
Tutti i contenuti pubblicati da Bille Boo
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I vecchi manuali di D&D su DMs Guild ora hanno un Disclaimer
Ciao, era una risposta alla mia domanda? Se sì temo di non averla capita, o di non aver capito il tuo discorso precedente.
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I vecchi manuali di D&D su DMs Guild ora hanno un Disclaimer
Scusate, ho seguito la discussione di sfuggita e non ho ben chiaro quale sarebbe il problema di questa citazione e come mai su di essa si giocherebbe la credibilità di WotC. Mi potreste spiegare?
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Uso 'creativo' degli incantesimi
Le spine vengono camuffate nel senso che non appaiono come pericolose (hazardous) a meno che non si superi la prova. Se vedo dei rovi per terra, per quanto naturali, faccio attenzione a non pestarli e li aggiro a meno che non sia costretto. Il testo da te citato sembra invece indicare che chi non supera la prova ritiene che il terreno non solo non sia alterato magicamente, ma non sia pericoloso, neanche per cause naturali come i rovi. Riguardo, in generale, l'uso creatovi degli incantesimi: se qualcuno è interessato, casualmente ho pubblicato un articolo pochi giorni fa su un tema analogo, anche se da un punto di vista un po' diverso e con un esempio diverso
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Un Dragonrider per 3.5 ...?
Allora prova a considerare la cosa dei pf a comune, e magari a cercare i Dvati di cui parlava @Alonewolf87
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Un Dragonrider per 3.5 ...?
Ah, mi era sfuggito. In tal caso concordo in pieno.
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Un Dragonrider per 3.5 ...?
@Alonewolf87, però la mia impressione è che qui non si tratti di rinunciare alla classe (semmai all'intero personaggio). Questo è molto drastico, è vero. Però è anche vero che se il 90% (e più) della classe fosse impostato sul compagno drago, paradossalmente perderlo e non poterlo più evocare per mesi porterebbe, quello sì, a non giocare la classe cioè a essere di fatto degradati a combattente semplice. Qui interpreto, ma credo che l'intenzione di @BZR sia far comportare drago e cavaliere come una sorta di personaggio unico. Il che, se le rispettive capacità sono tali da rendere l'altro indispensabile, ha anche senso. Proporrei addirittura questo approccio: Drago e cavaliere hanno un unico pool di punti ferita (si usa il massimo tra quello del drago e quello del cavaliere, più magari una certa percentuale, da verificare). Quindi, quando questo pool è a 0 o meno, entrambi sono morenti. Se uno dei due viene resuscitato resuscita anche l'altro automaticamente (non richiederei resurrezioni). Contro effetti di tipo insta-kill, entrambi effettuano il TS e conta il migliore dei due risultati; ma in caso di fallimento muoiono entrambi. Se non c'è una grossa discrepanza di stat tra i due, non è un grosso sbilanciamento: è come avere un personaggio con "due corpi in contemporanea", con grossi vantaggi (doppie azioni per turno, in pratica) ma grossi svantaggi (doppia possibilità di essere attaccato). Sto speculando, andrebbe testato naturalmente.
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Spingere incorporeo
Non sono un grande esperto di 5e. Mi permetto solo un paio di commenti. Per quello che posso vedere, in 5e l'incorporeità viene resa solo attraverso la capacità "incorporeal movement", cioè è qualcosa che è "attivo" solo mentre la creatura effettua il suo movimento. Peraltro, la creatura subisce danni se sosta all'interno di oggetti solidi. Sembrerebbe quindi che la sua incorporeità sia qualcosa che deve in qualche modo "attivare" o controllare a livello cosciente, e che può mantenere solo per un breve momento. D'altra parte poi c'è un elenco di immunità tra cui, in genere, tutti i danni fisici a meno che non provengano da fonte magica. Sotto questo aspetto il funzionamento sembra più simile al concetto intuitivo di incorporeità, cioè essere costantemente intangibili. Ora, se il monaco in questione è in grado di danneggiare in qualche modo i mostri incorporei, non è di per sé insensato che possa anche spingerli. Il DM qui deve prendere una decisione: deve cioè decidere se l'atto di spingere operato dal monaco è qualcosa di "più simile" ad un generico danno fisico non magico (a cui l'incorporeo è immune) o all'attacco con cui il monaco danneggia il mostro (se ne ha uno). Dire che lo spingere funziona sembrerebbe più in linea con il regolamento com'è scritto (in fondo il mostro non è indicato come immune), e non è del tutto insensato in astratto. Dire che non funziona, tuttavia, sembrerebbe più in linea con la logica elementare e intuitiva con cui siamo abituati a concepire un essere senza corpo.
