Gente, tenete presente però che per la Psicologia la Psicanalisi di Freud è cosa superata da un bel po' di anni.
Non che su questo argomento la psicologia smentisca le posizioni di Freud, anzi. E' bene, però, ricordare che le teorie psicanalitiche non sono più le teorie in voga.
Detto questo (AVVISO: da qui in poi andrò un po' sull'esplicito)....
Come per quanto riguarda molte pulsioni dell'essere umano, oggi si ritiene che il desiderio sessuale sia composto da due aspetti distinti: uno fisiologico e uno psicologico.
Da un lato c'è il bisogno fisico e istintivo che spinge all'urgenza della procreazione, come risposta alla primordiale necessità di salvaguardare la sopravvivenza della specie e, contemporaneamente, soddisfare un bisogno fisico di piacere.
Dall'altro c'è il bisogno intellettivo ed emotivo di praticare del sesso per soddisfare il proprio bisogno consapevole (dunque razionale) ed emotivo, che si collega alla nostra consapevole necessità di trovare il modo di soddisfare i nostri piaceri per ottenere una certa realizzazione/soddisfazione personale (il che può andare dall'appagamento di un proprio desiderio immediato - il sesso come intrattenimento personale - , alla volontà di raggiungere un obbiettivo più complesso e ragionato, come il voler mettere al mondo un bambino perchè si desidera avere un figlio).
Questi due aspetti non necessariamente sono sempre collegati fra loro.
Per farvi più facilmente un'idea della questione, pensate alla differenza che c'è tra il bisogno fisico/fisiologico di nutrirsi e il desiderio legato alla gola.
E' tranquillamente possibile essere spinti dalla gola a provare il desiderio di mangiare qualcosa di succulento (ad esempio, dei dolci), anche se in quel momento non si è affamati (e, quindi, non si ha la necessità fisiologica di mangiare - in soldoni, non si prova vero appetito). Se, tuttavia, non si è in grado di provare la pulsione fisiologica o questa è inibita/ostacolata, è difficile che il puro e semplice desiderio psicologico basti. Se manca il bisogno fisico, quello spicologico inevitabilmente ben presto si attenua. Immaginate la sensazione che provate quando siete pieni fino al colmo dopo un'abbuffata: anche se una bella torta normalmente vi ispirerebbe desiderio, a prescindere che siete o meno affamati, la sensazione di pienezza vi spingerebbe comunque a provare un senso di rifiuto (o addirittura di nausea) per quella torta normalmente così attraente.
Essere consci che una cosa per noi è psicologicamente attraente, non significa nulla se alla lunga il bisogno fisico non corrisponde al desiderio psicologico. Se il nostro corpo non reagisce di fronte a uno stimolo (o addirittura lo rifiuta), presto o tardi il nostro desiderio psicologico inizia ad annullarsi (o a diventare rifiuto, nel caso di una sensazione fisiologica negativa - pensate a ciò che provereste nei confronti di una cosa che costantemente vi ispira nausea).
Ciò succede per il fatto che, anche se l'aspetto psicologico può funzionare in maniera in parte indipente rispetto a quello fisico, alla lunga si conferma il fatto che i desideri nascono prima di tutto come una sensazione di piacere fisiologico (la bella sensazione provocata dal tatto, dalla vista, dal gusto, dall'olfatto e/o dall'udito), che poi noi traduciamo e complichiamo in emozioni e bisogni razionali. Se viene a mancare il piacere fisiologico può magari rimanere il ricordo di un passato piacere, ma non si sarà più capaci di rievocare la stessa sensazione fisiologica di piacere (il che farà provare insignificanza o, nel peggiore dei casi, piuttosto repulsione per qualcosa che un tempo si amava).
Tornando ai vampiri (tra i pochi non morti abbastanza intelligenti da mantenere una consapevolezza del proprio essere e un ricordo del proprio passato).
Questi possono anche essere capaci di ricordare ciò che provavano e desideravano quando erano in vita, ma il loro metabilismo da non morti inevitabilmente funziona in modo diverso. Anche nel caso in cui fossero in grado di mimare fisicamente certi atti, rimangono dei morti....il che significa che mancano del tutto della capacità fisiologica di innescare la sensazione di piacere necessaria per godere dell'atto sessuale....o, al limite, questo piacere risulta decisamente attenuato. Si può tirare in ballo tutta la magia o il sovrannaturale che si vuole, ma un vampiro rimane per sua natura un cadavere ambulante. Il che significa che il suo sangue non gira più spontaneamente nelle vene, il cervello non è più alimentato dal sangue allo stesso modo e, dunque, non sarà più capace di innescare le stesse reazione bio-chimiche necessarie a determinare certe sensazioni come quando la persona era viva.
