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Dragons´ Lair

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  1. Scarlett Bloomblight In una botta pensierosa Mentre sento il telefono squillare a vuoto inizio ad intristirmi. Sarò sembrata troppo strana, che non mi sta più cag**do? Sbuffo e sto per lanciare il cellulare sul letto, quando infine risponde. "Emily... ciao!" La cosa mi coglie un attimo di sorpresa, quindi mi ci vuole un attimo per pronunciare il "ciao" dopo aver detto il suo nome. Non la sento benissimo, con il sottofondo di acqua che scorre e le risate; in qualche modo mi ricorda lo spogliatoio della palestra, soprattutto il momento di qualche mese fa in cui la ho vista nuda sotto la doccia. Arrossisco e distolgo lo sguardo verso alcuni alberi fuori dalla finestra, come se Emily fosse lì davanti a me in questo momento e io volessi celare l'imbarazzo. "Dieci minuti? Ok." Ma quando rispondo mi accorgo che ha già riattaccato mi intristisco di nuovo, fissando lo schermo del cellulare finché la schermata della chiamata non scompare da sola qualche secondo dopo. Perché... Non ho idea di cosa sia successo, ma ha detto dieci minuti, quindi aspetto. Ne approfitto per togliermi i vestiti e metterli da lavare, ormai anche questi troppo sudati, e liberarmi del reggiseno, stendendomi poi sul letto solo in mutande, col cellulare appoggiato sulla pancia in attesa che richiami. Mentre tutti i "casini" della giornata scorrono fra i miei pensieri, mi ritrovo ad immaginare la situazione in cui si trovasse Emily, con acqua e risate di ragazze, per la quale non potesse parlarmi subito. C'è da dire che il cervello quando ci sono da ipotizzare scenari catastrofici è sempre ben disposto, quindi l'idea che sia con altre ragazze a fare chissà cosa, e magari pure con ragazzi di mezzo, tipo Tyler, si fa rapidamente spazio diventando l'unica cosa a cui riesco davvero a pensare: la paranoia e la paura sono armi davvero forti. Prima di restare bloccata imbambolata sul letto mi alzo in piedi e recupero il tabacco, rollandomi una sigaretta e accendendola subito dopo. Il fumo mi riempie la gola, e nuovamente mi sento meglio molto in fretta, riuscendo a pensare più lucidamente. Mi siedo per terra nello stesso punto dove ho fumato prima, guardando fuori dalla finestra mentre mi godo la sigaretta e aspetto la chiamata di Emily. Finalmente, dopo più di quindici minuti, il cellulare squilla e rispondo subito. "Hey Emily." Ribatto in modo altrettanto tranquillo. Ah, gli allenamenti... certo che sono proprio una scema. "Non ti preoccupare, piuttosto scusami se ti ho chiamato così all'improvviso; spero l'allenamento sia andato bene." Dico inizialmente. "Io sì, ora mi sento molto meglio; non so cosa sia successo ma mi è partito un fortissimo mal di testa totalmente a caso." Ridacchio, come per sdrammatizzare la cosa. "Te l'avevo scritto nel messaggio che ti ho mandato dopo essere andata via dalla scuola, non so se l'hai visto. In ogni caso mi sono fatta una doccia rinfrescante e provata la febbre: non ho nulla e anche il mal di testa è andato via, ora sto divinamente." Ed è vero, parlare con lei al telefono è bello, soprattutto se ci scappa l'uscita che in teoria dovremmo fare. Abbasso lo sguardo: improvvisamente vedermi nuda mi fa sentire "nuda davvero", o meglio come se Emily mi stesse vedendo nuda in questo momento; è imbarazzante ed eccitante contemporaneamente. E... e adesso?! Non volevo sembrare troppo attaccata all'uscita, non voglio essere pressante. In un attimo arriva il panico, perché io l'ho chiamata per non scrivere un messaggio stupido, ma non ho minimamente pensato a come mettere giù la cosa. "Allenamento a parte tu come stai? Tutto ok?" Alla fine decido di lasciarle la palla totalmente, vedendo se risponde e poi rilancia parlando di stasera; lo spero veramente. @Loki86 offgame Sì, Scarlett è una overthinker assurda.
