque ucciso senza possibilità di salvarlo.

Come devono organizzarsi gli agenti di scorta? Semplice, dovranno far sì che il testimone non venga individuato.

Usiamo le regole di D&D. Devo portare un giovane stregone di basso livello da A a B. Non sopravviverebbe a uno scontro diretto, visto che un attacco furtivo di un ladro di medio livello con una balestra lo ucciderebbe sicuramente. Allora la sfida sarà non farsi individuare. Magari potrei organizzare un convoglio fittizio con un mutaforma di alto livello che si finga il ragazzo, mentre la vera scorta dovrà viaggiare in incognito. Questa è una sfida molto difficile, senza grandi combattimenti però.

Scusami, non è per fare polemica, ma la differenza fra le due situazioni è unicamente l'uso dei nomi delle classi e delle razze.

E magari la maggior parte delle situazioni verrà risolta dai personaggi più potenti, ma il giocatore del personaggio più debole avrà la soddisfazione di essere il protagonista assoluto e centro della vicenda, lo scapestrato che crea i problemi che gli altri devono risolvere.

Cioè, io ti faccio da scorta e tu invece di startene buono, ti vai a cacciare nei guai? Ma io ti tengo giù a suon di danni debilitanti e ti metto in una cassa di granaglie. Sei il protagonista assoluto, svenuto e in un bairle di grano per stare nascosto. Divertiti.

Quindi in D&D si può benissimo giocare a livelli diversi. Che poi molti giocatori non vogliano interpretare un personaggio molto più debole degli altri perché si divertono di più ad essere onnipotenti è perfettamente lecito, ma si tratta solo ed esclusivamente dei loro gusti e non di problemi legati al sistema di gioco.

Dimostralo. Non è questione di "mi piace essere onnipotente", questa è una cosa che TU ti sei messo in testa in base a non os quale ragionamento. Nessuno ha mai detto una cosa del genere. Io non mi diverto a giocare un personaggio molto sotto il livello del gruppo, per il semplice motivo che a me piace essere utile. Mi piace anche fare qualcosa oltre ad essere scortato. Perchè, intendiamoci, finora tu non hai proposto alcuna situazione che fosse diversa da "bisogna scortare un tipo molto debole", come dimostrazione che si possa giocare a livelli molto diversi. E sai benissimo che io ti posso proporre un sacco di alternative, anche senza metterci combattimenti, per cui far saltare in aria un pg molto sotto se devo impegnare gli altri pg.

Allora li usiamo come pupazzetti? Ce ne freghiamo? A me piace veder crescere il mio pg. Svilupparne il carattere. Se devo alzare le spalle perchè tanto muoiono, a che mi serve dargli profondità?

D'altronde il personaggio del chierico già c'era, nella campagna, mentre il druido (attentamente costruito) è durato due sessioni: il gruppo precedente si è separato, il mago ha continuato la missione che stavano facendo e il chierico è andato a cercare Arianna rapita. Serviva una guida ed ecco il druido. Finita la ricerca, matrimonio, il druido aveva fatto quello che doveva (tra l'altro per ragioni di background sarebbe stato quasi impossibile inserirlo nel corso principale degli eventi), e quindi basta, è tornato alla sua tribù uscendo dal gioco.

[...]

I personaggi sono storie, e quando muoiono se ne crea un altro.

A fare un pg nuovo ogni due sessioni, mi girerebbero molto le palle. Se io faccio un buon bg, una buona caratterizzazione, mi aspetto che almeno il master mi dia qualche indicazione su come poterlo agganciare. O devo dare profondità psicologica ad un personagigo in due sessioni? Io in 15 livelli non ho nemmeno finito di sviluppare il carattere del mio chierico, e tu pensi che possa dare profondità in 2 sessioni di 3 o 4 ore?

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Fare un pg tanto per far andare avanti la storia è una cosa che aborro.

