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Dragons´ Lair

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  1. Cosa c'è di nuovo in questa gilda
  2. Yep. D'altronde, o muore (probabile), o impazzisce (comunque probabile, anche se per un tempo limitato), o ne mette fuori combattimento abbastanza da riuscire a scappare (impossibile).
  3. @Ghal Maraz vai Nathan!! Siamo tutti con te!!! Ovviamente sarà un altro tiro Scagliarsi contro qualcuno.. in caso di risultato 7-9 tengo sempre buono l'i nascere il tuo se oscuro??
  4. Nathan Nel Bosco, coi quattro porcellini 'Almeno me ne vado in gloria', penso, rendendomi conto che l'aver steso Edwards mi ha dato solo un ridicolo momento di soddisfazione, ma che sono nella stessa m&rd@ di prima. O forse peggio, visto che non sono riuscito a svignarmela. È già un miracolo che io sia ancora vivo, tutto sommato, visto che io e ľautodifesa abbiamo litigato quando ero ancora nella pancia di mamma. "F%ttut! codardi b@st@rd!", dico, più per spregio, che per altro, facendomi venire in mente l'unica cosa che riuscirei a fare adesso. Aspetto che ľinfame con la catena si avvicini per attaccarmi di nuovo e provo a pestare violentemente la punta del piede dello $tr%nz% che mi tiene imprigionato. Se ho un briciolo di fortuna (figuriamoci...), allenterà la presa quel tanto che mi basta per spostarmi e - magari! - fare in modo che si colpiscano tra di loro. Sì, certo, Nathan. Come no!!!
  5. Darius Scuola Alzo un sopracciglio, seriamente sorpreso che Sasha abbia letto tutta la tragedia di Shakespeare e addirittura ne ricordi i personaggi, ma non ho nessuna intenzione di aprire l'argomento. Mi limito ad un sorriso furbesco, perché Sasha impegnata nella lettura di una storia così romantica e strappalacrime mi fa ridacchiare Per me va bene, anzi direi di proporlo alla professoressa, così ci leviamo il problema dei ruoli e puoi far pratica rido e apro le braccia, come ad invitarla ad affondare un colpo contro di me Provo a chiedere se magari posso chiamarla dopo, e una volta salutata mi incammino nella cappella L'aria all'interno è piena di incenso, e credo che se non fossi abituato a questi fumi starei tossendo sul pavimento. La fitta al marchio che mi deturpa il collo mi fa sussultare, ma questo mi segnala che suor Margareth sta effettivamente facendo qualcosa. Non so se si tratta di un esorcismo o di qualche altro rituale simile, ma se potesse funzionare sarebbe la miglior notizia da due giorni a questa parte. Inoltre, mi viene il dubbio che la suora possa star effettivamente credendo a ciò che le ho detto, magari sa perfino che vengo da una famiglia di maghi Sorella... ero venuto per delle domande, ma forse sarebbe meglio se fossi io a dare a lei delle risposte dico, grattandomi il collo dove il marchio si fa più caldo, la bocca distorta dal fastidio, come se una zanzara mi avesse punto e io non riesca a grattarmi
  6. Orion Kykero Narcotraffico Le parole di Alice mi fanno più male di quanto dò a vedere. La sua fiducia nei miei confronti , la sua innocenza... è quasi insopportabile. Certo, potrei fare una festa senza droga, o con un po' di canne prese in giro. Ma cosa ne sarebbe della mia reputazione? Quella che ho coltivato per così tanto tempo? Dai, non è poi così male. È un deficiente, certo, ma non devo esserci amico. È solo un corriere dopotutto. Rispondo ad Alice, prima di salutarla e arrivare da Marcus. Non le chiederei mai di seguirmi in ogni caso, ma manco comunque un messaggio a Diana mentre mi avvio. Sto andando da Marcus a prendere i coriandoli per la festa. La sicurezza non è mai troppa quando si ha a che fare con certa gente. Quando arriva è esattamente l' animale che ricordavo. Ignoro i suoi tentativi di provocarmi, mantenendo un'aria fredda e distaccata "Cliente preferito del tuo boss va bene Marcus. Hai la roba che ho chiesto o sei solo venuto a farti un giro in paese?" Gli chiedo senza giri di parole. Non voglio passare un secondo più del necessario in sua compagnia