  2. Ri-cito questo post di Calabar , per fare il punto della situazione... direi che il metodo migliore sia questo: ogni impianto ha un proprio valore in PC (Punti Cibernetici), pari al suo vecchio valore in PU (Perdita Umanità); impianti di qualità superiore (prezzo maggiore, più difficili da trovare) hanno meno PC, impianti di qualità inferiore (meno costosi, più facili da trovare) ne hanno di più; copiando da CP RED, gli impianti "civili" (semplici protesi senza capacità speciali) non hanno un costo in PC; ogni 10 PC accumulati... succede qualcosa. Ora esaminiamo i possibili problemi: ancora non sò esattamente cosa succede quando si accumulano troppi punti... suggerimenti? il metodo visto sopra rischia di essere troppo punitivo, rispetto al vecchio... fino a 4 punti di Empatia eri normale, e finchè ne te rimaneva 1 eri ancora giocabile, quì bastano 10 CP per cominciare ad avere problemi. Si potrebbe fare che si ha una "riserva" pari al valore di Corpo (Body), visto che è una sorta di "malattia da rigetto"; ogni 10 CP tale riserva scende di 1 punto, e a 0 comincia la malattia... volendo contare altro, oltre alla pura capacità fisica, si potrebbe fare una media tra Corpo, Freddezza, e Empatia (Body, Cool, e Empaty)... oppure sommarli, e ad ogni 1/3 del totale si subiscono dei problemi di gravità sempre crescente.
  3. Ricordo quella Avventura. . .!! E, per complicare ulteriormente le cose, una volta che i PG scoprono che la Megacorp che li ha traditi si chiama "Weyland Yutani", aprono con difficoltà tecnica elevata il Deck "Alieno" e ci trovano dentro uno strano oggetto. . . Un "Wristpad" degli Alieni Nautjia, i Predators. . .!! . . . . . Ma quando vanno ad investigare le Zone designate dal Geo-Localizzatore, entrando nei Sottolivelli Inferiori delle Fogne Abbandonate e delle Vecchie Metropolitane, la Nave Aliena che trovano NON è piena di "Trofei Dei Cacciatori". . .!! Ma di tante belle Uova Disgustose ibernate da una Nebbia Congelante; ed un paio sembrano Aperte e ci sono dei Cadaveri relativamente freschi di Dorfinomani Balordi e Derelitti. . . Col Petto Squarciato DALL'INTERNO. . . . . !!!
  4. Idea che sono quasi certo di aver letto nella rivista Kaos... quindi all'alba dei tempi, nel millennio passato! Ambientazione cyberpunk: i pg sono incaricati di rubare un avanzatissimo deck sperimentale (per chi non lo sapesse, i "deck" sono quelle apparecchiature che permettono ai netrunner di collegarsi alla rete informatica)... il come, e con quale difficoltà, sono dettagli secondari. Quando però arrivano al luogo in cui devono dare la merce al loro datore di lavoro, succede il casino... o il committente è morto, o cerca di fregarli! risultato finale, dopo un'ulteriore battaglia i pg (solo se sopravvivono, ovviamente!) si ritrovano con le tasche vuote, e questo misterioso deck... se sono anche solo minimamente curiosi, lo analizzeranno e poi lo proveranno, per scoprire perchè tutti lo vogliono, e a quanto lo possono vendere! Ed è quì che le cose cominciano a complicarsi, e non di poco! Apparentemente, all'inizio il deck non pare essere così eccezionale... certo, è più veloce e preciso, ma non al punto da poter giustificare tutto il casino in cui si trovano i pg. La cosa più bizzara è la presenza di acuni menù di opzioni, scritti in un linguaggio che nessuno è in grado di decifrare... finchè i pg non scoprono che, usando questo deck, in alcuni nodi è possibile accedere a reti di cui nessuno ha mai sentito parlare prima! E la cosa più inquietante è che la "gente" che bazzica queste reti "esterne" parla soltanto lo stesso linguaggio strano dei menù misteriosi... possibile che le farneticazioni di alcuni dei fanatici dei complotti, secondo cui forze aliene sono in contatto con gente sulla Terra, siano reali?
  5. Mi dispiace, ma capisco le ragioni. L'avventura, con la sua struttura un po' sandbox, era interessante e le classi di Laserllama (assieme alle altre house rules) mi sono piaciute molto. Ci rivediamo sul forum, allora.