I personaggi avevano bisogno di un cacciatore. Un giocatore ha deciso di crearlo e interpretarlo invece che lasciare che fosse un PNG. Perché avre dovuto costringerlo a tenersi il suo mago?

cambia certe cose e non ne cambia altre. Se il DM la vuole mantenere in vita ha vari sistemi, alcuni migliori ed altri peggiori. Quando trattasi di un PG generalmente può usare solo i sistemi peggiori perchè qualsiasi cosa faccia è più evidente e perchè deve tener conto delle azioni del giocatore invece che decidere da solo cosa faccia la bambina.

Io non ho tenuto in vita nessuno, Arianna poteva morire o sopravvivere.

! Non serve un combattimento senza trama per uccidere la principessa, non serve che la trama non sia sensata per uccidere la principessa, anzi è propio quando la trama è sensata che la principessa muore. E ovviamente non servono scontri frontali per uccidere la principessa.

Arianna è sopravvissuta, anzi ora è felicemente sposata.

ovvero colui che non fa nulla

Tu equipari "non fare nulla" a "non tirare dadi". Si possono fare molte cose senza tirare dadi, ad esempio interpretare.

Un momento. Le regole, in dnd, esistono proprio per permettere una valutazione obbiettiva delle cose che accadono. Esempio classico: al 1° livello sono una schiappa, al 20° sono un eroe che dopo essersi preso il soffio di un drago lo carica ridendogli in faccia (perchè sono un barbaro pazzo :D). Ora, se io schiappa di 1 cado da 20 metri, crepo. Se io eroe che picchia i draghi cado dagli stessi metri, mi rialzo e bestemmio Pelor perchè osno inciampato. E' una questione regolistica, però. Il danno non è proporzionale al livello. Sorvolando sulla correttezza della regola sul danno da caduta, capisci che se il master mi dicesse, a me che sono di 20: "Sei caduto da 20 metri, è una caduta mortale ergo sei crepato", a me girano le balle. E tanto. E' per questo che servono le regole. Nessuno dice che non si possano ignorar eper mantenere coerenza di gioco. Io stesso, come immagino Thondar, e addirittura Dedalo, e credo qualsiasi master al mondo, usiamo le nostre hr o varianti, come è giusto che sia, perchè si adattino al nostro stile. Quindi come vedi, tutti subordiniamo le regole al nostro modo di giocare. Ma le regole osno necessarie per gestire il mondo di gioco. Non narrarlo o descriverlo, attento, per gestirlo.

I personaggi delle mie campagne rispettano le regole sulle cadute. E di solito i PG di basso livello non muoiono cadendo da 20 metri di altezza. Perché? Perché, stranamente, evitano di cadere da 20 metri di altezza.

Aspetta. Allora, per un giocatore, le scelte sarebbero state due: o rimanere lì, o scappare il più veloce possibile. In una foresta dove ci caccia un Troll, non ci saranno solo coniglietti e moscerini. Prima o poi, invisibilità sarebbe finita, qualche bestia l'avrebbe fiutato e via dicendo. Tutto ciò non perchè non vuole, ma perchè non può partecipare allo scontro.

Nelle foreste delle tue campagne i personaggi di secondo livello muoiono appena entrano in una foresta?

Scusami, non è per fare polemica, ma la differenza fra le due situazioni è unicamente l'uso dei nomi delle classi e delle razze.

Esatto, è ciò che intendevo.

Cioè, io ti faccio da scorta e tu invece di startene buono, ti vai a cacciare nei guai? Ma io ti tengo giù a suon di danni debilitanti e ti metto in una cassa di granaglie. Sei il protagonista assoluto, svenuto e in un bairle di grano per stare nascosto. Divertiti.

Di solito i personaggi di una storia non ragionano in termini di danni debilitanti. Se picchi la persona che sei tenuto a scortare ovviamente andrai incontro a grossi guai.

