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Dragons´ Lair

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PietroD

Circolo degli Antichi
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  1. Snargle [pilota goblin] Osservo la cartina con attenzione. Non sono mai stato un militare, non credo accetterebbero gente della mia razza in una nave come questa, ma sono un marinaio dei cieli da tempo sufficiente per vantare una discreta esperienza. Alla fine, è tutta questione di osservazione... Ogni nave è destinata a fare principalmente una sola cosa: navigare. Il concetto può essere declinato in centomila modi diversi, certo, ma gli ingegneri dell'Impero hanno la fantasia irreggimentata dalle loro gerarchie, dalla ricerca dell'efficienza, da un gusto per l'arte del volo che definire infimo sarebbe un complimento. Mi sembra di cogliere i segnali in ogni tratto segnato su questa mappa. Spero di non sbagliarmi, o condurrò il capitano in bocca ai militari, invece che nel giusto boccaporto. Con la giusta manutenzione, questa nave sarà più lenta del mio APEliante da facchino, potremo prendere il largo e distanziarli di diversi parsec in un lampo con il Gufo.
  2. Flint Il nano aveva retto l'impeto del primo assalto, grazie all'accurata posizione difensiva. Alle sue spalle, tuttavia, si era infilato un altro troll, provenendo dal clivo alla sua destra. Nessun compagno poteva venire ad aiutarlo, senza prima aver abbattuto quello. Doveva cavarsela da solo, almeno per un po'. Decise di rischiare, aprendo un po' la guardia per avere una chance di riuscire ad infliggere qualche danno al proprio avversario diretto.
  3. Quindi ai 6 dadi del tratto aggiungiamo un dado ciascuno dal pool io e te?
  4. Li intendevo per riconoscere punti particolari della mappa, come le postazioni da guerra [artiglieria, che potremmo voler saccheggiare/sabotare], la sala caldaie [manutenzione, idem per sabotaggio] e i boccaporti/punti deboli della nave [pirati, in caso di abbordaggio devono avere colpo d'occhio, ma forse Pirati è più un aspetto 'sociale' del tratto ed era quello su cui avevo più dubbi]. Mi attengo al tuo giudizio, allora. Ricordami: per aiutare un altro si cedono i dadi del pool, ma non quelli dei tratti, vero?
  5. Vassilji Non gli dispiaceva affatto tenersi lontano dalla lotta. Si poteva dire che proteggesse Grigory da attacchi alle spalle! Decise di continuare questa 'prudente' strategia,.
  6. Gromnir La prospettiva di tornare a menare le mani in una battaglia diede al guerriero nuova linfa e slancio. Guardò i compagni, due dei quali si erano già espresso in proposito. “Serve parlarne oltre?” La decisione, in pratica, era già presa.
  7. Ludwig Il tedesco decise di andare dritto al punto, per evitare la sequela di convenevoli squisitamente accademici che di cui intravedeva i prodromi nella conversazione a tre in atto fra i due professori inglesi e Carter. “Siamo recentemente incappati, illustre professore, in una serie di rovine immerse nella giungla, apparentemente di origine Maya, ma dalla peculiare conformazione e dedicate a terribili divinità tentacolari. Là abbiamo assistito anche ad alcuni fenomeni fisici peculiari che hanno intaccato la nostra stima nella capacità del pensiero logico di spiegare scientificamente ogni enigma: ad esempio, abbiamo aperto una porta di pietra esibendo un talismano al cielo, una sorta di riconoscimento 'ottico', senza contatto fisico, che ci ha lasciati molto perplessi. Uno dei membri della spedizione, colui che ci ha trascinato laggiù, è ora un povero folle, ma riceve corrispondenza proprio dal Perù, dove non ha contatti che siano conosciuti alle autorità. Capirà pertanto il nostro particolare interesse per quanto può raccontarci.”
  8. Auguri anche da parte mia, se non li avete ricevuti da altre vie. 🎉
  9. Snargle [pilota goblin] “Nave militare, configurazioni d'equipaggio con turno a rotazione. Ti imbarchi in una nuova nave e cominci a ricevere ordini, senza il tempo per farti spiegare dove andare!”. Probabilmente è evidente che parlo per esperienza diretta, sebbene la mia non sia stata acquisita in campo militare. “La cartina risponde alle domande dei novellini senza che debbano martoriare le balle dei veterani.”