  7. @Voignar Darius Whitesand Sasha ridacchia divertita alle tue parole, scuotendo la testa. «Il personaggio di Romeo e Giulietta si chiama Mercuzio, sai? Mercurio è una divinità greca…» ti corregge, ma senza alcuna cattiveria: la sua risata è sincera, sembra divertita davvero della tua gaffe. Poi ci pensa un attimo e aggiunge con un sorriso malizioso: «Allora io potrei fare Tebaldo… così avrei l’onore di ucciderti io stessa!» Anche stavolta non percepisci alcuna ostilità, solo il piacere di scherzare insieme. Poco dopo, Sasha si congeda spiegando che ha un impegno da sbrigare. Così resti solo e puoi incamminarti nei corridoi che conducono alla cappella. Appena varchi la soglia dell’aula, hai l’impressione che l’aria cambi consistenza: diventa più densa, quasi liquida, come se stessi attraversando qualcosa di invisibile. Un leggero giramento di testa ti coglie all’istante, ma passa rapidamente; al suo posto rimane però un bruciore pungente al simbolo inciso alla base del tuo collo, che si fa subito sentire. La cappella è invasa da un intenso profumo di incenso, così forte da graffiarti le narici. Davanti al piccolo altare che usa di solito come cattedra, Suor Margareth è piegata su un grosso libro aperto. Le sue labbra si muovono rapide, sussurrando preghiere in latino. Accanto a lei l’incensiera continua a fumare, disegnando nell’aria spirali sottili che si mescolano con il fumo e la luce. Quando ti percepisce, la suora interrompe la litania, solleva il capo e si volta verso di te. Ti rivolge un sorriso, ma è forzato, tirato: non riesce a nascondere la tensione che le vela gli occhi. Off game Immagino che Mercurio sia stato colpa del correttore… però ho approfittato della cosa per far finta che Darius abbia sbagliato davvero per creare un pretesto affinché risultasse “buffo” in senso buono agli occhi di sasha.. che poi era stato il suo obiettivo anche durante l’improvvisazione di teatro. @Theraimbownerd Orion Kykero Alice sorride quando le dici che la vedi bene come protagonista. Anche se l’arrabbiatura non le è ancora passata del tutto, noti che la tua approvazione le fa piacere, e questo ti sembra un buon segnale. Ma non appena nomini Marcus, il suo volto si rabbuia: rabbrividisce appena e ti fissa con aria tesa. «Quel Marcus??» ti chiede, come per assicurarsi di aver capito bene a chi ti riferisci. Quando confermi, scuote la testa con evidente disapprovazione. «Non capisco perché ti ostini ad appoggiarti a gente come lui… Le tue feste sarebbero comunque piene di gente, e fighissime, anche senza quella robaccia che ti porta.» Le sue parole ti arrivano dritte: il suo tono non è di rimprovero, ma di sincera convinzione. Davvero crede a quello che dice. Eppure dentro di te la domanda resta sospesa: tu e la tua cerchia, le tue feste leggendarie… sarebbero davvero così memorabili senza i tuoi agganci, senza quella reputazione di chi “ha sempre il modo di procurare il divertimento più estremo”? Il silenzio ti accompagna lungo il corridoio mentre rimugini su questo. Quando arrivate al cancello della scuola, Alice ti guarda esitante: «Guarda… ti accompagnerei volentieri, ma sinceramente non voglio avere nulla a che fare con quel Marcus.» Si ferma un attimo, poi, quasi in imbarazzo, aggiunge: «Mi dispiace.» Dopo un breve saluto, la vedi allontanarsi, lasciandoti solo. Così ti incammini a passo lento verso il punto d’incontro: il parcheggio sul retro di un vecchio drug store isolato, alla periferia nord di Liliac Hallow. L’andatura trascinata tradisce la poca voglia che hai di incontrare Marcus. Quando finalmente raggiungi il posto, lo noti subito. È un classico gorilla di strada: grosso, muscoloso ma appesantito, tatuaggi sulle braccia, lineamenti duri e occhi piccoli che non trasmettono certo intelligenza. Probabilmente di origine latina. Si appoggia con noncuranza al fianco del suo furgone — un vecchio cassone scassato, con la carrozzeria graffiata e una scritta sbiadita lungo la fiancata: Botanica del Sol — Erbe e Rimedi Naturali. Sai bene che è solo una copertura per Satya. Marcus fuma una sigaretta, lasciando che la cenere cada senza preoccuparsene. Prima di avvicinarti ti guardi attorno, scrutando il parcheggio. Non ci sono occhi indiscreti, né orecchie all’erta. Sei solo tu, lui, e quell’aria sporca