Selexia sferra un pugno sul volto del re teschio.
La dragonessa si è mossa con così tanta rapidità che non ha dato a nessuno dei presenti il tempo di reagire. Il re teschio barcolla e la donna si accanisce contro di lui. Continua a colpirlo freneticamente, senza fermarsi, senza pietà.
Il non morto solleva lo scudo d’ossa che è fuso con il suo braccio sinistro. Si tratta di un grande scudo e Selexia non riesce più a trovare un punto scoperto dove colpire. Si accanisce ora proprio su quello scudo. Alle sue spalle però piombano diversi servitore del re. Si accalcano su Selexia e il suo corpo scompare, sommerso da molti soldati.
Qualche secondo dopo, tutti quegli uomini ammucchiati sulla dragonessa vengono scaraventati in alto. Sono stati spinti dalla forza delle ali di Selexia.
La donna le ha spiegate, restando comunque in forma umana.
Ora ha di fronte a se solo il re teschio.
Avete visto tutta la scena.
Selexia è sulla montagna di macerie e vi dà le spalle. Di fronte a lei, oltre al re teschio, c’è la voragine sulla fiancata del castello. Oltre lo squarcio, nel buio profondo della notte, scende dall’alto una creatura titanica. Avevate visto la sua ombra diversi minuti fa.
Quella creatura scende nel salone, poggiando a terra le zampe posteriori. La luce dei bracieri intanto è tornata rossa e adesso illumina il ventre del mostro appena apparso, unica parte del suo corpo che è sporto all’interno della sala.
Si tratta di un dragone.
E’ scuro e coperto da un’armatura metallica la cui forma è stata studiata per far cadere nel panico chiunque la guardi. Attraverso le fessure degli elmi si possono vedere due minacciose luci rosse, ossia il riflesso dei suoi occhi. La scaglia della notte! Sussurra inorridita Selexia mentre osserva il drago dal basso verso l’alto.
Dal buco nel muro si fa strada un gelido vento.
Agita i capelli e il vestito di Selexia.
Lei rabbrividisce ma non per il freddo.
Il grande dragone scuro si è posizionato proprio alle spalle de re teschio, pronto a difenderlo e pronto a scattare al suo comando.
-.-.-.-.-
Abbandonate in fretta la stanza.
Scoprite poco dopo che l’intero castello è stato assediato dai servi del re teschio. Sono creature umanoidi ma contorte nella forma del corpo. Alcune sono molto alte e altre molte basse. Ci sono creature gobbe, esili, grasse e con diverse deformazioni.
Le loro carni sono nere e grigie e vestono mantelli tendenti al nero.
I soldati di Icrandis stanno combattendo queste creature.
Alcuni di loro non erano in servizio e sono appena tornati dall’armeria del castello.
Anche diversi maghi e stregoni si sono uniti ai combattimenti. Non è raro vedere o sentire gli effetti delle loro magie: fulmini, fiamme, acidi e altro ancora.
Un’esplosione al piano sopra di voi fa crollare il soffitto.
Le macerie schiacciano diversi uomini che erano con voi, intenti a fuggire. Quei massi hanno bloccato la strada e vi hanno diviso.
Oloth, Sole e Hinox sono rimasti indietro insieme ad un gruppo di invitati al ballo e alcuni soldati. Il resto di voi si trova dall’altro lato del corridoio, oltre i massi.
@Oloth – Sole – Hinox
Un soldato che è con voi vi dice che conosce un’altra via per raggiungere l’armeria.
Lo seguite insieme a tutta la gente che è con voi.
La strada per l’armeria infatti conduce anche al piano terra, dove si trova l’uscita per il castello. Superate diversi corridoi ma, dopo aver svoltato l’ennesimo angolo, trovate una porta chiusa. Sulle ante si trova un rilievo in metallo della statua di Aurilla.
Il soldato tenta di aprire la porta ma non vi riesce.
L’uomo si volta verso di voi e sfodera la spada. Tutti si preoccupano.
Il guerriero vi spiega che si tratta di una porta magica.
Aurilla protegge il passaggio e impedisce l’accesso se una creatura del Buio particolarmente potente si avvicina di molto alla porta. Un servitore del re teschio sarebbe stato subito individuato.
Arrivate alla conclusione che la strega dei gufi si nasconde tra di voi.
@Zantes – Rhaen – Leidorl – Caradoc – Herlan
Raggiungete una delle porte dell’armeria.
Nella vostra zona, l’unico accesso a quella stanza passa attraverso una porta chiusa. A terra, di fronte a voi, c’è il cadavere un di un soldato disarmato.
Dietro la porta, nell’armeria, provengono delle grida.
Un uomo e una donna urlano e implorano di essere salvati.
@Leidrol – Zantes
@Caradoc