  6. Me l'ero dimenticata, questa opzione... e si che nel precedente pbf Ravenloft il mio pg ce l'aveva! https://www.artstation.com/artwork/zxA9Om
  7. @Ghal Maraz Nathan Clark L’appuntamento con Alice si è appena concluso. Perché si… alla fine di quello si è trattato… un appuntamento. Non è stato un disastro dal tuo punto di vista, ma probabilmente neanche quello che lei si aspettava. Ti chiedi se si sarebbe potuto concludere diversamente se questa giornata non fosse stata così assurda, così carica di eventi che ancora adesso ti scivolano addosso come pioggia che non riesci ad asciugare. È stata lei a invitarti. Perché? Si aspettava qualcosa da te? Un gesto, una risposta, un segnale? Forse. Ma oggi tu non eri pronto. E, a dirla tutta, nemmeno lei sembrava esserlo. Le storie con Cory Edwards e con Tyler in mensa, poi, ti hanno proprio prosciugato. Con Ty sai che probabilmente riuscirai a chiarirti e scusarti… con Edwards invece come andrà a finire? Con un bel cazzotto in faccia? Il tuo naso rotto sotto il suo pugno? O non si accontenterà di così poco? Hai detto la tua, hai lottato per ciò in cui credi. Hai fatto bene, vero? Eppure c’è quella voce, in fondo alla tua testa, che si domanda se non ti sei esposto troppo, se non hai oltrepassato un confine che il vecchio te non era ancora pronto a varcare. È stata la Selva, a spingerti fin lì? Sei tu che hai parlato… o era lei a parlare al posto tuo? E quella voce? Quella che ti é riecheggiata dentro quando hai perso il controllo… Era sempre la Selva? Hai bisogno di risposte. Ed è per questo che ora ti ritrovi qui. Senza nemmeno accorgertene, i tuoi passi ti hanno già portato oltre il limite del bosco. Dentro. Dentro la Selva. L’aria di marzo è tagliente, odora di freddo e legno, di erba umida e foglie morte. La luce si spegne in fretta, come se il sole avesse già deciso di abbandonarti. I rami nudi scricchiolano al vento, i cespugli si muovono appena, e in mezzo a tutto questo c’è quel silenzio: vivo, attento, come se ti stesse ascoltando. Senti una calma strana nel tuo petto… Come se, nonostante tutto, questo fosse il posto giusto per te. Però l’avverti ancora… un costante e spiacevole senso di inquietudine. I tuoi piedi continuano a muoversi. Non sai se stai seguendo un sentiero, o se il bosco ti sta conducendo da qualche parte. Dove stai andando, Nathan? La domanda si fa largo dentro di te, sottile come una lama. @TheBaddus Scarlett Bloomblight Il telefono di Emily squilla a vuoto più del previsto, tanto che inizi quasi a convincerti che non risponderà. Stai per interrompere la chiamata quando, all’improvviso, la sua voce ti raggiunge attraverso l’auricolare. «Scarlett?» La sua voce si perde nel sottofondo di rumori confusi: un brusio concitato, acqua che scorre, e risate femminili. «Posso richiamarti tra… tipo dieci minuti?» Non aspetta nemmeno la tua risposta. La linea si interrompe subito dopo. Passano così quindici minuti abbondanti, trascorsi stesa sul letto, con il telefono in mano e la mente che continua a rincorrere le stesse immagini confuse della giornata. Poi finalmente: lo schermo si illumina, il cellulare vibra, e compare il suo nome. «Ehi, Scarlett… eccomi!» Questa volta la sua voce è limpida, nessun rumore di sottofondo. «Avevo appena finito gli allenamenti con la squadra, ero in spogliatoio…» fa una breve pausa. «Tu come stai? Spero ti sia ripresa dopo oggi… sei scappata via così, all’improvviso…» Poi tace. Resta in silenzio, come se stesse cercando le parole giuste. Non ha ancora accennato all’uscita di stasera. @SNESferatu Ana Rivero Deglutisci. In tutta la tua vita non hai mai provato una paura simile. È una sensazione che ti paralizza… eppure, allo stesso tempo, ti fa sentire incredibilmente viva. Non sai se sia l’adrenalina, un istinto primordiale, o solo qualche strana routine automatica che si attiva nella tua testa per tenerti in funzione… ma ti senti allerta. Carica. Pronta a reagire. Scatti una foto. La creatura è distante, in movimento, mentre sparisce dietro un grosso tronco. Non sarà certo