di periferia. Fai un respiro profondo, costringendoti a proseguire. Quando il bestione ti nota, ti accoglie con un sorriso storto, più simile a una minaccia che a un segno di cortesia. Fa un lungo tiro dalla sigaretta, poi la getta a terra e la schiaccia con il tacco. «Eccola, la mia principessina preferita! O dovrei dire principino?» ti saluta con tono provocatorio e denigratorio, la voce bassa e graffiante che amplifica lo scherno. @SNESferatu Ana Rivero Trascini Eliza contro il muro accanto alla porta, il lato delle cerniere: lei con le spalle incollate al muro freddo, tu davanti a farle da scudo, i vostri corpi a contatto stretto. I passi nel corridoio si avvicinano, sempre più nitidi. Poi si fermano. Proprio davanti alla porta. Trattenete il respiro. L’unico rumore che senti è il battito martellante del cuore, il tuo e quello di lei. Se si sono fermati proprio qui… non può essere che una persona: il coach Moss. Ti aspetti da un momento all’altro di vedere la maniglia forzarsi, scattare a vuoto — dopotutto, è stata già spaccata. Poi un contatto improvviso: le mani di Eliza si appoggiano al tuo ventre. Scivolano piano verso il basso, e quando abbassi lo sguardo la vedi mordersi il labbro, lo sguardo acceso, anche se con un occhio resti vigile verso la porta. La pressione sulla maniglia arriva davvero: ti sembra di percepire una mano pesante che si posa e resta lì, indecisa. E proprio allora, dall’altra parte, riecheggia ovattata e lontana la voce del bidello: «Coach Moss, potete venire un attimo? Ho… ho bisogno di parlarvi. Sa… per quella cosa.» Fuori, senti lo sbuffo irritato del coach, poi la sua voce dura: «Proprio ora, Tom? Ho del lavoro da sbrigare…» Trattieni ancora il fiato, pregando che decida di andarsene. Le mani di Eliza, intanto, sono scivolate fino al tuo inguine: il calore del suo tocco contrasta con la gelida attesa di quel momento. Il bidello insiste, la voce ora più vicina: «Ehm… ci vorranno solo cinque minuti. Ma se non avete tempo… non fa nulla.» Un silenzio che sembra eterno, poi la risposta, secca: «Ok, ok… va bene. Solo cinque minuti.» La pressione sulla maniglia scompare. I passi si allontanano, prima del coach e poi del bidello. L’aria sembra tornare nei tuoi polmoni nello stesso istante in cui Eliza, con un piccolo sussulto, riprende fiato anche lei. @TheBaddus Scarlett Bloomblight Lanci il tuo avvertimento a Nathan quasi d’istinto, forse seguendo quella parte di te che non riesce a ignorare il destino che lo aspetta. Per un attimo senti un lieve senso di colpa: dopotutto sei tu ad averlo trascinato lì. Alla fine, se riuscisse a scappare da Cory e restare illeso, non sarebbe un tuo problema. Potresti comunque dire di aver fatto il tuo dovere e di aver rispettato la tua parte di accordo. Se invece scegliesse di restare, e loro lo massacrano… beh, peggio per lui. Tu hai cose più importanti di cui occuparti. Così ti volti e corri. Non scappi davvero per paura — in fondo sai che non sei mai stata in pericolo — ma per tagliare ogni possibile legame con ciò che sta per succedere nel bosco. Meglio che nessuno possa dire che c’eri. Meglio che il tuo nome resti pulito. Dietro di te risuonano passi rapidi, leggeri, agili. Non hai dubbi: Tanaka ti sta seguendo. Stringi i denti e spingi le gambe al massimo, anche se il cappotto lungo e lo zaino ti ostacolano. Ti muovi più veloce che puoi, il respiro che si fa corto, il cuore che picchia forte. Non fai in tempo a percorrere più di duecento metri quando lo senti addosso. In un attimo ti afferra per un braccio, tirandoti indietro. La sorpresa ti sbilancia, inciampi contro una radice e cadi all’indietro su un letto di foglie secche, a pancia in su. L’impatto ti strappa un gemito, e quando sollevi lo sguardo lo vedi: Tanaka è lì, in piedi sopra di te, lo sguardo vivo e quel sorriso beffardo che sembra divertirsi della situazione. Per un istante ti tiene così, poi allunga una mano verso di te per aiutarti a rialzarti. «Allora?» chiede con tono ironico. «Credi che quel cog***ne ci abbia creduto che non sei una serpe del ca**o che lo ha incastrato?» La sua voce non ha veleno, anzi: trasuda una strana