Dimostralo. Non è questione di "mi piace essere onnipotente", questa è una cosa che TU ti sei messo in testa in base a non os quale ragionamento. Nessuno ha mai detto una cosa del genere. Io non mi diverto a giocare un personaggio molto sotto il livello del gruppo, per il semplice motivo che a me piace essere utile. Mi piace anche fare qualcosa oltre ad essere scortato. Perchè, intendiamoci, finora tu non hai proposto alcuna situazione che fosse diversa da "bisogna scortare un tipo molto debole", come dimostrazione che si possa giocare a livelli molto diversi.

Non c'è bisogno di nessun altro esempio.

A fare un pg nuovo ogni due sessioni, mi girerebbero molto le palle. Se io faccio un buon bg, una buona caratterizzazione, mi aspetto che almeno il master mi dia qualche indicazione su come poterlo agganciare. O devo dare profondità psicologica ad un personagigo in due sessioni? Io in 15 livelli non ho nemmeno finito di sviluppare il carattere del mio chierico, e tu pensi che possa dare profondità in 2 sessioni di 3 o 4 ore?

Sì, giocando bene si può dare molta profondità in due sessioni di 8-10 ore. Basta avere bene in mente chi sia il tuo personaggio e calarsi nei suoi panni.

Ovviamente se si ha a disposizione più tempo si può fare ancora meglio.

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I personaggi delle mie campagne rispettano le regole sulle cadute. E di solito i PG di basso livello non muoiono cadendo da 20 metri di altezza. Perché? Perché, stranamente, evitano di cadere da 20 metri di altezza.

Ecco, sapevo io che fraintendevi. Era un esempio qualsiasi, il primo che mi è venuto in mente, per spiegare la necessità delle regole per gestire il mondo di gioco. Che sembra essere una cosa alla quale ti opponi.

Nelle foreste delle tue campagne i personaggi di secondo livello muoiono appena entrano in una foresta?

Non necessariamente, dipende da cosa fanno.

Esatto, è ciò che intendevo.

Allora spiega il tuo punto di vista. Perchè non vorrei averlo frainteso.

Di solito i personaggi di una storia non ragionano in termini di danni debilitanti. Se picchi la persona che sei tenuto a scortare ovviamente andrai incontro a grossi guai.

I personaggi no, ma i giocatori si. Vuoi il ragionamento da pg? "Se ti vai a cacciare nei guai di continuo, ti tiro una botta in testa e ti mando a nanna, ti nascondo in un barile, e vedi che arriviamo sani e salvi.". Vado incontro a conseguenze? Si, se il mio scopo è di trattare lo scortato come un principino. Se il mio scopo è farlo arrivare vivo e incolume a destinazione, mi adatto, improvviso, e raggiungo lo scopo. Se si lamenta, la prossima volta si farà scortare annunciato dalle trombe. Bene, ora che abbiamo amabilmente discusso su come ragionano i pg e su come ragionano i giocatori, potresti dirmi quanto si diverte il giocatore svenuto che viene trasportato, visto che era quello il punto del mio discorso, e che tu lo hai bellamente ignorato.

Non c'è bisogno di nessun altro esempio.

Ok, quindi tu mi porti un solo esempio nel quale comunque ci sono falle. Io te ne posso portare 10. Ma nonostante tutto pensi di avere ragione tu.

Sì, giocando bene si può dare molta profondità in due sessioni di 8-10 ore. Basta avere bene in mente chi sia il tuo personaggio e calarsi nei suoi panni.

Ovviamente se si ha a disposizione più tempo si può fare ancora meglio.

8-10 ore per una settimana di lavoro? O anche solo due giorni, fai tu. E questo ogni due sessioni. E dovrei trovarlo divertente, cambiare pg ogni due sessioni? Se è un evento sporadico, tanto tanto... se capita spesso... Beh, se i tuoi giocatori si divertono a fare una ventina di pg l'anno, buon pro gli faccia.

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Sì, giocando bene si può dare molta profondità in due sessioni di 8-10 ore. Basta avere bene in mente chi sia il tuo personaggio e calarsi nei suoi panni.

Ovviamente se si ha a disposizione più tempo si può fare ancora meglio.

