Personalmente, in un gioco come dnd, non punirei MAI i giocatori per l'assenza al tavolo.
Il non giocare per me è già "punizione" sufficiente.
Questo si traduce in:
- si sale tutti insieme, anche se Tizio ha saltato 1 sessione (perchè si, si sale a Milestone, gli xp sono acqua passata)
- non ci sono "segreti" perchè il giocatore A non c'era in sessione. Il suo PG c'era, ha visto tutto, ma è rimasto in background / era via, quando torna i PG lo allineano. Insomma, "who cares", ma il PG e quindi anche il giocatore è allineato
- il PG NON viene mosso da nessuno, se non in casi estremi, e SEMPRE a vantaggio del giocatore assente / del gruppo nel dubbio (il che significa che se è assente l'unico caster e un PG sta crepando, healing word da master glielo faccio castare, ma per il resto non partecipa a fight - col rischio di morire - e non partecipa attivamente a decisioni del gruppo
Metti il tutto in una bella e sana DDI, cos' tutti al tavolo sono allineati, e via.
Specificherei anche con qaunte assenze si gioca (1? 2?) e con quante si rimanda (2+? 3+?)
Poi, se ti ritrovi con un giocatore che partecipa a 1 sessione su 4 (perchè ha tanti impegni, o perchè magari non ha così tanta voglia di giocare), allora lì è un altro discorso, e va affrontato off game, non in game, con le più varie soluzioni sul piatto (il giocatore lascia il gruppo, il gruppo prende una pausa, si gioca ma a qualcosa che stimola maggiormente il giocatore assente - se l'assenza era dettata da scarso interesse -, si abbandona la campagna lunga e si fanno una serie di oneshot sperimentando gdr diversi etc etc
PS: il tutto non in ottica west marches. Se opti per quel formato, cambia un bel po' di roba, come tra l'altro dovrebbe cambiare l'approccio al gioco (sono i giocatori a chiamare la sessione ed essere proattivi per dirne una), quindi buona parte dei consigli sopra perde di significato (banalmente, in west marches puoi giocare anche con 2 player e gli altri stanno nel villaggio al sicuro)