ammirazione. Il suo insulto non suona come un’offesa, ma quasi come un complimento. «Siamo stati abbastanza convincenti?» aggiunge, inclinando appena il capo, con un lampo divertito negli occhi. Off topic Tiro di dado. Fuggire: 9-1=8-> riesci a fuggire dalla scena facendo in modo che Nathan non abbia altre occasioni per capire il tuo doppio gioco. Ma ti imbatti/imbatterai in qualcosa di peggiore. In questo caso l’ho inteso più così la mossa… come il fuggire dalla scena del crimine per non rimanerne coinvolta. @Ghal Maraz Nathan Clark Vedi Scarlett fuggire seguendo il tuo consiglio e lanciando un ultimo sguardo spaventato verso di te prima di scaricarsi a destra e correre via a più non posso. Tanaka parte immediatamente dietro di lei, lasciandoti solo contro quattro: uno in meno da dover affrontare. Quattro è sicuramente meglio di cinque, ma per te non cambia granché. Senti la rabbia scattare dentro come una molla; una risatina sardonica ti sfiora la mente mentre afferri una manciata di terra. “Oh… sì, piccolo Nathaniel… fagliela vedere a questi st**nzi cosa succede a chi tocca il tuo maledettissimo bosco.” La voce nella tua testa suona beffarda, quasi uno scherno, ma paradossalmente ti rincuora averla lì, proprio ora. Cory scatta in avanti, la mazza già sollevata sopra la testa. «Ora me la pagherai, spione del ca**o!» ringhia, prima che il colpo possa scendere. È l’attimo che aspettavi. Getti la terra dritta nei suoi occhi: lo colpisci in pieno. Il ragazzo sbatte le palpebre, si porta una mano al volto, maledicendoti ad alta voce. La mazza quasi gli sfugge dalla presa. «Aaah… bastardo!» urla, accecato. Sfrutti l’apertura e lo colpisci dove fa più male: un calcio secco, preciso, nel basso ventre. Lo vedi piegarsi, gli cedono le ginocchia e stramazza al suolo, una mano stretta tra le gambe, il volto contratto dal dolore. Un lamento strozzato esce dalle sue labbra mentre prova, invano, a riprendersi. Uno dei suoi, uno dei due con le catene, si china per soccorrerlo; gli altri due avanzano verso di te, meno sicuri ma ancora pericolosi. Ti accerchiano: l’adrenalina scorre fredda, i muscoli si tendono. Schivi il primo colpo di catena con un movimento secco; il secondo infame invece ti sorprende alle spalle: una presa robusta ti avvolge il torso, braccia forti che ti bloccano come in una morsa. «Forza… colpisci questo odioso!» grida rivolgendosi al compare che, di fronte a te, agita nuovamente la catena. Off topic Tiro di dado. Scagliarsi contro qualcuno: 8+2=10 successo pieno. Cory subisce 1 DANNO è uno di loro temporeggia.
  8. In mattinata dovrebbe arrivare il post di risposta!! Mi ci sto prendendo un po di tempo perché, forse per la prima volta, siete tutti e 5 in un bel momento dinamico (o in procinto di..)
  9. Ok.. perfetto!
  10. Io direi che Ana non ha bisogno di mantenere il controllo perché il pericolo ancora non c'è. Cioè, se ci fosse il pericolo partirebbe di capoccia (termine romano per perdere la testa + rischio di violenza) ma già prendere Eliza di forza l'ho interpretato come una reazione eccessiva. In fondo sono solo passi, magari vanno oltre la porta.
  11. Allora, sinceramente per me Scarlett non sta fuggendo, sta fingendo di scappare. Però può darsi che si capisca la bugia, quindi se vuoi farmi tirare per mettere un po' di pepe in più alla storia. Nel caso scelgo di finire in una situazione peggiore.
  12. Oh, decisamente un "Diventi il tuo SÉ OSCURO". Decisamente. Sempre che, eh!
  13. @Ghal Maraz direi proprio che nel tuo caso si attiva la mossa Scagliarsi contro qualcuno. @TheBaddus per Scarlett invece potrebbe attivarsi la mossa fuggire.. uso il condizionale perché lei di fatto non è realmente in pericolo, quindi non è una vera fuga.. forse il pericolo per lei è non far capire che era in combutta con cory e amici.. dimmi tu se per te va bene! Nel caso entrambi fatemi sapere dalla liste cosa scegliereste in caso di risultato 7-9 @SNESferatu per ana invece forse potrebbe attivarsi la mossa mantenere il controllo? Sta cercando di agire con freddezza nonostante la paura? Ho credi che in realtà sia abbastanza tranquilla e non sia necessaria la mossa?