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Arte e Magia Over liv 20 + (3.5 D&D)
Consiglierei di far sì che gli ingredienti di partenza siano di per sé molto rari. Non mi concentrerei, cioè, tanto sugli incantesimi necessari per arrivare al risultato, quanto piuttosto sulle "materie prime". E farei in modo che raggiungerle e recuperarle sia un'impresa abbastanza lunga, difficile e rischiosa. Nel caso del "cosmolabio", per esempio, potresti fare che ogni Piano è rappresentato da una grossa gemma di immenso valore (tale da non poter essere riprodotta da desiderio) estratta sul Piano stesso (cosa che richiede di girarseli tutti... anche una divinità o i suoi emissari ci penserebbero un po' prima di imbarcarsi in un'impresa del genere). Edit: un'altra cosa che mi è venuta in mente: anche se un oggetto è prezioso (fatto con materie prime rarissime e con incantesimi potentissimi) non è detto che sia anche bello. Avere Professione (pittore), Professione (scultore), Artigianato (gioiellieria) o qualcosa di analogo con un modificatore molto alto potrebbe aiutare ad abbellirla. Se i PG non soddisfacessero questo requisito potrebbero mettersi a cercare un PNG idoneo. E visto che è necessario un modificatore altissimo si tratterebbe, probabilmente, di uno degli artisti più famosi del mondo, non certo qualcuno che si può trovare in ogni città.
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Talento colpo doppio
A occhio direi che hai solo il -4. Ma non sono pienamente sicuro.
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Arte e Magia Over liv 20 + (3.5 D&D)
Ciao, non ho capito, vorresti un elenco di passaggi (come quello dell'esempio sull'onda di cristallo) che porti alla realizzazione dell'astrolabio?
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Aiuto per progressione PG guerriero
Ho visto solo la versione inglese, in cui è Belt of growth. Potremmo tradurla in cintura della crescita, ma non sono sicuro del nome che le hanno dato in italiano. Tieni presente che si può usare solo una volta al giorno e come azione standard, quindi non è tremendamente diverso rispetto a usare la pozione. Il mio consiglio qui sarebbe di farti un'altra arma con l'incantamento che potenzia lo sbilanciare, piuttosto che accumulare entrambi gli incantamenti sulla stessa arma. Risparmieresti molti soldi. Se ti trovi di fronte un nemico contro cui vale l'anatema, puoi considerare di usare l'arma con anatema; negli altri casi userai tranquillamente l'altra arma.
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Aiuto per progressione PG guerriero
Risposta sintetica: sì, è possibile. Ma il suo prezzo e la sua reperibilità dipenderanno dal DM visto che non è uno standard. Al limite potresti considerare la pozione, che se non sbaglio esiste (non ho il manuale sottomano). Risposta più esaustiva: Se il tuo intento è darti un bonus alla prova di sbilanciare, non concentrarti su ingrandire persone; fatti fare invece un oggetto magico che faccia solo quello, cioè dia un bonus alle prove per sbilanciare. Nel Magic Item Compendium ad esempio c'è una proprietà di un'arma, equivalente a un +1 di potenziamento, che dà +2 a sbilanciare con quell'arma; oppure un oggetto da indossare da 2000 mo che 3 volte al giorno, attivato gratuitamente, dà +2 a una "manovra speciale" qualsiasi (sbilanciare, disarmare, oltrepassare o simili). Se ti interessa, presso la stessa fonte c'è un oggetto indossato che permette, una volta al giorno come azione standard, di ingrandire di taglia (appunto come ingrandire persone) per 10 minuti, e costa 3000 mo.