  10. Snargle [pilota goblin] “Fatto il misfatto!” dico esultante, mentre frugo nelle tasche del tipo che ho atterrato. Diverse cose utili, che distribuisco a chi le richiede, io so badare a me stesso anche senza. Quando ho finito, trascino il corpo nella nostra cella, gli lego le braccia con la giacca e imbavaglio la bocca con la camicia. Se si sveglierà farà più fatica a richiamare l'attenzione. Siamo pronti a proseguire. “Capitano, sono pronto a levare l'ancora. Se permette, farò io la rotta, finché non saremo coi piedi sul Gufo.” Meglio che sia io a fare l'esploratore.
  11. Mulroht Tanner Il mezzonano ascoltò la risposta di Shaun, e fu felice di notare un umore totalmente diverso. Non aveva idea del perché prima era triste, ma se quello stato era ormai passato poteva restare là, dimenticato. Il gesto delle monete lo colpì. Anche lui aveva un desiderio. Sperò che aver 'contaminato' l'acqua non comportasse problemi ai desideri altrui, per colpa sua. Decise di condividere il destino di tutti quei desideri, ed espresse il suo, tirando una manciata di monete. Dopo aver lanciato quelle, ne prese altrettante, le soppesò, poi le rimise in tasca. Rassegnato a partire, con l'occasione di quel bagno improvvisato, si sarebbe messo una goccia del profumo ricevuto in dono. Tanto valeva fare servizio completo.
  12. Mulroht Tanner Il ritorno dei due esploratori avrebbe fin troppo presto, le notizie che portarono furono tali da costringere ad affrettare la ripartenza. Astrid si premurò di avvertirlo di uscire, fece cenno d'aver capito, nonostante la perplessità residua le diede ascolto. Uscì dall'acqua con le premure del caso, per non scandalizzare nessuna. Trovò Shaun piuttosto scuro in volto vicino all'acqua. “Volevi entrare anche tu? Mi dispiace, sai che non mi avresti disturbato.” Si rivestì poco distante, si mise oil profumo, poi tornò a parlargli. “Papà non mi ha mai raccontato molto di LagoCristallo e di quel che accadde lì alla comitiva degli Eroi. Una delle poche cose su cui glissa sempre, chissà perché.” fece spallucce, osservando l'amico “Però sono sicuro che un lago deve esserci. Se ti va, ce la facciamo là una nuotata insieme.”
  13. Mulroht Tanner I dubbi espressi dal Cavaliere sulla paternità del mezzonano bruciavano, nonostante tutto. L'autocontrollo tardava ad arrivare. Le asce comparivano e sparivano nelle mani di Mulroht come fossero fiaccole perenni periodicamente spente dal vento e riaccese dalla magia. Doveva sbollire la rabbia. Un bersaglio da colpire, un ceppo, un fantoccio... No, sarebbe stato troppo evidente, non poteva fare questo dispiacere a papà, né farsi vedere irato da una professoressa. Vide la fonte e la piccola cascata, quello sì era l'ideale. Fredda al punto giusto. Si allontanò dall'sssembramento principale, poi dando le spalle alla fonte di coprì torace ed inguine con le ali, come un paravento. Tolse tutto! Tranne i guanti che coprivano le mani artigliate. Si immerse in acqua e si buttò sotto la cascata, mettendosi seduto proprio sotto lo scroscio d'acqua. Mostrare le terga a quel manipolo di figli di Eroi non era un problema... sapeva come difendere la propria virtù! Fece solo attenzione a non mostrare, invece, il batacchio di famiglia. In acqua avrebbe giocato volentieri a fingersi una manta, se ci fosse stata sufficiente acqua, ma soprattutto gli premeva fare il bonzo per lavare via l'ira dell'offesa da parte del Cavaliere di Firedrakes, in modo da evitare di lavarla col sangue del militare. Quando fosse stato il momento di ripartire, sarebbe uscito dall'acqua allo stesso modo, usando le proprie ali in guisa di paravento mentre si rivestiva. Non aveva timore gli fossero rubati i vestiti... aveva tenuto addosso i guanti magici apposta. Un paio d'asce nei sensi avrebbero dissuaso ogni ladruncolo troppo goliardico. Rivestendosi per partire, con l'occasione di quel bagno improvvisato, si sarebbe messo una goccia del profumo ricevuto in dono. Tanto valeva fare servizio completo.
