Nel tuo esempio il mondo non ti sta dicendo che sei negato, solo che hai avuto sfortuna. Se Romualda fallisce per 3 volte di fila un CD 15 con un +11, o se fallisce per 3 volte di fila un CD 20 con +2, la situazione è molto diversa, non solo a livello meccanico ma anche nel mondo immaginato. Nel primo caso è una persona molto brava, davanti a un compito alla sua portata, che però sbaglia o ha un intoppo (può succedere a tutti). Nel secondo caso è una persona un po' scarsa che si sta incaponendo a fare una cosa molto difficile. La probabilità di successo (85% nel primo caso, 15% nel secondo) non è una mera astrazione meccanica, è una descrizione meccanica di una realtà che esiste concretamente nel mondo di gioco. È del tutto ragionevole che il personaggio ne sia consapevole e agisca di conseguenza. E, d'altronde, il giocatore deve essere consapevole delle meccaniche quando prende decisioni di gioco, come ho detto nell'episodio scorso. È del tutto normale che la retroazione tra mondo di gioco e personaggio sia mediata dalle meccaniche di gioco. (E, d'altra parte, l'esempio è incompleto: che conseguenze ha quel tentativo fallito? Perché se è possibile provare e riprovare all'infinito senza alcun costo o rischio, finché non si riesce, io non tirerei nemmeno - e anche da parte del personaggio avrebbe assolutamente senso provare e riprovare finché non riesce; se invece ci sono costi o rischi, le loro conseguenze potrebbero assolutamente distogliere Renza - non è sicuro, ma potrebbero - dal ritentare, anche se ha una probabilità di successo elevata)