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Dispute tra PG
Il suggerimento migliore che era stato dato finora in questa discussione era (mi sembra) dare un premio a chi perde, non a chi vince. Cioè, un premio a chi accetta la proposta dell'altro. Era stato proposto di dargli ispirazione, ad esempio. Questa è una piccola meccanica di basso impatto che induce, appunto, a non impuntarsi.
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D&D 3a Edizione compie 20 anni!
Con i miei amici avevano già giocato qualche volta alla 2a edizione. Abbiamo iniziato la 3a già come 3.5 (senza passare dalla 3.0). Ricordo quando facemmo una colletta per comprare i 3 manuali base. Fu l'inizio della mia carriera da DM (prima avevo fatto qualche scarno tentativo ma niente di serio), e rimarrà nei miei ricordi soprattutto per quello. Sulla lunga distanza, giocandoci per anni e anni, ho iniziato a vedere con chiarezza alcune grosse magagne e mi sono anche ingegnato per correggerle. E ho fatto tutto il possibile per evitare di precipitare con tutto il gruppo nell'overdose da manuali di espansione, a cui davvero non riuscivo a star dietro. Ma nel complesso rimango convinto che fosse un ottimo sistema con qualche grossa pecca.
- Dispute tra PG
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Dispute tra PG
Per quanto riguarda gli scontri tra PG: sia che siano a colpi di armi e incantesimi, sia che siano a colpi di abilità, credo che siamo d'accordo che non siano una buona idea perché, come dici, rovinano il gioco a tutti. Se la semplice speculazione teorica che il bardo potenzialmente possa fare una cosa che di fatto non fa porta conforto a qualcuno, beh, quel qualcuno è libero di crogiolarsi con tale idea. C'è però un altro aspetto: cosa succede se parliamo di un PNG contro un PG? Può un PNG bardo convincere il mio PG a diventare il suo migliore amico e fare quello che gli chiede, semplicemente parlando, senza magia, senza tiro salvezza, senza nessun intervento delle mie statistiche, senza possibilità di dissolvere, senza appello di sorta? Secondo me no. Ma non è un no motivato dall'equilibrio di gioco (anche se ci rendiamo conto tutti, credo, che una scena del genere non sarebbe divertente per nessuno, a differenza di una in cui un mago o guerriero mi attacca). E' un no motivato dal fatto che penso che sia impossibile. Per la maggior parte, i giocatori di ruolo non sono attori; non giocano per recitare una parte secondo delle linee date dall'esterno, non vogliono giocare in quel modo, oppure anche se lo volessero non ne sono capaci.
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Uso 'creativo' degli incantesimi
Certo. Ma il topic è in una sezione dedicata a D&D e fa esplicito riferimento a D&D. Per questo ho assunto, forse erroneamente, che lo scopo fosse avere un feedback sull'approccio da usare in D&D.
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Uso 'creativo' degli incantesimi
Gli faccio l'incantesimo appena abbassa le braccia per colpire o per fare qualsiasi cosa. Comunque, anche se non potessi, ottenere che il nemico abbia le braccia di fatto "impegnate" o vincolate è un enorme vantaggio tattico, anche se non soffoca. Anzi, così si ottiene il vantaggio senza nemmeno spendere (di nuovo) l'incantesimo, quindi è pure gratis: ottimo! 😁 Suvvia, D&D non è un gioco fiction first e cercare di inquadrarlo in un approccio fiction first sarebbe una forzatura che non vale la pena fare, semmai meglio passare a un altro gioco. Certo che si può risolvere come dici tu, cioè con il DM che si inventa un meccanismo "in fiction" per neutralizzare il trucco "in fiction" usato dal giocatore. A quel punto il giocatore si inventa un altro trucco in fiction per aggirare la difesa inventata dal DM, che se ne inventa un'altra, e così via. Può essere divertente per qualcuno, per carità, questione di gusti. Ma le regole strutturate di certi giochi (come appunto D&D) sono nate proprio per ovviare a questo tipo di escalation.