candidata a miglior foto dell’anno, ma è nitido abbastanza da distinguere una figura umanoide con un enorme teschio di cervo. Un’immagine disturbante. Reale. Ti muovi subito dopo, seguendola a distanza. La osservi avanzare a passo deciso, come se sapesse perfettamente dove sta andando. Non esita mai, non guarda indietro. Dopo circa cinque minuti, la vedi bloccarsi accanto a un tronco caduto. Solleva un braccio e punta un dito lungo e scheletrico verso qualcosa, o qualcuno. Segui la direzione del gesto. Non hai una visuale perfetta dal tuo nascondiglio, ma riesci comunque a distinguere una figura tra le rocce. Ti sporgi appena, trattenendo il respiro. È un ragazzo. Lo riconosci. Darius. È accucciato nel mezzo di un cerchio di pietre. Quando nota la creatura si alza, lentamente, e allarga le braccia in un gesto che sembra una resa. Leggi lo spavento chiaro sul suo volto. «Ehm… salute a… te, Spirito… con che nome, titolo o attributo posso rivolgermi a te?» La creatura non risponde subito. Poi, dalla testa scheletrica, esplode una litania oscura. Parole sconosciute, distorte, che ti provocano un brivido lungo la schiena. È come se il suolo vibrasse, impercettibilmente, sotto i tuoi piedi. Succede tutto in un lampo. Un bagliore si accende tutto attorno a Darius, proveniente dalle rocce. Il ragazzo viene sollevato da terra, le braccia tese, come paralizzato. Il terrore sul suo volto si trasforma in puro dolore. I suoi muscoli si contraggono, scossi da una tortura invisibile. Poi, di colpo, crolla al suolo come un burattino a cui hanno tagliato i fili. Vorresti correre, gridare, fare qualcosa… ma sei inchiodata dalla paura. La creatura si avvicina al corpo immobile di Darius. Lo osserva per lunghi, interminabili secondi. Mormora qualcosa che non riesci a cogliere. Poi si raddrizza. E si volta. Verso di te. Trattieni il fiato. No. Non ti ha vista. Ma… sta tornando indietro. Sta camminando nella tua direzione. Non aspetti un secondo di più. Ti rialzi, e fuggi. Via da quella cosa. Da quel mostro. Corri in un modo che farebbe impallidire perfino il coach. Quando finalmente ti arresti, dopo almeno dieci minuti, senti il tuo cuore battere all’impazzata. Hai il fiato corto. Off game Ti ho fatto fare un tiro su mantenere il controllo per vedere se riuscivi a mantenere il sangue freddo e scattare la foto e seguirlo: 10-1=9 successo parziale. Poi scusa se sono andato avanti veloce senza lasciarti la possibilità di agire, ma era per evitare distorsioni di trama con quanto già narrato a Darius. @Voignar Darius Whitesand La luce fioca della lampada da scrivania tremola appena, come se anch’essa fosse stanca quanto te. Hai sparpagliato libri ovunque. Tomi polverosi, volumi ingialliti dalla rilegatura rigida, alcuni ereditati da tuo nonno, altri sottratti di nascosto dalla biblioteca riservata di tuo zio Samuel. Le pagine sfregano sotto le dita, mentre le sfogli con crescente frustrazione. La testa pulsa a ogni battito. Ti fanno male le tempie, le articolazioni, le ossa… come se avessi davvero subito qualcosa, non solo nella mente. Ogni muscolo protesta, ma non riesci a fermarti. Devi capire. Cerchi con ostinazione parole chiave: rituali del sangue, simboli arcaici, creature con corna, cervidi nel culto stregonesco. Niente di preciso. Solo frammenti. Mitologie confuse, frammenti rabbrividiti tra le righe di testi dimenticati. Molti capi sciamano dei nativi americani erano soliti intonare canti rituali ornati con monili e teschi di animali, tra cui anche cervi. In un vecchio compendio sul folclore pre-cristiano, trovi però qualcosa che ti colpisce. Una pagina stropicciata, a margine di un capitolo dedicato ai culti oscuri e ai “figli di Lilith”. Il passo è vago, tradotto male da un originale aramaico, ma alcuni dettagli ti gelano: "...alcuni prescelti vengono marchiati, non per morire, ma per servire. L’Alba li riconosce. L’Alba li chiama. Non possono raccontare. Possono solo cercare…” Ti scosti dalla scrivania per un momento, la fronte madida di sudore. Ogni parola è come un ronzio in testa. Ti