Ma scusa, non capisco: tu mi parli di interpretazione e poi mi dici che in due sessioni è possibile calarsi nei panni di un personaggio. A me sembra un controsenso. Interpretare un PG non vuol dire giocarci per 8-10 ore e poi cacciarlo nel pattume. Per carità, può capitare di morire dopo poche sessioni ma ciò non sottointende che sia la regola. Ma hai mai provato a giocare un personaggio per più di 10 livelli!? Te l'ho già detto, con questo atteggiamento i tuoi giocatori adotteranno il comportamento "Mi lancio in battaglia senza pensare tanto poi al massimo cambio PG"... oppure, guarda caso, proprio come ti è capitato, servirà un personaggio che cerca tracce e quello che faceva il mago del gruppo si offrirà per interpretarlo, abbandonando il suo ruolo precedente. Io non l'avrei mai fatto e non avrei mai permesso ai miei giocatori di farlo, sinceramente. E' vero che esistono giocatori (ne ho uno in gruppo) a cui piace cambiare classe continuamente però tu devi combattere affinchè rimangono fedeli alla loro idea, perchè questo vuol dire interpretare un PG. Chiaramente, lo si fa nei limiti della decenza. Se il giocatore non si diverte con quel personaggio allora il cambiamento ci può stare. Ma non deve trattarsi assolutamente trattarsi di un capriccio.

Poi, altra cosa che non concepisco. Spiegami come farà la persona che interpreta la ragazza in ostaggio (o quello che è) a divertirsi se deve scappare nel bosco o se rimane paralizzata dalla paura durante uno scontro. Non è questione di tirare i dadi ma, semplicemente, non c'è nulla da interpretare in ambo i casi. Se scappi, corri nella direzione opposta urlando... se rimani paralizzato non dici una parola e ti accucci vicino ad un muro. Dammi un esempio della tua interpretazione in un caso del genere. Dimmi cosa potresti mai estrapolare in quei pochi round di durata del combattimento.

Da quello che hai scritto nei tuoi ultimi post, sembra che la tua visione di mondo fantasy sia piuttosto restrittiva, sebbene tu pensi il contrario. Sembra quasi che tu i diverta a rendere "realistico" il tuo mondo, a discapito dei tuoi giocatori però. Poi ognuno si diverte come vuole. Se voi preferite creare un PG ogni due sessioni allora nessuno ve lo vieta. Ma non mi venire a dire che questa è intepretazione. E' come paragonare una canzone pop di Britney Spears alla Nona Sinfonia di Bethoveen: sempre di musica si tratta, potrà anche piacere ma diciamo che c'è una certa differenza di quantità, qualità e profondità tra i due "pezzi" no!?;-)

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Ecco, sapevo io che fraintendevi. Era un esempio qualsiasi, il primo che mi è venuto in mente, per spiegare la necessità delle regole per gestire il mondo di gioco. Che sembra essere una cosa alla quale ti opponi.

Ma io le regole le uso, per gestire il mondo di gioco. Però non baso il mondo di gioco sulle regole. Non creo avventure in cui i personaggi debbano buttarsi da 20 metri d'altezza solo perché sono in grado di farlo.

Non necessariamente, dipende da cosa fanno.

E quindi perché Arianna sarebbe dovuta morire se fosse rimasta sola?

Allora spiega il tuo punto di vista. Perchè non vorrei averlo frainteso.

Il mio punto di vista è che D&D può supportare una buona narrazione a prescindere dalla quantità di combattimenti.

I personaggi no, ma i giocatori si. Vuoi il ragionamento da pg? "Se ti vai a cacciare nei guai di continuo, ti tiro una botta in testa e ti mando a nanna, ti nascondo in un barile, e vedi che arriviamo sani e salvi.". Vado incontro a conseguenze? Si, se il mio scopo è di trattare lo scortato come un principino. Se il mio scopo è farlo arrivare vivo e incolume a destinazione, mi adatto, improvviso, e raggiungo lo scopo. Se si lamenta, la prossima volta si farà scortare annunciato dalle trombe. Bene, ora che abbiamo amabilmente discusso su come ragionano i pg e su come ragionano i giocatori, potresti dirmi quanto si diverte il giocatore svenuto che viene trasportato, visto che era quello il punto del mio discorso, e che tu lo hai bellamente ignorato.