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Obiettivi party malvagio
Vendicarsi di un grave torto subito. Sconfiggere un nemico comune. Conquistare il trono / il potere. Fare carriera all'interno di una gilda / una banda criminale / un culto. Assumere il controllo di certi traffici / mercati (legali o illegali). Impossessarsi di un famoso tesoro / oggetto magico. Liberare nel mondo una divinità o entità malvagia. Assicurarsi l'immortalità.
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Uso 'creativo' degli incantesimi
Il fatto è che in generale la magia di D&D sembra in grado di distinguere tra ciò che è creatura e ciò che non lo è. Sembra quasi che le creature abbiano una sorta di status magico particolare e siano una sorta di "safe space" che la magia può violare solo se espressamente concepita per farlo. Basti pensare a tutti quegli incantesimi che funzionano esplicitamente solo su oggetti e non su creature, e a tutti quegli incantesimi che richiedono che l'oggetto bersaglio sia incustodito (quindi non funzionano sullo stesso oggetto se è in mano a un avversario). In fondo le persone sono fatte di acqua al 70%, no? Non per questo riterrei plausibile usare quell'incantesimo per congelare quelle persone, o il loro sangue, o le lacrime nei loro occhi per accecarle, o la saliva nella loro bocca per impedir loro di parlare. Secondo me creare un precedente come quello del tuo esempio sarebbe pericolosissimo in futuro per l'equilibrio del gioco. Potresti trovarti a fronteggiare mille altri abusi del genere, in cui usando un incantesimo apparentemente innocuo in un modo molto specifico su una parte molto specifica di un nemico, del suo equipaggiamento o dell'ambiente circostante lo si mette fuori combattimento in un colpo solo. A quel punto per preservare l'equilibrio dovresti stare continuamente a inventarti cavilli in-fiction per cui questo non funziona. Personalmente ti consiglio di introdurre un solo concetto nella fiction che è questo: le creature, il loro equipaggiamento e l'aria / acqua / terreno immediatamente circostante (intendo, proprio a contatto con loro) sono una sorta di zona franca che un incantesimo può violare solo se esplicitamente progettato per farlo, per come funzionano le leggi della magia. Io mi regolo così.
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Uso 'creativo' degli incantesimi
Ciao, hai perfettamente ragione. Penso che questa dicotomia valga un po' per tutto, non solo per gli incantesimi, ma di certo per gli incantesimi è particolarmente "visibile". Come in ogni cosa, la scelta che preferisco è un giusto mezzo. Anche tu hai detto "sì senza snaturare", quindi penso che ci troviamo d'accordo. Questo esempio mi ha spiazzato perché, visto che hai detto che il tuo approccio è più vicino al secondo caso, mi aspettavo una situazione in cui la tua conclusione fosse di permettere l'uso "creativo", invece dici che qui non lo permetteresti. 🙂 E' molto difficile giudicare senza avere davanti l'esatta descrizione dell'incantesimo. Diciamo che io seguirei questa scaletta. In base al testo, l'incantesimo permette di essere usato come attacco? Tenderei a non consentire l'uso come attacco di un incantesimo che non è pensato come tale. In genere gli incantesimi non pensati come attacchi lo esplicitano, anche in modo indiretto, ad esempio richiedendo che il bersaglio sia incustodito o in tuo possesso o simili. Per quanto l'incantesimo sia preciso, è lecito dirigerlo contro una parte del corpo specifica? Anche qui tenderei a dire no, e non per una ragione legata all'incantesimo in sé ma al sistema di gioco in generale: di norma in D&D non è possibile dirigere attacchi o capacità contro una specifica parte del corpo; non puoi farlo con una freccia, né con un raggio rovente, quindi non sarei propenso a permetterlo neanche con questo incantesimo. Se fosse possibile usarlo come attacco ammetterei comunque un attacco "generico" che infligge danni da freddo creando ghiaccio attorno "al corpo" del pesce, in generale, ma senza specificare "le branchie". Temo che se ammettessi l'uso di un incantesimo su una parte o zona del corpo specifica sarebbe un precedente molto pericoloso e dalle conseguenze imprevedibili. Da ultimo, guarderei il livello dell'incantesimo. In fondo, un incantesimo che trasforma l'acqua in ghiaccio e non è pensabile come attacco sarà probabilmente di livello molto basso (trucchetto / livello 0°? livello 1°?). Mi assicurerei quindi che l'uso "creativo" proposto non lo portasse a essere di colpo competitivo con incantesimi di livello ben più alto, cosa chiaramente squilibrata.
