Idea ispirata da una discussione letta su "Giant in the playground".
La storia di tutte le razze fantasy (almeno quelle più civilizzate... e qui metto gli orchi, ma non i goblinoidi, tra le civilizzate) di questo mondo parte esattamente nello stesso giorno di X anni fà (da 1.000 a 5.000 anni fà); quel giorno ampi gruppi di creature senzienti, sparsi per il mondo, si svegliano contemporaneamente, nudi ma dotati istintivamente di una serie di abilità innate (lingua, lavorazione dei materiali più semplici, eccetera) necessarie alla sopravvivenza; nel giro di poco tempo cominciano a sorgere i primi villaggi, poi le città, le coalizioni di città, i regni e gli imperi.
In pratica il "giorno del risveglio" è, secondo le parole dei sacerdoti, il giorno in cui gli dei hanno creato il mondo... e le varie razze, ciascuna di esse ad immagine e somiglianza dei propri dei. Prima di quella data, non esiste nulla, e affermare il contrario è considerato eresia pressochè da chiunque.
Potete immaginare lo sconcerto provocato dalla scoperta di antichissimi ruderi sotterranei (i dungeon), con prove dell'esistenza di civiltà altamente evolute antecedenti quelle attuali, e risaltenti a PRIMA del "giorno del risveglio"!
Peggio ancora, la scoperta di questi ruderi ne fà fuoriuscire mostri mai visti prima... alcuni dei quali, addirittura, che sembrano mostruose e perverse parodie delle razze civilizzate: bugbear per gli orchi, hobgoblin per gli umani, derro per i nani, drow per gli elfi, goblin per gli gnomi, coboldi per gli halfling.
Le implicazioni religiose di queste scoperte sono traumatiche: quali dei hanno creato queste creature, e per quale motivo? Quegli essere, e le rovine da essi abitate, sono forse la prova di una precedente creazione da parte degli dei, di cui quella attuale è la seconda... o, peggio ancora, solo l'ultima di una lunga serie? Perchè gli dei dovrebbero fare una cosa del genere? Perchè non distruggere le creazioni precedenti? Perchè non forniscono nessuna risposta a riguardo, tramite i loro usuali oracoli?
Se da un lato le chiese sono ansiose di mettere a tacere (e/o demonizzare) questi problemi, dall''altro lato i governanti si trovano ad affrontare un duplice problema; se è vero che la soluzione più semplice, per arginare il problema di questa invasione, sarebbe cercare di "mettere un tappo" alle rovine risigillandole (quello che chiedono di fare i sacerdoti), è altrettanto vero che questi mostri sembrano più che capaci di aprire questi "tappi" dall'interno, o addirittura trovarsi un'altra uscita... per non parlare dei tesori e conoscenze che potrebbero nascondersi in questie rovine!
In una simile ambientazione, gli avventurieri probabilmente non sarebbero dei liberi professionisti, ma membri di "truppe d'elite" dell'esercito, con i seguenti compiti:
pattugliare il regno, per eliminare mostri che si siano insediati stabilmente sulla superficie;
pattugliare il regni, alla ricerca di nuovi dungeon... o di nuove entrate per vecchi dungeon;
esplorare i dungeon, per ripulirli dai mostri e recuperare ogni oggetto di valore.
I chierici sarebbero aggregati, oltre che per curare, anche come "consiglieri spirituali"... per evitare che qualche soldato possa sviluppare, a causa dell'ambiente in cui si trova e delle domande che esso fà porre, "pensieri eretici" contrari alla dottrina ufficiale.