I giocatori se vogliono possono mettere in un barile anche un PG del loro stesso livello, se rompe le palle. Quanto si divertirebbe il giocatore di un simile PG?

, quindi tu mi porti un solo esempio nel quale comunque ci sono falle. Io te ne posso portare 10. Ma nonostante tutto pensi di avere ragione tu.

Se vuoi decuplicare la discussione, portami questi dieci esempi.

8-10 ore per una settimana di lavoro? O anche solo due giorni, fai tu. E questo ogni due sessioni. E dovrei trovarlo divertente, cambiare pg ogni due sessioni? Se è un evento sporadico, tanto tanto... se capita spesso... Beh, se i tuoi giocatori si divertono a fare una ventina di pg l'anno, buon pro gli faccia.

Io ho scritto che si possono fare personaggi di diverso livello, che si può usare un PG attentamente costruito per sole due sessioni, e che i PG muoiono. Invece non ho scritto che si debbano fare sempre personaggi di livello diverso, né che si debba cambiare per forza PG ogni due sessioni, né che i personaggi muoiano in continuazione.

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Ma scusa, non capisco: tu mi parli di interpretazione e poi mi dici che in due sessioni è possibile calarsi nei panni di un personaggio. A me sembra un controsenso. Interpretare un PG non vuol dire giocarci per 8-10 ore e poi cacciarlo nel pattume. Per carità, può capitare di morire dopo poche sessioni ma ciò non sottointende che sia la regola. Ma hai mai provato a giocare un personaggio per più di 10 livelli!? Te l'ho già detto, con questo atteggiamento i tuoi giocatori adotteranno il comportamento "Mi lancio in battaglia senza pensare tanto poi al massimo cambio PG"... oppure, guarda caso, proprio come ti è capitato, servirà un personaggio che cerca tracce e quello che faceva il mago del gruppo si offrirà per interpretarlo, abbandonando il suo ruolo precedente. Io non l'avrei mai fatto e non avrei mai permesso ai miei giocatori di farlo, sinceramente. E' vero che esistono giocatori (ne ho uno in gruppo) a cui piace cambiare classe continuamente però tu devi combattere affinchè rimangono fedeli alla loro idea, perchè questo vuol dire interpretare un PG. Chiaramente, lo si fa nei limiti della decenza. Se il giocatore non si diverte con quel personaggio allora il cambiamento ci può stare. Ma non deve trattarsi assolutamente trattarsi di un capriccio.

Poi, altra cosa che non concepisco. Spiegami come farà la persona che interpreta la ragazza in ostaggio (o quello che è) a divertirsi se deve scappare nel bosco o se rimane paralizzata dalla paura durante uno scontro. Non è questione di tirare i dadi ma, semplicemente, non c'è nulla da interpretare in ambo i casi. Se scappi, corri nella direzione opposta urlando... se rimani paralizzato non dici una parola e ti accucci vicino ad un muro. Dammi un esempio della tua interpretazione in un caso del genere. Dimmi cosa potresti mai estrapolare in quei pochi round di durata del combattimento.

Da quello che hai scritto nei tuoi ultimi post, sembra che la tua visione di mondo fantasy sia piuttosto restrittiva, sebbene tu pensi il contrario. Sembra quasi che tu i diverta a rendere "realistico" il tuo mondo, a discapito dei tuoi giocatori però. Poi ognuno si diverte come vuole. Se voi preferite creare un PG ogni due sessioni allora nessuno ve lo vieta. Ma non mi venire a dire che questa è intepretazione. E' come paragonare una canzone pop di Britney Spears alla Nona Sinfonia di Bethoveen: sempre di musica si tratta, potrà anche piacere ma diciamo che c'è una certa differenza di quantità, qualità e profondità tra i due "pezzi" no!?;-)

Ma non scherziamo. Dovrei dissuadere i miei giocatori dal cambiare personaggio? Anzi, come dici tu, non dovrei permetterglielo? E perché mai? Se vogliono cambiare personaggio sono liberissimi di farlo. I giocatori non sono bambini, sono adulti e vaccinati, e non fanno "capricci".