  14. Ana Rivero Nell'ufficio del coach Mi aspettavo di tutto dall'ufficio del coach. Donne nude. Calendari di donne nude. Immagini modificate di studentesse in modo che siano donne nude. Ma non che fosse legato a Darius. Che entrambi siano in una setta? Il coach è il mostro di ieri? Darius è il mostro di ieri che è anche il coach? Non li ho visti tutti e due oggi, non insieme. Che confusione. Vorrei avere una risposta per Eliza, quando dei passi si avvicinano alla porta. Non si stanno ancora fermando alla porta, ma se facciamo casino qualcuno entrerà di sicuro. Il bidello. O, peggio, direttamente il coach. Non possiamo scappare di colpo, o ci vedrebbero subito. Non possiamo nasconderci da nessuna parte, perché l'ufficio non è abbastanza grande non dico per tutte e due, ma neanche per nascondere solo me. E tra le due, preferirei che si salvasse Eliza. Non ho modo di pensare ad altro. Prendo Eliza con un braccio per il ventre, e la trascino con me con un passo indietro verso il muro accanto la porta. Dal lato della cerniera della porta. Se la porta si aprisse di colpo, non verremmo viste subito. Forse avremmo possibilità di fuggire. In tutto questo, non è detto stia per entrare nessuno, ma i miei sensi sono in overdrive. L'odore dei capelli di Eliza, il contatto con il suo corpo, l'adrenalina, tutti insieme. Se proprio venissimo scoperte, ho una scusa giusta al volo. Non ho mai vissuto intimità simili. Spero che Eliza possa sopravvivere all'onta di essersi intrufolata in una stanza a caso per pomiciare con una snob.
  15. Orion Kykero Fuori Scuola Un ruolo da protagonista...ti ci vedo sai? Le dico con un sorriso. Poi sospiro Io oggi andrò a prendere tutto quello che serve alla festa di sabato...purtroppo il corriere è Marcus. Spero solo che non faccia troppi casini. Le dico, un po' imbronciato. Questa giornata si presuppone un po' complicata. Però ti assicuro che ne varrà la pena. Io Diana e Juno daremo il meglio per questa festa. Poi rispondo al messaggio di mia sorella Va benissimo. Ci saremo allora. Le dico, pensando a come dire alle mie sorelle tutto quello che avverrà domani. Sento che avrò bisogno del loro supporto.
  16. Scarlett Bloomblight Nel bosco con Nathan @Ghal Maraz @Loki86 Quando Tanaka me lo chiede gli condivido la posizione senza aggiungere altro Quando vedo Cory e Tanaka sbucare fuori con altri tre scagnozzi, armati con mazza e catene di ferro, una piccolissima parte di me, memore di quello che è accaduto ieri pomeriggio, mi dice che potrei aver fatto una cavolata; mi mordo il labbro inferiore. "Ca**o..." In qualche modo però, quando Tanaka si comporta in modo da farmi credere che abbia un piano, tutto scema. Missione compiuta e io sono al sicuro, fan**lo il resto. Di Nathan e di chiunque altro di questi dementi a me frega ben poco, finché i miei affari non vengono intaccati. Rimango al gioco come mi ha detto Tanaka. La mia espressione si fa più impaurita e vedendo i ragazzi avvicinarsi minacciosi arretro di qualche passo. "Nathan..." Le parole sembrano morirmi in gola mentre Tanaka si stacca dal gruppo e viene verso di me. "Scappa anche tu ca**o..." Deglutisco a vuoto, arretrando ancora. "Sei veloce a correre..." Inizio a guardarmi attorno in cerca di una via di fuga. "Non fare ca**te..." E detto questo inizio a correre verso un sentiero che ho visto alla mia destra il più veloce che posso, per quanto il cappotto lungo e lo zaino possano permettermi di scappare da un ragazzo alto e atletico che gioca a basket. Non ho idea di cosa abbia in mente Tanaka e se potrei essere d'accordo o meno, al momento il mio obbiettivo è andare il più lontano possibile in modo da discolparmi da possibili accuse e tirarmene fuori.