- Bardo collegio delle ombre
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Contingenza, azioni preparate e azioni durante le azioni
Secondo me questo si neutralizza facilmente dicendo che la destinazione del teletrasporto deve essere definita prima e non può essere legata all'attivatore della contingenza (perché contingenza è contingenza, teletrasporto è teletrasporto: il teletrasporto non "sa" necessariamente quello che "sa" la contingenza). Per cui non si può specificare come destinazione "dietro l'incantatore che mi sta attaccando" perché quell'informazione (chi mi sta attaccando?) è "nota" a contingenza ma non all'incantesimo contingente. Spero di non essere stato contorto. Io, da DM, farei così. Ovviamente questo neutralizza solo quello che il gish in questione fa con contingenza, non quello che fa con altre tattiche come l'azione preparata. C'è da dire però che, a differenza di contingenza che (da RAW, almeno) è sostanzialmente "onnisciente", innescare un'azione preparata in risposta al fatto che qualcuno lanci un incantesimo su di te io da DM non lo permetterei: devi esserne consapevole, e non puoi esserlo se non è stato già lanciato. Permetterei di preparare un'azione con innesco: "quando inizia a lanciare un incantesimo...", ma non permetterei di limitarla a "quando inizia a lanciare un incantesimo su di me" perché di quello non hai modo di essere sicuro.
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Contingenza, azioni preparate e azioni durante le azioni
Ripeto, da RAW, cioè stando a quello che è scritto, è possibile tutto e contingenza discerne tutto. Il mio personale consiglio rimane quello di applicare un po' più di restrizioni come ho detto sopra. Ma è un consiglio. Stando alla lettera di quanto scritto nei manuali si può fare tutto.
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Suggestione ( chiarimento )
Sottoscrivo quanto detto da @bobon123 e non ho niente da aggiungere eccetto una piccola cosa: nell'esempio del mendicante non trascurerei l'importanza del fatto che sia un mendicante. Questo significa che c'è una giustificazione ragionevole dietro, cioè fare del bene a un bisognoso (assumendo che con "cavaliere" si intenda una persona nobile e cortese). Se non ci fosse questa limitazione l'incantatore dell'esempio avrebbe potuto indurre il cavaliere a regalare a lui il cavallo, cosa molto più utile. Perché non l'ha fatto? Perché non avrebbe funzionato. Edit: ah, altra cosa, più sul lato "sociale" che su quello delle regole. Mi pare di capire, @dropy123, che il problema sia una divergenza di vedute tra te e il tuo DM. Ora, io vedo le cose dall'altro lato della barricata (sono DM). Quando propongo un'interpretazione di un incantesimo o una capacità che ai giocatori sembra restrittiva (un "nerf", direbbero) può succedere che non si trovi l'accordo. In questi casi mi è capitato di usare con grande efficacia questa tattica: mantenere l'interpretazione più favorevole (più potente), ma far incontrare ai PG nemici che avessero quell'incantesimo o quella capacità, in modo da rovesciare la prospettiva. In genere è illuminante: è più facile gridare "non vale!" quando si è la vittima dello sbilanciamento anziché il suo utilizzatore. Quindi, per concludere: avete nel tuo gruppo incantatori che possano imparare suggestione? Se il tuo DM si dimostra irremovibile, imparatelo e usatelo anche voi. A manetta, in tutte le situazioni, anche a costo di procurarvelo in pergamena per averne di extra. Vedrai che all'atto pratico si renderà conto di quanto sia scomodo interpretarlo così.