Mi dici che cambiare personaggio spinga i giocatori a lanciare il PG in battaglia Interessante teoria, ma nella realtà i miei giocatori non si comportano così ;-)

La ragazza della storia, se scappa nel bosco e si separa dai suoi compagni, avrà il suo bel daffare. Fuggire urlando? Ma chi, ma quando, ma dove lo hai letto? E' stata resa invisibile dal chierico e si è allontanata dal luogo dello scontro, scortata dal compagno animale del druido.

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Ma io le regole le uso, per gestire il mondo di gioco. Però non baso il mondo di gioco sulle regole. Non creo avventure in cui i personaggi debbano buttarsi da 20 metri d'altezza solo perché sono in grado di farlo.

Ok. Continui a non voler leggere che qui nessuno basa il mondo di gioco sulle regole, ma tutti usiamo le regole per gestire il mondo. E se ti è sfuggito, le cadute da 20 metri, non c'entrano una mazza. Se vuoi continuare a fossilizzarti su un mero esempio, fai pure. Se deve essere questo il tuo livello dialettico, mi spiace per te.

E quindi perché Arianna sarebbe dovuta morire se fosse rimasta sola?

Avrebbe potuto. E sarebbe stato molto probabile, imho. Il punto era che avresti dovuto comunque gestirla. E sarebbe potuta benissimo morire. Alzata di spalle? Va beh. A me non piacerebbe dover fare una cosa del genere ad master.

Il mio punto di vista è che D&D può supportare una buona narrazione a prescindere dalla quantità di combattimenti.

E questo cosa c'entra con il fatto che hai fatto un esempio in cui cambiavi solo i nomi delle classi e delle razze?

I giocatori se vogliono possono mettere in un barile anche un PG del loro stesso livello, se rompe le palle. Quanto si divertirebbe il giocatore di un simile PG?

Certo possono. Ma non ne avrebbero motivo. Nell'esempio in questione, potrebbero benissimo decidere che sia il modo migliore, dal momento che potrebbe benissimo non sopravvivere, mentre a parità di livello non solo potrebbe sopravvivere, ma rivelarsi anche utile.

Se vuoi decuplicare la discussione, portami questi dieci esempi.

No, rileggiti il topic. Ce ne sono diversi di esempi. Se non li hai notati, vuol dire che non ti interessa leggere e che sei convinto di avere ragione e che noi siamo dei poveri i dioti perchè tu hai la verità rivelata sul modo di masterizzare. Ma evidentemente la tua considerazione di noi sarebbe tale anche leggendo gli esempi portati dal momento che continui a capire quello che vuoi tu e non quello che ti stiamo effettivamente dicendo, pur ripetendolo da qualcosa come 5 pagine, e non solo io. Buon pro ti faccia, continua a crogiolarti nella tua rivelazione della verità.

Io ho scritto che si possono fare personaggi di diverso livello, che si può usare un PG attentamente costruito per sole due sessioni, e che i PG muoiono. Invece non ho scritto che si debbano fare sempre personaggi di livello diverso, né che si debba cambiare per forza PG ogni due sessioni, né che i personaggi muoiano in continuazione.

Bene, visto che io stavo parlando di perosnaggi che vengono eliminati dopo due sessioni, e che stavo dicendo che a me girerebbe doverlo fare, specie perchè sui miei pg ci investo tempo e fantasia, se tu vuoi parlar edi tutti altri argomenti, consulta la tua personalità multipla.

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