  14. Mulroht Tanner I dubbi espressi dal Cavaliere sulla paternità del mezzonano ridussero istantaneamente a zero l'ammirazione ed il rispetto che egli nutriva per il corpo militare di cui aveva coraggiosamente e onoratamente fatto parte il padre. Forse l'influenza di Seline come Comandante, e poi di Marie Antoinette dopo la scomparsa della tiefling, si erano fatti sentire, rovinando quanto di buono l'azione e l'esempio di Trull avevano instillato. Riuscì a non scagliare un paio di asce magiche verso questo esemplare di Cavaliere solo grazie al pensiero della disapprovazione di papà e fratellone.
  15. Nuadap Dop “In attesa del vostro arrivo, ho alloggiato presso un contatto locale. Suggerisco di chiedere informazioni a lui. Io non avevo specifiche sulla missione, quindi ho acquisito informazioni esclusivamente sulla situazione strettamente locale, dell'isola-porto.” Il tecnoprete si manteneva a disposizione del gruppo, come richiesto. Gli era sembrato che fossero carenti di informazioni specifiche, così come del mezzo per procurarle, dunque aveva deciso di intervenire con un proprio suggerimento.
  16. Mulroht Tanner Anche in questa parte di viaggio, la caccia non era andata bene. Pareva che ogni forma di selvaggina sentisse arrivare il gruppo da molto lontano. Sì stava intristendo. Per fortuna il resto della comitiva era sufficientemente distante e, contemporaneamente, sufficientemente divertente da osservare. La prima sosta giunse molto in fretta. Fu una sorpresa trovare un cavaliere di Firedrakes. Scese da cavallo e lo approcciò direttamente. “Salute a voi, cavaliere. Sono Mulroht Tanner, figlio dell'ex Cancelliere Trull. Con i miei compagni del collegio Von Gebsatell siamo in gita. È strano vedervi così lontano dalla città. Possiamo esservi d'aiuto? O c'è forse qualcosa che dovremmo temere e che vi abbia portato su questa strada?”
  17. Gromnir Sentire la guerra passargli di fianco senza sfiorarlo era qualcosa a cui il guerriero [appunto] non era abituato. Sentì una morsa nel petto ed il sangue accelerare nelle vene. Ma la parte che recitava prevedeva che stesse in silenzio, e così continuò a fare.
  18. Vassilji Mentre gli altri si stringevano intorno alle due anime dannate, per dare loro la pace, l'uno cercava fra i cadaveri un'arma con cui aiutarli. Non aveva molte speranze, quegli sventurati forse sarebbero stati vivi se le avessero avute. Fu solo troppo tardi che ebbe l'idea. “No, non attaccate!” Avrebbe voluto ispezionare i sarcofagi finché i due esseri erano inoffensivi. Se delle armi magiche potevano essere in quelle cripte, era pronto a scommettere che fossero là dentro.
  19. Mulroht Tanner La mattina portò le novità sperate. Qualcuno era riuscito a sapere il luogo verso il quale dirigersi per inseguire il disperso. Il mezzo nano si rese conto di aver nemmeno tentato di contribuire all'esito positivo della missione. Provò a considerare il proprio ruolo, fra tutti quei cervelloni nobili, e si ritrovò a paragonarsi al tavolo rotto che aveva fra le mani: qualcosa che con un po' d'impegno avrebbe funzionato come uno dei normali tavoli di cui era circondato, ma che per tutti era meglio scartare per fare spazio ad un tavolo normale. L'effetto positivo della bella serata passata con Eolion e Luke svanì in un istante. Sì rivolse a Gemma, pagando il proprio debito in Totò e elargendo un solo consiglio: “È solo legna da ardere, ormai. Se volete, lo porto in legnaia e lo faccio a pezzi da camino per voi.” almeno l'attività fisica l'avrebbe fatto assaggiare un po', sentire più vivo. Riprese il cavallo, riprese la coda. Stessa intenzione del giorno prima, pronto ad evocare un'ascia per abbattere un po' di cacciagione, più per sport e passatempo che per necessità, la reazione ricevuta la immaginava sufficiente. Si ritrovò a viaggiare con Damien, ma il viso dell'altro mezzo immondo, così attraente e perfetto, era velato di una triste malinconia. Almeno, così gli pareva. Uno di quegli stessi d'animo che chiedono silenzio, che ascoltano solo i propri demoni interiori. Non osò proferire parola, spronando il cavallo per lasciare Damien indietro di almeno mezza incollatura, e garantire si suoi pensieri tutta la riservatezza che cercava. Si avvicinò ad Efraym, sul punto di chiedergli come andasse, dopo la nottata di pianti, di cella e, soprattutto, dopo la ramanzina. Anche con lui, però, le parole non uscirono. Inutile rivangare, forse era già andato oltre, pensando al futuro più che al passato. Fu allora che si avvicinò Vassilixia. Non sapeva bene se fosse voluto o casuale, ma con lei si sentì in dovere di parlare, per due ad alta voce quel che aveva solo mimato “Grazie per quel che hai fatto stanotte. Mi sentivo impotente, in quel momento.” Un attimo dopo il mezzo immondo era rosso peperone, tenendosi conto di aver detto una frase facilmente equivocabile. L'attenzione di tutti però, fortunatamente, era per Shaun e Luna, Mulroht perciò ritenne di averla scampata. Si chiese se era il caso di spalleggiare Shaun... si rispose che all'amico bastava chiedere e lui sarebbe accorso; non era il caso di interferire.