  17. Nathan Nel Bosco Ecco. Come altro poteva finire la mia c@$$o di giornata? Coi c@$$o di bulli codardi che mi fanno ľagguato nel bosco. $tronzi. Mi guardo attorno, cercando di restare calmo, mentre valuto cosa posso fare. Certo, potrei provare a darmela a gambe e, se fossi da solo, sarebbe la soluzione ideale: loro qui non sono a casa, ma io sì. Però, c@$$o... c'è quella palla al piede di Scarlett e non posso filarmela. Quel gran b@$tardo di Tanaka le è già addosso. "Scarlett, vattene", dico, stringendo i pugni. "E voi, pezzi di merd@... di tutti i posti di questa città del c@$$o, proprio qui dovevate venire a rompermi i cogl!on!?", ringhio (o, almeno, lo spero). "Vai, Scarlett, scappa!", ripeto, mentre mi abbasso e raccolgo una manciata di polvere e terra. "Proprio qui, dovevate farlo? Qui, nel mio c@$$o di Bosco? Nel mio maledettissimo Bosco???", urlo, lanciandomi contro Cory e gettandogli la terra in faccia, sperando di confonderlo o accecarlo abbastanza per rifilargli un calcio nelle palle. Se devo andare giù, spero almeno di portarne uno con me. @Loki86 Ero incerto sulla reazione, ma vista la combinazione delle cose (ľaccerchiamento, Scarlett a rischio - perlomeno agli occhi di Nathan! -, la giornata spesso frustrante, il luogo scelto per ľagguato...), mi pare che ci stia più il Fight, che il Flee.
  18. Darius Corridoi Controllo per sicurezza l’orologio, non ho nessuna voglia di far tardi all’appuntamento con la suora, potrebbe essere l’unico modo per capire cosa diamine sta scucendo qui, o quantomeno avere una qualche traccia o pista da seguire Quando vedo Scarlett allontanarsi con Nathan, sbuffo, ma in piena sincerità ho già abbastanza problemi addosso, e se Scarlet vuole far pestare qualcuno è ormai liberissima di farlo. Ho un maledetto mostro-cervo addosso, direi che ha scalato velocemente la lista delle mie priorità Quando Sasha espone il suo punto di vista sulla tragedia, mi scappa da ridere Oddio, forse un po’ troppo semplificata così… diciamo che è un po’ più lunga; mah, alla fine sono tutti poveri disgraziati che finiscono male, ma se proprio devo scegliere Mercurio, almeno crepa con più dignità di altri La guardo sornione, con un sorriso in volto Tu invece? Chi ti piacerebbe?
  19. @Theraimbownerd Orion Kykero Alice alza appena le spalle, lo sguardo che sembra perdersi tra i corridoi che si svuotano. Ci pensa un attimo, poi, con quel tono che ancora tradisce un’ombra di freddezza, mormora: «Mah… se la prof decidesse di darmi Giulietta, non mi dispiacerebbe. Non sarebbe male, no?» Non è calorosa, non è la Alice di sempre, ma almeno ti sta rispondendo. È un filo che ricomincia a tendersi tra voi, anche se fragile. Sai, però, che quel nodo tra voi due non si scioglierà da solo: prima o poi dovrete affrontare direttamente quello che è successo. Proprio mentre cerchi le parole giuste, il telefono vibra in tasca. Lo tiri fuori: è un messaggio di Juno. “Per l’uscita con Josh e Valentine è ok… io e Tyler ci usciamo domani sera… Se volete potete aggiungervi anche tu e Diana” Ti resta in mano il cellulare illuminato, mentre accanto a te Alice cammina a passo regolare, le braccia incrociate sul petto. @TheBaddus @Ghal Maraz Scarlett e Nathan @TheBaddus Scarlett Bloomblight Tanaka ti risponde quasi subito. “Perfetto… condividimi la posizione.. tu stai al gioco!” Uscite insieme dalla scuola, con l’aria tiepida del pomeriggio che vi accarezza il volto. Il sole è ancora alto, ma già comincia a piegarsi verso l’orizzonte, tingendo di sfumature dorate il campus alle vostre spalle. Nathan prende l’iniziativa, guidando Scarlett verso il sentiero che porta al bosco. L’ingresso tra gli alberi è come varcare una soglia in un altro mondo: l’aria cambia, più fresca, profumata di terra e linfa. È un bosco di inizio primavera del nord, e lo si nota ovunque. Gemme appena schiuse punteggiano i rami, le felci spuntano dal terreno, i tappeti di foglie secche scricchiolano sotto i vostri passi. Qua e là, il sole filtra tra le fronde ancora rade, disegnando macchie di luce irregolari sul sentiero. Nathan guida sicuro, Scarlett lo segue neanche un passo dietro di lui. Siete diretti verso una radura splendida, un posto che Nathan conosce bene e non è nemmeno troppo distante. Tutto appare calmo, sereno… troppo sereno. Non fate in tempo a raggiungere la radura. Alle vostre spalle, improvviso, un suono secco: crack, un ramo che si spezza. Poi passi decisi, foglie calpestate senza fretta, con ostentazione. Vi voltate di scatto. A una decina di metri, sullo stesso sentiero da cui siete