Un vampiro può ricordare che in vita gli piaceva fare sesso, può ricordare l'idea del piacere provato facendo sesso, ma ciò non significa assolutamente che egli o ella sia in grado di provare ancora quel piacere. Anche decidendo che il potere sopravvaturale possa consentire fisicamente di praticare sesso, ciò non significa che il vampiro sia in grado di provare le sensazioni fisiologiche connesse a quell'atto. Allo stesso tempo, non significa assolutamente che possa provare la pulsione fisiologica di praticare quell'atto. Un vampiro è per definizione un cadavere ambulante, anche se intelligente: questo significa che per definzione il suo corpo non è in grado più di funzionare come quello di un vivo, il che significa che il vampiro non potrà mai più provare le sensazioni di un corpo vivo. Questo significa che, anche se il vampiro dovesse ricordare cosa significa psicologicamente avere piacere nel fare sesso, non significa assolutamente che sarà capace di provare effettivamente piacaere nel fare sesso.
Come detto più su, però, se una persona vede ridotta la sua capacità di provare piacere fisiologico nel fare qualcosa (detta anche libido), inevitabilmente con il tempo si ridurrà anche il suo bisogno psicoligico di praticare quell'atto. Anche se il vampiro in vita aveva amato straordinariamente fare sesso, da morto non proverà più quel piacere e, anche se ci provasse ancora, non sarà più in grado di apprezzare (fisicamente e psicologicamente) l'atto sessuale come accadeva quando era in vita. Manterrà i suoi ricordi del suo amore per il sesso e magari proverà il desiderio di continuare a provare ad appagare quel suo vecchio amore....senza, però, provare nulla di particolare interessante. E, con il tempo, il vampiro inizierà a perdere interesse nei confronti di qualcosa che oramai non gli garantisce piuù quella soddisfazione che gli dava un tempo.
Piuttosto, se proprio fosse suo interesse continuare a fare sesso, diventerebbe una pratica meccanica, fatta tanto per farla e non perchè gli suscita nuove sensazioni, dunque nuove emozioni.
Finita l'analisi psicologica.
L'atto sessuale tra vampiri è giocabilissimo nei Gdr, ad esempio come Vampiri. Non differentemente da come l'ho descritto più su, però, si tratta di qualcosa di giocabile più come una sorta di rievocazione di una pratica umana (illudersi di aver salvato una parte della propria umanità praticando azioni che compierebbe un umano, mettere in atto azioni che si è sempre compiuto a prescindere che si provino o meno le stesse sensazioni, ecc.) o come una necessità meccanica da praticare per poter raggiungere uno scopo (intrattenere un/a umano/a o cercare di non farsi individuare), piuttosto che qualcosa di compiuto perchè si provare reale piacere nel farlo.
In questo caso ha un valore per il gioco e per la narrazione? Sì. AIuta ad esplorare il conflitto tra uomo e mostro, tra vita e morte.
Sicuramente l'idea che i vampiri in generale possano fare sesso come normali esseri umani ha poco senso. O i vampiri, come tutti i non morti, sono cadaveri ambulanti o persone morte, o non lo sono. Quando si decidere di dare forma a una creatura, bisogna sempre porre attenzione a cosa questa creatura implica narrativamente parlando. O una persona è morta o è viva. Le due cose assieme non possono esistere. Questa circostanza, infatti, si chiama incoerenza narrativa.
Il vampiro non morto di nome ma che di fatto è a tutti gli effetti vivo, in realtà non è un non morto.
Se una cretura possiede più caratteristiche dei vivi piuttosto che dei morti, vuol dire che è una creatura viva.
E' su questa base che bisogna giudicare le creature....non se sono di D&D o non di D&D.
Solo per essere precisi, comunque, le vampirelle di Bram Stoker sono a tutti gli effetti Vampiri (non succubi) e agiscono in maniera sessualmente provocante solo per attrarre la preda, renderla inoffensiva e per nutrirsene quando questa ha abbassato la guardia. Le vampirelle usano il sesso come strategia di caccia. A loro non interessa praticare sesso, ma solo far credere alle prede che il sesso sia il loro obbiettivo. Ciò che interessa alle vampirelle è il sangue delle loro vittime.