  20. Flint “ATTACCANO!” avvertì i compagni. C'era poco da fare contro una coppia di giganti, anzi tre, per quanto deformi in un modo che non aveva mai visto. “Sturm, teniamo la posizione, non devono superarci.” Se fosse accaduto, quegli esseri avrebbero schiacciato i compagni come un martello che batte un ferro rovente.
  21. Mulroht Tanner Risveglio in stalla Il mezzo immondo si svegliò riposato al primo... anzi, al mezzo canto di gallo. Vide accanto a sé una bottiglia di profumo e una sostanza gommoresinosa giallastra e comprese che almeno quella parte della notte non era stato un sogno. Doveva essere stato subito prima di chiudere gli occhi e sognare. Un sogno strano, sospeso a metà fra il ricordo e l'incubo. Era stato allora la morte del cigno... cioè, del gallo a farlo svegliare. Corse dal gallo, trovandolo morto. Si morse le mani, non era stato abbastanza svelto. Gli staccò il collo e guardo il sangue collare al suolo, divertendosi a disegnare sui tavolati del tetto la stella a cinque punte con il cerchio luminoso di luce divina tutto intorno, come nel suo sogno notturno. Poi spellò l'animale, intenzionato a consegnarlo a Gemma. Era suo in fondo. Diede un colpo a Forgrim, che probabilmente non dormiva ma stava meditando e pregando prima di colazione, e gli indicò i doni avuto la sera prima. “Perché non prendi 'dieci in Arcana' e mi dici se sono doni incantati? Shaun ha fatto così per dirmi che pozioni erano quelle che ho nello zaino. Anche la collana di Malyk, non si sa mai. Quei tre sembravano maghi, non dovrebbero perciò fare scherzi da prete, ma sempre meglio non fidarsi.” Aveva intenzione di usare il profumo, prima o poi. A colazione Mulroht aveva ripreso il posto vicino alle cucine della sera prima. Osservava i pezzi di un tavolo distrutto, richiamò un cameriere e si offrì di riparare i danni, oltre a consegnare il pollo spennato, spiegando le sfortunate circostanze della sua morte. Quando si avvicinò Efraym, si sollevò in piedi per parlare a quattr'occhi. “Non hai detto nulla di cui dovresti pentirti, non a me. Posso dire di essere stato d'accordo, avrei detto quasi le tue stesse cose... a parte il pezzo in cui vantavi nobili origini, ovviamente, quelle sono solo tue. Vassilixia te lo confermerà, vedrai.” si chinò per tornare al lavoro.
  22. Gromnir “Va bene, io sarò sempre Abel, una delle scorte, insieme a Jolfbyrn. Tutti ciao, caro piccolo Bill? Non penso che costoro sappiano di noi, tuttavia. Possono essere le avanguardie della Skryvalkkers che tornano alla città da cui... 'proveniamo'.” Dovette trattenersi, per non dire fuggiamo. D'altra parte non poteva lamentarsi, alla fine era stata una decisione discussa, ma condivisa.
  23. Flint “Un giorno mi deciderò a sostituirti con un cucciolo di cane, rumoroso e troppo mordace. Sarebbe comunque un miglioramento, come compagno di viaggio.” commentò il nano. La consueta scaramuccia fra i due testimoniava quanto la tensione pesasse sul loro umore, che trovava un innocuo sfogo in quei botta e risposta. Flint in realtà era estremamente preoccupato per le sorti di Qualinost, se solo la loro missione avesse fallito. “Qui il panorama l'abbiamo visto. Proseguiamo in fretta. Troviamo i problemi e risolviamoli. Poi entriamo e facciamo quel che siamo venuti a fare.”

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