entrati, riconoscete Cory Edwards e la sua banda. Sono in cinque, disposti quasi in fila. Cory tiene una mazza da baseball appoggiata sulla spalla, mentre due dei suoi fanno roteare delle catene di ferro con aria minacciosa. Cory sorride, la voce piena di scherno: «Oh, guarda un po’ chi abbiamo qui…» Tanaka ridacchia, piegando appena la testa. «Te l’avevo detto che l’avremmo trovato nel bosco. Questo deficiente ci viene spesso.» «Avevi ragione! E’ stata proprio una bella idea controllare l’inizio del sentiero!» Uno degli altri ragazzi punta poi il dito verso Scarlett. «E chi abbiamo qui, invece? Oh… Cucciolo.. ti sei fatto un’amichetta??» Gli occhi di Tanaka scivolano su di lei. Poi guarda il suo compagno e sogghigna. «A lei ci penso io. La conosco.. E ho un conto in sospeso con lei.» Ridacchia divertito guardando gli altri e aggiunge «Non so se ci siamo capiti!» Scarlett, lo vedi staccarsi dal gruppo, avanzare verso di te con la sua solita aria superba, lo sghignazzo già stampato sul volto. Intanto Corey e gli altri tre stringono il cerchio su Nathan, la mazza che scintilla nella luce del tramonto filtrata dagli alberi. «Bene, bene, fino***ietto!! É arrivato il momento di pagare!» @SNESferatu Ana Rivero Ti muovi rapida, scattando le foto agli indizi che hai scelto: la foto delle ragazze, il verbale lasciato in vista. Eliza intanto, accovacciata, passa un dito sulle linee lasciate a terra vicino all’armadietto. «Ehi… sembra che lo abbia spostato più volte avanti e indietro» mormora, incuriosita. Ti pieghi vicino a lei e immortali l’indizio con un altro scatto, poi le indichi il foglio che sporge dalla pila di documenti. «Ci penso io» risponde Eliza, alzandosi per prenderlo, mentre tu intanto provi a tirare il cassetto della scrivania. Niente: chiuso a chiave. Ti guardi intorno, ma nell’apparente caos dell’ufficio non noti nessun mazzo di chiavi. Stai per decidere se forzare anche questo o lasciar perdere, quando la voce di Eliza ti taglia l’aria: «Ma… che ca**o è questo??» Ti giri di scatto, accorgendoti solo allora di quanto fossi accovacciata vicino a lei. Ti alzi d’istinto, scacciando un pensiero malizioso, e segui la direzione del suo sguardo. Tra le mani tiene il foglio che sporgeva dalla pila: al centro campeggia uno strano simbolo, una mezza luna con una croce appesa sotto. Lo riconosci. O almeno… lo ricordi. Non è identico, ma è dannatamente simile al tatuaggio che hai notato stamattina sul collo di Darius. Attorno al simbolo ci sono segni, parole in un alfabeto che non hai mai visto, incomprensibili e inquietanti. Eliza ti guarda, gli occhi brillanti di confusione ed eccitazione, le labbra tese in un risolino nervoso. «Che ca**o significa secondo te?» ti chiede, come se stessi per avere tu la risposta. Non hai tempo di replicare. Un rumore secco, inconfondibile, di passi nel corridoio vi blocca entrambe. Lenti, sempre più vicini alla porta. @Voignar Darius Whitesand Esci dall’aula di teatro fianco a fianco con Sasha, il brusio dei compagni che si disperde nei corridoi. Alla tua prima domanda, lei ti lancia uno sguardo serio, come se ti stesse pesando davvero. Poi, dopo un istante, accenna un sorriso sincero: «No… stavolta sei stato bravo. Direi che puoi smettere di preoccuparti.» Quando le chiedi di Romeo e Giulietta, lei inarca le sopracciglia, quasi scettica, e sbuffa appena. «Mah… due ragazzini che si vedono cinque minuti su un balcone, si giurano amore eterno e alla fine si ammazzano per quello stesso amore? Non lo so, non mi ha mai convinta troppo. Mi sembra una gran caz***a!» Mentre ascolti le sue parole, il tuo sguardo scivola verso il fondo del corridoio. Vedi Nathan che raggiunge Scarlett: si scambiano qualche parola veloce e poi, quasi in sincronia, escono insieme dall’istituto. Sasha però ti riporta subito con i piedi per terra. Ti lancia un’occhiata di lato, come se stesse rimuginando da un po’, e chiede: «E tu invece? Se dovessi scegliere… quale ruolo vorresti? Sul serio, dico. Non quello che ti capita, ma quello che ti piacerebbe davvero interpretare. Anche non tra quelli di Romeo e Giulietta…»
  20. Scarlett Bloomblight Fuori dall'aula, con Nathan @Ghal Maraz "Hai ragione, lo so che me ne sono uscita all'ultimo momento..." Gli dico con un tono di scuse mentre ci incamminiamo verso l'uscita della scuola. "Mi è venuto in mente quando ero già a scuola..." Faccio un'espressione corrucciata, intristita. "Se mai ci dovesse essere un'altra volta avrò la premura di fartelo sapere con anticipo." Mi lascio infine andare ad un sorriso, sperando che basti per rassicurarlo.