sembra quasi di sentirla parlare di nuovo, quella voce cavernosa… “Accogli l’alba”. Ma cosa significa? E perché proprio tu? Continui a leggere, ma le frasi cominciano a confondersi nella tua testa. Le lettere sembrano muoversi, danzare. Alcune righe si mescolano a versi completamente diversi, che giuravi non fossero lì un attimo prima. È come se il libro stesso cercasse di farti perdere la concentrazione. Ti sforzi, ma sei giunto al limite oltre il quale non riesci più a spingerti. Off game Guardare nell’abisso: 5+2=7 @Theraimbownerd Orion Kykero Bussi con calma e, dopo aver sentito il suo “Avanti”, entri nella stanza. Tua madre è in piedi davanti alla scrivania, la mano ancora appoggiata sul suo smartphone. Quando si volta, il suo volto si distende in un sorriso compiaciuto. “Orion!” dice con tono misurato, ma soddisfatto, “mi è giunto l’eco del rituale. Mi fa piacere sapere che tu e le tue sorelle abbiate conferito con la Dea.” Fa una breve pausa, sorridendoti benevola, ma con la sua solita aria composta. “Spero che la Dea ti abbia concesso le risposte che cercavi.” Quando le rispondi che è andato tutto a buon fine, per un istante cogli qualcosa nel suo sguardo: sorpresa?? Una frazione di secondo, subito dissimulata da un sorriso garbato. “Bene!” dice. Poi, con tono casuale: “Com’è andata a scuola oggi?” Una domanda innocua. Ne hai sentite a decine. Ma detta ora, suona quasi come un modo per distogliere l’attenzione dal discorso precedente. Dopo esserti congedato, una volta in camera tua, finalmente lontano dai suoi occhi, ti lasci cadere sul letto. Mentre stai per toglierti le scarpe, il telefono vibra. Un messaggio su WhatsApp. È Alice. “Hey Orion, come va?? Oggi alla fine sono uscita con Nathan… Sono appena tornata a casa… Boh… Non è andata proprio come speravo. Ci sentiamo dopo?”
  8. Loren Oghman (Umano Chierico) Proviamo ad avvicinarci: almeno loro non dovrebbero essere degli assassini prezzolati armati di bastoni tonanti o criminali vari. Dico ai miei compagni, aggiungendo E forse sanno dove sia il nano senza barba.
  9. #02 Diaday 15 Mustering 420, Tarda Mattinata [Sereno - Fine Primavera] Gromnir accertatosi che non ci fosse altro tornò a terra Seldanna esaminò la chiave: vi erano due scritte runiche che con difficoltà l'elfo riuscì ad interpretare Su un lato era riportato "Non è morto" e sull'altro "Chi giace in eterno"
  10. No, no, tranquillo... la domanda era lecita, ma come detto ho scritto in fretta senza pensare e tutte le possibili varibili... e, in effetti, in CP2020/RED c'è la possibilità di applicare una schermatura (anche se solo a braccia o gambe, se non ricordo male) anti-emp, quindi il problema che hai prospettato è reale. Se non vogliamo che il prblema siano le radiazioni em, potrebbe essere una sorta di "rigetto"... anche, questa, idea buttata giù in 5 secondi, proprio mentre scrivevo. Ah, bella idea, mi piace! Fico! Anche questa, come "ambientazione alternativa" a CP2020/RED, è un'idea interessante.
  11. Seldanna Bella domanda prendo la chiave e la esamino DM Percezione 5 Investigare 4 COnoscenze 8
  12. Vi avviso che forse devo cambiare PC quindi per qualche giorno sarò assente
  13. Zisanie Aspetto che Morrigan e compagnia se ne vada per poter finalmente aprire bocca "Sono un mucchio di persone, venti agenti. Mi sa che hanno intenzioni serie. Però potremmo sistemare tutto rapidamente. Potremmo, sapete no..." faccio un gesto di stappare una bottiglia e poi dei versacci che dovrebbero simulare qualcuno che affoga "affondarli con la nave. Ad averne una"
  14. Gromnir L'uomo sorrise, sorpreso che avessero indovinato al primo tentativo. Controllò che la chiave non fosse protetta da qualche piccola trappola, quindi la tirò a sé con una delle spine della catena. La mostrò ai compagni. «Risolto un enigma, eccome un altro. Dove sarà la serratura di questa chiave?». Prima di tornare a terra, il barbaro rifece l'ispezione della parte alta della statua, per cercare un pertugio per infilarci la chiave.
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