  21. Se volete fare dei post tra voi mentre vi dirigete nel bosco fate pure.. sennò mando poi avanti io descrivendo quello che succede.
  22. @Loki86 per quanto riguarda la scena che sta per accadere tra Scarlett e Nathan, fai tu la descrizione di tutto o comunque l'incipit, oppure volevo lasciarci del gioco per descrivere cose a noi? Te lo chiedo così so se rispondere oppure aspettarti
  23. Nathan Clark A teatro Non sono affatto contento: la prof ha cambiato le carte in tavola durante l'improvvisazione, sparigliandomele contro all'improvviso. Se Emily non era in grado di continuare da sola, credo che avrebbe dovuto interrompere la scena. Max è stato bravo, ma così si è perso il senso dell'esercizio, per quanto mi riguarda. Mi faccio da parte, comunque, quando trae le fila e spiega le sue intenzioni sullo spettacolo di fine anno. Shakespeare non mi sorprende, soprattutto per quanto riguarda il dramma specifico, che ha già fatto naufragare innumerevoli recite scolastiche e ridicolizzato centinaia di aspiranti giovani attori. E visto che io non sono di certo il nuovo Leonardo di Caprio, credo proprio che cercherò di tenere un bassissimo profilo. In special modo ora e con questa classe. E... così, anche oggi finisce. L'aula si svuota e forse dovrei parlare con Alice. O forse no. Che cosa dovrei dirle? A cosa sarebbe disposta a credere? E, ad ogni modo, cos'è che vuole, veramente? Fuori dall'aula, con Scarlett @TheBaddus "Sì, va bene, andiamo. Però, magari, la prossima volta - dovesse mai ricapitare - cerca di chiedermi le cose in anticipo, eh...", rispondo svogliato a Scarlett, che mi sta già aspettando appena oltre la porta. Speravo proprio che avesse cambiato idea.
  24. Scusa il ritardo.. si si è una zona indagatore anche quella.. sono dei segni per terra.. davanti a un armadio appoggiato al muro.
  25. Darius Aula di teatro Sono tra quelli che meno si emozionano per la scelta del testo da mettere in scena a fine anno, un poco perché mi è già toccato di leggerlo, un poco perché già immagino le millemila problematiche legate ai due protagonisti Non che io possa far nulla, a riguardo, quindi mi limito ad alzare le spalle e mi affianco a Sasha nell'uscire dalla classe Direi che è andata bene, che ne dici? Ero ancora troppo viscido o posso considerarmi "asciutto"? Domando con un sorriso sincero, e intanto controllo l'ora per vedere quanto manca all'appuntamento con la suora Quindi... Romeo e Giulietta, che ne pensi? Tra tutte le ragazze della scuola, Sasha è un poco l'ultima che vedrei a far Giulietta, non perché è un maschiaccio o roba del genere, ma perché non ce la vedo minimamente a struggersi e disperarsi per l'impossibilità di stare con la persona amata; altro che affacciarsi al balcone, Sasha si butterebbe di sotto o sfonderebbe direttamente la porta di casa di "Romeo". Il pensiero mi strappa una risatina, mentre aspetto la sua risposta
  26. Cose rotte finora: una porta. Cose che potrei rompere ma non vorrei rompere: un cassetto. Prossimamente: la scuola. PS: Al momento non ho indagato sulle strisce per terra, ma portano a un armadietto chiuso? Ho dato per scontato quella zona non fosse "indagabile" (e comunque devo scegliere di dare priorità a qualcosa, dobbiamo sbrigarci qui).

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